Il Brasile

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Brasile (Portoghese, Brasil), repubblica federale dell'America meridionale. Con una superficie di 8.511.966 km2, è lo stato più esteso del continente. Confina a nord con il Venezuela, la Guyana, il Suriname e la Guayana Francese, a sud con l'Uruguay, a ovest con l'Argentina, il Paraguay, la Bolivia e il Perù, a nord-ovest con la Colombia; a est è bagnato dall'oceano Atlantico. La maggior parte della popolazione è concentrata nelle regioni costiere e, in particolare, nelle città di São Paulo e di Rio de Janeiro. La capitale è Brasilia (1.598.415 abitanti nel 1991).
Territorio e Risorse
Il territorio del Brasile può essere suddiviso in due vaste regioni: l'altopiano brasiliano e il bacino del Rio delle Amazzoni. L'altopiano è un grande tavolato eroso, la cui altitudine varia dai 305 ai 915 m; occupa gran parte dell'area sudorientale del paese, comprende catene montuose e valli fluviali, e in numerosi punti si innalza ripido sulla costa oceanica. Le principali catene montuose dell'altopiano brasiliano comprendono la Serra di Mantiqueira, la Serra do Mar e la Serra Geral, che hanno un'altitudine media di circa 1200 m e raggiungono la massima elevazione nel Pico da Bandeira (2890 m). Gran parte del territorio dell'altipiano è costituito da vaste praterie (campos) e da grandi aree boschive.
Il bacino amazzonico, delimitato a ovest dai rilievi delle Ande, occupa più di un terzo della superficie del paese; si tratta di una regione prevalentemente pianeggiante, in molte zone paludosa e soggetta a periodiche inondazioni. Il bacino comprende estese foreste pluviali (selvas), in molte aree inaccessibili a causa della fitta vegetazione, e a nord è delimitato da una zona di bassi rilievi, parte del massiccio della Guyana. La vetta più elevata del Brasile è il Pico da Neblina (3014 m), al confine con il Venezuela. Le linea costiera, bordata da una stretta fascia pianeggiante, si sviluppa per circa 9650 km e presenta alcune profonde insenature che creano porti naturali, come quelli di Rio de Janeiro, di Salvador e di Recife.
Idrografia
Gran parte del territorio brasiliano è compreso nel bacino dei fiumi Rio delle Amazzoni e Paraná. Il Rio delle Amazzoni e i suoi maggiori tributari, il Negro, il Japurá, il Putumayo, il Purus, il Madeira, il Tapajós, lo Xingu e il Tocantins, formano un'estesa rete di navigazione interna paragonabile solo a quella del fiume Mississippi negli Stati Uniti. Il Rio delle Amazzoni, interamente navigabile da imbarcazioni di grandi dimensioni, ha un corso di circa 3700 km da Iquitos, in Perù, fino alla foce, sulla costa nordorientale del Brasile. I principali fiumi navigabili che scendono dagli altipiani sono il São Francisco e il Parnaíba. Il primo, navigabile nel suo corso superiore, è interrotto a circa 305 km sopra la foce dalle cascate Paulo Alonso; rapide e cascate interrompono anche la navigabilità del Parnaíba, dell'Iguaçu e dell'Uruguay, uno dei fiumi principali del sistema del Rio de la Plata che percorre il territorio brasiliano per più di 965 km segnando per un lungo tratto il confine con l'Argentina.
Clima
Il clima del Brasile presenta marcate differenze da regione a regione. Lungo la fascia costiera settentrionale è di tipo tropicale, con temperature mitigate dai venti oceanici portatori di umidità e una media annua delle precipitazioni di circa 1500 mm. Lungo le coste meridionali il clima è caratterizzato da marcate variazioni stagionali con inverni freddi e una media delle precipitazioni inferiore ai 1000 mm. Negli altipiani centrorientali il clima è subtropicale: le temperature variano alle diverse altitudini, con marcate escursioni diurne, e si verificano spesso lunghi periodi di siccità. Negli altipiani meridionali e occidentali le precipitazioni possono essere abbondanti, mentre nell'altopiano sudorientale, dove la densità della popolazione è particolarmente elevata, le temperature variano da subtropicali a temperate. Nella regione amazzonica il clima equatoriale umido è influenzato dagli alisei che portano abbondanti piogge. In questa zona, una delle più piovose della Terra (2000 mm annui), si registra una temperatura costante di circa 26 °C. A Brasilia la media delle temperature è di circa 22 °C in gennaio e di circa 20 °C in luglio. A Rio de Janeiro si registrano temperature invernali più elevate (circa 28 °C) e una media delle precipitazioni di circa 1750 mm rispetto ai 1600 mm di Brasilia.
Flora e fauna
Nel bacino amazzonico domina la foresta pluviale in cui la vegetazione è particolarmente rigogliosa e composta da centinaia di specie di piante distribuite in base al grado di umidità dei suoli: tra queste, palme e alberi da fusto, oltre a piante della famiglia delle euforbiacee dalle quali si ricava il caucciù. Anche lungo la costa crescono rigogliose foreste di mangrovie, alberi del cacao, palme nane e numerose altre specie tra cui la Caesalpinia echinata, il cui legno brazil ha dato il nome al paese. I frutti indigeni maggiormente coltivati sono l'ananas, il mango, la banana, l'uva, l'arancia, il fico e la guava. Negli altipiani, la lussureggiante vegetazione lungo le valli fluviali si fa più rada nelle zone montuose, dove crescono soprattutto specie decidue. Nelle zone temperate abbondano le conifere, mentre nelle sezioni aride dell'altopiano sono comuni i cactus e una vegetazione di tipo arbustivo.
La fauna è molto varia e differisce in molti aspetti da quella dell'America settentrionale e dell'emisfero orientale. Tra i mammiferi di grandi dimensioni sono diffusi il capibara, il puma, il giaguaro, l'ocelot, o gattopardo americano, e le volpi. Non mancano il pecari, il tapiro, il formichiere, il bradipo, l'opossum e l'armadillo, oltre a vampiri e ad altri tipi di pipistrello. Nelle regioni meridionali sono presenti numerosissimi cervi, mentre le foreste sono popolate da molte specie di scimmie e di uccelli, soprattutto pappagalli e tucani. Alligatori e serpenti comprendono il crotalo muto, il ferro di lancia e il boa; i mari sono molto pescosi, mentre nelle acque dei fiumi vivono specie quali il pesce tigre, il piranha e il barracuda.
Popolazione
Il Brasile era in origine abitato da amerindi, una popolazione sopravvissuta all'invasione europea soltanto nelle regioni amazzoniche, dove le fitte foreste offrivano sicuro riparo dai colonizzatori. Oggi gli amerindi rappresentano un'esigua minoranza (0,1%), mentre più del 50% della popolazione è costituito da bianchi, soprattutto spagnoli e portoghesi, il 39% da meticci, nati da indios e bianchi, e il 5,9% da neri, un gruppo composto da discendenti degli schiavi africani giunti nel paese nel periodo della colonizzazione e da immigrati provenienti dall'Angola e dal Congo. Nei primi decenni del XX secolo un considerevole flusso migratorio dall'Europa ha portato in Brasile numerosi italiani, spagnoli, tedeschi, scandinavi e slavi.
La popolazione del Brasile è di 156.664.223 abitanti (stima del 1993); la densità maggiore si registra lungo la costa, mentre nelle regioni dell'Amazzonia è di appena un abitante per km2. La lingua ufficiale è il portoghese e la religione prevalente quella cattolica.
Suddivisioni amministrative e città principali
Il Brasile è una repubblica suddivisa in 26 stati e nel distretto federale di Brasilia. La città più popolosa è São Paulo (9.626.880 abitanti nel 1991), un importante centro industriale situato nella regione del Sudeste. Altre città importanti sono Rio de Janeiro (5.473.346 abitanti nel 1991), capitale del paese prima di Brasilia, metropoli costiera e principale città portuale; Porto Alegre, la capitale dello stato del Rio Grande do Sul; Salvador, Belem, Recife, Curitiba, Belo Horizonte e Manaus, sul Rio delle Amazzoni.
Le città brasiliane si svilupparono rapidamente negli anni Ottanta e Novanta in seguito a un elevato tasso di natalità e all'affluenza di molta parte della popolazione del paese che raggiunse i distretti urbani in cerca di lavoro. Questo fenomeno di inurbamento fu responsabile della nascita delle favelas, i quartieri poveri e degradati creatisi senza alcun tipo di pianificazione, dove le abitazioni sono costruite con materiali di fortuna.
Istruzione e cultura
L'istruzione primaria in Brasile è gratuita e obbligatoria dai 7 ai 14 anni di età, ma l'analfabetismo è ancora molto diffuso. Le principali università sono quelle di Brasilia (1961), São Paulo (1952) e Rio de Janeiro (1920), le università cattoliche pontificie di Campinas (1956) e di Rio Grande do Sul (1950).
Per quanto riguarda centri di studio e biblioteche, a Rio de Janeiro si trovano l'Archivio nazionale (1838), che contiene una raccolta di testi riguardanti soprattutto la storia del Brasile, e la Biblioteca nazionale (1810), che conserva preziosi volumi e manoscritti. Le principali istituzioni culturali comprendono il Museo d'arte moderna (fondato nel 1948) e il Museo nazionale (1818), con interessanti sezioni di geologia, botanica e antropologia, entrambi a Rio de Janeiro.
Economia
Il Brasile, stato tradizionalmente agricolo, ha assistito a un rapido sviluppo industriale negli anni Sessanta e Settanta che ha portato a una considerevole diversificazione del settore economico. Fiorente è l'industria estrattiva, che sfrutta i giacimenti di ferro e di carbone, e la produzione siderurgica, chimica e di automobili. Lo stato deve tuttavia risolvere gravi problemi di disoccupazione, inflazione e debito estero. Nel 1991 il prodotto nazionale lordo fu di 447.324 milioni di dollari, corrispondente a un reddito pro capite di circa 2920 dollari (dati della Banca Mondiale 1989-1991). L'unità monetaria del Brasile è il real, suddiviso in 100 centavos e introdotto nel luglio del 1994 in sostituzione del cruzado. La banca di emissione è la Banca centrale del Brasile (1965).
Agricoltura
Il settore agricolo del paese è basato sui prodotti da piantagione: circa un quarto della produzione mondiale di caffè, destinata in gran parte alle esportazioni, proviene dai distretti di São Paulo, Paraná, Espíritu Santo e Minas Gerais. Il Brasile è inoltre uno dei primi produttori mondiali di canna da zucchero, da cui si ricavano zucchero raffinato e alcol per combustibili, e di cacao. Altre colture di rilievo sono le oleaginose quali soia, semi di lino, ricino e palme da olio, e frutta quali banane, arance, ananas e noci di cocco. L'allevamento viene praticato in quasi tutte le regioni del paese, soprattutto nelle zone interne. Cospicuo è il patrimonio di bovini, più modesto ma ugualmente diffuso quello di cavalli, suini e volatili da cortile.
Dalle fitte foreste del Brasile si ricavano caucciù, cera di carnauba, piante medicinali, olii vegetali e resine, oltre a diversi tipi di legno da costruzione, legni pregiati quali il cedro, il palissandro e il pino del Paraná. L'industria della pesca (gamberi, sardine e aragoste), nonostante le difficoltà dovute alla carenza di capitali e di strutture per la conservazione, rappresenta un settore di considerevole importanza.
Industria
Il Brasile è un paese ricco di risorse minerarie che alimentano un'importante industria estrattiva, nonostante il loro sfruttamento sia stato ostacolato, fino agli anni Settanta, dalla carenza di capitali e dall'inadeguatezza dei sistemi di trasporto. La risorsa principale del settore è il ferro, del quale il paese è il secondo produttore del mondo, ricavato dai giacimenti di Serra dos Carajáa e Minas Gerais. Il Brasile è inoltre uno dei maggiori produttori di stagno, cristalli di quarzo e berillio. Cospicue sono anche le riserve di manganese, gas naturale, bauxite e mica, zinco, magnesio, titanio, grafite, rame, platino e mercurio. Più tradizionale è l'estrazione di minerali preziosi quali oro, argento e diamanti.
L'attività industriale del paese poggia sul settore della lavorazione delle materie prime: sono quindi presenti stabilimenti alimentari e della lavorazione del tabacco, della gomma e della carta. São Paulo è lo stato più industrializzato, dopo Rio de Janeiro, Belo Horizonte, Porto Alegre e Fortaleza. Sviluppate sono inoltre l'industria automobilistica, tessile, chimica e siderurgica.
Commercio e trasporti
I principali paesi importatori di prodotti brasiliani nei primi anni Novanta furono gli Stati Uniti (più di un quarto del valore totale delle esportazioni), la Germania, il Giappone, l'Italia, l'Argentina, la Francia, l'Olanda e la Gran Bretagna. Il prodotti maggiormente esportati sono caffè, zucchero, cacao, tabacco, minerali di ferro, acciaio, componenti per l'industria dei trasporti, macchinari, calzature e tessili.
Le reti stradale e ferroviaria sono sviluppate soprattutto nelle regioni costiere, scarsamente collegate con le aree interne del paese. I progetti di sviluppo delle reti stradali comprendono il completamento della Transamazzonica, un'arteria lunga più di 5000 km che unirà la regione del Nordeste al Perù. La rete fluviale continua a rappresentare un'importante via di comunicazione interna, mentre lungo la costa numerosi porti costituiscono importanti centri di commercio interno e internazionale. Tra questi i principali sono Santos, Rio de Janeiro, Paranaguá, Recife e Vitória. La compagnia aerea nazionale è la Varig; nel paese sono presenti numerosi aeroporti necessari a garantire i collegamenti all'interno di un paese così vasto.
Ordinamento dello stato
Il Brasile è una repubblica federale di tipo presidenziale istituita nel 1889. Il presidente, eletto a suffragio universale diretto e in carica per quattro anni, è anche capo del governo. Il Congresso nazionale, cui è affidato il potere legislativo, è formato da un Senato federale composto dai rappresentanti degli stati (81 membri in carica per otto anni) e da una Camera dei deputati (517 membri in carica per quattro anni).

Argentina Stato dell'America meridionale, delimitato a nord dalla Bolivia e dal Paraguay; a est dal Brasile, dall'Uruguay e dall'oceano Atlantico; a ovest e a sud dal Cile. Il territorio si estende, in direzione nord-sud, per circa 3330 km; da ovest a est l'ampiezza massima è di circa 1384 km. Il paese comprende la parte orientale dell'isola della Terra del Fuoco, oltre ad alcune isole minori situate al largo della costa orientale, tra cui l'isola degli Stati. La superficie del paese è di 2.780.092 km2; è il secondo paese dell'America meridionale, per estensione, dopo il Brasile. Con le isole dell'Atlantico meridionale, una parte dell'Antartide e le isole Falkland (che sono rivendicate dall'Argentina) l'estensione territoriale del paese raggiunge i 2.808.602 km2. Il suo litorale ha un'estensione di 2665 km. La capitale è Buenos Aires, una metropoli di 12.538.007 abitanti (1991).
Territorio
L'Argentina ha un territorio molto vasto che comprende pianure, colline e rilievi montuosi assai elevati. Il confine occidentale del paese è segnato interamente dalla catena delle Ande, il più esteso e imponente sistema montuoso dell'America meridionale. Per un lungo tratto, lo spartiacque continentale definisce il confine cileno-argentino. Le Ande della Patagonia sono uno dei settori meno elevati della catena, e solo alcune vette superano i 3600 m di altitudine. Dall'estremità nordoccidentale della Patagonia fino al confine con la Bolivia, la parte occidentale dell'Argentina è occupata dalla cordigliera andina principale, che raggiunge le massime elevazioni, con numerosi picchi che superano i 6800 m. L'Aconcagua (6960 m) è la massima vetta del paese, oltre che del continente. Altre vette di rilievo sono l'Ojos del Salado (6863 m), il Tupungato (6800 m) e il Mercedario (6770 m). Nella parte centrale del paese si estende, in direzione nord-sud, una modesta catena montuosa, la Sierra de Córdoba, la cui massima elevazione è il Champaquí, di 2884 m.
La parte orientale del paese è costituita da una vasta pianura con alcune ondulazioni, che non superano i 600 m di altezza. A nord si estende la regione pianeggiante conosciuta come il Chaco (Chaco Austral e Central), che continua, a nord, nel Paraguay (Chaco Boreal). La Pampa si estende a sud del Chaco per circa 1600 km; è una regione pianeggiante ed è caratterizzata da vegetazione erbacea e arbustiva e da scarse precipitazioni. La Patagonia, la selvaggia regione situata a sud della Pampa, è costituita prevalentemente da aride steppe.
Idrografia
L'Argentina è attraversata da numerosi grandi fiumi. Il maggiore è il Paraná, che attraversa la regione centro-orientale del paese. Si ricordano poi l'Uruguay, che segna il confine con l'Uruguay, e il Paraguay, che è il maggiore affluente del Paraná. Lungo la costa orientale del paese si apre il Río de la Plata, il profondo estuario formato dalla confluenza dei fiumi Paraná e Uruguay. Il sistema Paraná-Uruguay è navigabile per quasi 3200 km. Le famose cascate dell'Iguaçu si trovano nell'estremità nordorientale del paese, nel punto di incontro tra i confini del Paraguay, del Brasile e dell'Argentina. Altri fiumi di rilievo sono il Río Colorado, che sfocia nella baia di Bahia Blanca, il Río Salado, affluente di destra del Paraná, e il Río Negro. Nella regione del Chaco e nella Pampa alcuni grandi fiumi sfociano in laghi e paludi o spariscono nel sottosuolo. Numerosi sono i laghi, in particolar modo nelle Ande patagoniche. I più noti sono quelli situati nella regione circostante il centro turistico invernale di San Carlos de Bariloche.
Clima
La maggior parte del paese ha un clima temperato, fatta eccezione per una ristretta area situata nel Chaco Central, caratterizzata da clima tropicale. Nei pressi di Buenos Aires, la temperatura media annuale è di circa 16 °C, mentre le medie di gennaio e luglio sono di 10 °C e di 23 °C. Le temperature più elevate si registrano nella parte settentrionale, situata in prossimità del Tropico del Capricorno (vedi Tropici), dove si sono occasionalmente registrati massimi di 45 °C. Le condizioni climatiche più rigide si registrano nelle zone più elevate delle Ande, nella Patagonia e nella Terra del Fuoco. Nella parte occidentale della Patagonia le temperature medie invernali sono di circa 0 °C. Nella maggior parte delle zone costiere, l'oceano esercita la sua influenza mitigatrice sulle temperature.
Le precipitazioni variano a seconda delle regioni. Nel nord, in corrispondenza del clima tropicale-umido, si hanno valori assai elevati (anche 1800 mm annui) mentre a sud e a ovest, dove le condizioni climatiche possono essere definite semiaride, i valori oscillano tra i 200 e i 400 mm annui. A Buenos Aires le precipitazioni si aggirano sui 950 mm annui.
Le risorse naturali
La maggiore risorsa dell'Argentina consiste nella Pampa, la vasta pianura che viene sfruttata per il pascolo del bestiame e per la coltivazione del frumento. Recentemente però anche le risorse minerarie del paese, specialmente i giacimenti di petrolio e di gas naturale situati al largo della costa, hanno assunto un'importanza economica notevole.
Flora e fauna
L'Argentina presenta una grande varietà di ambienti e di specie vegetali. La calda e umida regione del nord-est ha una vegetazione di tipo tropicale, con piante come la palma, il palissandro, il guaiacum e il quebracho. Nella Pampa predominano le graminacee e, come anche in gran parte della Patagonia, sono assenti le specie arboree, fatta eccezione per le specie importate e resistenti alla siccità come l'eucalipto, l'acacia e il sicomoro. Anche la Patagonia presenta una vegetazione prevalentemente erbacea e arbustiva. Nelle Ande Patagoniche e nella Terra del Fuoco sono diffuse le conifere, come l'abete, il cipresso, il pino e il cedro. Nell'arida regione andina del nord-ovest argentino, predominano le piante spinose come il cactus.
Nel nord la fauna è varia e abbondante. Tra i mammiferi si trovano diverse specie di scimmie, il giaguaro, il puma, l'ocelot, il formichiere, il tapiro, il pecari, e il procione. Varia è l'avifauna, con specie come il fenicottero e diverse specie di pappagalli e colibrì. Nella Pampa vivono l'armadillo, la volpe, la martora, la lince, la lepre, il cervo, lo struzzo americano, il falco, l'airone, il piviere e la pernice. Alcuni di questi animali si possono trovare anche in Patagonia. Nelle fredde regioni andine sono caratteristici il lama, la vigogna, il guanaco, l'alpaca e il condor.
Il suolo
Anche i tipi di suolo presentano una grande varietà. Una delle caratteristiche principali in quasi tutto il paese, fatta eccezione per le zone subtropicali, è la scarsità d'acqua. La Pampa, il cui terreno è composto in gran parte di sabbie fini, di argilla e limo, si presta alla coltivazione dei cereali. Invece il terreno ghiaioso della maggior parte della Patagonia non è adatto all'agricoltura. Le vaste estensioni di graminacee sono utilizzate come pascolo, prevalentemente di ovini. La regione delle Ande settentrionali non si presta allo sfruttamento agricolo estensivo, ma sono presenti alcune colture intensive, soprattutto frutticole.
Popolazione
La popolazione dell'Argentina ammonta a circa 34.264.000 abitanti (1995). Circa l'85% è di origine europea. In Argentina, a differenza della maggior parte dei paesi sudamericani, c'è una bassa percentuale di meticci, cioè di individui nati dall'incrocio tra europei e popolazioni autoctone. Il paese ha conosciuto, tra il 1850 e il 1940, una massiccia immigrazione di europei, principalmente italiani (il 35% degli immigrati) e spagnoli (il 24%), ma anche francesi, inglesi, tedeschi, russi ecc. Più di un terzo della popolazione vive nella zona di Buenos Aires e circa l'85% vive in aree urbane.
La lingua ufficiale è lo spagnolo che è parlato dalla maggioranza degli abitanti. È diffuso l'italiano oltre a numerosi idiomi amerindi. La grande maggioranza della popolazione è cattolica (92%). I protestanti sono circa 350.000, mentre l'ebraismo è professato da circa 500.000 persone.
Suddivisioni amministrative e città principali
L'Argentina è suddivisa in 23 province, un Distretto Federale autogestito, che comprende la città di Buenos Aires e alcuni dei suoi sobborghi, le zone dell'Antartide rivendicate dall'Argentina e diverse isole dell'Atlantico meridionale. La Terra del Fuoco, precedentemente riconosciuta come nazione a sé stante, è divenuta una provincia argentina nel 1993.
Le province sono raggruppate in cinque grandi zone: il Litoral, che comprende la regione di Buenos Aires (esclusa la città stessa), Chaco, Corrientes, Entre Ríos, Formosa, Misiones e Santa Fe; il Norte, che comprende le province di Jujuy, Salta, Santiago del Estero e Tucumán; il Centro, con le provincie di Córdoba, La Pampa e San Luis; la regione andina, costituita dalle province di Catamarca, La Rioja, Mendoza e San Juan; la Patagonia, con le province di Chubut, Neuquén, Tierra del Fuego, Río Negro e Santa Cruz.
Molte nazioni, tra cui gli Stati Uniti, non riconoscono le rivendicazioni territoriali dell'Argentina sulla vasta regione dell'Antartide compresa tra il meridiano di 25° ovest e quello di 74° ovest, nonché su numerose isole dell'Atlantico meridionale, tra cui le Falkland, la Georgia del Sud e le Sandwich australi.
Tra le principali città si ricordano Cordova (1.148.305 abitanti, 1991), importante centro manifatturiero e sede di università; il porto fluviale di Rosario (1.095.906 abitanti); La Plata (640.344 abitanti), capoluogo della provincia di Buenos Aires, Mar del Plata (519.707 abitanti), centro di villeggiatura sulla bocca del Río de la Plata; San Miguel de Tucumán (622.348 abitanti), centro manifatturiero; Salta (370.302 abitanti), celebre per i suoi numerosi edifici in stile coloniale; e Mendoza (773.559 abitanti), importante centro agricolo.
Istruzione e cultura
L'istruzione primaria è gratuita e obbligatoria dai 6 ai 14 anni. L'analfabetismo è attualmente fra i più bassi dell'America latina (5%).
L'Argentina ha 24 università nazionali e molte università private e statali. Tra i principali istituti universitari si citano l'Università di Buenos Aires (1821), l'Università cattolica argentina (1958), l'Università tecnologica nazionale (1959) e l'Università nazionale di Cordova (1613).
La biblioteca principale dell'Argentina è la Biblioteca Nazionale di Buenos Aires (1810), che contiene circa due milioni di volumi. Tra i molti musei di Buenos Aires si citano il Museo argentino di Scienze Naturali, il Museo nazionale delle Belle Arti e la Galleria internazionale dell'Arte.
La letteratura argentina, originariamente derivata da quella spagnola, ha assunto caratteri propri e originali solo nel secolo XIX. Tra le opere di questo secolo sono da segnalare il poema Fausto (1866), di Estanisláo del Campo, che è una versione "gaucho" della leggenda di Faust; il poema Martín Fierro (1872), di José Hernandez, che narra della vita dei gaucho ed è considerato da molti una sorta di epopea nazionale argentina; il saggio sociologico Facundo (1845), di Domingo Faustino Sarmiento, uno studio sull'influenza che la vita rurale della Pampa argentina ha esercitato sulla formazione del carattere nazionale. Tra le principali opere del XX secolo si citano il celebre romanzo Ombre nella Pampa (1926), di Ricardo Guiraldes, e il romanzo Hopscotch (1963), di Julio Cortázar. Tra i maggiori scrittori si ricordano Eduardo Mallea e Jorge Luís Borges (per ulteriori approfondimenti vedi Letteratura latinoamericana). Per l'arte, l'architettura, la musica, il teatro e il cinema dell'Argentina si vedano le voci Arte e architettura latinoamericana; Musica latinoamericana; Teatro latinoamericano e Cinema latinoamericano.
Risorse economiche
L'economia dell'Argentina si basa principalmente sull'agricoltura e sull'allevamento. Recentemente sia l'industria mineraria che quella manifatturiera hanno registrato una forte crescita. L'Argentina è una delle prime nazioni al mondo per la produzione di bestiame e di frumento, a cui sono legate anche le attività manifatturiere. Il prodotto nazionale lordo nel 1990 era di circa 76.491 milioni di dollari USA, con un reddito pro capite di circa 2370 dollari (dati della Banca Mondiale 1988-1990).
Agricoltura
L'agricoltura produce ogni anno quantitativi che, oltre a coprire il fabbisogno nazionale, alimentano il mercato dell'esportazione. Più del 50% del territorio argentino viene utilizzato per il pascolo di ovini e bovini, circa il 10% è coltivato, mentre i boschi e le foreste occupano più del 18%. L'Argentina è uno dei principali produttori mondiali di frumento (106.800.000 quintali nel 1994). Altre colture di rilievo sono il mais, l'avena e l'orzo. L'area da cui proviene quasi tutto il frumento prodotto dal paese è la Pampa. Lungo le rive del Río Negro, in aree ben irrigate, sono presenti colture intensive di alberi da frutta, di canna da zucchero e di viti.
La maggiore industria argentina è quella legata alla macellazione del bestiame, alla conservazione delle carni e alla lavorazione del latte. La produzione di carne (bovina, ovina ed equina) nel 1994 è stata di 3.574.000 tonnellate, mentre quella di latte ha superato abbondantemente le sette tonnellate. Un'altro settore importante è quello della produzione di lana (51.000 tonnellate nel 1994). Quasi il 40% degli ovini viene allevato in Patagonia. Un'importante voce dell'allevamento è quella equina: i cavalli argentini sono molto apprezzati a livello internazionale per le corse e per il gioco del polo. Nonostante le flessioni del mercato negli anni Ottanta, l'esportazione di carni riveste ancora un ruolo primario negli scambi con l'estero. Gli utili provenienti dalle carni e dalle pelli nel 1989 furono di circa 11.000 milioni di dollari, circa l'11% degli utili totali delle esportazioni.
Risorse forestali e pesca
La maggior parte delle foreste non viene sfruttata. I tipi di legname più utilizzati per la produzione della cellulosa sono l'olmo e il salice; il quebracho bianco viene invece usato come legna da ardere; quello rosso per la conciatura del cuoio e il cedro per la produzione di mobili. Altri legnami importanti per l'economia argentina sono il pino, il cipresso, la quercia e l'araucaria.
La pesca, che offre grandi potenzialità, non è ancora pienamente sfruttata, nonostante la crescita costante che ha avuto negli anni Sessanta e Settanta. Tra le specie più pescate ci sono le acciughe e il nasello.
Risorse energetiche e minerarie
Nonostante la varietà di giacimenti di petrolio, di carbone e di diversi altri minerali, l'attività mineraria del paese non occupa un posto rilevante nell'economia argentina. Recentemente, tuttavia, la produzione di petrolio e di carbone, in particolare, ha registrato un notevole incremento. Il principale prodotto minerario è il petrolio (circa 30 milioni di tonnellate nel 1993), la cui produzione è in crescita per lo sfruttamento dei giacimenti off-shore. Il paese produce anche quantitativi significativi di gas naturale. Benché la maggior parte dei fiumi con potenziale energetico sia situata lontano dai centri industriali, lo sfruttamento delle risorse idroelettriche è in rapida espansione. Alcuni grandi progetti idroelettrici sono stati realizzati negli anni Settanta e Ottanta nella Patagonia settentrionale, con la costruzione di numerose dighe, come quella di Yocreta sui fiumi Paraná e Uruguay (queste ultime realizzate in cooperazione con l'Uruguay). La quantità di elettricità prodotta annualmente nei primi anni Novanta era di circa 52 miliardi di kwh, dei quali il 42% era prodotto da centrali idroelettriche.
Industria
Il 20% della forza lavoro nazionale è occupato nell'industria manifatturiera, concentrata nella zona di Buenos Aires. Come si è detto la principale industria del paese è quella alimentare. Seconda per importanza è quella tessile. Altre industrie di rilievo sono quelle della gomma, del cemento, dei prodotti chimici, della carta, della plastica e dei prodotti petroliferi. L'industria siderurgica è in rapida espansione; nel 1993 la produzione di acciaio era di circa 3 milioni di tonnellate e l'industria automobilistica produceva 400 mila autoveicoli.
Flussi monetari e banche
Originariamente il sistema monetario argentino si basava sul peso oro, anche se non circolavano monete effettivamente coniate in oro. La valuta in uso era il peso moneda nacional, chiamato peso di carta, suddiviso in 100 centavos. Una grave crisi inflazionaria negli anni Settanta e Ottanta portò a una rapida svalutazione del peso e, nel 1985, fu introdotta la nuova unità monetaria, l'austral (equivalente a 1000 pesos), nell'ambito di un ambizioso programma finalizzato al controllo dell'inflazione. Il programma fallì e, nel 1992 fu introdotto il nuevo peso argentino (equivalente a 10.000 austral), con un valore di scambio di 1 peso corrispondente a 1 dollaro USA, che conservò fino al 1995.
La Banca Centrale, fondata nel 1935 e sottoposta al controllo del governo dal 1949, funge da istituto bancario nazionale ed è l'unico organismo autorizzato all'emissione di moneta. Nella metà degli anni Ottanta, altre 30 banche furono sottoposte al controllo dello stato, mentre il settore privato ne contava circa 160.
Commercio
In Argentina la bilancia commerciale è normalmente in attivo, quando la domanda internazionale di prodotti alimentari è alta, come agli inizi degli anni Novanta. Per esempio, nel 1991 le importazioni e le esportazioni ammontavano rispettivamente a circa 7,4 e 11,9 miliardi di dollari USA. Gli Stati Uniti sono sia il principale fornitore di prodotti importati, sia il principale acquirente delle esportazioni. Altri partner commerciali importanti sono il Brasile, l'Olanda, la Germania, l'Italia e il Giappone. Il commercio regionale con gli altri paesi latinoamericani è invece regolato dall'Associazione d'integrazione latinoamericana, di cui l'Argentina fa parte. Tra i prodotti principali importati dall'Argentina ci sono le apparecchiature elettriche, il ferro e i suoi derivati, i prodotti chimici, gli oli e i combustibili minerali e i prodotti cartacei. I principali prodotti esportati sono i cereali, le carni, la lana, i pellami, i latticini, i prodotti forestali e l'acciaio.
Comunicazioni e trasporti
Le ferrovie argentine furono controllate dallo stato dal 1948 al 1992, anno in cui alcune parti del sistema ferroviario vennero privatizzate. Il sistema ha uno sviluppo totale di circa 34.500 km. Ci sono due linee che attraversano le Ande e collegano il paese con alcuni luoghi del Cile; altre linee lo collegano con la Bolivia, il Paraguay, l'Uruguay e il Brasile. A seguito della privatizzazione, alcune zone del paese non sono più servite.
La compagnia aerea di bandiera, le Aerolíneas Argentinas, fu privatizzata nel 1990. I fiumi offrono circa 3100 km di vie navigabili, soprattutto nella regione circostante il Río de la Plata. La rete stradale ha un'estensione complessiva di 211.370 km.
L'Argentina ha più di duecento testate di quotidiani, i più importanti dei quali sono pubblicati a Buenos Aires. "La Prensa" e "La Nación", con una tiratura di circa 65.000 e 211.000 copie rispettivamente, sono noti a livello internazionale. Altri giornali importanti di Buenos Aires sono il "Clarín" e "La Razón".
Ordinamento politico
Secondo la costituzione del 1853, l'Argentina è una repubblica federale, guidata da un presidente assistito da un consiglio di ministri. Il potere legislativo appartiene al Congresso, suddiviso nel Senato e nella Camera dei Deputati. Nel 1966 e nel 1976, in seguito a due colpi di stato militari che instaurarono la dittatura, fu sospesa la costituzione, che venne restaurata nel 1983, quando l'Argentina ritornò al regime repubblicano.
Per molti aspetti, la costituzione del 1853 riflette gli ideali e i propositi di quella degli Stati Uniti. Presidente e vicepresidente rimangono in carica per un solo mandato di sei anni. Dal 1976 al 1983 la Junta Militar, costituita dai capi di stato maggiore militari, fu l'organo supremo dello stato, che aveva il potere di eleggere e di deporre il presidente.
Salute e previdenza sociale
Dal 1944 la maggior parte dei programmi assistenziali del paese viene amministrata dall'Istituto nazionale di assistenza sociale. I servizi sanitari sono forniti gratuitamente ai lavoratori dai sindacati e agli altri cittadini dagli ospedali convenzionati. I livelli sanitari sono abbastanza alti nelle città, e si sta investendo molto nel miglioramento delle strutture sanitarie a livello rurale. La speranza di vita media, secondo una stima delle Nazioni Unite effettuata tra il 1980 e il 1981 è di circa 65 anni per gli uomini e di 72 anni per le donne.
Potere legislativo
L'organizzazione legislativa argentina è simile a quella degli Stati Uniti. Il Congresso nazionale argentino consiste in una Camera dei deputati, con 254 membri eletti con mandato di quattro anni, e un Senato con 46 membri eletti per nove anni. Tutti i cittadini, a partire dai 18 anni di età, hanno diritto al voto. Dal 1962 il sistema elettorale per le elezioni nazionali è di tipo proporzionale.
Secondo la costituzione, ogni provincia elegge il proprio governatore e le proprie legislature. Nei periodi in cui la costituzione è stata sospesa, i governatori provinciali venivano eletti dal governo centrale.
Le corti federali comprendono la corte suprema, 17 corti d'appello, e le corti distrettuali e territoriali a livello locale. Il sistema giudiziario provinciale è organizzato in maniera simile e comprende una corte suprema, le varie corti d'appello e i tribunali minori.
L'apparato militare argentino è uno dei più moderni e attrezzati dell'America latina e storicamente ha avuto un ruolo primario negli affari interni del paese. L'esercito è una milizia nazionale, con un servizio militare obbligatorio per tutti i cittadini maschi abili tra i 20 e i 45 anni di età, che dura 14 mesi.

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