L'europa a venticinque - Enrico Letta

Materie:Scheda libro
Categoria:Geografia Economica
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Data:26.04.2007
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Testo

SCHEDA LIBRO

TITOLO:
L’Europa a venticinque

AUTORE:
Enrico Letta

INFORMAZIONI SULL’AUTORE:
Enrico Letta è parlamentare europeo ed è stato tre volte ministro. Tra le sue recenti pubblicazioni «Euro sì. Morire per Maastricht» (Laterza, 1997), «Dialogo intorno all’Europa» (con L. Caracciolo, Laterza, 2002) e, in questa stessa collana, «L’allargamento dell’Unione europea» (2003)

TEMATICA:
Politica (evoluzione dell’unione europea)

SINTESI:
L’autore esamina tutti gli aspetti dell’unione europea, dagli abbozzi di comunità europea (consiglio d’Europa nel 1949), ai recenti dibattiti sull’ingresso della Turchia.Enrico Letta nel suo libro, si limita a fare un resoconto dei fatti, ed elenca tutti i fattori che hanno portato la commissione europea ad autorizzare oppure a non autorizzare l’entrata di nuovi stati, come ad esempio la Turchia che aveva presentato la sua prima richiesta di adesione all’unione gia nel 1963, ed è stata ritenuta idonea a firmare l’atto di associazione con la comunità europea solo nel 1987, mentre per aderirvi dovrà aspettare che i negoziati per l’adesione vengano portati a termine.

COMMENTO:
Gli obbiettivi (in particolare quelli economici) che la commissione europea ha posto ai paesi del blocco orientale per l’entrata nell’unione europea, sono molto importanti, poiché se si permettesse a qualunque paese di accedere liberamente alla unione europea, ci sarebbero dei grandi problemi economici, ma questi obbiettivi sono molto ambiziosi, specialmente se si considera che queste nazioni sono appena uscite da un periodo di economia pianificata, e per passare ad una economia di mercato sono necessari grandi sforzi economici, che avranno sicure ripercussioni sulla popolazione. Questo improvviso cambio di tipologia di mercato, e l’ingresso nell’unione contribuiranno probabilmente, in alcuni casi, ad aumentare il divario tra gli impresari e gli “operai”. Appena ci sarà il vero e proprio ingresso nella UE con il conseguente abbattimento delle frontiere, una grande massa di popolazione “emigrerà verso l’area occidentale creando problemi ai paesi già industrializzati, anche se in un secondo momento, quando la situazione si sarà stabilizzata, ci sarà un inversione di tendenza, poiché l’economia di questi paesi probabilmente migliorerà, facendo aumentare il reddito pro capite, con tutte le conseguenze che ne deriveranno.
Questo sarà possibile anche grazie agli investimenti che gli imprenditori dei paesi industrializzati, già compiono in questi paesi, cercando della manodopera a basso costo; ciò contribuisce a distribuire reddito, e ad incentivare l’iniziativa privata.

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