Esperienza e relazione sul ph del terreno

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Testo

Sommario :
• Materiale utilizzato
• Descrizione esperienza
• PH del terreno
• Parti, perso specifico e permeabilità del terreno
• Come fare per sapere se il terreno contiene: aria, acqua, calcare
Materiale utilizzato
3 campioni di terreno (1 da giardino, 2 da vaso), striscioline di cartina al tornasole, 3 becher piccoli, 1 becher grande, acqua distillata, cucchiaio, 1 pipetta.
Descrizione esperienza
Abbiamo preso il primo campione di terra e ne abbiamo messo 150 ml nel becher piccolo e lo abbiamo travasato in quello grande.
Quindi nello stesso becher piccolo abbiamo messo due volte 100 ml di acqua e li abbiamo versati nel becher grosso, quindi abbiamo amalgamato il miscuglio per un paio di minuti.
A questo punto abbiamo prelevato con la pipetta alcune gocce del miscuglio e le abbiamo messe su un pezzo di una strisciolina di cartina al tornasole.
Questa operazione la abbiamo ripetuta anche per gli altri due campioni, solo che per il terzo (che si trattava di frammenti raccolti sulla superficie del terriccio del vaso) abbiamo messo meno acqua per il fatto che avevamo meno sostanza.
PH del terreno
Il pH è una misura della reazione chimica di una soluzione (=sostanza liquida in cui sono disciolte altre sostanze), e viene usato anche per la misurazione della reazione dell'acqua presente nel terreno. La reazione può essere neutra, acida o basica.
Per intenderci, ha reazione chimica neutra l'acqua pura, cioè un liquido contenente solo molecole di acqua (H2O), senza altri elementi in soluzione (=acqua distillata). In questo caso alcune molecole d'acqua tendono naturalmente a scomporsi in due parti (ioni) chiamate ione idrogeno+ (H+) e ione ossidrile (OH-). Nell'acqua pura ed in ogni soluzione dove gli H+ sono in numero uguale agli OH- la reazione è chimicamente neutra ed il pH viene convenzionalmente indicato uguale a 7.
Si ha una reazione acida in presenza di soluzioni come, ad esempio, acqua e succo di limone. In questo caso prevalgono gli ioni H+ e il pH varia da meno di 7 a 0, indicando un'acidità crescente al diminuire del suo valore.
Se, invece, sono presenti in misura maggiore gli ioni OH-, come quando si scioglie bicarbonato di sodio nell'acqua, si parla di reazione basica e il pH assume valori da piu' di 7 a 14, e in questo caso maggiore è il valore, maggiore è la basicità della soluzione.
E' importante conoscere il pH del terreno perché a seconda del suo valore è più o meno grande la disponibilità degli elementi minerali necessari ai vegetali. Se la reazione del terreno è tendenzialmente neutra (intorno a pH =7) quasi tutti i minerali hanno una buona capacita' di sciogliersi nell'acqua. Taluni, come il calcio e il magnesio, sono maggiormente solubili in soluzioni basiche (pH >7). Altri, invece, ad esempio il ferro, il manganese ed il rame, sono decisamente più solubili in soluzioni acide e precipitano come sali insolubili a pH elevati, rendendosi indisponibili per le piante.
Ne consegue che la maggior parte delle piante vegeta bene in condizioni di pH neutro o intorno alla neutralità, ma ci sono eccezioni a questa regola generale. E' opportuno, dunque, conoscere e fornire il terreno più adatto alla pianta che si vuole coltivare. Sicuramente è impensabile predisporre un substrato che assicuri condizioni di pH estreme (cioè inferiori a 4 o superiori a 9) se non vogliamo far provare alle piante l'esperienza che s'avrebbe nell'immergersi in una vasca piena di acido muriatico o di soda caustica.
Il grado di pH nel terreno non varia con l’aggiunta di sabbia o ghiaia, mentre, invece l’aggiunta di argilla rende il pH leggermente più basico.
Le piante che richiedono un terreno a pH inferiore a 7 sono dette acidofile e sono, ad esempio, le bromeliacee, le azalee, i rododendri, le gardenie, i ficus e le ortensie. Queste piante danno segni di sofferenza già a pH maggiore di 6,5.
Viceversa sono chiamate basofile le piante che vegetano bene in un terreno a pH neutro o maggiore di 7: ad esempio, le rose, i giacinti e i garofani.
I risultati ottenuti nel nostro caso sono :
Primo campione (terreno dell’orto): il pH riscontrato è tra il neutro ed il leggermente basico, cioè un pH tra il 7 e 8;
Secondo campione (Terreno in vaso): Il pH riscontrato è leggermente acido, cioè un valore attorno al 6, questo fattore può essere dovuto dal fatto che nei vasi vi sono stati messi dei fondi di caffè e soprattutto della cenere di sigaretta;
Terzo campione (materiale in superficie): In quest’ultimo caso il pH del terreno era attorno al 7, cioè neutro.
Altri fattori, oltre al pH, sono molto importanti per la crescita delle piante sono da cosa è formato il terreno, se in esso sono presenti, acqua, aria o calcare; oppure se esso è più o meno permeabile.
Qui di seguito elencheremo i metodi ed esperimenti per fare in modo di capire da che cosa è formato il terreno.
Parti, perso specifico e permeabilità del terreno
Ovviamente quando si preleva del terreno esso è formato da varie parti mischiate assieme. Quindi prima di calcolare il peso specifico e la permeabilità del terreno bisogna dividerlo nelle sue parti.
Per fare ciò bisogna mettere in un cilindro di vetro tappato da entrambi i lati, 200 cc di terreno e 200 cc di acqua, quindi si agita e si aspetta.
Si vedrà che i ciottoli si trovano nel primo strato in basso; quindi salendo troviamo la sabbia, il limo, l’argilla, l’acqua con i sali disciolti al suo interno, ed infine l’humus in superficie, che essendo più leggero dell’acqua, galleggia.
Quindi per trovare il peso specifico bisogna prelevare le varie parti del terreno e farle essiccare.
Quindi se ne preleva un volume noto (in cc)e lo si pesa (in g) e grazie alla formula del peso specifico (ps = peso/volume), si otterrà il peso specifico delle varie parti del terreno.
Se si osserveranno i risultati ottenuti, si noterà che il peso specifico maggiore lo avranno i ciottoli, quindi la sabbia, il limo, l’argilla e così via.
Il terreno da giardino ha circa il peso specifico di 1,3 g/cc.
Analogamente, per misurare la permeabilità delle parti del terreno, bisogna prelevare 100 g di una parte qualsiasi, e la si mette in un imbuto con del cotone.
Quindi si versano 200 cc di acqua (che comincerà a scendere attraverso il cotone) e con un cronometro si misura per quanto tempo l’acqua scende attraverso il terreno.
Quindi si ripete l’esperimento con le altre parti del terreno.
Il terriccio contiene più aria, quindi trattiene più acqua; l’argilla contiene contiene pochissima aria e quindi trattiene poca acqua e non è affatto permeabile; la sabbia è molto permeabile ed è più permeabile del terreno da giardino.
Come fare per sapere se il terreno contiene: aria, acqua, calcare
Un altro fattore molto importante per la crescita delle piante è sapere se nel terreno è presente dell’acqua (quindi il terreno è particolarmente umido), o dell’aria, o del calcare.
Per conoscere se il terreno contiene dell’aria, bisogna metterlo in un becher e ricoprirlo di acqua. Quindi se si formano delle bollicine il terreno contiene del’aria.
Invece per sapere se nel terriccio è contenuta dell’acqua, bisogna metterlo in una beuta; quindi si tappa la beuta e si mette il tutto su di un fornello. Se sulle pareti della beuta si forma della condensa vuole dire che il terreno contiene dell’acqua. Minore è la condensa e minore è l’acqua contenuta nel terreno.
Invece per conoscere se all’interno del terreno è disciolto del calcare, bisogna metterlo in un recipiente e con una pipetta metterci alcune gocce di acido cloridrico (HCl)al di sopra.
Si vede che se si forma dell’effervescenza, nel terreno è presente del calcare (essa è dovuta dall’anidride carbonica che si libera dalla reazione del calcare con l’acido).
Marco Milani 03/05/2001
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