Mercurio, dettaglio (Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici).
Zefiro e Cloris, dettaglio
Tutta la critica non può che essere concorde sulla natura allegorica dell'opera impregnata di cultura umanistica e neoplatonica della corte di Lorenzo de' Medici detto il magnifico, nonostante il committente dell'opera fosse l'omonimo Lorenzo di Pierfrancesco d
Arte
Ordina per: Data ↑ Nome ↑ Download Voto Dimensione ↓
Presenti i Tratti distintivi della pittura macchiaiola, olio di piccole dimensioni; rappresenta le truppe di Napoleone 3° accampate al Pratone Delle Cascine a Firenze , 8 soldati e 1 ufficiale.
Ci sono fasce di colori sovrapposte ( ocra, grigia e azzurra) e i personaggi sono dipinti in modo sintetico,pennellate veloci di colori puri.
“bovi
Sala 1
➢ Qual è la poetica del pittore Foppa ?
➢ Cosa vuole ritrarre delle persone ?
➢ Quali sono gli elementi e i colori in cui è resa la Natura ?
Vincenzo Foppa è il “grande padre” della pittura lombarda. La ricerca di un naturalismo ambientale e illuministico caratterizza la sua pittura. Ci ha regalato i cieli, le acque, gli albe
Poche delle parti trecentesche di Matteo da Campione restano nell’attuale facciata, rivestita da fasce di marmo bianco e verde ossolano e spartita in cinque campi da sei piloni sormontati da edicolette a guglia, contenenti statue di santi. Una vista di scorcio rivela come essa sia per quasi metà della zona superiore “a vento”, cioè elevata dal corpo pos
● L'opera : Il colore svolge un ruolo importante in questo quadro, in quanto ricco di significato. Il verde del tendaggio è il colore dela conoscenza, in cui sono prioritari i sentimenti dell'anima; anche il giallo del copricapo della madonna è il colore-simbolo di conoscenza. Inoltre i differenti e complementari colori delle vesti , fungono da 'contra
Il futurismo, fin dai suoi esordi, si caratterizza per un’indissolubile binomio arte-vita che determina il totale coinvolgimento emotivo e artistico dei suoi protagonisti. I suoi Manifesti esaltano il dinamismo, il movimento, la velocità, il rumore delle città. Come si legge nel Manifesto del movimento, redatto da Filippo Tommaso Marinetti, essi voglion
Hans Arp (Strasburgo, 1887 – Basilea, 1966) ammise che “disgustati dai macelli della guerra, a Zurigo ci demmo alle belle arti. Mentre il lontananza brontolava il tuono delle cannonate noi cantavamo, dipingevamo, incollavamo e scrivevamo poesie con tutte le nostre forze”. Tzara in un’intervista radiofonica del 1957 raccontava così l’avventurosa nascita