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Categoria: | Filosofia |
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Testo
Il Sistema di Hegel
Esposto nell'"Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio", Heidelberg 1817
L'opera si articola in tre parti, che corrispondono ai tre momenti di sviluppo della realtà:
1. la logica come scienza dell'idea in sé
2. la filosofia della natura come scienza dell'idea nel suo alienarsi da sé
3. la filosofia dello spirito come scienza dell'idea che dalla sua alienazione ritorna in sé
LA LOGICA
In questa sezione Hegel riprende l'opera "Scienza della logica", Norimberga 1812
E' la scienza dell'idea pura, cioè dell'idea nell'elemento astratto del pensiero (cfr. Dio prima della creazione della natura); è la scienza dell'attività del pensiero, la delineazione della vita dello spirito e del suo svolgimento dialettico. Non è un'analisi formale, ma un sapere oggettivo: la logica si identifica con l'ontologia.
I tre momenti dello sviluppo dialettico dell'Idea sono
L'essere: essere - non essere - divenire
Qualità - quantità - misura (l'essere nella sua certezza immediata)
L'essenza: la ragion d'essere, il fondamento al di là dell'essere
Il concetto: è il momento in cui la realtà si mostra come sviluppo vivente. E' il punto diarrivo di tutta la realtà, tutte le realtà sono concetti. Non è un'operazione conoscitiva su una realtà esterna, ma lo stesso processo di sviluppo della realtà.
E' concreto in quanto sintesi di universale e particolare (essere e essenza)
→ L'idea nel suo movimento dialettico prefigura in sé la generale struttura del mondo naturale e del mondo spirituale
LA FILOSOFIA DELLA NATURA
La natura è l'idea nella forma dell'esser altro, è l'idea che si è alienata e fatta esterna a sé, è l'esteriorità, è necessità e accidentalità, non è da divinizzare perché il suo carattere è di essere negazione (non ens). Non si conosce l'essere di Dio dalla natura: la più bassa manifestazione spirituale è più adatta allo scopo. La natura è da considerarsi un sistema di gradi, di cui l'uno scaturisce dall'altro necessariamente; è un insieme organico.
I tre momenti dello sviluppo dialettico della Natura sono
La meccanica: esprime la natura nella sua esteriorità; le sue articolazioni sono spazio, tempo, materia.
La fisica: esprime la natura nei suoi processi chimici, elettrici, magnetici, nelle qualità dei corpi.
L'organica: la natura geologica, vegetale e animale; emerge qui la natura come vita e come organismo: nell'organismo animale le varie membra non sono altrettanti individui ma "membra di un'unica vita". L'organismo è una totalità vivente, è un'esistenza finita inadeguata all'universalità, ma al di là della morte si apre lo spirito.
Lo spirito (ossia libertà, universalità, infinità, coronamento dello sviluppo dell'idea) emerge nel momento più alto della natura, come sua negazione, come ritorno in sé dell'idea dalla sua alienazione.
LA FILOSOFIA DELLO SPIRITO
L'essenza dello spirito è la libertà; lo spirito è l'assoluto, il fine e il compimento di tutto.
I tre momenti dello sviluppo dialettico dello spirito sono:
1. Lo spirito soggettivo
si manifesta nella vita interiore degli individui in tre momenti
Anima: l'antropologia studia l'uomo sotto questo profilo, come animo naturale, l'uomo inserito nel cosmo e il decorso naturale della vita.
Coscienza: nel suo sviluppo verso l'autocoscienza e il sapere, la fenomenologia è la storia dell'esperienza umana dalla coscienza comune al sapere assoluto = filosofia
Spirito: la psicologia studia l'uomo come unione di conoscenza (spirito teoretico) e volontà (spirito pratico); lo spirito è la sintesi di anima (inconscia) e sapere (conscio), che si esprime nella volontà come autodeterminazione, come libero arbitrio.
2. Lo spirito oggettivo
è la manifestazione dello spirito nelle produzioni delle società umane. È la negazione dello spirito soggettivo nel mondo delle istituzioni. I 3 momenti del suo sviluppo sono
Il diritto: è la disciplina super-individuale di carattere esterno, che ha la sua realtà soltanto nella società. Lo stato di natura è prepotenza e torto, è uno stato di arbitrio personale da cui si deve uscire. Il diritto disciplina i rapporti tra gli uomini (soggetti giuridici) con la legge (nella società l'uomo trova la salvezza dal contrasto tra le individualità) conferendo la possibilità di esercitare i propri diritti (fondamentale quello di proprietà)
La morale: è una disciplina che vincola l'individuo ad un comportamento universale nella sua interiorità, è un dover essere interiorizzato. E' intenzione soggettiva al bene in cui però sussiste un'opposizione tra forma e contenuto (essere e dover essere)
L'eticità: elimina le contraddizioni del diritto e della moralità ponendo come fine concreto delle istituzioni il bene. E' l'insieme degli istituti in cui l'individuo è chiamato ad inserirsi, attraverso i quali il dovere diventa concreto. Essi sono:
- la famiglia (unione dei sessi, educazione dei figli)
- la società civile (soddisfacimento dei bisogni individuali)
- lo stato (totalità etica di individui che realizza i grandi compiti storici*; lo stato è l'eticità che si incarna in un popolo, è la libertà nella sua concreta realizzazione)
nell'eticità concreta, nella partecipazione allo spirito collettivo, il singolo conquista una sempre più ampia libertà.
3. Lo spirito assoluto
è il più alto prodotto dello spirito, il momento di totale libertà e di piena autocoscienza. Si manifesta in tre attività: il contenuto è lo stesso (Dio), cambia la forma
L'arte:si serve di immagini e di elementi materiali per esprimere l'assoluto attraverso un'intuizione sensibile. Esiste una gerarchia interna basata sui mezzi espressivi che porta dalla più materiale architettura alla poesia puramente spirituale. Storicamente ha conosciuto un'evoluzione che dall'arte simbolica (squilibrio tra contenuto e forma) attraverso la fase dell'arte classica(armonia tra contenuto spirituale e forma sensibile) ha portato all'arte romantica, massima possibilità di esprimere lo spirito con l'intuizione sensibile (→crisi dell'arte)
Il bello dell'arte è superiore a quello di natura perché scaturisce dalla libertà della fantasia.
La religione:esprime l'assoluta nella rappresentazione mentale; l'unità finito - infinito, uomo -dio è rappresentata, ma non concettualizzata. Un progresso conduce dalle religioni naturali alla religione rivelata- il Cristianesimo- che è assoluta perché ha realizzato il suo concetto nella Trinità; (evoluzione quanto + Dio viene rappresentato in forme lontane dall'immagine sensibile)
La filosofia**: solo il pensiero speculativo è in grado di conoscere tutto, perché è lo Spirito stesso che parla, che ripercorre tutto il processo ed è assoluta autocoscienza. Esprime l'assoluto nella forma del concetto
*storia: Gli stati realizzano i loro compiti nella storia, che è appunto l'insieme delle vicende dei vari stati in cui si manifesta lo spirito universale, che di volta in volta si incarna nello spirito dei singoli popoli e realizza progressivamente la sua libertà. Gli uomini sono strumenti della trama dello spirito universale verso la libertà teodicea.
Nella storia solo ciò che è razionale è reale e ciò che è reale è razionale. Le guerre sono un momento necessario di salute etica.
I periodi della progressiva affermazione della libertà sono:
1. il mondo orientale: uno solo è libero
2. il mondo greco-romano: pochi sono liberi
3. il mondo germanico: tutti sono liberi
Lo spirito dei popoli nasce, fiorisce e muore;il popolo dominatore in un'epoca è quello che ha concepito il più alto concetto dello spirito (quello tedesco lo è dalla Riforma in poi, cfr Fichte)
**filosofia: la filosofia è il proprio tempo appreso col pensiero; ma nel proprio tempo è presente tutto il passato, tutta la storia. Cogliere il presente equivale a riassumere in sé tutto lo sviluppo precedente.
"Tutto ciò che siamo, siamo per opera della storia"
→la filosofia e la storia coincidono.
La filosofia per Hegel è come la nottola di Minerva:nasce quando la realtà da essa esposta è al tramonto, come la civetta spicca il volo al crepuscolo. La costruzione del suo sistema viene intesa da Hegel come il pieno e consapevole possesso dell'eredità del pensiero umano, di tutto il patrimonio spirituale accumulato nel corso della storia, nella consapevolezza che il proprio tempo è superiore al passato, che la società e lo stato prussiano sono l'apice dello sviluppo di tutte le civiltà e che la sua filosofia idealistica rappresenta il punto d'arrivo di ogni filosofia.
L'EREDITA' DI HEGEL
"Hegel è come un macigno sulla storia della filosofia" (N.Bobbio) →all'interno della fil. occidentale la fil. di Hegel è un riferimento con cui si devono necessariamente fare i conti.
In vari paesi sono sorte dopo la sua morte scuole "neohegeliane" o "neoidealiste": in Italia, Benedetto Croce e Giovanni Gentile hanno seguito il suo pensiero. Ma il sistema è stato anche bersaglio di aspre critiche: a volte proprio a partire da posizioni hegeliane (Feuerbach e Marx), a volte negandole completamente (Schopenauer, Kierkegaard, Nietzsche)
Almeno tre questioni formulate da Hegel sembrano però tuttora universalmente accettate:
1. il nesso storia-verità: la verità non è un concetto astratto, puramente logico, ma si forma storicamente. Ciò che è vero oggi potrebbe essere in opposizione con il vero di ieri.
2. la crisi del concetto di natura umana: Hegel non pensa che esista una natura umana invariabile nel tempo. La natura è l'idea fuori di sé, meccanica, da cui va escluso l'uomo, che è spirito, e in quanto tale storico e libero.
3. la concezione dialettica del sapere: il sapere è qualcosa che evolve in modo storico. Per questo nella scuola italiana di Gentile (e specialmente al liceo classico) le materie più importanti sono la storia e la filosofia e le discipline storicizzate