Mole antonelliana

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LA MOLE ANTONELLIANA
LA STORIA: La costruzione della famosa Mole Antonelliana iniziò nel 1863, su progetto dell'architetto novarese Alessandro Antonelli. Originariamente doveva divenire il tempio della Comunità Israelita torinese, ma l'edificio subì numerose modifiche e ampliamenti ad opera dallo stesso architetto; egli stesso decise l'inserimento della grande volta, sormontata dall'elegantissima guglia, che portò il possente monumento dai 47 metri originali agli attuali 167,5 metri di altezza. Fu cosi che nel 1877 la Comunità Ebraica di Torino, a causa costi sempre più elevati che richiedeva la costruzione, decise di cedere l'edificio, ancora in fase di costruzione, al Comune di Torino. Si decise così di destinare la Mole a sede del Museo Civico, ma alla morte di Vittorio Emanuele II nel 1878, il Consiglio comunale pensò di destinarla a sede del Ricordo Nazionale dell'Indipendenza Italiana. La Mole diventava così simbolo di una Torino che coltivava, al tempo stesso, l'amor di patria e il culto positivo per la scienza e la modernità. Lo stesso Comune ne completò la realizzazione del 1900. Nel corso degli anni si resero necessari possenti rinforzi di calcestruzzo armato realizzati a partire dal 1931. Nel 1953 un violento uragano fece precipitare al suolo la guglia di 47 metri. Fu cosi ricostruita con strutture metalliche rivestite in muratura. I lavori di ricostruzione si conclusero nel 1961 per le celebrazioni del centenario dell'Unità d'Italia, in occasione del quale fu inserito all'interno della grande aula un ascensore panoramico con dispositivo di sollevamento a funi. Nel maggio del 1996, per volontà della Città di Torino, si progettò un cantiere di recupero funzionale e di restauro dell'edificio per destinarlo a sede del Museo Nazionale del Cinema. Intorno alla Mole aleggia tuttora un'aura di mistero; molti si chiedono ancora oggi perché l'estroso architetto, ormai sessantacinquenne, si fosse impegnato in un'impresa così difficile, con soluzioni architettoniche tanto ardite. Qualche risposta è stata data: pazzia e megalomania, hanno risposto alcuni; fini magici e occulti hanno sentenziato altri.
L'EDIFICIO: Il singolare edificio divenuto simbolo della città, con i suoi 167,5 metri di altezza è la struttura in muratura più alta d'Europa. Nel progetto originario l'Antonelli unì la sua cultura neoclassica alla tradizione locale barocca, spingendo le membrature al limite delle possibilità di tenuta attraverso l'uso di catene di ferro. Su questa struttura s'innalza la cupola. A pianta quadrata, la costruzione presenta una massiccia parte inferiore, la cui facciata è di forme classicheggianti; su di essa si eleva l'alta cupola quadrangolare, sormontata da un tempietto a due ordini (dal quale, nelle notti silenziose, si sentono provenire strane cantilene mistiche) che regge la sottile guglia. Fu realizzata senza ricorrere a strutture metalliche, ancora troppo onerose a quel tempo in Italia, con una struttura muraria a scheletro. Le decorazioni interne andarono completamente distrutte in seguito ai lavori di consolidamento iniziati nel 1930, che portarono alla creazione di una struttura in cemento armato indipendente e sostitutiva di quella antonelliana.

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