Ragione e Fede

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Categoria:Filosofia

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Testo

FEDE E RAGIONE

Il problema del rapporto tra ragione e fede si pone quando vi è l’affermazione del cristianesimo, per il quale la verità è fondata sulle rivelazioni Divine quindi sulle rivelazioni contenute nelle sacre scritture. Questo problema viene posto come una ricerca degli aspetti che conciliano e che dividono le verità di fede e quelle filosofiche.
Uno dei risultati di questa ricerca porta alla divisione della teologia dalla filosofia, pone quindi la teologia come scienza specifica e non più come in eta greca in cui la teologia era parte integrante della filosofia.
I vari filosofi che si cimentano a spiegare il rapporto tra ragione e fede sono tanti primo fra tutti SANT’AGOSTINO.
Il pensiero di Agostino fra fede e ragione è contenuto nell’ espressione «INTELLIGE UT CREDAS, CREDE UT INTELLIGAS» quindi «CAPIRE PER CREDERE E CREDERE PER CAPIRE» Agostino non mortifica la fede o la ragione ma li rende uniti. Per agostino la fede è una cosa ricercata la fede e una cosa rivelata, fede e ragione si completano a vicenda.
La fede si deve distinguere dall’opinione che è un’assenso incerto mentre la fede è un’assenso certo a cose certe. Quindi ci sono verità che credute possono essere dimostrate e verità che invece vanno solo credute e eventualmente dimostrate.
La fede illumina e indica l’oggetto della ricerca umana cioè Dio.
Agostino sostiene che c’è accordo tra ragione e fede e che la ragione non può fondare se stessa senza il lume della fede. Per Agostino sono inoltre importantissime le sacre scritture o meglio dire l’interpretazione di esse, si devono leggere con attenzione e si devono interpretare bene perche esse esprimono una testimonianza di un fatto accaduto ma inoltre esprimono verità ulteriori su l’uomo su Dio e sul loro rapporto. Agostino inoltre elabora la dottrina della conoscenza secondo la quale si conosce per illuminazione cioè la verità è già dentro l’uomo l’illuminazione serve all’uomo per scoprire la verità e il lume è appunto la fede.
FEDE E DIALETTICA

A partire dall’ XI sec. l’impiego della dialettica nella spiegazione dei dogmi religiosi provoca timore da parte di coloro che temevano che la saldezza delle verità di fede potesse essere compromessa dalle argomentazioni filosofiche.
In questo contesto si sviluppa il contrasto tra dialettici che sostengono l’uso della ragione per intendere le verità di fede e antidialettici che negano un qualunque valore alla ragione nella comprensione dei misteri di fede. Nel XII secolo si sviluppa la discussione per il rapporto tra fede e ragione tra i maggiori esponenti dei vari gruppi che sono Anselmo da Osta e Pietro Abelardo.
ANSELMO DA OSTA:
Per anselmo la fede costituisce la guida per la ricerca razionale, non si allontana molto dall’idea di San Agostino la frase di agostino viene tagliata da Anselmo e diventa Credo per capire e cioè per capire la verità è necessario credere senza la fede non si può intendere niente. Anselmo non esclude la ragione al contrario chiarisce e determina la verità della fede, la fede ricerca l’intelletto. Tutti i misteri della fede non potranno mai essere chiariti perche superano l’intelletto umano, e l’intelletto i ragionamenti non servono per acquisire la fede ma per rendersi conto della grandezza delle cose a cui si crede.
Anselmo ci presenta inoltre la figura dell’insipiente che e colui che non riuscendo a dimostrare che dio esiste dice che non esiste , visto che il credente può esse indebolito dall’ insipiente (la certezza) il credente deve comportarsi nei confronti dell’ insipiente rafforzando la propria fede continuamente con la ricerca razionale e deve far capire all’insipiente che non tutto può essere spiegato. Anselmo sostiene inoltre l’esistenza di Dio non facendo ricorso al mondo. Quando si pensa a Dio si pensa come un essere superiore, onnipotente, perfetto quindi che non manca di nulla quindi necessariamente deve essere esistente senno manca di qualcosa.
Il contrasto tra ragione e fede non può esistere perche sono doni di Dio.
PIETRO ABELARDO

Nel pensiero di Abelardo il credo ut intelligam di Anselmo e agostino viene rovesciato in capisco per credere e cioè Abelardo sosteneva che una cosa prima di essere creduta deve essere capita, se una cosa non si capisce non si può credere.
La ricerca razionale precede la fede quindi secondo abelardo.
Le verità divine non possono essere comprese logicamente dall’uomo la ricerca razionale riesce a darci l’idea delle verità divine attraverso il linguaggio analogico cioè simile al logico al vero. Abelardo sostiene che il cristianesimo ha concordanza con il pensiero degli antichi filosofi greci quindi il cristianesimo si presenta come un’evoluzione del pensiero dei filosofi greci infatti secondo abelardo i filosofi antichi con le loro dottrine anno affermato i fondamentali dogmi cristiani prima ancora della rivelazione di Cristo , in tal modo la filosofia a consentito ai sapienti di avvicinarsi prima ai misteri della fede la rivelazione ha esteso poi a tutti gli uomini le verità accennate dalla filosofia. (L’immortalità dell’anima, il disprezzo del mondo terreno, l’unicità e la trinità di Dio.)

TOMMASO D’AQUINO

Tommaso tratta le problematiche del cristianesimo servendosi dei concetti di Aristotele dimostrando che la teologia può essere scienze dimostrativa. La teologia e l’unica scienza razionale che ha come oggetto tutto ciò che è rivelato da Dio.
Quindi possiamo dire che la teologia è una scienza fondata su dei principi certi perche rivelati da Dio. Tommaso distingue due scienze, le scienze come l’aritmetica e la geometria fondati su principi intuibili immediatamente e le scienze i cui principi possono essere spiegate da una scienza superiore e quest’ultimo è il caso della dottrina sacra che ha origine dai principi di una scienza superiore la scienza di Dio che ha rivelato le verità che vanno accettate per fede. Tommaso sostiene che quando gli articoli di fede possono essere dimostrati dalla ragione questi articoli sono preambuli fidei necessari alla fede e quindi la filosofia è ancilla al servizio della teologia, altri articoli di fede possono essere solo chiariti con similitudini e non dimostrati con la ragione perche ne superano le possibilità; le verità dimostrabili razionalmente non possono mai essere in contrasto con le verità di fede dalle quali discendono. Per tommaso gli argomenti di fede non possono essere provati con argomenti razionali e gli argomenti addotti contro la fede non sono dimostrati ma sono semplici affermazioni.
Nella summa theologia di San Tommaso troviamo 5 motivi che ci spiegano l’esistenza di Dio, tommaso spiega l’esistenza di Dio con una prova aposteriore al contrario di Agostino e Anselmo, cioè non parte dall’idea di Dio ma dall’idea del creato, del mondo. Elabora le 5 vie:
LE CINQUE VIE DI SAN TOMMASO
1) Dal movimento all’essere immobile: il movimento di ogni cosa viene causato da un’ altra cosa quindi ogni cosa che si muove ha una causa del suo movimento, ma non si può andare cosi all’infinito ci deve essere una cosa che ha provocato il primo movimento e questo e Dio.
2) Dalla Causa efficente all’essere necessario: tutto ciò che succede ha una causa e secondo tommaso c’è un qualcosa di incausato ciò è Dio.
3) Possibile e necessario: Tutto ciò che esiste ha l’essere tutti gli enti hanno l’essere ma quest’essere gli è conferito da un ente che è ente e essere, egli dà l’essere agli altri enti e non lo riceve da nessuno.
4)Dai gradi di perfezione all’essere perfetto: i diversi gradi di perfezione ci fanno intuire che c’è un essere perfetto e questo è Dio.
5) Dalla finalità all’ordine sommo: ogni essere esiste e occupa un determinato posto nel creato e segue il suo compito, se quest’essere viene meno al suo compito crea un pò di squilibrio. Questo ci fa pensare che ci sia qualcuno che mantiene l’ordine e questo è Dio.
BONAVENTURA
Secondo bonaventura vi è una superiorità della fede sulla filosofia e su tutte le scienze, egli sostiene che la teologia e la filosofia sono distinte sia per metodo che per oggetto d’indagine la prima ricerca la comprensione della rivelazione la seconda è limitata a l’esperienza di cui cerca le cause.
Bonaventura dice che la ragione umana ha dei limiti e che dice che la filosofia non può essere separata dalla teologia, nel senso che se la ragione non è guidata dalla fede non può mai condurre l’uomo alla piena conoscenza della verità. La filosofia le arti le scienze sono una gerarchia e al cima di questa vi è la teologia.

TEOLOGIA COME SCIENZA PRATICA
Alla fine del medioevo l’armonia tra fede e ragione viene messo in discussione da Scoto e Guglielmo di Ockham.
SCOTO
Scoto separa ragione e fede. Scoto non trova più i punti d’accordo ma i punti di disaccordo tra la fede e la ragione e quindi fa il contrario di quello che avevano fatto i filosofi prima di lui, sostiene che la teologia e chiamata impropriamente scienza perché non dimostra nulla i suoi principi sono rivelati e quindi anche le conclusioni sono rivelate perciò per il significato aristotelico di scienza la teologia non lo è.
La teologia per Scoto è scienza pratica cioè una scienza che orienta il comportamento quindi determina le volontà e le azioni dell’uomo educandolo dandogli delle regole da rispettare per poter raggiungere la salvezza.
Le teologia per scoto è la più alta e nobile scienza per l’elevatezza del suo oggetto di ricerca. L’uomo che crede vorrebbe conoscere, quindi chiede l’aiuto di Dio nel ricercare la conoscenza del vero, il fedele crede negli attributi divini in quanto essi sono fondati non sul nostro vacillante intelletto ma sulla verità di Dio.
Guglielmo di Ockham
Per Guglielmo non c’è armonia tra filosofia e teologia, dato che ragione e fede sono due strumenti di conoscenza distinti tra loro anche se non in contrasto.
Secondo Guglielmo le verità di fede non sono ne evidenti ne dimostrabili, le verita di fede non possono essere oggetto di dimostrazione razionale, in caso contrario la rivelazione sarebbe inutile, quindi Dio ci ha rivelato le verità della fede perche sapeva che con la ragione non ci saremmo mai arrivati. Le verità di fede non possono essere dimostrate ma non possono essere nemmeno negate, ad esempi l’immortalità dell’anima non può ne essere dimostrata ma nemmeno negata.
L’unica scienza di Dio secondo Guglielmo è Dio, perché all’uomo viandante sulla terra non può avere nessuna conoscenza di Dio ne intuitivamente ne concettualmente e quindi la teologia non è una scienza.

Esempio