Platone

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia

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Testo

Il tempo di Platone rappresenta il tramonto dell’età di Pericle, fine 5° secolo inizio 4° a.C. Sconfitta di Atene nella guerra del Peloponneso, fallimentare esperimento dei trenta tiranni,ritorno della democrazia(che si bagna con il sangue di Socrate). A livello culturale questa è l’età in cui soprattutto trionfa l’eristica, età in cui il socratismo si divide in tante scuole. Età di crisi che richiede una stabilità sociale,politica e anche crisi dell’uomo che non è più in grado di esprimere le idee e le istituzioni precedenti. Platone si convince dell’insufficienza di un mutamento politico e si convince che è necessario un mutamento globale dell’esistenza umana,ma bisogna avere un visione complessiva delle cose e operare a fronte di questa visione una vera e propria rivoluzione dell’esistenza umana. Platone propone un progetto di rinnovamento totale alla luce del sapere. Platone nasce nel 427 a.C. da famiglia aristocratica ad Atene. All’età di 20 anni cominciò a frequentare Socrate (407 a.C.) e fino alla morte di questo non l’abbandona. Il suo vero nome era Aristocle. Dopo di che deluso da come Atene si era comportata con Socrate lascia Atene e va in Sicilia a Siracusa e sponsorizzato da Dionisio il vecchio e il giovane tenta di fondare un mondo ideale,perfetto che traduce in pratica una sua idea. L’esperimento fallisce e Platone viene venduto come schiavo verso Taranto dove viene comprato e liberato da un Ateniese e torna da Atene convinto più che mia che sia necessario creare uno stato alla luce del sapere. Fonda ad Atene la celebre Accademia (deriva dal fatto che l’edificio fosse stato costruito in un luogo dedicato ad Accademo un eroe). La 2° versione dice che sembra che l’accademia sostituì un ginnasio(fondato da Accademo nel quale si faceva un po’ di tutto e organizzata sulla bese pitagorica). All’interno dell’accademia Platone opererà fino al 347 a.C. giorno della sua morte. Platone ha scritto molti dialoghi(dialogo => forma nuova di comunicazione filosofica,nuova perché non è la forma tipica del trattato ne la forma tipica della cultura di tipo mitico-poetica). Il dialogo serve a Platone per ricostruire un dibattito il più delle volte tra filosofi oppure tra il filosofo e la persona che non sa,incolto. Il dialogo ha il vantaggio di permettere a coloro che ascoltano di poterlo rivivere anche se non hanno potuto essere presenti al dibattito. Domina la figura del Filosofo,soprattutto in quelli giovanili questa figura è rappresentato da Socrate. Questa forma di comunicazione vuole anche esaltare quel senso inesauribile della ricerca su cui Socrate aveva fondato la sua missione; il dialogo serve a dare l’idea di conquista non fa riferimento a certezze assolute,ma al vero come conquista personale. Nei suoi dialoghi Platone usa spesso il mito (narrazione fantastica di imprese compiute o dagli dei o da valorosi guerrieri). Platone vuole esporre alcuni concetti fondamentali della propria dottrina. Attraverso il mito Platone può accennare a verità filosofiche che il discorso non potrebbe mai definire in maniera rigorosa. Platone è il primo filosofo di cui ci sono rimaste tutte le opere,34 dialoghi,13 lettere e alcuni dialoghi di cui non è certa la platonicità.
2 metodi:
1. METODO STORICO => riferimenti a date, personaggi. Si risale al periodo per approssimazione
2. METODO STILOMETRICO => più scientifico e si avvale delle caratteristiche tipiche di una determinata persona.
3 gruppi di opere di Platone:
1. SCRITTI GIOVANILI: Apologia,Repubblica,il Gorgia, il Protagora;
2. SCRITTI DELLA MATURITà: il Convito, la Repubblica,il Menone,il Fedro,il Fedone;
3. SCRITTI DELLA VECCHIAIA: il Parmenide,il Sofista, il Politico, il Timeo, le Leggi.
Il dialogo più famoso è l’Apologia di Platone. Il personaggio principale dei dialoghi giovanili è Socrate. L’interesse prevalente che accomuna tutti i dialoghi è l’interesse politico. L’estensione del suo pensiero riguarda la difesa delle teorie proprie di Socrate;in particolare questo inizio va individuate nelle teorie delle definizioni di Socrate(elemento comune che ci permette di comunicare). Partendo dalla teoria delle definizioni Platone in funzione antisofista crea la teoria delle Idee andando al di là delle intenzioni di Socrate. Questa teoria trova la sua origine nell’approfondimento del concetto di scienza di Platone. Lui ritiene che la scienza debba avere i caratteri dell’essere(riproduzione di ciò che esiste). Oggetto proprio della scienza non può che essere l’Idea(concetto). Se io analizzo la realtà alla luce del concetto non posso che scoprire l’Idea; se analizzo la realtà alla luce dei sensi scoprirò la molteplicità. Inventa un altro mondo dal quale derivano le Idee e la chiama MONDO DELLE IDEE e ha i caratteri dell’essere. Le Idee sono una nuova realtà che esiste di per sé indipendentemente dal mondo sensibile. DUALISMO PLATONICO => esistenza di due mondi quello sensibile e quello delle Idee. Platone lo chiama MONDO IPERURANIO( al di là del cielo). Il fatto che il mondo delle Idee sia il vero mondo non significa che tra i due mondi non ci sia un rapporto, anzi il mondo sensibile è fatto a somiglianza del mondo delle Idee. “Questo mondo è una copia imperfetta del mondo delle Idee(modello unico e perfetto di cui le cose sono copie imperfette)”.
Confronto tra l’essere di Parmenide e il mondo delle Idee
L’essere di Parmenide fa riferimento al mondo materiale nella sua totalità quello di Platone è un mondo di concetti. Il mondo delle Idee di Platone è un mondo della pluralità.
Questo mondo è una sorta di piramide :
BENE
IDEE VALORI
IDEE MATEMATICHE
In un secondo momento inventa IDEE DI COSE NATURALI E ARTIFICIALI
In questo Platone tende a generalizzare il concetto di Idea e lo assegna ad ogni cosa del mondo sensibile che corrisponde ad una determinata Idea.
RAPPORTO TRA IDEE E COSE
Platone sostiene che tra le Idee e le cose ci sia un rapporto strettissimo
1. le Idee sono la condizione di pensabilità delle cose;
2. le Idee sono la condizione di esistenza delle cose.
Secondo Platone esistono 3 elementi che tengono unite le cose alle Idee:
1. MIMESI => le cose imitano in maniera imperfetta le Idee;
2. METESSI => partecipazione;le cose partecipano delle Idee;
3. PARUSIA => presenza;nelle cose vi è la presenza delle Idee.
Platone è tornato più volte sul rapporto tra cose e Idee.
Non c’è un passaggio diretto tra il mondo delle Idee e quello sensibile, ma c’è la presenza di un demone che Plafone chiama DEMIURGO(o Grande Artefice). È un essere a metà tra l’uomo e la divinità è dotato di intelligenza e guarda al mondo delle Idee e trasmette la sua perfezione al mondo sensibile( all’inizio il sensibile si presentava come una massa caotica alla quale Demiurgo ha trasmesso la perfezione del mondo delle Idee). La materia è restia ad accettare questa perfezione;quindi il mondo sensibile è una sorta di imitazione. Il Demiurgo fa fornito alla materia l’anima del mondo con la quale il sensibile è diventato vitale.
TEORIA DELL’ANIMA
Platone pensa che l’anima preesiste al corpo; ciò significa che l’anima è immortale,ma significa anche che l’anima può trasmigrare da un corpo all’altro. L’anima partecipa nei due piani dell’essere. L’anima come principio di moto può trasferirsi da un piano all’altro dell’essere (Idee e sensibile).l’anima è anche principio di conoscenza sia del sensibile che del mondo delle Idee. Anche nella teoria delle anima compare il DUALISMO.
TRIPARTIZIONE DELL’ANIMA
1. Superiore ANIMA RAZIONALE => Razionalità;preesistente al corpo che trasmigra;
2. inferiore ANIMA IRASCIBILE => Emotività > appartengono al corpo e
3. inferiore ANIMA CONCUPISCIBILE => Istinto > scompariranno con il corpo
Platone rappresenta la tripartizione dell’anima con il mito della BIGA ALATA.
Egli nel Fedro parla di una biga alata che vola dal mondo sensibile verso il mondo delle Idee. Condotta da un Auriga e trainata da due cavalli uno docile e uno ribelle. Questo è un avvicinarsi problematico poiché uno vuole procedere poiché guidato e l’altro no. Nel suo insieme la biga rappresenta l’anima:
AURIGA => razionalità
CAVALLO BIANCO E DOCILE => emotività
CAVALLO NERO RIBELLE => istinto.
Questo viaggio si conclude con la caduta della biga sul mondo sensibile. In questa caduta l’auriga che ha potuto vedere il mondo delle Idee perde il ricordo del mondo ( l’anima ha la possibilità di tornare al mondo delle Idee ma anche di reincarnarsi). Il corpo è prigione dell’anima.
DAULISMO DELL’ANIMA
Contrapposizione tra anima razionale immortale e corpo mortale che Platone prende dall’Orfismo. Il corpo diventa una sorta di tomba per l’anima, perché l’anima viene o condannata o premiata ad albergare in base a come si è comportata nella vita precedente. Nella Repubblica ritorna sul motivo della reincarnazione, introduce un mito secondario il mito di ER guerriero morto in battaglia e resuscitato dopo 12 giorni. Una volta ritornato in vita racconta ciò che ha visto, ossia che le anime dopo un lungo periodo di stazionamento nell’Iperuranio convergono in un punto in cui l’achesi (una delle parche) le invita a scegliere il proprio destino.
Platone introduce una grande novità poiché l’uomo sceglie il proprio destino. L’unica guida per l’uomo in questa scelta è la filosofia (il bene e il male). Platone dice che le anime sono create del Demiurgo. Le anime sostano per un certo periodo nel mondo delle Idee, non tutte si reincarnano.
L’anima è principio di:
• Moto
• Vita
• Conoscenza.
Nel momento in cui l’anima si reincarna ha la possibilità di ricordare, scoprendo e conoscendo il mondo.
Nel momento in cui l’anima ritorna nel mondo del sensibile porta un patrimonio,dovuto a ciò ce ha visto nel mondo delle Idee.
La conoscenza è ANAMNESI (ossia il ricordo).
Platone prima di introdurre il più famoso dei suoi miti, parla di uno schiavo ignorante che con un aiuto riesce a dimostrare il teorema di Pitagora, a dimostrazione che l’anima di uno schiavo ignorante può ricordare ciò che a visto nel mondo delle Idee con l’aiuto di un maestro.
DIALISMO ONTOLOGICO => due piani dell’essere.
La conoscenza ha un fine,quello di creare le condizioni per il bene di tutta la comunità e di creare e dirigere questa comunità e ha il dovere di educare ad una conoscenza superiore.
AMORE PLATONICO
Desiderio di (amore delle Idee,della perfezione)
Questa via alogica delle Idee è presentata da Platone con il mito di Eros: Eros è un demone che è nato durante le feste di Afrodite dell’unione tra povertà(mortali) e possesso(immortale). Eros non è ne un uomo,ne un dio,ne mortale e ne immortale, è un essere intermedio tra gli uomini e gli dei. Porta con sé i caratteri della madre e del padre e in particolare le mancanze come la bellezza che aspira di possederla. È in qualche mondo un filosofo e quindi amante della Bellezza (espressione del bene). Molta parte del convito è dedicata ai gradi della bellezza e a come un amante di questa può ottenerla. I gradi dell’essere: (dal basso verso l’alto)
1. bellezza di un corpo particolare; bellezza di un corpo che induce il bello nel bello (amore fisico);
2. l’amore per la bellezza corporea in genere;
3. bellezza delle opere dell’attività umana
4. Bellezza in sé (espressione del bene).
Amore è desiderio del bene, l’amore è nostalgia, ricordo e desiderio di quel bene.
STATO IDEALE
Bene => Idee degli uomini che vivono in comunità.
All’interno dello stato può realizzarsi il bene comune. Lo Stato è diviso in classi (3 classi per Platone: Filosofi, Guerrieri e gli Artefici). A filosofi spetta il compito di governare e corrisponde l’anima razionale, perché sono gli unici ad avere come virtù fondamentale la sapienza. La virtù che li distingue è il coraggio e a loro corrisponde l’anima irascibile, devono essere in grado di distinguere il bene e il male. Artefici => contadini, artigiani, il popolo. Classe in cui predomina l’anima concupiscibile e la loro virtù e la temperanza (disciplina dei desideri e quindi l’accettazione della propria condizione e anche la capacità di sottomettersi alle classi superiori per il bene della comunità). Platone dice che esiste una quarta virtù che è la virtù fondamentale dello Stato e di ogni singolo individuo ossia la GIUSTIZIA (far bene a sé stessi,agli amici e far male ai nemici). La giustizia nello Stato ideale se ogni classe porta a compimento la funzione che ha. L’individuo è giusto quando assolve alla funzione che ha. Platone dice che lo Stato ideale deve essere diviso in classi perché ci sono funzioni e necessità diverse in prospettiva del bene comune. Afferma che la diversità degli individui dipenda dalla preponderanza dell’anima. La terza classe deve provvedere alle altre due classi che non possono lavorare. Ogni classe ha una funzione indispensabile. Gli schiavi non sono nemmeno considerati. È possibile che ognuno passi da una classe all’altra; viene spiegato con il mito delle stirpi che ogni individuo nasce con la propria natura che può essere aurea,argentea o ferrea(bronzea). Gli individui appartengono ad una determinata classe per la natura individuale.
Platone ammette la possibilità di passare da una classe all’altra in ambo i sensi. Platone sottolinea che le distinzioni non sono dovute ai privilegi di nascita e appartenenza, ma per le attitudini. Ciò non significa che Platone pensi ad uno stato democratico; non è neanche uno stato aristocratico (dei migliori in senso economico,ecc). lo stato di Platone è uno stato SOFOCRATICO (governo dei sapienti). Perché lo stato sia buono e giusto deve avere la proprietà privata e deve avere la comunione dei beni (comunismo platonico). Egli parla di abolizione della proprietà privata;l’etichetta non ha nulla a che vedere con il comunismo. La distinzione in classi è puramente economica. La comunanza dei beni e l’abolizione della proprietà privata non riguardano gli artefici sono prerogative delle classi superiori, poiché dovendo governare non devono avere beni da difendere. Quando parla di questi due elementi, lo fa in funzione della lotta tra ricchezza e povertà,e parla anche della comunanza di uomini e donne. Per i governanti tutto deve essere in comune, anche i figli. Parla di uguaglianza dei sessi. Poiché vengono rispettate le due prerogative anche i figli sono in comune, ai genitori viene negato il riconoscimento affinché non si verifichino interessi di alcun tipo. Si dice che Platone usi un criterio EUGENETICO (procreazione di figli sani). Uno stato del genere non è mai esistito sulla terra;questo vorrebbe essere un modello ideale da tenere presente perché migliorino gli stati già presenti.
Lo stato di Platone deve mirare al bene di ogni suo componente. Rispetto alle forme di Stato esistenti possono esserci delle degenerazioni.
Varie forme di degenerazioni:
1. TIMOCRAZIA=> si ha quando i governanti diventano ambiziosi, amanti degli onori e diffidano dei filosofi;
2. OLIGARCHIA => governo dei ricchi, governo di coloro che sono amanti delle ricchezze, governo basato sul censo;
3. SEMOCRAZIA => si ha quando i cittadini godono di troppa libertà, ne abusano abbandonandosi ad ogni forma di desiderio, allora si ha la democrazia in forma degenerativa;
4. TIRANNIDE => (esatto opposto dello stato ideale di Platone) c’è una persona che approfitta della situazione, si circonda di persone malvagie per detenere poter, viene odiato dal popolo.
L’ARTE DELLO STATO DI PLATONE
Nello stato ideale di Platone l’arte non trova posto per:
1. motivi metafisico-gnoseologici => Platone ritiene che l’arte sia “coppia di una coppia” (imitazione di imitazione) dista tre volte dalla realtà (mimesi delle cose sensibili). L’arte tende a chiudere l’anima nei limiti del mondo sensibile (buia caverna). L’arte è fatta di immagini e ha un valore conoscitivo bassissimo e quindi si lega al primo livello di conoscenza, quindi inferiore.
2. motivi etico-pedagogici => Platone ritiene che l’arte in generale e in particolare la commedia è negativa perché con il suo potere corrompe gli animi. Platone pensa che i filosofi dovrebbero essere distaccati dalle emozioni, on legate alle passioni. Un governante non può legarsi a cose che corrompono l’animo, soprattutto dal punto di vista teatrale.
L’arte è da rifugiarsi anche per motivi storico-culturali. L’arte è una forma culturale precedente alla filosofia,e quando questa appare entra in concorrenza. L’arte va sostituito ad altre discipline; perché il filosofo che ha il compito di educare potrebbe essere deviato. A un certo punto l’arte viene definita divina mania; perché è un tentativo per avvicinarsi al mondo ideale e ciò può avvenire solo se l’arte è assoggettata alla filosofia.

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