Platone e la sua filosofia

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Testo

Fruska 01/02/2006
Appunti Platone

In Platone il mito viene utilizzato per due scopi:
1. Didattica
2. Spiegazione di elementi troppo alti per la mente umana

Platone → ricerca come dialogo, cioè come infinita ricerca della verità (che non verrà mai raggiunta definitivamente)

Primo periodo: Dottrina delle idee
La scienza ha i caratteri di perfezione ed immutabilità, quindi è la cosa più importante.
L’oggetto della scienza sono le idee.
Le cose fisiche sono un’immagine imperfetta (o imitazione) delle idee (che sono quindi un modello perfetto)

Platone è il figlio di Parmenide da un lato, ma compie un parricidio dall’altro. Infatti le idee di Parmenide hanno le stesse caratteristiche dell’essere parmenideo (immutabili, eterne, perfette, finite, ecc….) però le idee sono molteplici e soprattutto non esistono nel mondo sensibile, a differenza dell’essere parmenideo i cui caratteri principali sono: immobilità, presenza nel mondo sensibile, unicità

- Le idee sono criterio di giudizio delle cose: Noi per giudicare le cose dobbiamo per forza rifarci alle idee.
- Le idee sono causa delle cose: Le cose imitano le essenze.

Prove dell’immortalità dell’anima
Le prove dell’immortalità dell’anima sono: reminiscenza (connessa strettamente alla reincarnazione), mito di Er
- reminiscenza: l’uomo, fin dalla nascita, contiene in se tutta la verità, ma non riesce a ricordarla. La verità non è tutta in senso assoluto, ma è tutta la verità che conteneva al momento della morte nella sua vita precedente. Quindi conoscere per Platone diventa un riconoscere, o ricordare. Questo è strettamente connesso alla reincarnazione e al mito di Er.
- il mito porta il messaggio filosofico della coscienza assieme a quello dell’immortalità dell’anima. Infatti Platone afferma che ogni anima, al momento della reincarnazione, sceglie il modello di vita in base all’esperienza maturata nelle vite precedenti. Questo implica una sorta di coscienza.

Secondo periodo: Dottrina dell’amore e dell’anima
Platone tratta il tema dell’eros in due suoi dialoghi principali: Convito e Fedro
- Convito: nel convito l’amore (o eros) viene definito come una forza che spinge l’uomo verso ciò di cui manca, è visto quindi come un demone (cioè come un io, solo che non è perfetto, da non confondere con l’uso corrente del termine). E la cosa di cui tutti gli uomini vanno in cerca è la bellezza, che ha diversi gradi: bellezza del corpo, bellezza dell’anima, bellezza delle leggi e delle istituzioni ed infine, la bellezza più alta e nobile, la bellezza della scienza.
- Fedro: nel Fedro viene presentato il mito della “Biga alata”, ovvero c’è questa figura: una biga, il carretto è l’anima, e i 2 cavalli (uno buono bianco e uno cattivo nero). Il cavallo nero cerca di dirigere l’anima verso il mondo sensibile, mentre quello bianco cerca di portare la biga verso l’alto, nell’iperuranio (mondo delle idee). L’anima deve cercare di dirigere entrambi i cavalli verso il mondo delle idee.

Secondo periodo: Lo stato e il compito del filosofo
Nel “Repubblica” Platone descrive lo stato ideale, nel quale l’unica ragione di esistere è nella giustizia. Dice che lo stato ideale deve essere composto da 3 categorie di persone: i governanti, i guerrieri e i contadini. La principale caratteristica morale dei governanti deve essere la saggezza (i governanti perfetti dovrebbero, secondo Platone, essere dei filosofi); la caratteristica dei guerrieri dovrebbe essere il coraggio, mentre i contadini dovrebbero essere dotati di temperanza. Secondo Platone è necessario che lo stato sia diviso in classi sociali diverse, in quanto solo se ogni persona svolge un suo preciso ruolo nello stato è possibile ottenere una giustizia resistente.
Inoltre, la classe dei governanti e quella dei guerrieri dovrebbero essere escluse dalla proprietà privata e dal formare una famiglia stabile. Questo è una sorta di comunismo. Tutto sarebbe in comune: donne, proprietà, ecc. questo non implica però la prostituzione, in quanto anche le donne potevano partecipare allo stesso livello dell’uomo alla vita politica.

Mito del Demiurgo
All’inizio l’universo era solo chaos, una massa informe e senza senso. Arriva il Demiurgo (un dio buono e plasmatore), che prende la materia e comincia a plasmare tutte le cose secondo il suo volere benevolo. È importante ricordarsi che il Demiurgo non è un dio creatore, ma è un plasmatore. Il Demiurgo è un mediatore tra il mondo delle idee e il mondo sensibile.

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