Materie: | Appunti |
Categoria: | Economia |
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Testo
SCIENZE DELLE FINANZE
PROBLEMA RELATIVO ALLA GIUSTA TASSAZIONE
Una delle questioni più rilevanti che la dottrina ha dovuto affrontare è quella di definire un criterio non arbitrario di distribuzione del carico fiscale.
Questa esigenza ha iniziato a verificarsi al consolidarsi degli assetti statali di tipo rappresentativo (anche se qualche studioso in tempi medioevali aveva tentato di definire criteri più obiettivi).
Con lo stato di diritto la necessità di determinare secondo giustizia l'apporto contributivo di ciascun membro della collettività diviene ineludibile.
Due principi:
-Generalità del carico tributario
"Tutti sono tenuti a contribuire alle spese dello stato (aboliti i privilegi di alcune delle classi sociali)".
-Uniformità del carico tributario
"A parità di condizione, ciascun membro della collettività deve avere lo stesso trattamento sul piano tributario".
Implicazioni:
-Definizione di capacità contributiva
-individuazione di criteri oggettivi di equità fiscale da poter applicare alla collettività.
Teorie della ripartizione del carico tributario
1)Principio della controprestazione (dall'avvento del "laissez-faire" sino alla 1^ metà dell'800).
-Visione "contrattualistica" della società
-la ripartizione del carico tributario deve avvenire sulla base dei vantaggi che ciascun soggetto ricava dall'attività dello Stato. Ipotizza l'applicazione di imposte proporzionali
Limiti:
-Le imposte si fodano sul principio della coazione da parte dello Stato, e lo Stato stabilisce le imposte non sulla base di "contratti" con i cittadini. L'imposizione è stabilita a livello politico.
2)Principio della capacità contributiva
Tre teorie, dette "del sacrificio": -Uguale
-Proporzionale
-Minimo
Premesse comuni: -ciascuno deve contribuire in base al proprio livello di ricchezza, e non in base al vantaggio che gli arreca l'attività pubblica
-ciascuno agisce spinto da un unico movente, quello di rendere massimo il proprio piacere, misurato in termini di utilità
-si può determinare il carico tributario in base al sacrificio che ogni soggetto sopporta in seguito all'applicazione dei tributi, grazie a una funzione di utilità marginale comune
Sacrificio uguale:
La ripartizione del carico tributario deve avvenire in modo da sottrarre a ciascun soggetto uno stesso ammontare di utilità. Ipotizza l'applicazione di imposte proporzionali.
Limiti: Lascia indeterminato il tipo di tributo da applicare (proporzionale, progressivo o regressivo), in quanto è possibile qualunque soluzione. Si basa sul criterio di misurabilità dell'utilità e sulla sua decrescenza.
Sacrificio proporzionale:
Stabilisce che la ripartizione del arico tributario deve avenire in modo da rendere uguali per ciascun soggetto il rapporto fra l'utilità risultante dopo l'applicazione dei tributi e quella totale goduta prima della tassazione. Accetta il criterio della progressività.
Limiti: Si basa sul criterio della misurabilità dell'utilità e sulla sua decrescenza.
Sacrificio minimo:
La ripartizione del carico tributario deve avvenire in modo da rendere minimo per ogni soggetto il sacrificio derivante dall'imposizione. Accetta il criterio della progressività, specie quella per detrazione.
Limiti: tassazione talmente elevata da essere confiscatoria.
3)INTERPRETAZIONE MODERNA
-Abbandonata l'idea di definire un criterio univoco di ripartizione del carico fiscale
-Il concetto di "capacità" a essere soggetti passivi d'imposta è desumibile in base alle valutazioni politiche degli enti impositori
-La capacità contributiva non è definibile a priori, ma sulla base di parametri di valutazione che tengono conto della realtà socio-economica presente in un dato sistema
-Occorre tenere conto degli scopi extra-fiscali dell'attività impositiva (redistribuzione del reddito, sostegno alle aree depresse, ecc...)
Limiti:
-Rinuncia a un criterio univoco
-Complesso accertamento della capacità contributiva, che risulta difficile
La capacità contributiva nel nostro sistema
Secondo la costituzione (art. 53), nel nostro sistema il criterio prevalente è quello della progressività.
Tale principio è però applicato tenendo conto di molteplici parametri di valutazione della capacità ad essere soggetti passivi d'imposta.
Il nostro ordinamento:
-adotta anche imposte proporzionali
-considera in modo differente le ricchezze, a seconda che esse provengano o meno dal lavoro (discriminazione qualitativa dei redditi), e grava in maniera maggiore sui redditi da capitale o misti.
-opera distinzioni in base alla situazione personale del contribuente (discriminazione qualitativa delle condizioni familiari)
-contempla una pluralità di imposte, concepite per meglio colpire le diverse manifestazioni di capacità contributiva (discriminazione qualitativa e quantitativa delle imposte)
C'è quindi una tendenza a modellare la capacità contributiva sul singolo individuo. La progressività intende pervenire a due risultati:
-migliorare la distribuzione delle ricchezze (correzione delle distorsione che provoca il sistema di mercato)
-utizzare per fini extra fiscale la manovra sulle aliquote
Critiche:
Mill sostiene che con questo criterio si penalizzano coloro che fanno più sacrifici, che lavorano di più, e quindi producono più redditi, e si favoriscono i meno volenterosi, che si danno meno da fare e quindi hanno meno redditi.
Laffer (che si ispira a principi neoclassici) sostiene, mediante un grafico, l'inefficacia della progressvità a fini distributivi.
-all'aumentare progressivo della tassazione diminuisce l'incentivo a lavorare e a produrre.
-si verifica più facilmente l'evasione fiscale
-si scoraggia l'accumulazione, e quindi la possibilità di investimenti futuri che potrebbero aumentare il gettito futuro.
-drenaggio fiscale: in tempo di inflazione i prezzi aumentano; i salari monetari vengono aumentati, per ottenere salari reali uguali a quelli precedenti all'aumento dei prezzi (in sostanza per mantenere lo stesso potere d'acquisto dei soggetti). Però le imposte progressive non tengono conto che l'aumento è solo monetario e non reale. Quindi scatta un'aliquota maggiore, e il soggetto deve pagare maggiori imposte anche se non ha effettivamente avuto un incremento di reddito. C'è quindi una sottrazione di ricchezza a favore del fisco.
REDDITO: in che modo è possibile rilevarne l'esistenza e misurarne la consistenza.
Tre concetti di reddito: -come prodotto
-come entrata
-come consumo
Come prodotto:
Il reddito imponibile è identificato con il prodotto annuo di un'economia. Deriva dalla somma dei rediti monetari individuali. La ricchezza viene tassata al momento in cui essa si manifesta nella produzione.
Limiti:non è in grado di valutare redditi non derivanti dalla produzione (vincite, donazioni, ecc.). Non tiene conto delle modificazioni che la ricchezza subisce nel tempo (e. un palazzo che acuista valore nel tempo).
Come entrata:
Somma delleentrate che affluiscono a un soggetto in un dato periodo di tempo. La ricchezza viene tassata sulla base dell'accertamento delle entrate e uscite relative a ogni soggetto. Limiti: risulta difficile l'accertamento del reddito, perchè ogni soggetto dovrebbe tenere una contabilità accurata.
Come consumo:
Somma di tutti i consumi che un soggetto affronta in un dato periodo di tempo. La ricchzza viene tassata quando si esprime sotto forma di consumo. Limiti: esenta il reddito risparmiato, che pure deriva da una ricchezza prodotta. Penalizza i meno abbienti, che consumano di più e risparmiano meno, rispetto ai più abbienti.
Si ritiene che non esistano criteri univoci per attribuire validità a un dato criterio; l'adozione di una specifica definizione di reddito è fatta dal governo in base a specifici obiettivi, e compatibili con le condizioni in cui ci si trova a operare.
La scelta del patrimonio come base imponibile
Alcuni tributi prendono in considerazione il reddito anzichè il patrimonio. Questo nasce dall'esigenza di assoggettare a tassazione tutte le forme di capacità contributiva, al fine di rendere attuato il pricipio di equità fiscale.
Vantaggi:
-aliquote generalmente basse, perchè aliquote alte porterebbereo ad un'erosione del patrimonio in oggetto, diminuendo la materia imponibile relativa. Si preferisce quindi fare in modo che i contribuenti assolvano agli obblighi fiscali con il proprio reddito, senza depauperare il patrimonio.
-l'imposta è un incentivo a usare produttivamente le ricchezze, perchè comunque siano utilizzate l'imposta è la stessa, quindi conviene impiegarle produttivamente per far meglio fronte alle impoiste su di essi.
-poichè sono imposte poco elevate non danno luogo a particolari forme di insofferenza, e anche l'evasione è limitata.
-rappresentano una fonte non marginale di entrata per gli enti locali, in quanto sono riscosse dagli enti territoriali dei luoghi in cui sono situate le ricchezze soggette a tassazione.
EFFETTI DELL'IMPOSIZIONE
Analisi macroeconomiche: riguardano l'imposizione nelle sue ripercussioni globali sulle categorie economiche.
Analisi microeconomiche: relazioni causa-effetto dell'applicazione di un tributo e verificare le conseguenze di esso. Tale sistema mira a porre in luce le singole reazioni del sistema alle sollecitazioni del sistema impositivo.
Rimozione dell'imposta
Il soggetto passivo d'imposta tende a ridurre il peso dell'imposta attraverso un comportamento finalizzato ad accrescere la sua capacità di produrre ricchezza.
Il soggetto fronteggia l'imposta mediante un accrescimento delle proprie attività produttive, o con un miglioramento della propria efficienza. Il soggetto tende ad accrescere la fonte dell'imposta, in modo da porsi in condizione di affrontare meglio l'onere del tributo.
Vantaggi per il sistema economico:
-il fisco realizza integralmente la sua entrata
-il soggetto incentiva la produzione di reddito, e ciò determina un accrescimento del livello di offerta del sistema.
-l'incremento di reddoto si traduce in un aumento della base imponibile, che si tradurrà in un incremento di entrate tributarie.
Quest'impostazione è però troppo ottimistica, in quanto è praticamente impossibile una così aperta "collaborazione" tra soggetti e fisco, inoltre gli effetti sarebbero comunque limitati.
Elusione dell'imposta
Il contribuente che sarebbe assoggettato all'imposta modifica, con comportamenti legali, le proprie scelte al fine di rendere minimo il pagamento di tributi. Non determina effetti positivi.
-Il soggetto può eludere un'imposta riducendo la propria produzione sottraendo al fisco materia imponibile per gli anni futuri
-Il soggetto opera scelte che non comportino tassazione (es. tassa su un bene di consumo: il contribuente acquista beni succedanei su cui non gravano tributi)
-Espedienti e artifizi al limite della legalità (es. fusioni di comodo, 2 società si fondono con il solo scopo di ottenere benefici garantiti dallo stato)
Evasione dell'imposta
Comportamento illecito, diretto a eliminare l'assolvimento degli obblighi contributivi, mediante:
-occultamento parziale o totale di materia imponibile
-contraffazione di documentazione probante
-tentativi di corruzione
Gli "evasori" cercano di ridurre la perdita monetaria connessa al prelievo fiscale.
Per ridurla la repressione non è la soluzione migliore. Occorre emenare leggi tributarie tali che la collettività trovi conveniente osservare spontaneamente.
L'evasione provoca effetti negativi a tutta l'economia di un paese:
-accentua il divario tra spesa pubblica e mezzi finanziari necessari a far fronte agli impegni
-costringe lo stato a reperire altrove i mezzi suddetti
-premia ingiustamente coloro che possono attuarla senza troppi rischi
-penalizza coloro che non possono sottrarsi al tributo, che pagano anche per gli evasori.
Erosione dell'imposta
Condizioni poste dal legislatore fiscale che consentono al contribuente di ridurre la pressione tributaria a suo carico.
Traslazione dell'imposta
Passaggio del peso economico di un tributo da un soggetto chiamato giuridicamente ad assolvere a obblighi contributivi, a un altro che effettivamente ne subisce gli effetti.
Due momenti:
-percussione (il soggetto viene gravato dell'imposta)
-incidenza (si verifica la traslazione dal soggetto percosso a un altro, il contribuente di fatto)
Caratteristica costante è quella di avvenire sempre mediante modificazione del valore dei beni soggetti a tassazione o prodotti da soggetti il cui reddito risulta soggetto a tassazione. La traslazione tende ad alterare l'equilibrio dei prezzi relativi o il livello generale dei prezzi. Il venditore recupererà il suo margine di profitto aumentando i propri prezzi, ad esempio.
Traslazione in avanti (o progressiva): il venditore trasla l'imposta aumentando il prezzo dei propri beni
Traslazione all'indietro (o regressiva): il venditore cerca di diminuire il prezzo dei beni che compra
Traslazione obliqua: il venditore varia il prezzo di beni di altri settori non gravati dall'imposizione.
Le tre traslzioni si possono anche combinare, e il grado della traslazione è dato dal numero delle singole traslazioni.
TRIBUTI: mezzi finanziari che lo stato preleva a carico della collettività in forza
del suo potere impositivo.
Imposte
Prelevamenti coattivi di ricchezza operati dallo Stato, per soddisfare bisogni pubblici
collettivi e indivisibili, e per finalità
extra-fiscali.
Sogg. attivo: lo Stato
Sogg. passivo: Contribuenti
Presupposto: Secondo criteri (esistenza di reddito ecc...)
Oggetto: ricchezza su cui l'imposta è commisurata
Materia imponibile: valore monetario dell'oggetto
Fonte: ricchezza alla quale si attinge x pagare il tributo (di solito coincide con l'oggetto)
Aliquota
Debito d'imposta
Imposte dirette: considerano una manifestazione di ricchezza in quanto tale
" indirette: considerano le utilizzazioni di ricchezza
" reali: gravano su una ricchezza astraendo dalle condizioni del titolare
" personali: tengono conto delle condizioni del titolare
" generali: gravano su tutte le categorie di ricchezza e le colpiscono in egual misura
" speciali: colpiscono singole categorie di ricchezza
" ad valorem: hanno x oggetto un valore espresso in moneta
" specifiche: hanno per oggetto un valore espresso in altro modo (es. alcolici la %le di vol.)
Le imposte possono essere:
· 1) A quantità fissa
· 2) Proporzionali
· 3) Progressive
· 4) Regressive
Progressive: - x classi
- x scaglioni
- progressività crescente secondo formula
- x detrazione
Le imposte sul consumo sono regressive perchè tutti le pagano secondo la stessa aliquota, ma i più ricchi hanno
una propensione al
consumo + bassa e quindi dovrebbero pagare di +. I + poveri hanno una propensione al consumo + alta,
quindi in proporzione pagano +
imposte sul consumo dei ricchi.
· Accertamento
1) determinazione materia imponibile e soggetto passivo: -metodo analitico (verifica di documentazione)
-metodo sintetico (verifica di possesso di beni ecc.)
·2) tassazione e liquidazione d'imposta.
·3)notificazione dell'imposta al contribuente.
Riscossione
· Ritenute alla fonte (il debito è assolto al percepimento del reddito)
- dirette
-indirette
· Esattoria delle imposte con appositi organi
· Regia tramite uffici (x imposte indirette)
· Bollo