VERIFICA SPERIMENTALE SULLE LEGGI DEL PENDOLO

Materie:Appunti
Categoria:Fisica

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Testo

RELAZIONE DI FISICA

VERIFICA SPERIMENTALE SULLE LEGGI DEL PENDOLO
In laboratorio abbiamo verificato le 4 leggi del pendolo:
ISOCRONISMO DELLE PICCOLE OSCILLAZIONI
1. La prima legge riguarda la variazione dei gradi che non influisce sul tempo T impiegato dal pendolo per compiere un’oscillazione.
L’ampiezza dell’angolo ALFA va da 0 a 5 gradi mentre la lunghezza del pendolo rimane invariata.
Gli strumenti utilizzati per verificare tale legge sono:
1.Tre piede con aste verticale ed orizzontale;

2.Metro in legno da 2 metri con sensibilità al millimetro;

3.Spago della lunghezza di 2.50 metri;

4.N° 5 pesini di diverso peso;

5.Squadra-goniometro con sensibilità al grado;

6.Cronometro digitale con sensibilità al centesimo di secondo

7.Calcolatrice

Successivamente abbiamo predisposto le apparecchiature, per prima cosa abbiamo legato lo spago al tre piede sull’asta orizzontale assicurandoci che l’estremità massima non toccasse terra;
dopo di che abbiamo appeso il primo pesino alla distanza di 2 metri dal nodo situato sull’asta orizzontale;
Portando l’angolo ALFA all’ampiezza di 5° ci siamo preparati a misurare 10 oscillazioni, effettuata questa misurazione abbiamo annotato i dati sul nostro quaderno.
Tutto ciò è stato effettuato per 5 misurazioni variando l’ampiezza dell’angolo ALFA.
Una volta raccolte tutte le misurazioni necessarie alla verifica di tale legge, mantenendo le apparecchiature come predisposte in precedenza, siamo passati alla verifica sperimentale della seconda legge.
INDIPENDENZA DEL PERIODO T DALLA MASSA OSCILLANTE
La seconda legge evidenzia che il periodo T di oscillazione è indipendente dalla massa m applicata;
perciò, abbiamo cominciato le nostre misurazioni mantenendo la lunghezza dello spago di 2m e per ogni misurazione abbiamo variato la massa m aggiungendo ogni volta un pesino di diversa massa, mantenendo invariato il baricentro, per ogni misurazione, l’angolo ALFA manteneva l’ampiezza di 5°.
DIPENDENZA DEL PERIODO T DALLA RADICE QUADRATA DA L
La terza legge dichiara che il periodo T dipende dalla radice quadrata della lunghezza l del pendolo.
Quindi, mantenendo invariati peso e ampiezza dell’angolo ALFA abbiamo variato la lunghezza dello spago da 2 metri a: 1.75-1.50-1.00-0.50.
DIPENDENZA DI T DALL’ACCELERAZIONE DI GRAVITA’
Per la quarta legge che evidenzia la dipendenza di T dall’accelerazione di gravità, abbiamo calcolato g utilizzando i dati forniti dalla sperimentazione della terza legge, moltiplicando pigreco per 4 in precedenza elevato al quadrato, il risultato ottenuto lo abbiamo moltiplicato per le lunghezze dello spago e tutto ciò fratto per il tempo T diviso 10.
Una volta ottenuti questi risultati, abbiamo calcolato il valore medio che abbiamo utilizzato per calcolare l’errore relativo percentuale.

CONSIDERAZIONI FINALI
L’esperienza, nel suo complesso, ha riportato ottimi risultati in quanto i risultati ottenuti superano di poco l’errore previsto, anche se questi errori si potevano evitare in quanto in laboratorio le condizioni di lavoro non erano ottimali perché al momento della sperimentazione le finestre erano aperte e il vento causava l’errata misurazione delle oscillazioni del pendolo oltre a ciò le misurazioni erano condizionate dalla presenza di tante persone in un piccolo spazio.

RELAZIONE DI FISICA

VERIFICA SPERIMENTALE SULLE LEGGI DEL PENDOLO
In laboratorio abbiamo verificato le 4 leggi del pendolo:
ISOCRONISMO DELLE PICCOLE OSCILLAZIONI
1. La prima legge riguarda la variazione dei gradi che non influisce sul tempo T impiegato dal pendolo per compiere un’oscillazione.
L’ampiezza dell’angolo ALFA va da 0 a 5 gradi mentre la lunghezza del pendolo rimane invariata.
Gli strumenti utilizzati per verificare tale legge sono:
1.Tre piede con aste verticale ed orizzontale;

2.Metro in legno da 2 metri con sensibilità al millimetro;

3.Spago della lunghezza di 2.50 metri;

4.N° 5 pesini di diverso peso;

5.Squadra-goniometro con sensibilità al grado;

6.Cronometro digitale con sensibilità al centesimo di secondo

7.Calcolatrice

Successivamente abbiamo predisposto le apparecchiature, per prima cosa abbiamo legato lo spago al tre piede sull’asta orizzontale assicurandoci che l’estremità massima non toccasse terra;
dopo di che abbiamo appeso il primo pesino alla distanza di 2 metri dal nodo situato sull’asta orizzontale;
Portando l’angolo ALFA all’ampiezza di 5° ci siamo preparati a misurare 10 oscillazioni, effettuata questa misurazione abbiamo annotato i dati sul nostro quaderno.
Tutto ciò è stato effettuato per 5 misurazioni variando l’ampiezza dell’angolo ALFA.
Una volta raccolte tutte le misurazioni necessarie alla verifica di tale legge, mantenendo le apparecchiature come predisposte in precedenza, siamo passati alla verifica sperimentale della seconda legge.
INDIPENDENZA DEL PERIODO T DALLA MASSA OSCILLANTE
La seconda legge evidenzia che il periodo T di oscillazione è indipendente dalla massa m applicata;
perciò, abbiamo cominciato le nostre misurazioni mantenendo la lunghezza dello spago di 2m e per ogni misurazione abbiamo variato la massa m aggiungendo ogni volta un pesino di diversa massa, mantenendo invariato il baricentro, per ogni misurazione, l’angolo ALFA manteneva l’ampiezza di 5°.
DIPENDENZA DEL PERIODO T DALLA RADICE QUADRATA DA L
La terza legge dichiara che il periodo T dipende dalla radice quadrata della lunghezza l del pendolo.
Quindi, mantenendo invariati peso e ampiezza dell’angolo ALFA abbiamo variato la lunghezza dello spago da 2 metri a: 1.75-1.50-1.00-0.50.
DIPENDENZA DI T DALL’ACCELERAZIONE DI GRAVITA’
Per la quarta legge che evidenzia la dipendenza di T dall’accelerazione di gravità, abbiamo calcolato g utilizzando i dati forniti dalla sperimentazione della terza legge, moltiplicando pigreco per 4 in precedenza elevato al quadrato, il risultato ottenuto lo abbiamo moltiplicato per le lunghezze dello spago e tutto ciò fratto per il tempo T diviso 10.
Una volta ottenuti questi risultati, abbiamo calcolato il valore medio che abbiamo utilizzato per calcolare l’errore relativo percentuale.

CONSIDERAZIONI FINALI
L’esperienza, nel suo complesso, ha riportato ottimi risultati in quanto i risultati ottenuti superano di poco l’errore previsto, anche se questi errori si potevano evitare in quanto in laboratorio le condizioni di lavoro non erano ottimali perché al momento della sperimentazione le finestre erano aperte e il vento causava l’errata misurazione delle oscillazioni del pendolo oltre a ciò le misurazioni erano condizionate dalla presenza di tante persone in un piccolo spazio.

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