Cromatografia su strato sottile

Materie:Appunti
Categoria:Chimica

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Testo

RELAZIONE DI CHIMICA del 14.11.2003
CROMATOGRAFIA SU STRATO SOTTILE
• Titolo: Cromatografia su strato sottile
• Scopo: Separare le sostanze che compongono l’inchiostro con la tecnica della cromatografia su strato sottile, utilizzando una lastrina di gel di silice.
• Teoria: La cromatografia è una tecnica di separazione dei miscugli omogenei basata sulla diversità dei colori, ed è formata da una fase fissa e una mobile. Sfrutta la capacità di una sostanza porosa di trattenere e assorbire i vari componenti di una soluzione, che un solvente o una miscela di solventi (eulente) trascina con velocità diversa, provocandone la separazione. La cromatografia su strato sottile utilizza un procedimento analogo a quello della cromatografia su carta, solo che al posto della striscia di carta abbiamo una lastra di vetro ricoperta da un sottile strato di silice, alluminia, o altre sostanze porose.
• Attrezzature:
➢ Carta da filtro
➢ Penna biro nera
➢ Provetta
➢ Lastrina di gel di silice (fase fissa)
➢ 2 becker (port. 250 mg/sens. 50 mg)
➢ Pipetta Pasteaur
➢ Vetrino da orologio
➢ Cilindro graduato (port. 10 ml +/- 0.1) (sens. 0.1)
➢ Pennellino
➢ Imbuto
• Materiali:
➢ Acetone
➢ Alcol etilico
➢ Miscuglio omogeneo di inchiostro
• Procedimento:
• Si è ritagliato un quadratino di carta da filtro di lato 1 cm e con la penna biro nera si sono colorate le sue facce.
• Si sono misurati con il cilindro graduato 2 ml di acetone, che è stato poi versato in una provetta.
• Si è messo il quadratino nero nella provetta, e si è notato che, mentre l’acetone acquisiva un colore viola intenso, l’inchiostro nero sul quadratino di carta scoloriva.
• Successivamente si è versato dell’acetone nel primo becker fino a circa 1 cm dal suo fondo.
• Si è bagnato leggermente il pennello con la soluzione nella provetta, e con essa si è tracciata una riga sottile a circa 2 cm dal bordo della lastrina di gel di silice. Si è osservato che la linea era viola, ma si vedeva del giallino ai bordi.
• Si è introdotta la lastrina nel becker contenente acetone in posizione verticale, con la riga nella sua parte inferiore, e si è coperto il tutto con il vetrino d’orologio con la concavità verso il basso.
• A questo punto il solvente è salito lungo la lastrina, e con esso è salita anche la riga gialla, mentre la viola stava ferma. A contatto con l’acetone, sopra la linea gialla si è formata anche una linea verde. Le due linee si distinguevano molto bene. La linea viola invece si è sfuocata, pur distinguendosi comunque bene. Mano a mano che saliva, la linea verde diventava sempre più scura, fino diventare di color oliva. Sotto la linea viola si è formata in seguito una linea gialla molto sottile.
• Quando il solvente è arrivato a 1 cm dal bordo della latrina, essa è stata tolta dal becker e fatta asciugare all’aria.
• Poi essa è stata messa nel secondo becker, dove è stato versato dell’alcol etilico.
• Anche questo solvente è salito, e durante la sua risalita ci sono stati dei cambiamenti nei colori. Alla fine da sopra a sotto i colori erano questi: blu, viola chiaro, giallino nella parte inferiore della lastrina, giallo e verde nella sua parte superiore.
• Analisi dei dati:
SOLVENTE
COLORI OTTENUTI (dal basso in alto)
Acetone
Giallo (sottile)
Viola sfuocato
Giallo
Verde oliva
Etanolo
Blu
Viola chiaro
Giallino
Giallo
Verde oliva
• Conclusioni: Sono state separate le sostanze che compongono l’inchiostro mediante la tecnica della cromatografia su strato sottile. Si è inoltre osservato che l’etanolo è il solvente più affine ad esso. L’esperimento è riuscito.

Esempio



  


  1. varrosi

    Chi mi può aiutare a fare una relazione di ''cromatografia su strato sottile''