Schopenhauer

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia
Download:90
Data:20.04.2001
Numero di pagine:3
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
schopenhauer_7.zip (Dimensione: 4.67 Kb)
readme.txt     59 Bytes
trucheck.it_schopenhauer.doc     23 Kb


Testo

(1788-1861)

Il mondo della rappresentazione
Per Kant il fenomeno era la vera realtà, mentre il noumeno era l’immagine che noi abbiamo di lei.
Invece, per Schopenhauer, il fenomeno è il “velo di Maya”, cioè una pellicola d’illusioni che c’impedisce di vedere le realtà; infatti noi vediamo ciò che ci appare e non la vera essenza del fenomeno, che è la realtà.
Il “velo di Maya” è una rappresentazione che esiste solo dentro la mia coscienza, perciò “il mondo è la mia rappresentazione”.La rappresentazione è composta da 2 parti: il soggetto rappresentante e l’oggetto rappresentato.Essi sono indivisibili perciò il materialismo è falso perché riduce il soggetto all’oggetto e l’idealismo è errato perché fa l’opposto.
La vita perciò è un sogno, un tessuto d’apparenze; poiché noi non siamo solo rappresentazione e conoscenza, ma anche corpo, possiamo “squarciare il velo di Maya” e afferrare la cosa in se (la verità).
Noi siamo vita e volontà di vivere e il nostro corpo è la manifestazione esteriore della nostra interiorità.

La Volontà di vivere
La Volontà è l’essenza segreta di tutte le cose.
Essa è inconscia poiché la consapevolezza e l’intelletto sono solo delle sue manifestazioni, s’identifica con energia ed impulso.E’ unica perché esiste fuori dallo spazio e dal tempo; è eterna perché non ha né inizio né fine.E’ una forza libera e cieca senza uno scopo, che si manifesta in modo incessante.
La vita vuole la vita, la volontà vuole la volontà.Miliardi di esseri vivono per vivere e continuare a vivere.Solo gli uomini sono infelici perché sono consapevoli di essere spinti dalla Volontà, senza delle finalità proprie: l’uomo è bisogno, perciò vuole continuamente.

Il pessimismo
La vita è dolore per essenza.Il desiderio è assenza, vuoto, ossia dolore.
La soddisfazione finale è solo apparente; infatti dopo un desiderio appagato ne nasce uno nuovo.
Godimento e gioia sono solo cessazioni di dolore, che vivono a spese di esso.
La noia è un’assenza temporanea di dolore.
Tutto soffre: il dolore investe ogni creatura, l’uomo soffre di più solo perché è consapevole di dipendere dalla volontà.

L’illusione dell’amore
Il fine dell’amore è solo l’accoppiamento: non c’è amore senza sessualità.
L’amore procreativo commette il maggiore dei delitti perché crea altre creature destinate a soffrire. L’unico amore da elogiare è la pietà: capacità di compatire, cioè soffrire insieme al prossimo.

La critica all’ottimismo
- Ottimismo cosmico: gli uomini sono esseri sociali che tendono all’armonia universale, aiutandosi a vicenda; il mondo è perfetto, ogni cosa è al suo posto.In realtà il mondo è il teatro dell’illogicità.
- Ottimismo sociale: gli individui sono fatti per volersi bene ed aiutarsi.In realtà la cattiveria è innata nell’uomo; gli uomini vivono insieme per bisogno.
- Ottimismo storico: la storia comprende tutto.In realtà gli uomini vivono una storia individuale e il loro destino ha dei tratti immutabili.

Le vie di liberazione dal dolore
A causa del dolore l’uomo impara a non voler vivere.Però il suicidio non è una soluzione perché è sempre un atto di volontà, inoltre si sopprime solo l’individuo e non la cosa in sé.
La vera risposta al dolore consiste nella liberazione dalla volontà di vivere, attraverso l’ascesi.
L’ascesi è la negazione del fenomeno: l’individuo cessa di volere (attraverso la castità, la povertà,…) e arriva alla morte che è la liberazione dalla Volontà.
Attraverso l’ascesi si arriva al nulla che è il mondo reale senza volontà né rappresentazione, è l’assenza di volontà intesa come rappresentazione delle cose.

Esempio