Platone.

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

Bossi Laura IIIA
PLATONE
VITA: -Platone nasce ad Atene nel 428 o 427 a.c. da una tra le più importanti famiglie della città (discende da uno dei fondatori di Atene).
-Fu educato secondo le tradizioni della democrazia, un regime politico di cui, più tardi, sarà assai critico. Si dedica all’insegnamento e alla scrittura (è uno dei maggiori scrittori della Grecia)
-Divenuto allievo di Socrate, assistette con lui alla decadenza di Atene: erano gli anni della guerra del Peloponneso, del regime oligarchico dei Trenta tiranni e della restaurazione democratica. La sua giovinezza fu caratterizzata dal drammatico alternarsi di speranze politiche , seguite da immancabili delusioni. L’ingiusto processo e la condanna di Socrate , da parte di alcuni esponenti tra i più in vista del governo democratico, provocò la definitiva disillusione di Platone nei riguardi della politica. Tre viaggi importanti a Siracusa:
-I alla corte di Dionigi il vecchio→conosce Dione,il cognato del tiranno (conosce le comunità pitagoriche)
-II Dionigi il giovane diviene geloso di Dione→lo esilia e riduce lo stesso Platone in prigionia concedendogli alla fine di tornare libero ad Atene
-III Dionigi lo richiede come maestro (Platone abbandonerà presto questo impiego quando Dionigi proporrà di mettere per iscritto la teoria delle idee: crolla definitivamente l’idea del re-filosofo)→tenta di riconciliare Dionigi e Dione ma viene accusato di complottare contro il tiranno→torna ad Atene.
Fonda una scuola filosofica: “l’Accademia” e muore nel 348 a.c.
OPERE: Di Platone possediamo tutte le opere (36 dialoghi e 13 lettere→ la più importante è la VII = sorta di autobiografia) suddivisi in gruppi di quattro .
Dialoghi giovanili: anteriori al primo viaggio a Siracusa (dialoghi socratici). Obbiettivo principale è quello di difendere il personaggio di Socrate dopo il processo →descrizione insegnamento/figura di Socrate come ente storico per smentire la sua colpevolezza nei confronti dell’opinione pubblica. Il primo scritto è l’Apologia, ossia l’auto difesa di Socrate al processo.
Dialoghi della maturità: posteriori al ritorno di Platone ad Atene e alla fondazione della Accademia. Il tema è accentrato sul perché funziona l’are majeutica.
Socrate rimane il protagonista di questi dialoghi, ma, attraverso di lui parla Platone che ha ormai formulato una dottrina propria: la teoria delle idee.
Dialoghi della vecchiaia: composti intorno al II viaggio in Sicilia e dopo il definitivo ritorno ad Atene. Contengono le tarde dottrine di Platone sulla dialettica (=sinonimo di metodo filosofico, come tale fondato sulla teoria delle idee). Egli inoltre ritorna su argomenti già trattati e li sottopone a una nuova indagine. La figura di Socrate tende sempre più a perdere di importanza.
SOCRATE E PLATONE: Platone è uno dei maggiori allievi di Socrate: recupera i fondamenti,ciò che sta alle spalle dell’insegnamento socratico, aggiungendo idee proprie ed elaborando teorie anche in contrasto con quelle del suo maestro.
Fedeltà a Socrate: -difende la figura di Socrate
-scrive sotto forma di dialogo
-non riporta per iscritto la teoria delle idee(la ricaviamo solamente dai dialoghi, in particolare il Fedone).
Tradimento di Socrate: -la scrittura rappresenta comunque un elemento di contrasto con l'insegnamento socratico
-per sfuggire alla trappola sofistica della realtà mutevole, Platone costruisce il mondo delle idee sulla base di una realtà immutevole → per Socrate invece, la ricerca filosofica, attraverso il dialogo, porta a una realtà mutevole e non definitiva
La filosofia platonica costituisce comunque un elemento di continuità rispetto a quella socratica: Platone prima descrive il personaggio di Socrate→ poi si domanda perché funziona l’arte majeutica → elabora la teoria delle idee per giustificare l’insegnamento socratico.
FILOSOFIA DI PLATONE: Tutta la vita filosofica di Platone è stata determinata dalla condanna a morte di Socrate (perché nella vita politica accadde per lo più che l’ingiusto trionfi e il giusto soccomba, cercando di migliorare le cose con la giustizia? E cosa pensare della giustizia, se la costituzione più democratica, quella ateniese, condanna l’uomo più giusto?)→ riflessione sul problema e sulla definizione di giustizia. + domanda centrale filosofia platonica: perché funziona l’are maieutica? Platone utilizza il mito per giustificare la sua tesi:
Il mito per Platone: Platone tenta di recuperare il mito all’interno della filosofia, facendolo diventare uno strumento di questa: -mito come esemplificazione del pensiero: utilizzo di
immagini legate al mito per spiegare concetti difficili
-mito come ipotesi di lavoro: di fronte alle domande difficili,
che sfuggono all’indagine razionale, Platone non si affida
alla razionalità, ma alla sapienza antica→ utilizza il mito
non come risposta ma come una potenziale ipotesi di ricerca
(= indica una possibile strada da seguire) sarà poi la ragione
a dover giustificare il mito.
→Platone si rifà al mito dell’orfismo per trovare una risposta al problema della majeutica: l’anima non muore con il corpo ma è destinata a reincarnarsi in altre vite→l’anima può vivere indipendentemente dal corpo nella sua dimensione più propria: quella dell’aldilà (mondo delle idee). Esperimento dello schiavo: uno schiavo del tutto ignaro di conoscenze matematiche, riesce a dimostrare un teorema di geometria aiutato da Socrate, che traccia le figure per lui e gliele fa interpretare. Dapprima lo schiavo, che segue passivamente le linee disegnate da Socrate e si lascia ingannare dalle apparenze sensibili delle figure, cade facilmente in errore. Ma a poco a poco, stimolato da Socrate ad accompagnare ciò che vede con il ragionamento e a ricercare in se stesso l’evidenza, riesce a risolvere il problema. Lo schiavo non è istruito, non ha avuto da altri il suggerimento della soluzione, non l’ha ricavata dalle semplici figure che ha percepito, ma l’ha tratta da sé, dalla propria anima→lo schiavo conosce la soluzione perché, in una vita precedente, la sua anima ne era stata istruita, e ora, grazie alla maieutica socratica , l’ha “ricordata”→ teoria della “anamnesis”(=reminiscenza): nella dimensione materiale l’uomo non impara nulla ma richiama alla memoria cose che l’anima aveva già appreso in una dimensione ultraterrena. (conoscere = ricordare). Se l’anima ,in vita,ricorda un sapere che possiede da sempre,anche dopo la morte non perderà le proprie facoltà conoscitive, ma anzi le potenzierà.
La teoria delle idee: L’anima transita da una dimensione ultraterrena nella quale sono presenti le idee e dove apprende tutta la conoscenza, a quella terrena, tramite l’incarnazione. Il dolore che comporta l’essere precipitati in una dimensione differente, determina l’apparente perdita delle conoscenze che l’anima ha appreso nell’Iperuranio. È attraverso la maieutica e l’esperienza che l’anima ricorda. Es: quando nasciamo la nostra mente è come un foglio scritto, ma noi non siamo in grado di leggerlo a causa della polvere che lo ricopre. L’atre maieutica ci aiuta a togliere la polvere → accedere alle conoscenze che già possedevamo dentro di noi.
anima + corpo solo anima
Iperuranio: al di là del cielo→
al di là dalla dimensione fisica
(rappresentato come una volta stellata)

Le cose sono copie delle idee. In uno degli altissimi dialoghi, il “Timeo”, Platone fa riferimento a un artigiano divino, il quale, attraverso il “modello” dell’idea, crea il mondo fisico delle cose.

idea universale copia imperfetta dell’idea, oggetti diversi fra loro ma tutte
ed eterna soggetta al tempo copie della stessa idea
Rapporto tra mondo delle idee e mondo delle cose: La sensazione restituisce solo l’apparenza mutevole delle cose→ l’anima, e non i sensi, conosce la “vera”realtà. Nel mondo terreno, legata al corpo, l’anima vede solo attraverso i sensi, i quali non le restituiscono che l’immagine, la copia imperfetta e inadeguata delle cose→Il mondo sensibile è immagine evanescente del mondo delle idee.
Il mito della caverna: Platone paragona la condizione dell’uomo a quella di uno schiavo, prigioniero fin dalla nascita nel fondo di una caverna. Alle sue spalle si eleva un muro, al di là del quale altri schiavi camminano portando su capo e spalle vari oggetti che sporgono al di sopra del muro. Nella caverna non penetra la luce del sole, ma l’oscurità è rotta da un fuoco che si trova anch’esso al di là del muro e proietta sul fondo della caverna le ombre degli oggetti. In un primo momento lo schiavo conosce solo tali ombre e le scambia per cose reali. Successivamente egli riesce a liberarsi dalle catene e, volgendo lo sguardo all’intorno, scopre altri prigionieri e riconosce gli oggetti di cui prima vedeva solo le ombre. Infine trova l’uscita della caverna e fugge dalla prigione. Ora vede per la prima volta le cose del mondo esterno, il “vero” mondo, di cui, fino ad allora non aveva nemmeno supposto l’esistenza. Dapprima lo schiavo è abbagliato dalla luce del sole che i suoi occhi, abituati all’oscurità della caverna , non sopportano. Cerca allora di conoscere le cose in maniera indiretta,osservandone l’immagine riflessa negli specchi d’acqua o sulle superfici levigate, che ne attenuano l’aspetto abbagliante. Solo in uno stadio successivo, abituatosi finalmente alla luce solare, contempla le cose nel loro vero essere.
→La caverna è il simbolo del corpo, che imprigiona l’anima, impedendole di accedere al “vero” mondo: il mondo delle idee. La situazione dello schiavo, finché si trova nella caverna,è quella dell’uomo immerso nell’opinione sensibile. Egli ignora il vero essere delle cose, perché ne percepisce solo l’apparenza. Lo schiavo che si libera e fugge dalla caverna rappresenta l’anima, che si libera dai vincoli corporei mediante la conoscenza. Le cose che stanno nel mondo esterno rappresentano le idee, mentre gli oggetti nella caverna non sono che le loro copie o imitazioni imperfette. Il sole, infine, che permette di riconoscere l’aspetto vero della realtà, è il simbolo dell’idea del bene. (l’idea di bene-bello: idea suprema rispetto a cui l’intero Iperuranio è costruito e al quale essa conferisce la sua caratteristica unità. Condiziona tutte le altre idee, le quali devono essere bene e bello contemporaneamente)
Di quali cose ci sono idee? (affronta il problema nella maturità) Platone cerca di capire quali tipi di idee ci sono nell’Iperuranio . Egli si pone la domanda in modo scorretto, in quanto costruisce il mondo delle idee a partire da quello delle cose.
-Idee etiche e morali: definizioni di giustizia, bellezza, virtù, bene…
-Idee matematiche: idee di uguaglianza, maggioranza, minoranza…
-Idee di cose naturali: definizioni di tutto ciò che è naturale (es: idea di cavallo, albero…)
-Idee di cose artificiali: definizioni di tutto ciò che è costruito dall’uomo (es: idea di casa…)
-non esistono idee di cose spiacevoli (es: idea di sterco, capelli…)
Non è possibile pensare che le idee siano tutte collegate fra loro, ma nemmeno che siano completamente indipendenti le une dalle altre.
→Esistono idee più importanti (idea di bene-bello), e meno importanti (idea di sterco: non esiste nel mondo delle idee)→Fonte di contraddizione: significa che la filosofia non si occupa della realtà nel suo insieme!
Riflessione sulla giustizia: Ricerca struttura di una città in grado di non condannare il più giusto fra gli uomini→Platone crea, nella Repubblica, un modello idealizzato di una città perfetta, come metro per giudicare le altre comunità. Nella sua idea lo stato non può derivare dal violento e arbitrario imporsi di alcuni individui sugli altri, ma dalla divisione del lavoro. Il singolo deve cooperare con gli altri, mediante il lavoro, al mantenimento e alla difesa della collettività. Platone immagina uno stato formato da tre classi di cittadini: i lavoratori, i guerrieri e i governanti.
-Governanti: (dovrebbero coincidere con i filosofi) devono essere saggi e razionali, ed emanare leggi giuste,in vista dell’interesse generale, poiché se le leggi saranno sagge, tutta la città si comporterà in modo saggio. Inoltre, se una legge viene considerata giusta, tutti la rispetteranno.
-Guerrieri: devono essere coraggiosi, ma non incoscienti,sapendo distinguere fra il giusto e il cattivo uso della forza, poiché se saranno coraggiosi tutta la città si comporterà con coraggio.
-Lavoratori: Devono assicurare il benessere a sé e all’intera comunità, rispettando le leggi. Non hanno una virtù propria ma condividono con le altre classi la virtù fondamentale: la temperanza (= saper mantenere il proprio ruolo all’interno della società senza cercare di entrare a far parte delle altre classi).
La classe dei lavoratori può avere una proprietà economica, ma non ha diritti politici. I membri delle altre due classi non devono possedere alcuna proprietà, ma vivere in una comunione dei beni e delle donne, in tutto dediti all’interesse generale; onde evitare che questi possano confondere il proprio interesse per quello della comunità (Res Pubblica = bene di tutti). Affinché poi i cittadini si sentano membri di una sola famiglia e le tre classi non si trasformino in caste chiuse, i fanciulli vanno sottratti in tenera età alle famiglie d’origine e allevati in comune, a cura dello stato. Ignorando i loro genitori naturali , essi considereranno ogni a adulto come padre e ciascun loro coetaneo come fratello. I saggi governanti sapranno scegliere tra loro i più adatti a divenire a loro volta guardiani o guerrieri o produttori, indipendentemente dalla loro origine sociale. Le femmine avranno gli stessi diritti e la medesima educazione dei maschi. Questa consisterà per tutti in musica e ginnastica e solo per i futuri guardiani anche in matematica, astronomia e, intorno ai cinquant’anni, filosofia. La poesia imitativa e in particolare la tragedia sarà bandita dallo stato.(no alla commedia e alla tragedia perché comportano un coinvolgimento emotivo da parte dello spettatore per qualcosa di inesistente/generano sensazioni che lo allontanano dal suo equilibrio emotivo. No all’arte raffigurativa perché due volte lontana dalla realtà=l’idea.

I matrimoni e la procreazione andranno anch’essi sorvegliati e regolati dai guardiani, in vista di un miglioramento e di un rafforzamento della razza. Lo stato infine non dovrà essere troppo vasto, per non provocare guerre di aggressione e di conquista, né dovrà contenere al suo interno differenze eccessive di ricchezza e povertà, fonti di ingiustizie.
Platone conferisce una struttura analoga all’anima idealizzata di un individuo perfetto:→ struttura composta e ripartita in tre parti:
-parte razionale: (≡ con la classe dei governanti) domina le altre due parti e le indirizza verso
scopi razionali. Deve essere saggia affinché il resto del corpo si comporti in modo saggio.
-parte concupiscibile: aspira a legarsi agli oggetti corporei e a goderne senza riflessione.
Dovrebbe essere temperante e disposta a lasciarsi guidare dalla parte razionale.
-parte irascibile: pronta a combattere per ciò che la parte razionale decide.
Es: mito del Fedro: L’anima è paragonata a un carro trainato da due cavalli. Il cocchiere rappresenta la parte razionale, mentre i due cavalli simboleggiano quella irascibile (dal mantello bianco) e quella concupiscibile (dal mantello nero). È compito della parte razionale condurre i due cavalli verso la giusta via (la cima dell’Olimpo).

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