Le Opere e i Giorni - Esiodo

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Categoria:Epica
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Testo

Martina Gamberini
25/10/07
Questo brano è tratto da “Le Opere e i Giorni” di Esiodo di Beozia, componimento risalente al VII secolo a.c..
In questo testo egli racconta delle cinque età nelle quali vissero gli uomini dalle origini fino al presente, puntando particolare attenzione sui lavori che essi compiono quotidianamente.
Nella narrazione Esiodo sviluppa il mitologema del paradiso perduto, che egli individua con “l’età dell’oro”, dove gli uomini vivevano senza preoccupazioni, perennemente giovani, nutriti dalla terra stessa senza compiere nessun lavoro.
Da questa età però avviene un continuo peggioramento del carattere umano.
L’apice del deterioramento delle condizioni umane secondo Esiodo è “l’età del ferro”, ovvero la stirpe di uomini che tuttora vive sulla terra, caratterizzata dalla sofferenza, dalla violenza, dall'ingiustizia e dal fatto di dover “distruggersi per la fatica e per la pena” (ossia per il lavoro) al fine di sopravvivere.
Nel corso di queste ere, inoltre, nasce sempre maggiore contrasto tra il divino e l’umano. Ad esempio (soprattutto nell’età dell’argento e del ferro) Esiodo descrive come gli uomini non onorano né temono più gli dei “abitatori dell’Olimpo” ma “danno maggior onore all’apportatore di male e al violento”.
Tra queste cinque età in continuo peggioramento vi è però un’eccezione: l’età degli Eroi. In questa unica era non definita con il nome di un metallo, vissero gli eroi, gli uomini-dei o semidei, una stirpe giusta e migliore rispetto alla precedente. Gli eroi combatterono a Troia e a Tebe, e lì molti di loro perirono, mentre i sopravvissuti furono nascosti da Zeus stesso nelle Isole dei Beati (geograficamente collocabili in Italia, probabilmente nel Lazio), simili al paradiso dell’età dell’oro, dove essi potessero vivere in pace in terre fertili e serene.
In questo racconto, vediamo dunque Esiodo esprimere la sua personale riflessione sulla natura dell'uomo: l'essere umano del presente è corrotto, malvagio e debole rispetto agli esseri del passato; egli vuole dunque mettere in estrema evidenza l'opposizione tra un passato glorioso e un presente decaduto.

Esempio



  


  1. roberta

    miti extraeuropei riguardanti ad una primordiale età felice (età dell'oro)