Socrate

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

Socrate
Questo filosofo è famosissimo, ma pare che non abbia volutamente lascito testimonianze scritte di sé: secondo lui, infatti, la filosofia si doveva trasmettere nell’oralità, nel confronto, nel dialogo. Del dialogo, infatti, ne ha fatto quasi un mito.
I sofisti, che sono contemporanei di Socrate, sono i filosofi del ben parlare, della retorica: l’arte di saper condurre logicamente un discorso, che così può essere convincente, il che dipende dalla forma.
Prima i filosofi presentavano la Verità come un tutt’uno con la Natura. L’oggetto dell’indagine diventa l’uomo, ma nella sua moralità: l’uomo assieme agli altri (contatto, comunicazione). Essi dichiarano impossibile trovare la Verità della Realtà: ciò che l’uomo scopre è relativo.
Per Socrate, la Verità è assoluta, ma riguarda la verità dell’uomo morale. La ragione ci permette di capire. Coll’intelletto intendiamo la facoltà della ragione di capire. Ma l’uomo compie anche delle scelte. A volte, per questo, dobbiamo riflettere, prendere coscienza.
Socrate riflette sulla coscienza d’ogni individuo: per lui era importante il modo con il quale l’uomo si pone nei confronti di se stesso, degli altri, della Natura che lo circonda, indipendentemente dai bisogni, dagli avvenimenti. L’uomo è in condizione d’ignoranza, e per questo deve conoscere. L’uomo, infatti, deve avere la consapevolezza di questa sua mancanza. L’uomo può raggiungere un sapere, che essendo anche distinzione del sapere, non è più tale: più l’uomo sa, più crede di sapere tutto, di avere sempre la risposta per tutto. L’uomo è sempre in condizione d’avere desiderio di sapere.
La filosofia non è una nozione, qualcosa da imparare, ma un modo di essere. La ricerca del sapere è la ricerca dell’assoluto ⇒ rifiuto della scrittura
Socrate che il sapere non possa essere trasmesso a tutti, ma crede solo nel dialogo tra due o più persone.
[⇒ DIA- LÓGOS= pensiero tra (due)]
La vita dell’uomo è degna di essere vissuta nella sua dimensione morale, quando noi assumiamo la coscienza come punto di riferimento assoluto. Socrate sostiene che l’uomo che segue la coscienza è sempre nel bene, perché così può superare l’ignoranza e porsi nella Verità. Infatti, è convinto che l’uomo, in quanto tale, sia sempre positivo. Quando l’uomo è nell’errore, questo perché è inconsapevole, non fa buon uso della coscienza. L’uomo non è mai volutamente nel male, perché è ignorante. Socrate è molto individualista, quasi razzista.

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