Platone

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia
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Testo

PLATONE

La vita
Vive tra il 427 e il 947.
Esso è ateniese e vive in una famiglia ricca e potente. Il suo vero nome è Aristocle.
Il soprannome “Platone” è dovuto a:
1-la sua forma fisica
2-la sua fronte molto grande
3-al suo stile ricco e abbondante nello scrivere
A vent’anni diventa discepolo di Socrate. In questo tempo Atene era retta dai trenta tiranni, ovvero trenta aristocratici che presero il controllo della città nella guerra contro sparta.
In uno di questi trenta aristocratici vi è anche lo zio di Platone, Crizia.
Platone però, rimane delle sue idee democratiche e dopo un’assemblea cittadina abbandona definitivamente la politica perché avevano condannato a morte il suo maestro Socrate.
Platone si cimenta in tre viaggi verso Siracusa nell’intento di esprimere li le sue opinioni.

I Viaggio
A Siracusa era al governo Dionigi il Vecchio che aveva un fratello, Dione, che gli promise di aiutarlo a governare con le sue idee.
L’incontro tra Platone e Dionigi il Vecchio va malissimo ed egli lo imprigiona come schiavo. Quando però viene a sapere di aver imprigionato il nipote di uno dei trenta tiranni di Atene, lo libera e gli dona anche il denaro del riscatto.
Con questo denaro Platone fondò l’Accademia. Questa scuola era considerata un Tiaso, solo che non vi erano sacerdoti all’interno ma vigeva una democrazia.
Nel frattempo a Siracusa muore Dionigi il Vecchio e sale al potere Dionigi il Giovane, suo figlio.
Allora Dione lo richiama promettendogli di riuscire a convincere Dionigi il Giovane.

II Viaggio
Al suo arrivo a Siracusa Dionigi il Giovane lo arresta immediatamente e lo tiene prigioniero a casa sua. Però ha paura delle ricontorsioni di Atene contro di lui e lo libera mandandolo via.
Passano un po’ di anni e Dionigi il Giovane ha seri problemi a governare la città di Siracusa e chiede aiuto a Dione, che a sua volta chiama Platone.

III Viaggio
Esso torna a Siracusa per la terza volta ma il popolo uccide Dionigi il Giovane.
Sale al potere Dione ma venne ucciso anche lui. Così Platone tornò ad Atene e ci rimase.

I Dialoghi:
Ci sono 4 metodi per organizzare i dialoghi (autentici e apocrifi)
1-le opere successive riassumono quelle precedenti
2-gli stilemi: lo stile di Platone diventa più ricco, più metaforico, etc…
3-prima del “teeteto” esistono dialoghi narrati e dopo solo a battute
4-poiché i primi dialoghi celebrano il maestro, non lo fanno mentre è in vita ma dopo la morte.

Apologia di Socrate, 34 dialoghi, 13 lettere.
5 metodi per l’autenticità:
1-tradizione
2-testimonianze antiche
3-contenuto dottrinale
4-valore artistico (esso scrive molto bene)
5-gli stilemi (lo stile di Platone diventa più ricco, più metaforico, etc…)
Platone sceglie la forma del dialogo scritto per due motivi: 1-il suo maestro sosteneva che la filosofia doveva essere orale 2-per l’esigenza opposta e cioè Platone vuole che rimanga una testimonianza sul grande Socrate.

I Miti:
Platone è il primo e l’ultimo a fare uso del mito (dal greco MYTHOS).
Il mito era un modo per raccontare la loro storia, la loro vita.
Li scrive all’interno dei suoi dialoghi per due motivi:
1-motivo letterario, ovvero alleggerire i suoi dialoghi
2-motivo logico, per far capire una sua teoria molto difficile in modo intuitivo.

Mito della Biga Alata (Fedro)
Racconta del fatto che nel cielo viaggia una biga guidata da un auriga.
Questa biga è trainata da due cavalli, uno bianco e uno nero. Quello bianco è eccellente e punta sempre verso il cielo. Quello nero, invece, è pessimo; strattona e tira sempre verso il basso.
Per un po’ il viaggio in cielo va benissimo, ma poi il cavallo nero da uno strattone così forte che la biga cade.
Il significato di questo mito è: la biga è l’ANIMA che ha una parte razionale (cavallo bianco) che tende verso l’Iperuranio (cielo) ma anche una parte passionale (cavallo nero) che la spinge verso la vita terrena.
Quando il cavallo nero prevale vuol dire che l’anima si è incarnata.
Quando il cavallo bianco prevale vuol dire che l’anima e le idee sono verso l’Iperuranio.

Mito di Er (Repubblica)
Er è un eroe che muore in battaglia e che dopo 12 giorni resuscita e racconta ai suoi compagni la breve vita nell’aldilà.
Esso incontra la parca Lachesi che chiama tutti i defunti e dona loro la possibilità di scegliere una nuova vita.
I primi sono apparentemente i più fortunati perché avranno tutto il ventaglio di possibilità mentre gli ultimi no.
Il significato di questo mito è: chi sceglie per primo non è detto che sia così fortunato xkè è maggiormente a rischio. L’uomo sceglie la sua vita nell’aldilà e non è detto che scegliendo la più ricca sceglie anche la vita più bella. Riferimento a Socrate.

Il convivio è il dialogo dedicato all’amore.
I miti principali contenuti nel convito sono: 1) Androgino
2) Eros
Mito di Androgino (Convivio)
I primi abitanti della terra erano gli androgeni. Essi erano x la maggioranza la fusione di MF ma c’erano anche minoranze di FF e MM.
Un giorno Zeus si stufa e con un fulmine li divide tutti in due parti distinte.
Quindi l’amore per Platone è la continua ricerca della propria metà.

Mito di Eros (Convivio)
Accenno su personaggi mitologici nell’età Platonica: Eros era figlio di Poros (ricchezza) e di Penia (povertà).
Eros nasce con una povertà interiore che lui cerca di colmare per tutta la vita.
Quindi il filosofo pieno di sapienza è sempre alla ricerca di essa (come Eros).

Mito della caverna
all’interno di questa caverna ci sono degli schiavi legati, che hanno la faccia riversa verso la parete.
Sulla parete scorrono continuamente delle figure. Uno schiavo di questi un giorno riesce a liberarsi e quando si gira vede che le figure non sono nient’altro che delle statuette di terracotta mosse dai guardiani che, avendo un fuoco dietro, proiettano la loro ombra sulla parete.
Quando esso prova ad uscire, non riesce a vedere nulla perché i suoi occhi erano abituati al buio. M poi, iniziando dapprima a guardare per terra e poi piano piano verso l’alto, riesce a vedere la luce del sole. Al chè lui torna dentro e racconta tutto agli altri schiavi invitandoli a scappare con lui ma loro non ci credono e lo uccidono.
“la persona che non si accontenta di guardare le ombre ma circa la verità e viene ucciso è Socrate”.

Le idee e l’anima
Attraverso il dialogo Platone ricerca la risposta alle domande fondamentali poste da Socrate, che sono:
1) che cosa è bene fare?
2) Come è possibile vivere secondo giustizia?
Emerge inoltre in Platone una netta distinzione tra il mondo delle idee e quello delle cose che in linguaggio filosofico corrisponde a un “dualismo ontologico” al quale corrisponde un “dualismo gnoseologico”.

Dualismo ontologico: -mondo delle idee
-mondo sensibile
Dualismo gnoseologico: -episteme (scienza)
-doxa (opinione)
questa struttura semplice viene però complicata da Platone perché, come sappiamo, esso non condivide il dualismo secco di Parmenide.
Esiste una realtà intermedia che è il cadavere.
Esso infatti non respira, non parla, però c’è e esiste.
Quindi secondo Platone:

Conoscenza

Episteme doxa ignoranza
(essere) (essere esistente) (nulla)
(cadavere)

le idee secondo Platone si possono così schematizzare:
IDEE:
-sono: -si classificano: -sono in rapporto con le cose:
*modelli *valori *mimèsi
*cause *enti matematici *metessi
*criteri di giudizio *idee oggetti naturali *parodia
e artificiali
Schema perfetto delle idee:
secondo Platone nell’Ipeuranio c’è il modello di uomo perfetto che prevede che abbia due gambe, due braccia, un naso, due orecchie, etc…
tutti noi siamo la riproduzione di questo modello.
Se le idee non avessero uno schema perfetto anche la materia non sarebbe riconosciuta da noi come tale ma noi vedremmo solo delle sagome.
Quindi secondo Platone la virtù è un valore eterno, immutabile, perfetta.
Viene definita dallo stesso Platone tutto ciò che è bene.
Nell’Iperuranio c’è anche il numero che non è oggetto di discussone; infatti gli uomini già da tempo sanno usare l’aritmetica.
Platone sostiene anche che di alcune cose non indispensabili non esiste il modello perfetto, tipo di fango oppure capello, che sono oggetti indefiniti x lui.

Il rapporto con cui le cose perfette stanno nell’Iperuranio è:
imitazione→mimesi
partecipazione→metessi
manifestazione→parosia
Imitazione:
secondo questa teoria è come se le cose materiali fossero fatte in somiglianza a copie perfette.
Questo si avvicina a ciò che dice la chiesa: l’uomo è creato in somiglianza di Dio.
Partecipazione:
avere in maniera circoscritta ciò che è l’idea perfetta.
Manifestazione:
ogni cosa naturale ha una manifestazione perfetta.

La teoria delle idee risolve ogni problema.
Qui si parla del Fedro (mito della biga alata).
L’anima quando si è reincarnata ha dimenticato tutto, ma se ben guidata ricorda.
Quindi per Platone CONOSCERE=RICORDARE (anamnesi=reminiscenza).

Idee inerenti all’amore:
Secondo esso è l’amore (ovvero l’eros) che ci spinge verso il mondo delle idee.
Il tema dell’amore è affrontato sia nel Fedro che nel convito, ma nel Fedro Platone fa la distinzione tra amore sensibile e amore spirituale.
(amore sensibile: veniamo colpiti da bellezza esteriore; amore spirituale: amore della conoscenza interiore).
Nel Convito, invece, si parla proprio di come è l’amore.
Platone si serve di due miti, quello dell’Androcino e quello di Eros, figlio di poros e penia.
Il simbolo di Eros rappresenta l’amore (per la conoscenza) del filosofo.

Percorso che deve affrontare il sapiente:
1) amore x forme fisiche
2) amore x istituzioni sociali
3) amore x conoscenza scientifica
4) amore x bellezza spirituale
5) amore x il bene.

Esempio