Platone

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Testo

Platone (428/427 - 348/347)
Cos'è una teoria filosofica
Quando una teoria filosofica è vera
Idee come necessaria condizione della predicabilità, del discorso stabile e immutabile: la scienza
E' in gioco l'ordine del discorso e l'ordine dell'essere (idea come causa formale)
Teoria delle idee: pensiero - idea - realtà
Valore e funzione della definizione in Socrate
Il "concetto" di Socrate e l'idea di Platone (sostanzializzazione)
L'idea non sta nella mente
L'idea è da sempre (innatismo)
Perché l'idea non sta nella mente
Nulla permane nel divenire
I sensi possono cogliere solo il singolare, l'accidentale, l'istantaneo
Insufficienza dei sensi per costruire una scienza (vs. sensismo, relativismo, "eraclitismo")
La verità è immutabile e identica: è dunque necessario cogliere l'essere
I sensi possono solo produrre opinione: solo la mente (anima) può cogliere l'essere (idea) e dunque produrre una scienza
Essere vs. Divenire. Mondo vero vs. Mondo apparente
Scienza = Verità = Essere
La verità è immutabile: oggetto della scienza è l'idea
Teoria della reminiscenza: conoscere è ricordare
Idea come realtà oggettiva sui generis, immateriale
Insufficienze strutturali, conseguenze contraddittorie
Imitazione, partecipazione e terzo uomo (idea e cosa sensibile partecipano dello stesso predicato)

PENSIERO - IDEA - REALTÀ
Idea platonica → → Ponte tra pensiero e realtà
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L'idea è un punto di riferimento stabile,
indispensabile per rendere pensabile e quindi
conoscibile la realtà, intesa a sua volta come
tutto ciò che cambia, muta, diventa.
L'idea può anche essere spiegata ponendo l'ipotesi di trovarsi dinanzi alla cosa che corrisponde veramente alla caratteristica che una certa idea racchiude.
Ogni cosa della realtà è in pratica un paragone rispetto a questo cosa che ipoteticamente rappresenta perfettamente una determinata caratteristica.
ESEMPIO: Esistono tantissime cose rosse: per poter parlare di queste cose devo passare attraverso l'idea di rosso. Per potergli attribuire la qualità di rosso devo possedere un'idea universale di rosso.
Ciò che nasce dal pensiero: → → CONCETTO: teoria empirista:
l'esperienza da la possibilità di trarre idee dalle cose tramite il pensiero.
Ciò che è pre esistente al di fuori del pensiero: → → IDEA
L'idea non è nel pensiero, ma al di fuori della mente perché non la posso estrarre dalle cose che osservo o penso, in quanto queste cambiano e diventano continuamente, e la devo considerare come "da sempre esistente".
Platone postula l'esistenza dell'idea: per comprendere ciò che ci circonda è necessario porre l'esistenza di queste idee da sempre, senza bisogno di dimostrarlo, perché è l'unico modo che ci permette di pensare tutte le cose.
Se ci mancassero le idee universali (termini generali) saremmo privi di modelli in base ai quali comprendere le cose.
ES: se non possedessimo l'idea di albero, non potremmo dire "Quello è un pino".
Oltre a sostenere che l'idea non nasce dal pensiero dell'uomo, ma al di fuori della sua mente, Platone
formula la teoria dell'INNATISMO dell'idea, secondo cui le idee sarebbero innate nell'uomo e non
sarebbero invece acquisite tramite l'esperienza.
ESEMPIO: Timeo l'Emiurgo (fabbro) con le idee (esistenti da sempre e situate nell'Emiuranio) plasma la materia.
TEORIA FILOSOFICA
Tentativo di spiegare la realtà, e in particolare di giustificare come ciò che accade accada, ipotizzando delle basi preesistenti (in questo caso l'idea), ma se il porre certe basi fa sorgere ulteriori problemi, la teoria non può essere considerata valida.
Risulterà vera quando di fronte ad ogni opposizione e quesito non verrà intaccata la sua base e non si creeranno nuovi problemi.
CONOSCENZA (IMPARARE) = RICORDARE, RECUPERARE (REMINISCENZA)
In quanto queste idee sono già presenti in ognuno di noi.
METAFISICA ("meta" dal greco DOPO)
Platone inaugura la metafisica, cioè la forma di pensiero che va al di là dell'apparenza.
L'eterno Il divenire
L'essere ← ← contrapposti → → I sensi
La verità L'opinione
Presupposti metafisici senza i quali non è possibile che si possano pensare, dire e capire le cose del mondo.
VERITÀ - SENSI
La filosofia si occupa della verità perché nel divenire non c'è scienza.
I sensi mi danno solo informazioni frammentarie che non si riuscirebbero a mettere insieme senza fare riferimento ad un'idea.
Le idee esistono quando permettono di pensare ciò cui si riferiscono.
PLATONE SCOPRE CAUSA FORMALE
Essere causa del divenire
Per spiegare e poter pensare che esiste il divenire dobbiamo riferirci all'essere.
Due gradi di Essere: _ Essere come tale
_ Essere e Non essere: divenire
Socrate: → → Intuizione e astrazione: dal particolare all'universale.
Da esempi posso trarre l'immagine del generale/ideale.
Platone: → → Se riusciamo a definire semanticamente un termine, potremo dare dei
confini ad un concetto.
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FUNZIONE EPISTEMOLOGICA
Confronto della mia definizione con quella di altri
Se qualcuno ha un modello o un concetto formulato in accordo con altri (dotti), deve correggere i modelli degli altri che risultano errati rispetto al proprio: correggere le verità altrui rapportandole alla nostra.

Platone in oltre SOSTANZIALIZZA o IPOSTATIZZA il concetto, che diventa così idea.
Non vi è solo una realtà mentale ma anche una sostanziale.
Sostanza → → Cosa che per esistere non ha bisogno d'altro che di sé, non necessita
del divenire.
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Idea
Che esiste da sempre, immutabile e innata
I sensi sanno cogliere solo il singolare, il particolare, non l'idea.
L'idea infatti è innata, per spiegare certe capacità che racchiudono anche i sensi.
L'idea è colta tramite l'INTUIZIONE che, come un fulmine, mi fa ricordare l'idea che è in me innata.
L'intuizione non "colpisce" tutti.
L'intuizione si contrappone alla COMPRENSIONE MEDIATA, quella che avviene tramite la ragione, come esito di un'argomentazione razionale.
IL DIALOGO
Il dialogo è un mezzo che favorisce l'intuizione:
Elimina gli esempi e le non verità, lasciando uno spazio vuoto che dovrebbe essere riempito dall'idea ricordata tramite l'intuizione stimolata dal dialogo stesso.
DICOTOMIE DI PLATONE
_ MONDO delle cose terrene, del divenire, dell'esistenza.
_ MONDO delle idee, del "divino", dell'essere
Corpo come tomba dell'Anima → → → Idea comodamente recuperata dal Cristianesimo
RAPPORTO TRA IDEE E COSE
IDEA → → → Fenomeno ONTOLOGICO della CONOSCENZA
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| Ontologia → → Studio dell'ESSERE
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Base sicura su cui si basa la conoscenza, sua giustificazione ultima oltre cui no si può andare, altrimenti vorrebbe dire che dipenderebbe da quella che la precede.
IMITAZIONE: cose copie delle idee
PARTECIPAZIONE: cose che partecipano delle idee
AUTOPREDICAZIONE O TAUTOLOGIA
L'idea è l'unica "cosa" della quale il predicato (aggettivo) è vero e che porta propriamente il suo nome (sostantivo)
Platone spesso per definire delle qualità (virtù, bellezza, ecc) usa delle autopredicazioni, che si rivelano però delle inconcludenti tautologie.
ES: "La bellezza è bella"
Perciò devo presupporre un'idea di bellezza a cui non si possa attribuire la qualità di "bella" perché altrimenti mi troverei nella seguente situazione:
_ Fedone è bello
_ L'Idea di bellezza è bella
vorrebbe dire mettere Fedone e l'Idea di bellezza sullo stesso piano, considerandole ugualmente predicabili.
Le cose sensibili sono solo in parte ciò che l'idea è perfettamente perché l'idea non è confrontabile, in quanto l'idea è un modello di cui l'artista fa una copia, e di una copia si può solo dire che è venuta meglio o peggio di un'altra copia, ma non la si può paragonare all'originale.
ES: L'Idea di bellezza non è meno bella di Fedone, ma neanche più bella: non è proprio paragonabile. E' solo un modello rispetto al quale posso dire se una cosa è più o meno bella rispetto ad un'altra.

A questo punto mi si pongono due diverse possibilità:
1 _ La TAUTOLOGIA, che però in realtà è ancora un esempio, visto che vado a parificare l'idea di bellezza ad una cosa materiale, attribuendo ad entrambe la qualità di "bella" senza però intuire veramente l'idea stessa.
IDEA diventa OGGETTO MATERIALE e non più IDEA UNIVERSALE, diventa una cosa come le altre anche se più bella delle altre.
Solo ciò che non riesco a definire come bella può corrispondere all'Idea di bellezza, perché se dico che una cosa è bella vuol comunque dire che in sé contiene anche il "brutto".
Attribuendo a un'IDEA una QUALITA' la LIMITO.
ES: Attribuendo a Dio certe qualità, le limito e non le lascio infinite e indefinite.
REGRESSO ALL'INFINITO DELL'IDEA
Come un programma Pascal che entri in Loop.
La bellezza è bella
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cosa è il "bello"
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La bellezza è bella ….. all'infinito
Platone dice solo ciò che l'idea non è.
Al massimo ne fa un'analogia con il Sole: "L'idea di bellezza è come il Sole"
(che comunque non vuol dire ancora nulla)
Molti dialoghi infatti rimangono aperti, senza trovare l'Idea, e lasciandola quindi all'intuizione personale.
Il sistema delle idee così fallirebbe, perciò Platone si limita a dire che:
IDEA = ciò che è COSE = ciò che è e non è
L'Idea si sottrae al confronto.
2 _ Il SILENZIO: Si ha l'intuizione ma non la si riesce a spiegare, e anche se si credesse di poterlo fare si rivelerebbe inutile, perché non potremmo mai essere sicuri che anche il nostro interlocutore abbia colto veramente l'idea.
Perciò non riuscirei a capire se nel valutare l'altro utilizza il mio stesso metodo
Ne deriva un grande rischio di INCOMUNICABILITÀ

Esempio