1. Sostanza
2. Qualità
3. Quantità
4. Dove
5. Quando
6. Agire
7. Subire
8. Relazione
(9.) Avere
(10.) Giacere
La più importante è la sostanza, perché tutte le altre la presuppongono.
La sostanza è il centro di riferimento delle categorie (e dell’accidente, della potenza e dell’atto, del vero e del falso).
Filosofia
Ordina per: Data ↑ Nome ↑ Download Voto Dimensione ↑
Etica
La morale di A. insiste precipuamente sull'intenzione: sia il vizio, come inclinazione a compiere cose illecite, sia la mera azione esterna non hanno in sé rilevanza morale, perché il peccato non consiste nel fare un'azione da cui bisogna astenersi, ma nell'acconsentire a tale azione. La moralità consiste tuttavia in un'intenzione che non sem
Il pensiero di S. Agostino
A. fu spinto da giovane a coltivare la filosofia dalla lettura di un'opera di Cicerone per noi perduta, l' Hortensius; e i suoi primi libri, composti nel 386 nel ritiro di Cassiciacum(forse Cassago, in Brianza), in attesa del battesimo, sono di natura schiettamente filosofica, attestante un forte influsso neoplatonico: i
Filosofia: gradi della via mistica
L'uomo ha un triplice occhio, l'occhio della carne, l'occhio della ragione e quello della contemplazione. Di qui scaturiscono i tre momenti dell'ascesa mistica di Bonaventura. Anzitutto si ritrova Dio nel mondo sensibile, poi nella nostra anima, infine lo si coglie direttamente nell'esperienza mistica dell'adorazio
Pensiero
Il pensiero di A. è anzitutto quello di un teologo. All'interno della fede tuttavia l'indagine razionale è avvertita come indispensabile e in accordo con i dati della Rivelazione. Credo ut intelligam(credo per capire) è la formula efficace con cui A. sintetizza tale metodo. L'esempio più tipico di questo metodo sono le prove dell'esistenza
Filosofia: il pensiero
Al centro della filosofia plotiniana è l'idea di trascendenza, ereditata da Platone, ma da P. arricchita di altri elementi, che egli raccoglie con acuto senso sincretistico dalle varie scuole filosofiche greche: mutua infatti il concetto di Uno da Parmenide, di Pensiero da Aristotele, di Spirito da Eraclito e dagli
Iconografia
L'aspetto del filosofo, caratteristico per l'ampiezza della fronte e del petto, che gli avrebbero dato appunto il soprannome di P. (da plátos, larghezza), è noto da diversi ritratti, soprattutto teste o erme, anche insieme a Socrate, che risalgono alla statua di Silanione erettagli nell'Accademia poco dopo la sua morte (forse anche prima
Il filosofo
In filosofia A. non intese costruire un sistema originale ma, negando all'aristotelismo (che pur egli professa nel Libro della Liberazione) la qualifica di verità completa, volle limitarsi a esporre il pensiero di Aristotele come uno dei gradi della verità. Principio di questa filosofia è Dio, come essere necessario, da cui emanano in or
rappresenta l'ultimo sviluppo della scolastica: egli mantiene inalterato l'ossequio all'ortodossia cattolica, ma diventa critico e talora antagonista nei confronti di San Tommaso e di San Bonaventura. Nel suo sforzo di sintesi del pensiero platonico con quello aristotelico, il filosofo afferma la preminenza della volontà sull'intellettualismo aristotel
Etica
Il pensiero di E. ci è noto attraverso i suoi discepoli o adepti lontani nel tempo, come Metrodoro di Lampsaco, Temistia, Filodemo, Lucrezio, Diogene di Enoanda. Per E. la filosofia, come disciplina e come atteggiamento di vita, ha come fine il raggiungimento della felicità. Questa s'identifica nella liberazione dalle passioni, dai desideri, d