Sant'Agostino: Ragione e Fede

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Testo

SANT’AGOSTINO

La vita
Aurelio Agostino nacque nel 354 d.C. a Tagaste, nell’Africa romana. Suo padre Patrizio era pagano, sua madre Monica era cristiana, ed esercitò sul figlio una profonda influenza religiosa. Il periodo dell’adolescenza lo trascorse tra Tagaste e Cartagine, lui condusse in questo periodo una vita disordinata e spensierata, di cui si accusò di questa vita severamente nelle Confessioni, che sono la sua opera fondamentale. Coltivava gli studi classici specialmente latini e si occupava con passione di grammatica. Nel 374 aderì alla setta dei Manichei. Da 19 anni cominciò ad insegnare retorica a Cartagine e tenne il suo insegnamento in questa città fino a 29 anni, tra amori di donne e affetti di amici. A 26 o 27 anni scrisse il suo primo libro intitolato “ Sul bello e sul conveniente”. A 29 si recò a Roma con intenzione di tenere là il suo insegnamento di retorica, ma dopo un anno si recò a Milano dove tenne l’insegnamento ufficiale di retorica. Grazie all’incontro con il vescovo Ambrogio e una profonda influenza della madre, Agostano si avvicinò al Cristianesimo, e la lettura degli scritti di Plotino portarono ad un orientamento definitivo ad Agostino verso il Cristianesimo. Nel 386 Agostino lascia l’insegnamento e si ritira in una villa presso Milano. Dalla meditazione in questa villa e dalle conversazioni con gli amici nascono le sue prime opere “ Soliloqui, Sulla Beatitudine e Sull’Ordine”. Il 25 aprile del 387 riceveva il battesimo dalle mani del vescovo Ambrogio. Da quel momento la sua missione era quella di diffondere nella sua patria la sapienza cristiana, pensò quindi al ritorno. Ad Ostia nell’attesa dell’imbarco trascorse con la madre giorni di intenso godimento spirituale, ma lì la madre morì. Dopo una nuova permanenza a Roma era ritornato a Tagaste, dove nel 391 fu ordinato prete, nel 395 fu consacrato vescovo di Ippona. La sua attività era quella di difendere e chiarire i principi della fede, ma anche a combattere i nemici della fede e della Chiesa: il Manicheismo, il Donatismo e il Pelagianismo.

Ragione e Fede
Nei Soliloqui che sono le prime sue opere, Sant’Agostino dichiarava lo scopo della sua ricerca: io desidero conoscere Dio e l’anima. Cercare l’anima è come cercare Dio. La teoria agostiniana dei i rapporti fra ragione e fede è sintetizzata nella duplice forma: “Crede ut Intelligas” (credi per capire) e “intellige ut credas” ( capisci per credere). Agostino intende dire che per capire, ossia per far filosofia in modo corretto e trovare la verità, è indispensabile credere, cioè possedere la fede, la quale simile è alla luce che ci indica il cammino da seguire. Viceversa per avere una salda fede è indispensabile comprendere ed esercitare l’intelletto, cioè filosofare. Per Agostino la ragione e la fede sono alla base del rapporto dell’uomo con Dio. L’oggetto della ricerca agostiniana non è il cosmo ma l’uomo, ossia la persona nella sua singolarità irripetibile e nella sua apertura a Dio.

Il problema del tempo e della creazione
Sant’Agostino si pone la domanda, Dio ha creato prima il mondo o prima il tempo? Ma Dio ha fatto tutti e due insieme, perché Dio non era e non sarà, ma Dio è. Allora si fa un’altra domanda se Dio è, a che serve il passato e il futuro? Il passato non c’è più, ma nell’anima c’è e noi grazie alla memoria ricordiamo le cose passate. Il futuro non c’è ancora, ma c’è nell’anima l’attesa delle cose future.

Le due città
Con la Civitas Dei Sant’Agostino vuole risolvere il problema dei due regni, la Civitas Dei e la Civitas Mundi. Come il bene e il male sono in lotta, tra le due città che sono in lotta trionferà la Civitas Dei ( la città di Dio ), trionfa questa città perché l’uomo trova dentro di se la spiritualità quindi Dio.

Il problema del male e del bene
Sant’Agostino risolve anche il problema del bene e del male, dicendo che Dio crea tutto come bene, il male se esiste e solo mancanza di bene (oppure il male è il Libero Arbitrio dell’uomo = scelta libera dell’uomo). Per Sant’Agostino il male non esiste poiché esso è parte di un ordine cosmico.

La Patristica
Con questo termine si intende il pensiero dei Padri della Chiesa dei primi secoli cristiani. La patristica viene divisa in tre periodi:
1. Il primo è perlopiù caratterizzato da scritti apologetici;
2. Il secondo vede la fioritura dei sistemi dottrinali più compiuti;
3. Il terzo comprende autori di minore originalità.
I principali problemi trattati dalla patristica sono stati:
➢ La formazione del canone, ossia il criterio di scelta, sulla base del quale distinguere gli scritti da considerare autentici dagli scritti non originali
➢ La soluzione di importanti conflitti teologici, come la questione trinitaria, il rapporto tra grazia e libero arbitro e infine il rapporto tra ragione e fede.

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