• La Vergine Maria: simbolo di carità
• Santa Lucia: simbolo della speranza
• Beatrice: simbolo della fede e della teologia
Beatrice in questo canto scende dal paradiso al centro della terra per chiedere a Virgilio il suo intervento per salvare Dante dalla selva oscura del peccato.
In questo canto è molto importante dal punto di vista po
Dante
Ordina per: Data ↑ Nome ↓ Download Voto Dimensione ↑
È la visione della “luce” (la grazia del Dio) che gli indica il cammino tutto in salita (il piede fermo è più basso di quello che muove avanti), lungo un sentiero spirituale non facile. Ecco infatti che tre belve gli sbarrano la strada: una è la lonza (identificata con l’allegoria della lussuria e dell’incontinenza), un’altra è il leone che rappresenta
*Pur.Canto 32
Tre virtщ teologali.
*Par.Canto 2
Rapporto tra unitа e molteplicitа: Dio, Angelo e Uomo.
*Par.Canto 28
Nove cerchi angelici: prima terna (Serafini, Cherubini e Troni), seconda terna (Dominazioni, Virtщ e Potestа), terza terna (Principati, Arcangeli e Angeli).
*Par.Canto 29
~~~~
I PERSONAGGI: BEATRICE - lei è la donna angelo del suo aspetto fisico vengono descritti solo gli occhi, le labbra e il portamento, cioè gli strumenti con i quali lei trasmette la perfezione: crea all’interno delle persone che la osservano il desiderio di migliorarsi per essere degni di Beatrice e per il desiderio di avvicinarsi di più a Dio. Viene visua
Questa poesia rispecchia gran parte delle caratteristiche dello “Stil Novo”. Infatti Dante scrive di Beatrice, donna che amava, dipingendola come una dea, che con la sua grazia, bellezza e gentilezza rende attoniti tutti coloro che la vedono. Con la descrizione che ne fa Alighieri noi riusciamo ad immaginare questa bellissima donna che appare tra le vie
e sembra che dal suo volto giunga una soave ispirazione amorosa, che sussurra all’anima: sospira.
• Note
- verso1 “Tanto gentile e tanto onesta pare..”: in questo caso il termine “gentile” assume il significato di nobile, nobiltà intesa non come quella di stirpe, ma come quella dell’animo, la nobiltà spirituale.
- verso 3 “..ch’ogne lin
La dicotomia, che è presente in maniera molto forte nel canto iniziale e in quello conclusivo di quest’ultima tappa della Commedia, viene però alla fine risolta: non a caso questi due termini opposti si incontrano nelle ultime terzine, o forse sarebbe meglio dire che, poiché il legame spirituale c’è sempre stato, avviene nella conclusione un incon
L’eroe greco è un personaggio psicologicamente molto vicino all’uomo del Rinascimento, oltre che alla mentalità
moderna: egli vuole conoscere, scoprire le cose del mondo e non accetta che gli vengano imposti limiti poiché non ne comprende il motivo: come nel pensiero prevalente nella
nostra società, ritiene che l’uomo debb
Improvvisamente un dubbio lo pervade6 e dunque chiede a Virgilio7 perché in un passo dell’Eneide e gli affermi che le preghiere umane non possano piegare i decreti del Cielo. Questi risponde che nel passo citato8 intendeva parlare di pagani, che non potevano essere in grazia di Dio e perciò le loro preghiere non potevano essere accolte in Cielo. Per le