Platone

Materie:Appunti
Categoria:Filosofia

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Testo

PLATONE

Platone nacque ad Atene o ad Egina dove il padre avrebbe risieduto nel 428/7. Il suo vero nome forse fu Aristocle, detto Platone per l'ampiezza delle spalle o dello stile. La sua famiglia era nobile (si tramanda che da parte di madre fosse discendente di Solone e da parte di padre del re Codro) e partecipe della vita della città ed egli fu educato a tutte le discipline (gli si attribuiscono carmi d'ogni genere). Da giovane seguì dapprima l'eracliteo Cratilo, e quando aveva vent'anni Socrate. Se la VII lettera è autentica, da essa apprendiamo che il giovane Platone, ansioso di partecipare alla vita politica della sua città fu scoraggiato una prima volta dalla politica violenta dei trenta tiranni ed una seconda dalla democrazia che aveva processato e mandato a morte Socrate. La morte di Socrate condusse Platone a convincersi che il solo stato giusto sarebbe stato in cui i filosofi fossero stati al potere e che perciò suo compito fosse quello di educare filosofi alla verità e trovare riferimenti politici per rifondare la polis. Dopo essersi rifugiato a Megara Platone tornò ad Atene e poi intraprese vari viaggi: quello in Egitto è probabile, visto il numero di riferimenti alla cultura egizia presente nei dialoghi. A Siracusa, non convinse delle sue idee politiche il tiranno Dionigi il vecchio ma Dione, suo cognato. Per questo fu imprigionato e riscattato ad Egina come schiavo da Anniceri di Cirene. Tornato ad Atene nel 387 fondò, si tramanda con i soldi del riscatto rifiutati dal suo benefattore, l'Accademia, prima scuola filosofica di cui noi abbiamo notizie certe, che diresse per vent'anni, anni in cui scrisse le sue opere più famose. Nel frattempo falliva il progetto di egemonia di Sparta, sperato da Platone e Senofonte. Nel 367 a Dionigi il vecchio successe il figlio, Dionigi il giovane il quale invitò Platone. Ma Dionigi, dilettante presuntuoso, non si convinse della bontà delle idee di Platone; esiliato Dione, Platone rimase ancora a Siracusa, poi riuscì a tornare ad Atene. Platone fu invitato a tornare di nuovo a Siracusa, anche per evitare che qualcosa di più grave potesse accadere a Dione; nonostante la promessa Dione non fu richiamato e Platone riuscì di nuovo a tornare ad Atene grazie all'intervento di Archita da Taranto. Dione morì nel 354 in marcia contro Siracusa. Dalla lettera VI sappiamo comunque che Erasto e Corsico di Scepsi, discepoli di Platone formularono una costituzione richiesta da Atarneo nella Misia. Questa costituzione fu apprezzata e sulla costa eolica alcuni territori vi si sottoposero volontariamente. Ermia donò ai due discepoli la città di Asso e con essi costituì una comunità filosofica, il cui tutore era Platone. Aristotele si recò ad Asso dopo la morte di Platone. Nel 348/7 Platone moriva in Atene mentre ultimava le Leggi, secondo la testimonianza di Aristotele: la copia, lasciata sulla cera, sarebbe stata poi trascritta.

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