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Categoria: | Filosofia |
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Testo
PLATONE 427 a.C. – 347 a.C.
Discepolo di Socrate , anche se non fu maestro, fu un riformatore politico, la sua missione è rifondare le polis. Ad Atene fonda l’ Accademia luogo di formazione di un nuovo ceto politico.
Per Platone bisogna trovare il concetto universale, quindi afferrare il criterio comune di molteplicità; esso è un criterio oggettivo , deve essere giustificato, non è ovvio e senza non ci sono le basi per la comunità e esistono solo passioni.
MENONE ( seguace di Gorgia ) è un dialogo con Socrate. Si pone il problema di fondare il concetto, giustificare la forma di conoscenza concettuale.
Si pone il problema : La virtù è insegnabile? Quindi il problema della paideia , virtù unica, educazione nel suo complesso. Teoria della reminescenza : conoscere è ricordare ; sappiamo già cos’è una virtù perché l’idea, il concetto è sepolto nel nostro inconscio perciò lo si deve far riemergere dal passato alla mente. Ragionamento eristico : o sai o non sai, non c’è ricerca. Docta ignoranza : so di non sapere.
Siccome l’anima sa già, chiede ad un servo di dimostrare il teorema di Pitagora. Egli ci riesci, quindi la conoscenza matematica viene dalla logica con la mente, non è empirica, non è esperienza. La matematica è la testimonianza di un sapere certo e necessario, i cui criteri sono nella mente e da questo deriva che conoscere è ricordare.
FEDONE dialogo che racconta le ultime ore di Socrate. Emerge una concezione della filosofia come preparazione alla morte ; l’anima si deve chiudere in se stessa, deve dialogare con se stessa per conoscere le idee, il corpo e i sensi sono un ostacolo perché quando l’anima usa il corpo tende a disperdersi nel tempo, quindi bisogna sottrarsi ai piaceri e ai dolori del corpo perché la via della conoscenza è l’anima.
1° problema: l’ immortalità dell’anima. Gli interlocutori di Socrate sono due pitagorici , dubbiosi sull’ immortalità dell’ anima.
1° argomento usato da Socrate per affermare il contrario è quello dei contrari ( secondo la quale se la morte segue alla vita allora la vita segue alla morte ) concezione ciclica.
2° argomento usato è quello della reminescenza; ma non è sufficiente.
3° argomento usato è quello delle cose semplici e composte; il corpo è portato alla morte, l’anima è un’ ente semplice perché tiene insieme il corpo e lo comanda. L’anima è immortale, non sottomessa al tempo della morte, comanda il corpo. Il pitagorico risponde che l’anima è prodotta dall’armonia del corpo, ma quando l’armonia è spezzata l’anima perisce con il corpo; Socrate risponde che l’anima comanda.
Eidos ( idee ) sono unità in una molteplicità, criterio universale di valutazione e principi organizzativi; sono il fondamento delle cose.
Socrate racconta la sua esperienza di eidos: qual è l’idea di cui l’anima partecipa? E’ la vita, l’anima nella sua essenza è vita, quindi se il corpo muore l’anima permane, è immortale perché in se è vita,ha dentro di se le forme eterne.
POLITEIO REPUBLICA è un discorso sulla comunità politica. E’ presente il problema della polis. E’ diviso in 10 libri ( parti ).
1° libro: Socrate torna da una festa e incontra un gruppo di amici con i quali va a trovare un vecchio che ha il problema di morire e da questo nasce il problema del senso delle vita e in che cosa consista la giustizia. La giustizia per Cefalo è restituire i prestiti, ma egli si ritira ed entra in scena Trasimaco, il quale afferma che giusto è l’utile del più forte ed è felice solo colui che fa il proprio utile, ma il suo discorso viene bloccato, reso insolutivo e mostrato insufficiente.
2° libro: i due fratelli di Platone, Glaucone e Adimanto, sostengono un discorso vicino a quello dei sofisti. Glaucone racconta un mito, di origine arcaica, il mito di Gigie e il suo anello : Gigie era un pastore dell’ Arcadia che porta al pascolo le sue pecore, ma all’improvviso avviene un terremoto e si crea un abisso . Egli vide in fondo all’ abisso un guerriero. Scende e vede che questo porta al dito un anello e glielo prende. Giunta l’ora di mangiare l’uomo si riunisce insieme ai suoi amici, ma a un certo punto capisce che questi non lo vedono più, perché è invisibile. Può fare ciò che vuole perché è libero di ogni costrizione. Il significato di questo mito è che se tu non hai paura degli altri non c’è criterio di bene e di male, sei al di là del bene e del male. Sei autonomo nella misura in cui trovi un criterio oggettivo.
Adimanto mostra come l’ educazione nel mondo greco sia esterna, ossia piena di privazioni. Anche i sacerdoti ragionano in questi termini, modello anche questo punitivo, e anche i poeti ( la poesia nel mondo greco è un elemento di educazione ) tendono a dire che la virtù è una cosa che ti obbliga a rinunciare a qualcosa, a te stesso, mentre per Platone la virtù è la realizzazione della felicità. Socrate affronta il problema della giustizia nella comunità.
La polis è nata perché ogni individuo non è autosufficiente.
Nella comunità pensata da Socrate esistono 3 classi: i filosofi e i guerrieri, che fanno parte della classe dirigente e sono i guardiani della comunità, e i produttori, intesi come proprietari della terra. A ogni classe corrisponde una virtù: ai filosofi la sapienza, la conoscenza, ai guerrieri il coraggio, ai produttori la temperanza.
Giustizia è rispettare l’ordine delle polis.
L’ anima ben ordinata domina il nous.
L’ anima giusta è l’ anima ben ordinata.
Sapienza, coraggio, temperanza e giustizia sono virtù compatibili alla natura umana.
Le condizioni perché la comunità si mantenga sono: 1) educazione che coinvolga sia uomini che donne perché per Platone non c’è disuguaglianza tra uomini e donne, entrambi hanno la stessa educazione ( questa non è un’ educazione ateniese ma spartana, dove le donne fanno parte della classe dirigente ). Non è femminista perché il concetto di uguaglianza non è femminista ( il concetto femminista tende ad accentuare le differenze ). 2) fine del concetto di famiglia ( famiglia intesa come gruppo di sangue ). Per Platone esiste il rapporto sessuale ma i figli devono essere educati nella comunità. Platone è contrario alla famiglia perché un motivo di conflitto nelle polis era il conflitto tra gruppi di sangue. 3) la classe dirigente non doveva avere proprietà perché la proprietà era motivo di separazione. Doveva essere abolito “il mio e il tuo”, cioè il motivo di conflitto.
I figli venivano educati in una specie di asilo delle polis e quelli che avevano qualità seguivano un percorso per entrare nella classe dirigente.
La politeia è anche un testo di formazione. Il modello di educazione per Platone era un asilo comunale.
La politeia implica anche un discorso sulla paideia, cioè come si formano i guardiani.
Come si educa il guardiano: educazione letteraria con grandi testi; trasmettono un modello di vita.
Musica ben ordinata, quasi matematizzata, forma l’ anima ben formata.
La musica delle Baccanti è musica orgiastica; cadono le prescrizioni morali; apeiron – caos; musica eversiva.
A 18 anni servizio militare perché è incompatibile un eccesso di sviluppo fisico, che comporta una degressione per lo studio.
Dopo i 20 anni mondo delle matematiche; chi non è passato per la matematica non può fare la filosofia, deve essere matematica pura, non commerciale. Matematica pura sono aritmetica, geometria, musica, astronomia, stereometria, non l’algebra; la musica sfiora le forme di razionalità.
Al disopra filosofia dialettica, che è il culmine del processo educativo.
La matematica ha due limiti: si serve di immagini sensibili, parte da assiomi e definizioni, ha dei presupposti; non è interrogare radicale.
Il pensiero culmina nell’ esperienza, il nostro pensare è condurre all’ unità, è un processo infinito di unificazione.
Se nel pensiero si fonda la realtà il fondamento del pensare è l’ uno, il bene, è il fondamento perché elimina il conflitto. La giustizia la puoi trovare dentro di te.
MITO DELLA CAVERNA probabilmente inventato da lui.
Platone racconta il mito della caverna nel quale narra di alcuni prigionieri legati in una caverna con il volto rivolto verso la fine di essa e alle loro spalle c’è un fuoco, così che i prigionieri vedono le ombre proiettati sulla caverna ogni volta che qualcosa o qualcuna passa davanti alla caverna. La realtà sensibile dei prigionieri si identifica con le ombre degli oggetti, loro colgono le ombre ma non la realtà. Le ombre nella realtà sono i sensi in continuo mutamento. La caverna rappresenta il corpo che ci permette di cogliere le ombre degli oggetti artefatti, ossia imitazioni della realtà.
Poi continua la narrazione immaginando la scoperta per gradi della realtà vera e propria, identificata nella sua massima espressione con il sole.
Essi rimarrebbero dubbiosi e giudicherebbero più vere le cose che vedevano prima di quelle mostrate una volta liberi. Solo alla fine potranno osservare e contemplare qual’ è veramente il sole. Il sole è immagine di conoscenza, di verità, uno – bene, ossia ciò che permette di conoscere le forme eterne, fondamento delle cose eterne. Senza l’ addestramento dell’ anima non puoi guardare la realtà.
Importante la matematica ( che si trova anche nel Menone ).
8° libro: 1° comunità perfetta fondata sul governo dei filosofi. Il politico deve prendere il suo mestiere seriamente, per Platone è un dovere. La giustizia è il rispetto della propria collocazione dell’ ordine.
2° comunità timocratica al di sotto della comunità perfetta, con a capo i guerrieri; ha un forte senso della comunità dell’ unità. Per Platone il modello spartano ve vicino alla comunità perfetta ( l’ uomo non si lascia andare, non ha proprietà, né famiglia ). Il limite della comunità timocratica è la mancanza di giustificazione, si regge solo sul costume; abitudinale.
3° comunità oligarchica con a capo i produttori che pongono al primo posto la ricchezza e sono capaci di sacrificarsi per essa; ha la stessa debolezza della comunità timocratica e in più i figli dell’ uomo ricco in fondo sono già ricchi e perciò non hanno la tendenza all’ autodisciplina e lacerano l’ unità ( divisione tra ricchi e poveri ).
4° comunità democratica non c’è più autocontrollo, ognuno segue i propri desideri bisogni; “comunità vestita dai 1000 colori” non c’è più differenza tra libero e schiavo, non c’è più umiltà. Sono legati alla cultura sofista, legata ai bisogni e desideri.
Nella società democratica nasce l’ invidia dei poveri verso i ricchi,il desiderio di dividersi le ricchezze; questo implica la congiura dei ricchi, così il popolo si affida a un capo, tiranno. La tirannia nasce dalla degenerazione della democrazia.
Tiranno: da cui emerge la dimensione inconscia della vita, mondo dei desideri oscuri; “vive come in un sogno”, emerge la dimensione preumana. L’ uomo tirannico è il più infelice. La società tirannica si basa sulla dimensione della paura e la distruzione delle persone importanti.
10° libro: affronta la grande rivale della filosofia nel processo educativo: la poesia.
Qual’ è il significato della poesia? Che rapporto c’è tra poesia e verità?C’è una funzione etica della poesia?
Platone condannerà la poesia. Dice che non ha a che vedere con la verità perché assimila la poesia con la pittura ( quest’ultima è prigioniera della sensibilità, non ha come scopo la verità ma l’immagine del sensibile ) non ha al centro l’eidos. La poesia stimola la dimensione emotiva dell’anima.
L’ opera d’arte fa emergere l’ abisso.
Nel mondo arcaico la poesia sta insieme alla musica e alla danza ( nascono dall’ ispirazione divina ).
MITO DI GLAUCO: Glauco viene rapito nel mare e quando esce dal mare è irriconoscibile; la verità di Glauco è la verità che sta dietro l’apparenza.
MITO DI ER: un guerriero morto deposto sulla pira per essere bruciato si risveglia prima che lo brucino e narra del fatto di essere stato accompagnato nel regno dei morti.