Platone

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Testo

Platone…
• Nasce nel 428 a.C.
• A 20 anni cominciò a frequentare Socrate e lo seguì fino alla sua morte
• Come testimoniato dalle Lettere VII e VIII, lettere autobiografiche (periodo della vecchiaia), egli vide la morte di Socrate come un’enorme ingiustizia, e una condanna totale della politica del tempo: la democrazia aveva ucciso l’uomo più sapiente di tutti
• In seguito alla morte di Socrate smise di occuparsi di politica occupandosi dei suoi interessi gnoseologici, didattici e religiosi
• Fece molti viaggi, tra cui uno in Italia meridionale, dove conobbe le comunità pitagoriche e a Siracusa, dove conobbe il tirano Dione. Si dice che per opera di questo Platone sia stato venduto come schiavo sul mercato di Egina. Fu riscattato da Anniceride di Cirene.
• La scuola di Platone prende il nome di accademia perché fiorì nel ginnasio fondato da Accademo e fu, sul modello delle comunità pitagoriche, come un’associazione religiosa, un tiaso
• Morì nel 347
Platone è l’unico filosofo dell’antichità di cui ci siano rimaste tutte le opere che suddividiamo in 3 periodi:
1. periodo giovanile (scritti socratici) : Apologia, Critone, Lachete, Eutidemo, Repubblica*, Protagora…
2. periodo della maturità : Menone, Fedone, Fedro, Repubblica II-IX*
3. periodo della vecchiaia: Parmenide, Teteeto, Politico, Sofista, Crizia, Leggi, Lettere VII e VIII
- scritti in forma dialogica : atto di fedeltà nei confronti del silenzio letterario di Socrate > filosofare come dialogo e ricerca inesauribile e mai conclusa
- bersaglio polemico di Platone = relativismo sofistico + puro esercizio retorico degli eristi
- pitagorizzazione progressiva di Platone
- continua evoluzione della ricerca filosofica : o cambia l’asse di ricerca o rinnova pensieri già elaborati
+ dottrine non scritte : filone ermeneutica che dice che il vero corpo della dottrina Platonica è quello delle dottrine non scritte, in cui sviluppava una sorta di metafisica a sfondo pitagorico
*Repubblica: 1° opera del pensiero politico Utopistico di cui farà parte Thomas Moore (“Utopia”, 1500) che esporrà il suo ideale di comunione dei beni e Tommaso Campanella nel “La città del Sole”
Uso del mito…
Caratteristica dell’opera platonica è l’uso dei miti, ossia di racconti fantastici attraverso i quali vengono esposti concetti filosofici.
La motivazione dell’uso del mito ha generato una forte diatriba tra i filosofi.
Riassumendo, comunque, possiamo cogliere due significati fondamentali:
• il mito è un’escogitazione didattico-espositiva per comunicare in maniera più accessibile le proprie dottrine all’interlocutore
• il mito è un mezzo di cui il filosofo si serve per superare le aporie, quelli che Heidegger chiama “sentieri interrotti”, perché il mito arriva dove la ragione si ferma.
Accuse di Platone…
➢ Protagora (periodo giovanile) : espone la polemica contro l’atteggiamento dei sofisti; secondo Platone, la virtù di cui Protagora si fa maestro non è scienza perché è solo l’insieme di abilità acquisite per caso attraverso l’esperienza, quindi un patrimonio privato che non può essere trasmesso agli altri. Nega all’insegnamento sofistico qualsiasi valore pedagogico e alla sofistica stessa ogni contenuto umano.
➢ Eutidemo (periodo giovanile) : è una rappresentazione caricaturale e vivacissima del metodo eristico dei sogisti. E’ un opera molto importante perché illustra quello che per Platone è il compito proprio della filosofia: l’uso del sapere a vantaggio dell’uomo. La filosofia platonica è la scienza in cui il fare coincide con il sapersi servire di ciò che si fa.
➢ Gorgia (periodo giovanile): Platone attacca l’eristica, in quanto ritiene che una scienza riesce persuasiva solo intorno all’oggetto che le è proprio, ma l’eristica non ha oggetto proprio, quindi non può essere una scienza. E’ solo una pratica adulatoria. (es. apparenza retorica : politica = culinaria : medicina > retorica + culinaria = solleticano il gusto una dell’anima, l’altra del corpo; politica + medicina lo curano veramente)
La dottrina delle idee…
Platone ipotizza due gradi fondamentali di conoscenza , l’OPINIONE (doxa) e la SCIENZA (episteme) [dualismo gnoseologico] ai quali fanno riscontro due tipi di essere distinti, le COSE (cremata) e le IDEE (orao = visione della perfezione) [dualismo ontologico]
1. OPINIONE (doxa)
Mondo = sensibile, fenomenico
Oggetto = le cose, i fenomeni
Caratteristiche = mutevolezza, essere transeunto
2. LA SCIENZA (episteme)
Mondo = metafisico, soprafisico
Oggetto = idee, archetipi perfette di cui i fenomeni sono copie imperfette
L’idea platonica presenta alcuni caratteri essenziali dell’Essere parmenideo: l’idea di platone è immutabile eterna e perfetta, anche se a differenza di esso non è unico ma multiplo, in quanto formato da un pluralità di idee.
Livelli gnoseologici:
- Opinione :
1. eikasìa : congettura o immaginazione (1°livello gnoseologico), ha per oggetto le ombre ed è una sensazione superficiale e confusa
2. pistis : credenza, ha una percezione più chiara e meno confusa, mette i fenomeni in relazione tra loro
- Scienza:
1. dianoia: ragione matematica o discorsiva che ha per oggetto le idee matematiche
2. noesis: intelligenza filosofica o noetica,ha per oggetto le idee-valori
* realismo gnoseologico e ontologico xke ci sono realtà immutabili e perfette
*ogni uomo è dotato di intuizione intellettuale (intueor > conoscere in profondità) che gli fa cogliere la verità metafisica > alcuni critici l’hanno paragonata al terzo occhio della mente delle filosofie orientali
Gerarchia delle idee:
1. idea del Bene (idea delle idee)
2. idee-valori (supremi principi etici, estetici, politici)
3. idee matematiche (entità dell’aritmetica e della geometria: quadrato, uguaglianza…)
4. idee delle cose naturali
5. idee delle cose materiali
Rapporti idee-cose…
Le idee sono quindi:
1. criterio di giudizio delle cose : per giudicare gli oggetti, ci riferiamo alle idee di cui abbiamo reminiscenza
2. causa delle cose : perché le cose nascono dalle idee per mimesis, imitazione, dalle essenze archetipe

Si parla quindi di:
- mimesi = le cose imitano le idee
- metessi = le cose partecipano alle idee
- parusia = presenza delle idee alle cose
Rapporto xò incerto > Platone vi si dedica nella vecchiaia > incessante ricerca, rielabora temi già trattati per nuove soluzioni + soddisfacenti
Interpretazioni dell’iperuranio…
1. interpretazione tradizionale
Considera l’”iperuranio” platonico come qualcosa di analogo all’empireo dantesco o al paradiso cristiano.
2. interpretazione degli studiosi neo-kantiani
Considera le idee platoniche non come “cose” ma come modelli di classificazione di esse, criteri mentali attraverso i quali pensiamo gli oggetti
3. interpretazione moderna
Affermano che il mondo platonico delle idee, pur esistendo indipendentemente dalla nostra mente e possedendo una realtà oggettiva a sé stante non deve essere considerato come un universo di “super-cose” esistenti in qualche cielo metafisico, ma solo come un ordine eterno di forme o valori ideali che non esistono in alcun luogo o “empireo”.
Anamnesi…
Le idee non possono derivare dai sensi, perché questi ci mostrano solo un mondo di cose materiali e imperfette…e allora?
Le idee sono solo oggetto di una visione intellettuale…ma da dove viene?
Platone ricorre alla dottrina-mito della reminiscenza, affermando su base orfico-pitagorica della metempsicosi o trasmigrazione delle anime, che la nostra anima, prima di scendere nel nostro corpo, è vissuta nell’iperuranio, dove ha conosciuto gli esemplari perfetti delle cose.
Quindi, “conoscere è ricordare”, in quanto portiamo dentro di noi le ideee.
La gnoseologia di Platone presenta quindi una forma di innatismo, in quanto ritiene che la conoscenza non derivi dall’esperienza ma da metri di giudizio presistenti e connaturati con il nostro intelletto.
Menone > esempio > schiavo aiutato da Socrate a “ricordare” il teorema di Pitagora
(non siamo una tabula rasa, Occan)
Anamnesi: apprendere quindi non significa partire da zero ma ricordare ciò che si era scordato, discorso che “può rendere pigri e riesce gradito ai fiacchi” (Menone). Noi partiamo da una sorta pre-conoscenza e da un ignoranza gravida di sapere da cui dobbiamo socraticamente tirare fuori la vera conoscenza.
Due interpretazioni dell’anamnesi:
1. alcuni la intendono come una reale preesistenza delle anime in un iperuranio-aldilà
2. altri vedono le idee come strutture ideali, che l’anima coglie a priori, cioè indipendentemente dai sensi
Prove dell’immortalità dell’anima…
1. prova dei contrari : come in natura ogni cosa si generi dal suo contrario (freddo dal caldo, sonno dalla veglia) così la morte si genera dalla vita e la vita si genera dalla morte.
2. prova della somiglianza : l’anima, essendo simile alle idee, è come esse eterna quindi immortale.
3. prova della vitalità : l’anima, in quanto soffio vitale è vita e partecipa all’idea di vita, quindi non può cogliere in sé l’idea opposta di morte.
Nel Fedone > dottrina della filosofia come “preparazione alla morte” > xke filosofare = morire ai sensi per poter cogliere le idee > l’uomo attende il momento in cui l’anima, libera dalla prigione del corpo, potrà unirsi alle idee
Problema del destino > Platone ritiene che la nostra sorte in vita dipenda da una scelta precedentemente compiuta nel mondo delle idee
Nel Lachesi > “Ognuno è responsabile del proprio destino, la divinità non ne è responsabile” > afferma la libertà dell’uomo > anticipazione dell’umanismo, “uomo artefice del proprio destino”

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