Materie: | Tesina |
Categoria: | Artistica |
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Data: | 20.06.2005 |
Numero di pagine: | 4 |
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Testo
Vincent Van Gogh
Vincent Van Gogh era figlio di un pastore protestante perennemente oppresso dalle preoccupazioni di famiglia.Fin da ragazzo l'artista manifestò inclinazioni inquiete e tormentate.La sua breve vita (morì a 37 anni) fu un continuo alternarsi di grandi entusiasmi e forti depressioni.
L’inizio della sua formazione artistica risale al 1869, presso la casa d'arte Goupil a L'Aia. A Londra s’innamora perdutamente della figlia della sua padrona di casa, ma si tratta di un amore non corrisposto.Lei era già segretamente fidanzata e lo respinse più volte.Il fratello Théo e i famigliari restarono fortemente colpiti dal senso di tristezza e dalle turbolenze psichiche di Vincent dovute alla delusione d'amore. Quel tipo di sofferenza esaltò il suo sentimento religioso. Tuttavia continuò gli studi d'arte, questa volta a Parigi. Entrò nella galleria Goupil.Svolse una vita solitaria, frequentò i musei, studiò Corot, Ruysdael, Millet, ma non ebbe alcun contatto con i giovani impressionisti.Presto si dimise dalla galleria probabilmente perché ossessionato da una vocazione religiosa.Il fratello Théo cercò di convincerlo ad occuparsi solo di pittura, ma Vincent preferì tornare a Londra, dove frequentò un pastore-predicatore. Da lì a poco anche Van Gogh, proprio perché venuto a contatto con derelitti della società e con i luoghi della miseria, decise di farsi pastore. Tornò dai suoi ad Etten ed iniziò gli studi di teologia, ma lo scarso fervore evangelico lo spinse ad interrompere gli studi per darsi alla predicazione presso i minatori del Borinage, gente con la quale condivise la loro misera esistenza.Ma non ne trasse che delusione ed insuccessi, così decise di abbandonare la predicazione, che perché in quel periodo si rifece viva imperiosamente la sua vocazione artistica, ma questa volta doveva consumarvi l'intera esistenza.
Realizzò un grandissimo numero di disegni ,e dipinse alcune tele senza abbellimenti: rozze figure pesantemente modellate,da aspetti cupi ancora ispirati dai suoi intenti umanitari e caratterizzati da una matrice compassionevole: vecchi,uomini e donne,contadini,pescatori,mendicanti.Opere come i "Mangiatori di patate" realizzate con una stesura pittorica piatta e spessa,senza squilli di colore,ma solo tonalità oscure e profonde,che ancora non manifestano apertamente il percorso della sua geniale e innovativa ricerca artistica.
Nell'estate del 1881 Vincent vive un altro amore infelice:s'innamora di una sua giovane cugina rimasta vedova con un bambino.La donna si trovava in visita dai genitori di Van Gogh. Vincent le chiese di sposarla,ma lei lo respinse.
Nel novembre del 1885 Van Gogh tornò a studiare all'accademia di Anversa.In quel periodo si entusiasmò delle stampe giapponesi.Successivamente il fratello Théo,che sin dagli inizi aveva compreso il grande talento di Vincent e che lo sostenne fino all'ultimo, gli chiese di andare a Parigi, allora capitale indiscussa dell'arte, dove sarebbe stato facile avere contatti con importanti artisti delle avanguardie.
Così a Parigi, Van Gogh conobbe Bernard,Toulouse, Lautrec,Pisarrò, il giovane Seurat e soprattutto Gauguin. Ben presto l'arte di Van Gogh subì un mutamento profondo: i colori della sua tavolozza si schiarirono con una gamma cromatica vicina a quella degli impressionisti,ma anziché adottare una stesura "a virgola" tipica degli impressionisti, l'artista preferì una tecnica a colpetti di pennellate di un certo spessore, interrotte e punteggiate, vicine piuttosto alla maniera di Seurat e dei neo impressionisti. Da lì a poco la ricerca artistica di Van Gogh si spinse impetuosamente in avanti, svolgendosi in tappe rapidissime, quasi verso soluzioni estreme. Si può dire che già dalle opere parigine del 1887 sono caratterizzate da una cromia accesa e da un impasto notevolmente accentuato e si tratta di connotazioni stilistiche che anticipano e fondano la ricerca espressionista. Ma la sua vena artistica più personale ed estrema raggiunge l'apice durante il soggiorno ad Arles (febbraio 1888 - maggio 1889), il periodo del sodalizio con Gauguin , vissuto con una grande tensione interiore per certi versi anche drammatica più che altro per i suoi disordini mentali.
In questo ultimo e risolutivo periodo Van Gogh, sebbene si ritrovi fisicamente stremato per le suo condizioni mentali, continua a lavorare con dedizione totale,incessantemente ,dipingendo un elevato numero di tele.Si tratta di una produzione che raggiunse risultati differenti rispetto al percorso dell'impressionismo, ma anche dalla linea di Cézanne e dello stesso Gauguin. L'artista si mantiene rigorosamente allo schema evidente delle cose per trasportarle direttamente sulla tela con una esaltazione sia cromatica sia in relazione alla componente materica.
Ma proprio ad Arles, durante il soggiorno di Gauguin, da lui stesso invitato, scoppiò una crisi e durante una lite tentò di uccidere Gauguin. Poi si recide un orecchio e lo invia per dono ad una prostituta del paese.
Nel 1889 Van Gogh fu ricoverato nella casa di cura di Saint-Rémy, dove trascorse un anno caratterizzato da periodi tranquilli e forti crisi depressive, che tuttavia non gli impedivano di continuare a dipingere senza sosta. Tra le molte opere dipinse "Cipressi", "Campo di grano con cipressi", "Paesaggio con burrone" .
L'unico riconoscimento artistico gli arrivò nel 1890 solo tramite un articolo apparso sulla rivista Mercure de France, nel quale fu fatta un'analisi accurata della sua opera con palesi apprezzamenti.
Nel maggio di quello stesso anno le condizioni di salute dell'artista risultarono notevolmente migliorate. Così , dopo una breve sosta a Parigi, Van Gogh si stabilisce ad Auvers-sur Oise, dove potè muoversi liberamente,ma sempre controllato dal dottor Gaschet. Le ultime opere dell'artista sono caratterizzate da una notevole limpidezza cromatica ma da stesure vorticose e unitarie. (La chiesa di Auvers,Paesaggio con carro, Campo di grano con corvi).
In quei giorni girava tra i campi senza la sua attrezzatura da pittore,ma con una rivoltella per sparare ai corvi. Nell'ultima lettera inviata al fratello Théo manifestò le sue sensazioni sulla inutilità della vita.
Il 27 luglio di quell'anno, ebbe nuovamente una crisi e si tolse la vitaidò sparandosi al petto.Il proiettile non colpì il cuore, così Van Gogh ebbe la forza di ripercorrere il tragitto fino alla sua camera.Soltanto la sera i coniugi Ravoux, insospettiti dalla sua assenza, salirono in camera e scoprirono tutto.Chiamarono il dottor Gachet il quale dopo aver ritenuto impossibile estrarre la pallottola contattò il fratello Théo. L'indomani Théo trovò Vincent disteso sul letto,come se nulla fosse,che fumava la pipa. I due parlarono per tutto il giorno. Théo si stese sul letto accanto a Vincent,che morì alcune ore dopo.
OPERE
I girasoli
Notte Stellata
Autoritratto