Arthur Schopenhauer

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Categoria:Filosofia

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Testo

Arthur Schopenhauer
Le radici del pensiero filosofico
• PLATONE: si interessa alla teoria delle "idee".
• KANT: ne riprende l'impostazione soggettivistica della gnoseologia.
• ILLUMINISMO: si interessa la filone materialistico.
• ROMANTICISMO: ne riprende alcuni temi:
- l'irrazionalismo;
- l'importanza dell'arte e della musica;
- il tema dell'infinito e il tema del dolore.
! Egli però risulta più orientato verso il pessimismo.
• IDEALISMO: egli critica aspramente il pensiero idealistico, affermando che esso non si pone al servizio della verità, ma di interessi volgari utili alla Chiesa e allo Stato.
• FILOSOFIA ORIENTALE: egli è stato il primo filosofo occidentale a recuperare alcuni motivi del pensiero orientale.
Il velo di Maya
Schopenhauer parte dalla distinzione kantiana tra noumeno e fenomeno, ispirandosi alla filosofia indiana (ben diversa dallo spirito gnoseologico-scientifico del kantismo):
KANT
SCHOPENHAUER
fenomeno
• è l'unica realtà accessibile alla mente umana;
• esiste fuori della coscienza, ha dunque un'esistenza oggettiva.
• è illusione (nella sapienza indiana è detto "velo di Maya");
• esiste solo dentro la coscienza ("il mondo è la mia rappresentazione).
La vita dunque è "sogno".
noumeno
è il concetto-limite della conoscenza.
è l'essenza delle cose che si nasconde dietro all'ingannevolezza del fenomeno, e il filosofo ha compito di scoprirla.
L'uomo è l'unico essere vivente che si stupisce della propria esistenza e che va alla ricerca della sua essenza; esso è dunque un "animale metafisico".
forme
a priori
elenca 12 categorie.
vi sono solo 3 forme a priori (spazio, tempo e casualità). La casualità è l'unica categoria, poiché tutte sono riconducibili ad essa.
la rappresentazione
soggetto rappresentante oggetto rappresentato
esistono solo all'interno della rappresentazione e mai l'uno indipendentemente dall'altro
(
negazione sia del MATERIALISMO (nega il soggetto riducendo tutto all'oggetto)
sia dell'IDEALISMO (nega l'oggetto riducendo tutto al soggetto)
COME È POSSIBILE ARRIVARE ALLA COSA IN SÉ?
Schopenhauer afferma di aver trovato la via d'accesso al noumeno, al contrario di Kant che lo aveva giudicato inconoscibile.
Secondo il filosofo tedesco, poiché l'uomo e le cose non sono solo rappresentazione esteriore, ma possiedono un corpo, bisogna guardarsi dal di dentro. Si scopre così l'essenza profonda dell'io, un'energia e un impulso che corrisponde alla
volontà di vivere
che corrisponde alla cosa in sé dell'intero universo. La volontà di vivere, infatti, è presente in ogni essere della natura secondo gradi diversi di consapevolezza:

La Volontà si oggettiva dapprima in forme immutabili ( le IDEE
In una seconda fase si oggettiva nei vari individui ( INDIVIDUI = riproduzioni delle idee
CARATTERISTICHE DELLA VOLONTÀ DI VIVERE
• è inconscia, poiché la consapevolezza e l'intelletto sono solo manifestazioni secondarie.
• si sottrae alle categorie del mondo della rappresentazione (spazio, tempo, casualità)
(
- esiste oltre lo spazio ( è unica
- esiste oltre il tempo ( è eterna
- esiste oltre la cat. di causa ( è incausata e senza scopo
DIO E LA VOLONTÀ
Per Schopenhauer Dio non esiste: l'unico Assoluto è la Volontà, che possiede le stesse caratteristiche che gli uomini, per trovare un fine alla propria vita, hanno attribuito a Dio.
In realtà gli esseri non vivono che per vivere.
IL PESSIMISMO
Poiché volere = desiderare = soffrire per qualcosa che si ha ( la vita è dolore
IL PIACERE
Poiché il piacere segue uno stato precedente di dolore ( il piacere è una cessazione di dolore
! Tuttavia il dolore non si prova in seguito ad una cessazione del piacere.
LA NOIA
Se viene meno il desiderio ( cessa il piacere ( subentra la noia
"La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente fra il dolore e la noia, passando per l'intervallo fugace ed illusorio del piacere e della gioia"
Il dolore non riguarda solo l'uomo, ma ogni creatura del mondo ("Tutto soffre"). L'uomo ha un grado di sofferenza maggiore poiché è più consapevole della volontà di vita, di conseguenza patisce di più per la tensione provocata dal desiderio.
L'individuo è dunque solo uno strumento della Natura per la riproduzione della specie.
L'AMORE
L'amore è uno degli stimoli più forti dell'esistenza, ma esso è solo uno strumento nelle mani della Natura, affinché si realizzi l'accoppiamento.
LA CRITICA ALLE VARIE FORME DI OTTIMISMO
1. Rifiuto dell'ottimismo cosmico
Schopenhauer incentra tutta la sua filosofia sullo "smascheramento"delle ideologie. Egli rifiuta la concezione del mondo perfetto e di un Dio immanente tipica delle religioni occidentali, in quanto falsa. Per Schopenhauer il mondo è governato dall'irrazionalità e vige la "legge della giungla".
2. Rifiuto dell'ottimismo sociale
Il filosofo cerca di sfatare inoltre il mito della "bontà e della socievolezza" dell'uomo. Tra gli uomini infatti vi è conflitto e tentativo di sopraffazione reciproca. Dunque la convivenza fra gli uomini ha il solo scopo di soddisfare i bisogni di ogni individuo.
3. Rifiuto dell'ottimismo storico
La polemica di Schopenhauer è rivolta anche contro ogni forma di storicismo. Nonostante la storia insegni che in ogni tempo avviene qualcosa di diverso, in realtà vi sono dei caratteri immutabili, che la filosofia si sforza di far capire.
LE VIE DI LIBERAZIONE DAL DOLORE
Per quanto riguarda la liberazione del mondo dal dolore, Schopenhauer chiarisce prima di tutto il suo rifiuto per il suicidio, poiché:
- rappresenta una forte affermazione della Volontà, e non una sua negazione;
- opprime solo la manifestazione fenomenica della Volontà (l'individuo), mantenendo intatta la cosa in sé.
Per Schopenhauer la liberazione dal dolere = liberazione dalla Volontà di vivere attraverso:
1. L'arte
L'arte ha un carattere contemplativo, poiché si rivolge alle forme pure delle cose (idee). Attraverso di essa l'uomo può contemplare la vita, elevandosi al di sopra dei bisogni e dei desideri.
2. La morale
L'etica è un tentativo di superare l'egoismo impegnandosi nel fondo a favore del prossimo. A differenza di Kant, l'etica non è dettata dalla ragione, ma dalla pietà, che permette di sentire le sofferenze degli altri. Si tratta dunque di un atteggiamento disinteressato.
3. L'ascesi
L'ultima fase rappresenta la soppressione della volontà di vivere, attraverso vari accorgimenti tipici dell'ascetismo (umiltà, digiuno, sacrificio, ricerca del dolore, ecc.). Questo è l'unico vero atto di libertà che sia possibile all'uomo; il culmine è rappresentato dal nirvana, ovvero l'esperienza del nulla.
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