Platone

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Testo

PLATONE

-IL PLATONISMO COME RISPOSTA FILOSOFICA AD UNA SOCIETA’ IN CRISI
Il tempo di Platone risulta caratterizzato dal tramonto dell’età d’oro della Grecia periclea. Una serie di avvenimenti non ultimo l’assassinio di Socrate concorrono a delineare un vistoso quadro di decadenza.
Platone da filosofo individua il problemi non solo di carattere politico ma anche di una vera e propria crisi dell’uomo nella sua totalità.
Platone individua proprio nella morte di Socrate una crisi di tipo intellettuale perché proprio Socrate per primo aveva visto la necessità di staccarsi dal relativismo dei Sofisti per ricercare definizioni universali che trovassero tutti d’accordo. Questo si poteva ottenere solo con una nuova filosofia che desse una visione complessiva delle cose.

-SOCRATE E PLATONE
La fedeltà all’insegnamento e alla persona di Socrate è il carattere dominante dell’attività filosofica di Platone. Di conseguenza la ricerca Platonica tende a configurarsi come uno sforzo di interpretazione della personalità filosofica di Socrate.
La stessa forma dell’attività letteraria di Platone, il dialogo, è un atto di fedeltà al silenzio letterario di Socrate.
Per cui, la stessa convinzione che ha trattenuto Socrate dallo scrivere ha spinto Platone ad adottare e a mantenere la forma dialogica nei suoi scritti, anche se egli credeva nella ricerca di certezze di pensiero.

-MITO E FILOSOFIA
Una delle caratteristiche salienti dell’opera platonica è l’uso dei “miti” ossia di racconti fantastici attraverso cui vengono esposti concetti e dottrine filosofiche.
Il mito è uno strumento di cui si serve il filosofo per comunicare in maniera più accessibile ed intuitiva le proprie dottrine all’interlocutore.
Una seconda interpretazione dice che il mito è un mezzo di cui si serve il filosofo per parlare di realtà che vanno al di la della razionalità.

-L’APOLOGIA DI SOCRATE E I PRIMI DIALOGHI
I primi due periodi dell’attività filosofica di Platone sono dedicati all’illustrazione e alla difesa dell’insegnamento di Socrate e alla polemica contro i sofisti.
Due le opere fondamentali l’Apologia (esaltazione della vita dedicata alla filosofia) e il Critone (dilemma di Socrate).

-CRATILO
Platone non ritiene che il linguaggio sia prodotto da una convenzione e che i nomi siano posti ad arbitrio.
Per giudicare la correttezza dei nomi dobbiamo ricorrere alla realtà di cui il nome è immagine.

-LA DOTTRINA DELLE IDEE
Platone da molta importanza al metodo socratico delle definizioni, da lui interpretato come primo passo verso un sapere assoluto capace di battere in breccia il relativismo sofistico.
Nell’ambito di questa battaglia antisofistica, Platone giunge a formulare la cosiddetta “teoria delle idee”, in cui il filosofo va esplicitamente al di la delle dottrine che Socrate aveva insegnato elaborando un proprio pensiero originale.
La dottrina delle idee rappresenta il cuore stesso del platonismo maturo.

-GENESI DELLA DOTTRINA DELLE IDEE
La genesi della teoria delle idee è la ricerca del concetto di scienza, perché essa aveva i caratteri della stabilità e dell’immutabilità e quindi della perfezione.
Oggetto della scienza per Platone non possono essere altro che le idee, che indicano un’entità immutabile e perfetta che esiste per conto suo.
Le cose sono copie imperfette delle idee (non ci sono cose belle o brutte ma esiste l’idea di bellezza o di non bellezza).
Per Platone esistono due gradi di conoscenza: l’opinione e la scienza a cui fanno riscontro due tipi d’essere distinti che sono le cose e le idee.
L’idea platonica finirà per configurarsi come l’unica forma e perfetta di qualsiasi gruppo di cose che vengono designate con un medesimo nome e che possono essere fatte oggetto di scienza.
L'idea platonica assomiglia all'Essere parmenideo.

-QUALI SONO LE IDEE
-idee-valori corrispondenti ai supremi principi etici, estetici e politici (il Bene, la Bellezza…)
-idee-matematiche entità di aritmetica e geometria.
C'è un ordine gerarchico con le idee-valori sopra e l'idea del Bene al vertice.

-RAPPORTO IDEE-COSE
Il rapporto tra idee e cose è così costruito 1) Le idee sono il criterio di giudizio delle cose.
2) Le idee sono causa delle cose.

-COME O DOVE NASCONO LE IDEE
Le idee vanno considerate come un ordine eterno di forme o valori ideali che come tali non esistono in alcun luogo.

-LA CONOSCENZA DELLE IDEE
Le idee sono esclusivamente “l’oggetto di una visione intellettuale”, ossia il risultato di uno sguardo della mente, per spiegare da dove deriva questa visione intellettuale Platone spiega che la nostra anima prima di “vivere” è vissuta nel mondo delle idee dove ha potuto contemplare gli esemplari perfetti delle cose, e l'esperienza fa si che ciò che si è visto torni all memoria.
Noi non partiamo ne dalla verità ne dall'ignoranza.
-L'IMMORTALITÀ DELL'ANIMA.
Prove dell'immortabilità dell'anima: contrari (la vita si genera dalla morte e viceversa), somiglianza (essendo l'anima simile alle idee anch'essa deve essere immortale), vitalità (anima partecipa all'idea di vita e non può accogliere l'idea opposta di morte)

-LA DOTTRINA DELLE IDEE COME “SALVEZZA” AL RELATIVISMO SOFISTICO
Nella schematizzazione platonica il relativismo sofistico tende di fatto a divenire un tutto indistinto e ad identificarsi con una filosofia negatrice di ogni stabile punto di vista delle cose e di ogni certezza teorica e pratica.
L’umanismo sofistico e socratico, che poneva nell’uomo e non fuori dall’uomo la fonte dei giudizi e il criterio del conoscere e dell’agire, risultasse da parte e sostituito da una concezione per cui è qualcosa di extraumano a regolare l’uomo, infatti nel platonismo non è più l’uomo a misurare la verità, ma è la verità che misura l’uomo

-IL CONVITO
Il sapere stabilisce tra l’uomo e le idee e tra gli uomini stessi un rapporto non solo intellettuale perché impegna la totalità dell’uomo. Questo rapporto è definito AMORE (eros)
Il convito è un dialogo in cui si considera prevalentemente l’oggetto amore cioè la bellezza e mira a determinare di essa dei gradi gerarchici.
L’amore è inteso come mancanza in quanto esso desidera qualcosa che non ha. E’ il desiderio di bellezza che si desidera perché è un bene che rende felici. La Bellezza è il fine, l'oggetto dell'amore.
Grado gerarchici: bellezza che attrae l'uomo, bellezza dell'animo, bellezza delle leggi, bellezza della scienza, bellezza in sé.

-IL FEDRO
Il Fedro si occupa di stabilire come l’anima umana possa risalire i gradi di questa gerarchia per raggiungere la bellezza suprema.
Viene spiegato per mezzo di un mito che parla di una auriga che è trainata da due cavalli uno bianco bravo e uno nero cattivo. L’auriga è diretta verso il cielo dove esiste l a vera sostanza delle idee. Ma il cavallo nero spinge verso il basso e quindi l’anima ha possibilità di contemplarle solo un po’.
L'anima che ha visto di più va in un uomo che avrà il culto della sapienza e dell'amore.

-LO STATO IDEALE
Il secondo periodo del filosofo è segnato dalla sua opera migliore: la Repubblica che ordina e connette tutti i motivi dei dialoghi precedenti intorno al motivo centrale di una comunità perfetta.
A questo punto l’indagine filosofica si pone due domande: qual è lo scopo di tale comunità, chi sono i filosofi.

-LA GIUSTIZIA
Alla prima domanda Platone risponde: la Giustizia. Infatti nessuna comunità umana (anche fuorilegge) può esistere senza giustizia. Lo stato deve essere costituito da tre classi: 1) Governanti
2) Guerrieri
3) Cittadini
La saggezza appartiene alla prima classe, il coraggio appartiene ai guerrieri. La temperanza è virtù di tutte le classi.
La giustizia comprende tutte e tre queste virtù e si realizza solo quando ogni cittadino resta al suo posto a svolgere il suo compito.
La giustizia garantisce anche l’unità dell’individuo stesso che ha l’anima divisa in tre parti:
1) parte razionale,
2) parte concupiscibile,
3) parte irascibile.
Anche nell’uomo avremo la giustizia solo quando tutte queste parti faranno il loro dovere.
Lo stato è giusto quando ogni individuo attende solo al compito che gli è proprio; ma l’individuo che attende solo al compito proprio è esso stesso giusto.
La giustizia non è solo l’unità dello stato in se stesso e dell’individuo in se stesso; è, nello stesso tempo, l’unità dello stato e quindi l’accordo dell’individuo con la comunità.

-CARATTERI E MOTIVAZIONI DELLE CLASSI SOCIALI
L’appartenenza di ciascun individuo a una classe sociale non è ereditario ma è derivata da una particolare attitudine. Infatti, chi è di natura saggio potrà governare chi sarà più impulsivo farà il guerriero…. Ma secondo Platone i figli molte volte assomigliano al padre.

-IL “COMUNISMO” PLATONICO
Platone affinché il suo stato funzioni bene suggerisce l’eliminazione della proprietà privata e la comunanza dei beni, per rendere così felici non solo alcuni cittadini ma tutta la popolazione. Abolizione di qualunque tipo di ricchezza.
Dovrà esistere anche una condivisione delle donne, che non vuol dire una relegazione di queste ad una casta minore, i bambini verranno tolti ai genitori fin dalla nascita.
Secondo Platone le persone della sua città saranno felici perché hanno la giustizia.

-LE DEGENERAZIONI DELLO STATO
Quattro sono le generazioni dello stato, che si possono interpretare come quelle umane:
1) Timocrazia (quando i governati si appropriano di terre \ uomo ambizioso amante del comando)
2) Oligarchia (governo dei ricchi \ uomo avido e laborioso)
3) Democrazia (cittadini liberi \ uomo che tende ad abbandonarsi ai desideri più smodati)
4) Tirannide (nasce dall'eccessiva democrazia governo peggiore \ uomo schiavo delle passioni)

-PLATONE E LA DEMOCRAZIA
La politica di Platone, nella sua ispirazione storica e teorica è sostanzialmente ostile nei confronti della democrazia. Questa ostilità deriva dal desiderio di ritrovare un modello aristocratico di coesistenza sociale, la proposta politica di Platone per essere correttamente intesa va collocata nel contesto sociale della sua epoca segnata dallo scontro tra i nobili e il popolo.
Secondo la concezione aristocratica, a reggere le sorti della cosa pubblica devono essere “i migliori”.
La divisione in classi e basato a creare un modello statico e gerarchico di coesistenza sociale basato su ruoli fissi e nettamente differenziati. La divisione sociale della città platonica è così perché deve garantire l'ordine nella città, i cittadini devono capire la loro disuguaglianza naturale, e così ognuno deve occupare un posto preciso. Secondo Platone la politica è destinata alla parte migliore della società. I superiore nell'interesse dello Stato devono arrivare a ogni azione anche l'omicidio.

-IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE NELLA CITTA’ PLATONICA
Alla domanda chi controllerà l’operato dei custodi Platone risponde che i custodi prima di saper custodire gli altri devono saper controllare se stessi.

-I GRADI DELLA CONOSCENZA E L’EDUCAZIONE
La parte centrale della Repubblica è incentrata nella definizione della figura del filosofo.
All'Essere corrisponde la scienza, al non essere l'ignoranza e al divenire l'opinione.
La conoscenza sensibile (opinione) comprende: congettura (immagini degli oggetti) e credenza (oggetto le cose sensibili nei rapporti scambievoli degna di fede).
Conoscenza razionale: ragione matematica, intelligenza filosofica(idee-valori).
Platone ritiene la filosofia superiore rispetto alla matematica. I matematici hanno concetti che considerano ipotesi e sui quali lavorano.
I filosofi invece utilizzano le ipotesi solo come punto di partenza per arrivare alle idee.
Platone da poi le varie tappe dell'educazione di un filosofo che con il passare degli anni studia materie sempre più difficili.

-IL DIBATTITO SULLA REPUBBLICA
La repubblica costituisce uno dei testi chiave della filosofia occidentale.
C’è chi individua nella repubblica l’esempio di quelle teorie politiche che in seguito saranno chiamate utopie. Mentre c’è chi individua nell’utopia di Platone molta positività in quanto nella ricerca dell'utopia l’uomo tende a migliorarsi.
Altri l'hanno considerato ridicola, altri l'hanno presa su serio e l'hanno o rifiutata o esaltata.
Qualcuno ha evidenziato i concetti comunitari (letture di sinistra) altri hanno trovato un modello politico analogo a quelli nazi-fascisti (letture di destra).

-LA DIALETTICA
Secondo Platone è la scienza suprema delle idee.
L'arte della dialettica parte dal presupposto della possibile comunicazione fra le idee.
La dialettica consiste nel definire un'idea mediante successive identificazioni e diversificazioni,
attraverso un processo di tipo dicotomico, che avanza dividendo un'idea, sino a giungere ad un idea indivisibile.

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