La filosofia di Marx

Materie:Riassunto
Categoria:Filosofia

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Testo

Marx
Caratteristiche del marxismo.
Il primo contrassegno alla filosofia di marx è la sua irriducibilità ad 1 ambito puramente filosofico e il suo voler esaminare globalmente la società e la storia. In secondo luogo marx, per la prima volta rispetto ai suoi predecessori, non vuole soltanto vagheggiare idee e concetti. Il suo obiettivo è quello di poter applicare la sua filosofia anche alla realtà.
Critica al misticismo logico di hegel.
È risaputo ormai che esiste 1 rapporto tra la filosofia di marx e quella del suo maestro hegel. Tuttavia col maturare del suo pensiero il giovane filosofo va via via distaccandosi sempre di più dalla filosofia del maestro arrivando al punto di criticarne alcuni aspetti. Secondo marx hegel usa lo stratagemma di trasformare la realtà in una pura manifestazione della spirito arrivando ad affermare così, che lo stato presuppone un’ unica forza governatrice che s’incarna nel monarca. Marx definisce questo processo “misticismo logico” poiché le istituzioni invece di comparire così come sono divengono una sorta di manifestazione dell’astratto. Ed è proprio questo il “problema” dell’idealismo, afferma marx. Egli,muovendo dalla teoria di feuerbach, si riproponi di capovolgere questa concezione degli idealisti per far si che si sia di nuovo in grado di riconoscere cos’è veramente il soggetto e cosa il predicato.
Critica della civiltà moderna e del liberalismo.
Alla base del pensiero marxiano c’è una critica alla civiltà moderna dove lo stato è fittiziamente riconosciuto come l’organo che deve operare nell’interesse di tutti i cittadini. Tuttavia questo è soltanto un principio che rimane tale perche l’ organizzazione statale è in mano a membri della borghesia che, di conseguenza, fanno i loro interessi. In questo modo lo stato assume un duplice valore di rappresentante della società dell’ egoismo e della falsa fratellanza. A questa critica dello stato che poiè sostanzialmente 1 critica alla società borghese si aggiunge l’ideale sociale che marx ha in testa e cioè quello di una democrazia totale che sfocia nel comunismo. Questa idea viene dalla concezione del filosofo che ritiene che l’origine dei mali della società risiede nelle differenze che intercorrono tra le varie classi. Per distruggere queste diversità, quindi, bisogna eliminare quello che le provoca e cioè la proprietà privata.
La critica all’ economia borghese e la problematica dell’ alienazione.
Come vedremo,nei confronti della borghesia marx si pone in un duplice atteggiamento. Egli,infatti, vede nella borghesia colei che ha sfasciato il sistema feudale. Tuttavia con l’economia borghese si è dato l’inizio a quello che è il capitalismo e,di conseguenza, ai mali che affliggono lo sacietà del tempo del filosofo. È questo il grande errore della borghesia: aver fatto in modo che pochi ricchi potessero guadagnare sempre di più sfruttando il lavoro dei salariati. Da questo sistema poi, nasce il problema dell’alienazione. Questo termina già è stato usato da filosofi precedenti e sempre, comunque, con un accezione astratta. Ora,invece, essa diventa una cosa di materiale, di verificabile: colui che si aliena, infatti, non è altro che il povero salariato che ormai è vittima del sistema capitalistico. L’uomo,aggiunge marx, si può alienare rispetta 4 elementi:
rispetto al prodotto che produce, che non appartiene a se ma è il simbolo di una potenza dominatrice;
rispetto alla sua stessa attività, la quale prende la forma di un lavoro forzato che fa sentire l’uomo una bestia;
rispetto alla sua stessa essenza,in quanto forzato si sente alienato dalla sua essenza di uomo;
e, infine, rispetto al prossimo, che è il capitalista e che è colui che lo costringe a lavorare.
Tutti questi elementi rafforzano l’idea di marx secondo la quale la proprietà privata deve essere abolita in favore di un aperto comunismo proprio per evitare che gli uomini si alienino.
Il distacco da feuerbach.
Come abbiamo già detto il filosofo è stato fortemente influenzato da hegel. Tuttavia anke il feuerbach ha influito sul pensiero marxista. Il filosofo del capitale infatti, vede in feuerbach il primo che ha tentato di ristabilire l’antico ordine tra predicato e soggetto. Tuttavia ci sono degli errori che egli ha commesso:
1)feuerbach afferma, contrariamente a hegel, che l’uomo è carne e sangue. Marx studiando le definizioni dei due pensatori corregge entrambe usando quelle dell’altro filosofo. Egli in pratica,corregge hegel con la definizione di feuerbach e fa l’opposto con quest’ultimo. Tuttavia ad entrambi aggiunge che l’uomo si deve necessariamente “studiare” nella sua totalitò, prendendo in considerazione anche l’aspetto storico-sociale.
2)il secondo punto riguarda la concezione della religione: bensì feuerbach abbia scoperto il meccanismo dell’alienazione religiosa, egli nn è stato in grado di cogliere le cause reali del fenomeno religioso né di offrire valide alternative per “uscirne”. Riguardo a questo problema marx dice che la religione è lo strumento che l’uomo alienato si crea per continuare a vivere. Una sorta di “oppio” come lo definirà lo stesso pensatore. Tuttavia per cancellare questo problema bisogna risalire prima alle radici dello stesso che, come già ripetuto innumerevoli volte, è la società capitalistica. Di conseguenza per eliminare 1 problema bisogna eliminare ciò che lo produce e quindi il capitalismo.
3)terzo ed ultimo appunto da parte di marx a feuerbach è il suo quasi ignorare della praxis (o prassi). È necessario secondo il filosofo passare ad un materialismo nuovo rispetto all’inutile seppur valido a livello filosofico materialismo speculativo.
La concezione materialistica della storia.
Con la critica a feuerbach si ha il passaggio, nel pensiero marxista,da un umanismo a un materialismo storico. In questo momento il pensatore cerchera di carpire i reali movimenti della storia al di là delle rappresentazioni idealistiche precedenti. Uno dei punti fondamentali di questa parte del pensiero marxista è il definire come fasulle le teorie formulate dall’idealismo accusate di fornire solo una mistificazione della vera realtà e non la realtà stessa. E ciò il filosofo contrappone una nuova scienza della storia che ha “l’incarico” di scoprire i reali meccanismi degli avvenimenti storici.
Struttura e sovrastruttura.
La storia è costituita dalla “produzione sociale dell’esistenza”. Questa produzione è divisa in forze produttive e rapporti di produzione. Le prime sono costituite dai lavoratori o salariati,dalle macchine e dalle tecnologie. I secondi, invece, sono i rapporti cioè, i contratti di proprietà. Ora, l’insieme di questi contratti costituisce la struttura economica della società su cui si eleva la sovrastruttura che sta ad indicare l’insieme delle forze politiche, delle dottrine etiche artistiche religiose e filosofiche. Da tutto ciò si evince anche perche la dottrina del marx è anche definita materialistica: essa non riguarda la semplice materia bensì la materia come matrice economica e quindi storica della società.
La dialettica storica.
A questo punto marx inizia la sua speculazione sull’andamento storico di tutto questo sistema. Analizzando i vari avvenimenti avuti negli anni si evince che la storia ha un andamento ciclico e cioè: le forze produttive si sviluppano molto rapidamente, quindi la classe che detiene la ricerca e l’avanzamento tecnologico è in continua ascesa. Tuttavia i contratti (o rapporti) di produzione sono in mano ad un’ altra classe sociale che rimane statica. Questo porterà necessariamente ad uno scontro tra le due classi che, quasi sicuramente, vedrà quella in ascesa vincente. Questa classe, che potremmo paragonare alla borghesia, col passare del tempo si troverà allo stesso punto in cui si era trovata quella sconfitta dalla borghesia stessa. In pratica, argomenta marx, la borghesia è come uno stregone che non riesce più a manipolare gli elementi oscuri da lui richiamati e ne cade vittima. Questo circolo dialettico ha come unica soluzione il socialismo che, in pratica, elimina la contrapposizione tra classi. A questo punto marx delinea diverse epoche economiche che partendo dall’economia primitiva arriva fino a quella moderna o socialista.
Il manifesto.
Analisi del ruolo della borghesia (vedi su). Dopo aver distrutto il potere feudale il sistema borghese dà vita ad una lotta di classe che per forza di cose deve sfociare nella rivoluzione e nella cosiddetta “dittatura del proletariato”.
In secondo luogo marx passa in rassegna i socialismi antecedenti ad lui stesso.
1)il socialismo reazionario viene criticato perché troppo legato a parametri conservatori. Esso si divide in tre sottosezioni tutte incapaci di arrivare alla cosidetta distruzione del capitalismo.
2)il socialismo borghese con la sua volontà di mantenere il sistema capitalista senza, però, creare la classe proletaria è criticato per questa sua provare a mantenere il capitalismo. Tuttavia come è ormai chiaro esso porta per forza la lotta di classe.
3)infine il capitalismo utopistico mira a coinvolgere tutte le classi in questa distruzione del capitalismo. Tuttavia questo vivere in un utopia porterà a nulla di buono secondo marx.
Il capitale.
Il capitale è il capolavoro di marx. Esso si doveva dividere in 4 sezioni tuttavia per la scomparsa del filosofo solo il primo libro fu portato a termine da egli stesso,gli altri sono stati scritti da suoi collaboratori in base a degli appunti dello stesso marx.
Secondo marx il primo punto del ciclo capitalista è la merce, quindi è proprio con essa che si apre il capitale. La merce , per essere tale, deve avere un valore d’ usoin quanto deve poter servire a qualcosa, e un valore di scambio, in quanto deve poter essere scambiata con dell’altra merce.ma come si definisce il valore di scambio? Marx appellandosi all’equazione lavoro=valore afferma che più quanto lavoro s’impiega a lavorare o creare una merce tanto più alto sarà il suo valore. Tuttavia il valore non equivale al prezzo:esso, infatti, è influenzato da innumerevoli fattori esterni. Ora, essendo il capitalismo un sistema che deve apportare guadagno, non può sussistere il ciclo M.D.M. usato nell’economia pre-borghese. Il ciclo che qui subentra è D.M.D1. ma com’è possibile che da un capitale iniziale si arrivi ad 1 (D1) maggiore del primo? Come,cioè, la merce acquista un valore aggiunto e,cioè, un plusvalore? A questo punto marx fa notare che il capitalista può acquistare una merce particolare che è in grado di creare plusvalore:la forza-lavoro. Il capitalista in pratica acquista la forza lavoro degli operai per un certo prezzo. Tuttavia questo valore è inferiore a quello che la forza-lavoro produce con la merce e,di conseguenza il capitalista guadagna proprio su questa differenza. A questo punto si presenta per il capitalista il problema di guadagnare di più. Potrebbe per esempio aumentare la giornata lavorativa ma arrivato ad un certo num di ore la forza-lavoro smette di produrre. Quindi per aumentare il guadagno il capitalista deve cercare di produrre di più in quello stesso tempo. Per far ciò entra in gioco la tecnologia e l’innovazione di macchinari da produzione. Cercando di aumentare la produzione, quindi, il capitalista investe sempre più danaro in makkinari. Ma in questo modo il guadagno si ridurrà sempre più fina a diventare nullo e a portare alla crisi del capitalismo.
La rivoluzione proletaria.
Queste crisi cicliche del capitalismo devono portare il proletariato a coalizzarsi contro di esso e a distruggerlo. La rivoluzione proletaria è l’unico mezzo per distruggere lo stato borghese e anche se negli ultimi anni della sua vita marx ammette la possibilità di via picifiche si deve comunque arrivare all’obiettivo di eliminare la proprietà privata e di arrivare al comunismo. Tuttavia questo si può ottenere solo attraverso fasi: il primo comunismo,infatti, sarà 1 comunismo “rozzo” dove la proprietà non è più privata ma di tutta la società. Tuttavia ci si deve sforzare per far si che la proprietà debba essere completamente soppressa. Per fare ciò l’uomo “possessore” deve fare spazio ad un uomo nuovo che esercita in modo creativo le proprie potenzialità. Così dalla prima,rozza fase di deve passare una seconda in cui ognuno deve agire secondo le proprie capacità e necessità.

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