L'olivo

Materie:Altro
Categoria:Agraria

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Testo

OLIVO
Notizie botaniche
L'olivo,originario dell'Asia,è arrivato nel bacino mediterraneo nel 3000A.C. dove rappresenta ancora oggi il 95% della produzione mondiale. E' una pianta che può arrivare facilmente ad un' età di centinaia di anni. In natura l'ulivo è una pianta cespugliosa e solo con la potatura si riesce ad ottenere piante ad un solo fusto.
La maggior parte delle radici sono avventizie e superficiali. Il fusto è molto contorto di un colore grigio chiaro percorso da "corde"causate da una non ottimale attività del cambio,inoltre può essere deformato da spaccature provocate dal gelo.
I rami hanno un portamento cadente e sono molto flessibili. L'olivo è una pianta sempreverde con un leggero calo dell'attività vegetativa nel periodo invernale.
Le piante giovani hanno foglie molto piccole di colore chiaro ricoperte di peli nella pagina inferiore,mentre la pagina superiore è caratterizzata da una spessa cuticola che serve per controllare la traspirazione,permettendo così alla pianta di immagazzinare grandi quantità di acqua. L'olivo è soggetto a danni causati da gelate tardive.Il frutto è una drupa di forma ovale con una colorazione verde-violacea tendente al nero,la polpa è ricca di olio sottoforma di goccioline situate all'interno delle cellule,la maturazione delle drupe avviene da settembre a febbraio.
I fiori sono ermafroditi,raggruppati in gruppi da 10-15 a forma di grappolo sui rami di 2-3 anni. Il fiore è soggetto ad aborto fiorale che da origine alle così dette "piante mascoline"ossia piante con la quasi totalità di fiori maschili.
Questo fenomeno è causato da:
-squilibri nutrizionali(carenza di N-P).
-attacchi da parte di parassiti che causano la caduta precoce delle foglie.
I fiori dell'olivo producono una grande quantità di polline che grazie al vento può impollinare piante anche a parecchi chilometri di distanza.
L'elevata produzione di un'annata tende ad indirizzare tutte le sostanze nutritive verso i frutti a discapito delle gemme e delle radici,quindi nell'annata successiva si avrà una produzione inferiore che permetterà alla pianta di immagazzinare nuove sostanze nutritive necessarie alla produzione che verrà. Per evitare questo bisogna concimare ed irrigare con regolarità,potare ogni anno,effettuare regolarmente le lotte antiparassitarie sopratutto contro la mosca bianca dell'olivo ed anticipare l'epoca di raccolta. L'olivo è una pianta che predilige un clima temperato,gli inverni troppo miti però rendono la pianta sensibile alle gelate tardive,inoltre è una pianta con un'elevata esigenza di luminosità,le temperature eccessive non danno problemi alla pianta mentre le temperature troppo basse (-6-7°C) possono danneggiarla soprattutto nella parte aerea e nel caso ciò si verificasse bisognerà intervenire con delle potature drastiche.
Cultivars
Ci sono due tipi di cutivars:
-cultivars da olio
-cultivars da tavola.
Per creare nuove cultivars si cerca,attraverso il miglioramento,di:
-aumentare la produttività
-avere una precoce entrata in produzione
-avere una maggior resistenza ai parassiti
-aver una miglior resa in olio nelle olive da olio e olive più grandi nel caso siano da tavola. Le cultivars da olio sono formate da drupe piccole ma con grande contenuto in lipidi e da una certa quantità in olio che varia dalle diverse qualità di cultivars.
Le cultivars da tavola sono destinate all'industria dove vengono sottoposte alla"concia" con i seguenti processi:
-lavaggio con soda diluita per eliminare il sapore amaro delle olive
-lavaggio con acqua
-conservazione per alcuni mesi in salamoia.
Le olive da tavola possono essere di colore verde(meno mature),rosate(raccolte un po’ prima della maturazione completa)e nere(completamente mature).
Propagazione
L’olivo viene propagato per seme,questa tecnica non è molto utilizzata a causa del tempo che la pianta impiega a superare la fase giovanile,per questo motivo i semenzai vengono utilizzati per la produzione di portainnesti, la propagazione può avvenire inoltre per innesto o per talea da piante innestate o autoradicate. La differenza sta nel fatto che le piante autoradicate entrano in produzione al 4-5° anno dall’impianto e rimangono in vivaio circa 2-3 anni,il loro allevamento risulta così più economico per il vivaista. Al contrario le piante innestate entrano in produzione al 6-7° anno restando in vivaio per 6-7 anni,hanno il vantaggio di essere più resistenti alla siccità.
Le talee(un anno di età) delle piante autoradicate vengono prelevate a settembre,quando hanno due gemme,vengono situate in bancali riscaldati e sottoposte a nebulizzazione,la radicazione avviene nel giro di 2-3 mesi. A gennaio le talee sono trapiantate in vasetti e deposte in serra dove rimarranno per circa un anno.In aprile le piantine hanno raggiunto un’altezza di 50-60 cm,a questo punto viene cambiato il vaso e poste in vivaio. In ottobre le piante sono pronte per la vendita,saranno alte circa 120 cm con due anni di età.
Pratiche colturali
IL periodo più favorevole per la messa a dimora dell’ulivo è all’inizio della primavera quando la pianta è ancora in riposo vegetativo ed è bene irrigare da subito in modo da facilitarne l’attecchimento al terreno. Una volta che è entrato in produzione,l’ulivo ha bisogno di essere potato una volta l’anno,in certe zone si attua una potatura biennale perché risulta più economica. La potatura si effettua in autunno o in primavera,togliendo i rami morti o danneggiati e lasciando soprattutto quelli di un anno di età che sono quelli che daranno i frutti. Nel caso di piante molto vecchie o molto danneggiate,bisogna eliminare l’intera parte aerea,si utilizzano i polloni che spunteranno per cercare di ricostruire la chioma,questa potatura viene chiamata”potatura di ricostruzione”.
L’olivo ha bisogno di una buona concimazione fatta di macro elementi(N-P-K)e di micro elementi (Ca-Mg-Bo)per ottenere un buon prodotto.
L’azoto serve alla pianta per una buona vegetazione,la maggior esigenza si manifesta nel periodo della fioritura,una carenza di N provoca una crescita più lenta e una produzione più scarsa data da anomalie fiorali,gli eccessi di N arrecano ritardi nelle maturazione delle drupe e risultano più sensibili agli attacchi parassitari.
Il fosforo serve per la fruttificazione,favorisce una buona fioritura e l'allegagione dei frutti.
Il potassio aumenta la resistenza alle avversità ambientali,aumenta la resistenza alle malattie.Una carenza di K si manifesta con una colorazione delle foglie di un verde meno intenso e con necrosi apicali.
Raccolta e oleificazione
La maturazione delle olive inizia con la colorazione delle drupe nelle quali compaiono delle macchie rosse nella zona apicale che si estenderà in tutto il frutto,la polpa da prima biancastra,comincia a diventare del colore del vino ed inizia ad immagazzinare olio. I sistemi di raccolta sono quasi esclusivamente manuali e necessitano di molta manodopera. I sistemi sono:
-brucatura nella quale le olive vengono raccolte a mano e deposte in ceste,i frutti vengono meno danneggiati.
-pettinatura nella quale i rami vengono pettinati con attrezzi chiamati”pettini”,le drupe cadono su dei teli posti sotto la chioma.
-raccattatura nella quale si aspetta che le drupe siano completamente mature e cadono da sole dall’albero su dei teli posti sotto l’albero.
Oltre alla raccolta manuale ci può essere una raccolta effettuata tramite l’ausilio di macchinari che porta numerosi vantaggi tra i quali:
-risparmio di tempo e quindi un risparmio economico
-raccolta più veloce che favorisce qualità migliori all’olio.
La raccolta meccanica può avvenire tramite :
-pettini oscillatori
-scuotitori che causano delle vibrazioni alla pianta in modo da provocare il distacco delle drupe.
L’olivo ha una durata economica di 40-50 anni ed entra in completa produzione al 10-12°anno,la resa in olio in un oliveto è di 10q/ha.Le olive vengono trasportate all'oleificio dove vengono svolte le operazioni di oleificazione,vengono lavate in apposite lavatrici che asportano sia il terreno che il pietrisco e le foglie,dopo la lavatura le olive vengono messe in una macchina chiamata mollazza che grazie alla pressione e allo sfregamento esercitato sulle olive,si ha la liberazione massima della quantità di olio.La fase successiva è la gramolatura dove grazie al rimescolamento della pasta oleosa ed al riscaldamento si ha la rottura del legame acqua-olio e la successiva separazione dell'olio dalla pasta.Per la separazione completa la pasta viene posta in delle torri costituite da diaframmi di fibra vegetale.Qui la pasta viene pressata e ne fuoriesce una quantità di olio pari a 10-15 Kg.
L'olio è diviso in quattro categorie:
-extra vergine,ha un'acidità inferire a 1%
-sopraffino vergine,ha un'acidità compresa fra 1-1,5%
-fino vergine,ha un'acidità compresa fra 1,5-3%
-vergine.ha un'acidità fra 3-4%
Avversità
L’olivo è soggetto all’attacco di numerosi parassiti tra i quali ricordiamo:
*l’occhio di pavone che è la più importante malattia fungina dell’ulivo,colpisce le foglie,i rami e i frutti.Sulle foglie si formano delle macchie tondeggianti di colore grigio contornato da un bordo bruno,nei periodi più caldi intorno alla macchia compaiono degli aloni gialli che richiamano gli occhi delle penne della coda del pavone,da qui il nome.Il fungo si conserva come micelio sulla vegetazione per poi svernare in autunno ed in primavera con temperature superiori a 4-5°C e con elevata umidità.La lotta è di tipo chimico,la tecnica prevede un campionamento di foglie per stabilire la soglia di intervento che è di 30-40%delle foglie,se si supera questa soglia si interviene con due interventi ,uno in primavera e uno in autunno con prodotti a base di rame come ossicloruri e idrossidi di rame.
*la rogna dell’olivo è una batteriosi che si manifesta nei rametti più giovani. I sintomi si evidenziano con escrescenze tumorali che provocano una superficie corrugata e fessurata.Il batterio colpisce le foglie,i frutti e le radici,il batterio entra attraverso ferite provocate da punture di ovodepositori delle mosche bianche dell’olivo e si diffonde nella pianta grazie alla linfa.
La lotta è di tipo preventivo e si effettua con:
-potature e distruzione dei rami infetti.Le potature devono avvenire tramite l’ausilio di strumenti sterilizzati.
-utilizzo materiale di propagazione sano.
-attuare una lotta contro la mosca dell’olivo.
*tripide dell’olivo che attacca prevalentemente i germogli,le foglie e i fiori.Nei germogli avviene una deformazione e in seguito si ha una caduta precoce dei frutti,sui fiori l’attacco provoca l’aborto fiorale,mentre sui frutti causa deformazione e le punture favoriscono un facile ingresso per altri patogeni.La lotta è di natura chimica e viene eseguita solo in caso di forti attacchi.Le infezioni possono essere contenute grazie alle potature.
*cocciniglia mezzo grano di pepe,il danno si manifesta sui rami e sulle foglie ed è causato dalle punture di nutrizione.Sulle foglie la cocciniglia si localizza sulla pagina inferiore lungo le nervature. L’attacco da parte di questo insetto causa una sottrazione della linfa che determina uno scarso sviluppo dei germogli e una minore produzione di frutti che cadono facilmente,alla fine si avrà un deperimento della pianta con il disseccamento di rami e foglie.La cocciniglia produce molta melata che favorisce l’insorgenza di fumaggini.La lotta può essere di due tipi:agronomica e chimica.La lotta agronomica si effettua con una buona potatura di sfoltimento e con una concimazione che eviti un eccesso di N. La lotta chimica viene effettuata contro le giovani neanidi,si interviene quando ci sono 2-5 neanidi per foglia un prodotto da utilizzare è l’olio bianco.
*tignola dell’ulivo i danni si manifestano su fiori,frutti e foglie.Le larve di 1°generazione penetrano all’interno dei boccioli fiorali distruggendo gli organi riproduttivi,le larve di 2°generazione scavano delle gallerie all’interno del frutto causandone una caduta precoce,le larve di 3°generazione scavano gallerie all’interno delle foglie causandone il disseccamento.La lotta è chimica e viene effettuata in giugno e in luglio al termine delle ovodeposizioni e prima che le larve entrino nei frutti,la tecnica prevede l’uso di trappole sessuali oppure tramite il campionamento visivo.Se il valore economico delle olive perse supera la spesa d’intervento allora si deve trattare ad esempio si può utilizzare il Bacillus thuringensis.
*mosca dell’ulivo(Dacus oleae)è il più importante flitofago dell’ulivo,gli adulti si nutrono del succo che fuoriesce dalle olive in seguito alle punture di ovodepositori.
Le larve si nutrono della polpa dei frutti dentro i quali scavano delle gallerie.
La mosca è inoltre responsabile della trasmissione della rogna dell’olivo.I danni causati sono gravi soprattutto a fine estate ed in autunno perché causano una grande perdita di prodotto. Dalle olive danneggiate si ottiene un olio di scarsa qualità e assume un odore di muffa. Per ridurre i danni si deve effettuare una raccolta anticipata. La lotta è chimica e segue i criteri della lotta guidata,viene effettuata quando si è superata la soglia di intervento che si ha circa quando il 10-15% di drupe sono infestate o presentano punture.Le trappole sessuali vengono installate a fine giugno,circa 2-3 per ettaro,lo scopo è quello di eseguire il monitoraggio della popolazione.
Premessa
La ricerca da me svolta riguarda le tecniche di coltivazione di una pianta arborea:l'olivo che è una pianta molto coltivata nel territorio italiano.
Oggi il patrimonio olivicolo è notevole sia per l'aumento delle piantagioni,sia per la grande quantità di prodotto che si ottiene.Inoltre la domanda di mercato delle olive e dell'olio d'oliva è molto elevata ed i coltivatori che riescono ad ottenere dei buoni risultati dalla coltivazione di queste piante,otterranno dei buoni ricavi dalle vendite di questi prodotti che gli permetteranno di coprire i costi di produzione sostenuti.Inoltre,la visita d'istruzione svolta nel corso dell'anno scolastico all'Antico frantoio di Mezzane,mi ha spinto ad approfondire l'argomento da me trattato.

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