Ricristallizzazione dell'acetanilide

Materie:Appunti
Categoria:Chimica
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Testo

Balzarini Andrea 5U – Lab. Chimica Organica

TEORIA:
La ricristallizzazione è un metodo per purificare una sostanza solida da impurezze.
Si basa sul principio della differente solubilità delle sostanza presenti a diverse temperature: ambiente caldo per i cristalli, freddo per le impurezze
Il processo si può schematizzare in sei fasi:
Si scioglie la sostanza da purificare nella minor quantità di solvente nella quale essa sia solubile a caldo e non a freddo, le impurezze però devono essere solubili anche a freddo. Si porta a ebollizione la soluzione per far evaporare il solvente fino ad ottenere una soluzione satura. Si può aggiungere del carbone decolorante e passare poi alle varie filtrazioni. A questo punto si raffredda in un bagno di ghiaccio per far precipitare il soluto completamente.
Come sostanza abbiamo usato l’acetanilide, una molecola organica aromatica derivata dal benzene:
SVOLGIMENTO:
In un becker si pesano 5g di Acetanilide, si aggiungono 100 ml di acqua e 5ml di metanolo CH3OH, si agita - a caldo sul buncen - finché i cristalli non vanno in soluzione. Si aggiunge una punta di spatola di carbone decolorante e si porta all’ebollizione (non aggiungere il carbone decolorante quando la soluzione sta già bollendo in quanto si verificherebbe forte effervescenza). Quando la soluzione è limpida si può procedere alla filtrazione, che deve essere la più rapida possibile, per questo usiamo un imbuto a gambo corto con un filtro a pieghe.
Si raffredda prima a temperatura ambiente e poi in bagno di ghiaccio (per circa 15 min) per favorire la ricristallizzazione dell'acetanilide, ora più pura. Poi si filtra sottovuoto con un filtro di Buchner asciugando bene i cristalli, che poi vanno messi ad asciugare in stufa.
A questo punto si può valutare la resa:
Quantità di Acetanilide impura: 5g
Quantità di Acetanilide pura: 3,87g
Resa: 77,4%
CONCLUSIONI:
Dalla resa ottenuta (77,4%), possiamo dedurre in modo erroneo di “aver perso per strada” una quantità abbastanza elevata di sostanza; dobbiamo però ricordarci che lo scopo del processo era quello di ottenere una sostanza pura, è quindi ovvio che il risultato, benché inferiore in termini di quantità, abbia invece una qualità notevole. Si può verificare quanto detto attraverso il punto di fusione. Innegabili sono comunque le perdite, sempre presenti, dovute alla permanenza di cristalli sul bordo della vetreria usata.
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