Afghanistan

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Afghanistan

Repubblica (Da Afghanestan Jomhuriyat) dell'Asia centroccidentale.
Superfice: 652.225 km2.
Popolazione: 19.092.000 ab.
Capitale: Kabul.
Lingua: dari e pashto.
Religione: musulmana.
Unità monetaria: afghani, diviso in 100 puls.
Confini: confina a nord con Turkmenistan, Uzbekistan e Tagikistan, a ovest con l'Iran, a sud e a est col Pakistan, a nord-est con la Cina.
Ordinamento: Repubblica presidenziale con Parlamento bicamerale. La guerriglia islamica ha costituito un governo provvisorio in esilio. Amministrativamente, il Paese è diviso in 31 province.

GEOGRAFIA
Il territorio si estende sul settore orientale dell'altopiano iranico, steppico, arido, interessato dalle catene del Paropamisus (Band-i Baba) e dell'Hindukush, con cime oltre i 7000 m. I fiumi appartengono per lo più al bacino dell'Indo (Kabul), dell'Amudarja e dell'Helmand, preziosi per l'irrigazione in un Paese a clima secco, continentale, con estati calde e piogge soltanto durante la rigida stagione invernale. La popolazione, in parte nomade, è formata da genti afghane e pathane e annovera gruppi consistenti di Tagichi oltre a Hazari, Uzbechi e Turcomanni. I centri più importanti, oltre a Kabul, sono: Kandahar, Herat, Mazar-i-Sharif. L'economia si basa sull'allevamento ovino (pecore karakul) e caprino, su una povera attività agricola (cereali, frutta), sull'industria di trasformazione (tessuti, prodotti alimentari) e sull'artigianato (tappeti). Il sottosuolo fornisce oro, piombo, carbone, ferro, lapislazzuli; notevoli giacimenti di gas naturale e di petrolio.

STORIA
Sede dell'antico regno greco di Battriana (II sec. a. C.) e di quello turco dei Kushan (I sec.), l'Afghanistan fu invaso dagli Arabi e completamente islamizzato (secc. VII-IX). Tra le dinastie musulmane, particolare splendore al Paese diede quella dei Ghaznavidi (secc. X-XII). Nel XV sec. vi dominarono i Timuridi, Turchi iranizzati. Col XVI sec. iniziò la penetrazione degli Afghani che dettero il nome al Paese, che divenne un regno unitario nel 1747. Nel XIX sec. l'Inghilterra riuscì a imporre sull'Afghanistan un semiprotettorato solo a prezzo di due guerre (1832-1842 e 1878-1879), ma con una terza guerra (1919) l'Afghanistan recuperò la piena indipendenza (1921). Nel 1973 fu deposta la monarchia e proclamata una repubblica presidenziale, rovesciata nel 1978 da un colpo di Stato militare che impose un regime marxista filosovietico, contro cui si accese una guerriglia islamica. Dal 1979 al 1989 l'Afghanistan fu occupato da truppe sovietiche nel vano tentativo di schiacciare la resistenza dei mujaheddin islamici. La guerra civile è proseguita anche nel 1990-1991, dopo il ritiro dei Sovietici, e i diversi raggruppamenti della resistenza islamica hanno dato vita a un governo provvisorio in esilio. Nel 1992 i mujaheddin hanno rovesciato il governo filosovietico di M. Najibullah ed è stato eletto presidente Burhanuddin Rabbani; sono continuati tuttavia gli scontri armati tra le diverse fazioni di mujaheddin in un clima di profonda instabilità.

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