svezzamento pulcini struzzo

Materie:Appunti
Categoria:Zootecnia

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Testo

3.2 LO SVEZZAMENTO.
3.2.1: Cos’è lo svezzamento?
Svezzamento: periodo che va dalla nascita del pulcino all’inizio della fase “dell’ingrasso”. La sua durata può essere variabile a seconda della stagione (in primavera ed estate è più breve rispetto all’autunno perché i pulcini mangiano di più e crescono meglio grazie a giornate più lunghe, più calde e luminose), ma generalmente termina tra la quinta e’ottava settimana di vita. I pulcini svezzati dovrebbero raggiungere pesi tra i 5 e i 18 kg.
La fine dello svezzamento coincide con un cambiamento alimentare, vi è la sostituzione di erba medica fresca finemente tritata (1 – 2 cm di lunghezza) con erba medica tritata ( 3 – 4 cm di lunghezza) oppure si sostituisce l’erba medica verde con erba medica disidratata; avvengono cambiamenti anche nella composizione dei mangimi: diminuisce la percentuale delle proteine, aumenta la fibra e l’energia.
Ogni brusco cambiamento rispetto alle abituali condizioni di vita può provocare l’arresto della crescita, inoltre al massimo a 6 settimane di vita il pulcino dev’essere già svezzato.
3.2.2: Come cambiano i pulcini durante il periodo di svezzamento?
E’ durante queste prime settimane di vita del pulcino che si “costruisce” la funzionalità e l’efficienza dell’apparato digerente.
La maggior parte dei problemi sanitari e della conseguente mortalità nei pulcini si verifica durante questo periodo a causa di uno svezzamento errato, il picco della mortalità è compreso tra la fine della seconda e l’inizio della quarta settimana di vita.
In questo periodo si verificano quattro importanti cambiamenti:
1. Si esaurisce la scorta energetica rappresentata dal sacco vitellino.
2. Si esaurisce l’immunità materna (gli anticorpi trasmessi dalla madre attraverso l’uovo).
3. Si instaura una microflora intestinale “eubiotica”.
Si completa l’”omeostasi” (il controllo della temperatura corporea).
Tutti questi cambiamenti, se non vengono opportunamente controllati indeboliscono il pulcino che viene soprafatto da batteri patogeni che ne determinano la morte. Per i pulcini di struzzo, però, è naturale una certa percentuale di mortalità (3 – 4% in primavera e estate circa il doppio in inverno), sono esclusi gli incidenti.
3.2.3: Cosa serve per un corretto svezzamento?
Per ottenere dei pulcini svezzati sani e produttivi è necessario:
1. Disporre di pulcini di buona qualità.
2. Procurarsi delle attrezzature ed infrastrutture idonee.
3. Praticare un management appropriato alle esigenze anatomiche e fisiologiche dei pulcini.
4. Fornire un’alimentazione corretta ed equilibrata.
3.2.4: La qualità dei pulcini.
Il successo dello svezzamento dipende molto dalla qualità dei pulcini appena nati, da come sono stati alimentati i riproduttori e da una corretta gestione delle operazioni di incubazione e schiusa.
Talvolta può capitare che l’allevatore disponga di ottimi pulcini e metta in pratica le norme di un corretto management ed alimentazione, ma che i pulcini siano soggetti ad improvvise e rapide mortalità. Nella maggior parte di questi casi la causa è un improvviso fattore stressante verificatosi quando non è ancora terminata la fase dello svezzamento come per esempio un trasporto (i pulcini vanno sempre trasportati all’inizio o alla fine dello svezzamento, mai durante), oppure, un improvviso cambio stagionale o alimentare.
3.2.5: Infrastrutture ed attrezzature.
Le infrastrutture e le attrezzature costituiscono l’investimento più oneroso per l’allevatore. Anche per lo svezzamento deve valere il principio della praticità e della funzionalità abbinata all’economicità. Se ci si dimentica di questi parametri si rischi di perdere competitività, andando fuori mercato a causa dei costi di produzione troppo elevati. Le infrastrutture per lo svezzamento sono costituite da due diversi tipi di pulcinaia:
1. Le pulcinaie per le prime tre settimane di vita.
2. le pulcinaie usate dalla quarta all’ottava settimana di vita.
Queste due pulcinaie sono radicalmente diverse e devono essere ben separate per evitare problemi sanitari e gestionali.
3.2.5.1: Pulcinaia per la prima fase.
Queste pulcinaie devono servire ad alloggiare i pulcini da uno o due giorni di vita fino alla fine della terza settimana.
Questo durante la primavera e l’estate; in autunno, quando le temperature e le ore di luce scendono, si possono mantenere in queste pulcinaie gli ultimi pulcini anche fino al termine dello svezzamento: 7–8 settimane. Durante la bella stagione, quando i pulcini hanno compiuto la terza settimana di vita devono essere separati dai pulcini più piccoli e spostati in altri recinti dove avranno come riparo un semplice ricovero chiuso su tre lati e non riscaldato.
I pulcini di meno 3-4 settimane di vita devono essere riscaldati fino a quando la temperatura esterna scende sotto i 15-18°C. Il miglio tipo di riscaldamento sono le lampade infrarossi poste a circa 5-10 cm più alte della testa dei pulcini in piedi.
La pulcinaia deve avere sempre anche un recinto esterno oltre che una parte chiusa e coperta, la parte coperta deve essere ben coibentata, non troppo alta e sufficientemente grande per permettere ai pulcini di camminare anche durante i giorni di pioggia.
Il fondo della pulcinaia coperta (zona notte) può essere fatto in cemento o ancora meglio in “piastrelloni” di cemento, facilmente asportabili per le pulizie annuali.
Sul cemento o sui “piastrelloni” va sparso un buon strato di sabbia (almeno 2- cm) che serve sia ad assorbire l’urina che ad impedire che si formino croste di feci difficilmente asportabili. Sulla sabbia va posto un buon strato (5-10 cm almeno) di trucioli di legno tenero. Lo strato di trucioli serve ad assicurare una superficie morbida ed asciutta per il riposo notturno dei pulcini.
I pulcini dovrebbero rimanere nella zona coperta e riscaldata solo di notte. Durante il giorno dovrebbero rimanere quasi sempre nel parchetto esterno costituito da terra battuta, prato o uno strato di ghiaia.
Sono inadatte e causa di molti problemi sanitari:
1. Le pulcinaie piccole, scure e senza parchetto esterno per le prime due settimane
2. Le pulcinaie con parchetti interni ed esterni ricoperti solo di cemento: questi parchetti rimangono sempre sporchi e umidi, causando frequenti problemi di deviazione degli arti e delle falangi; patologie respiratorie per la costante presenza di ammoniaca.
3.2.5.2: Perché evitare i pavimenti di cemento nella pulcinaia?
Un altro importante motivo per cui non si dovrebbero mai fare pulcinaie esterne cementate è la grande quantità di acqua ce richiede il loro quotidiano lavaggio. Secondo la legge italiana quest’acqua (refluo liquido) non dovrebbe disperdersi nei fossati o nelle fogne ma andrebbe sempre raccolta in grandi vasche di cemento da dove andrebbe prelevata con grandi botti semoventi per essere utilizzata nella fertirrigazione dei terreni circostanti oppure depurata da appositi impianti depurativi.
In ultima analisi evitare le “gettate di cemento” all’interno dell’allevamento, contribuisce a preservane la massima naturalezza, nel rispetto del benessere degli animali.
Inoltre l’interesse del consumatore nei confronti della carne di struzzo è in continuo aumento, e lo sarà finché quest’ultimo potrà evidenziare nella carne di struzzo una carne naturale, proveniente da animali allevati in modo più naturale possibile.
Si deve anche tener conto che le mortalità dei pulcini più elevate si hanno in allevamenti con pulcinaie completamente cementate, essendo erbivori, gli struzzi vanno trattati alla stessa maniera delle altre specie di erbivori: anche nei più grandi e migliori allevamenti, nessun allevatore di vitelli, lava e disinfetta il pavimento tutti i giorni.
Il bravo allevatore colui che abitua i suoi animali a convivere al meglio con la microflora dell’ambiente circostante, in questo modo i suoi animali sono più sani, resistenti alle malattie perchè hanno sviluppato anticorpi ed è molto più facile e meno costoso allevarli, le pulizie sono necessarie a fine stagione quando cessano di nascere i pulcini ed allora bisogna vuotare, lavare e disinfettare tutto, lasciando a riposo tutte le infrastrutture per almeno 2 o 3 mesi prima di ricominciare per la stagione successiva.
3.2.5.3: Perché evitare le pulcinaie con il pavimento riscaldato?
E’ un metodo inadatto perché abitua il pulcino ad una temperatura troppo elevata nelle gambe e fredda sulla schiena con gravi alterazioni del sistema circolatorio e conseguenti possibili deviazioni degli arti. Questo sistema inoltre crea un ambiente con calore uniforme e perciò non permette un idoneo viluppo del sistema di termoregolazione che nello struzzo si sviluppa durante le prime due settimane di vita. E’ meglio quindi un tipo di riscaldamento che preveda non solo zone calde ben distinte dalle zone fredde, ma anche delle fonti di calore dirette dall’alto verso il basso, come il pulcino è abituato da milioni di anni: la madre ed il padre riscaldano i pulcini “accovacciandosi” sopra di loro.
3.2.5.4: Prodotti per disinfezione delle pulcinaie
I disinfettanti migliori sono la Calciocianamide per il parchetto esterno, i Sali Quaternari d’Ammonio ed il Cresolo per l’interno. Un altro disinfettante molto efficace è il Virkon, sia per l’interno che per l’esterno.

3.2.5.5: Pulcinaia per la seconda fase
Devono essere costituite da una semplice tettoia o da un grande locale in muratura, ben luminoso, chiuso su tre lati e con all’esterno un grande parchetto recintato: almeno 1 m2 per capo.
Il riscaldamento è più dannoso che utile, il fondo della pulcinaia deve essere sempre ben asciutto, è inoltre necessario che il fondo sia sopraelevato rispetto al livello del parchetto esterno e ricoperto di sabbia (durante l’estate) o di trucioli o paglia in autunno-inverno.
Per evitare problemi di Aspergillosi, la paglia va disinfettata con una soluzione di Propinato d’ammonio e Solfato di Rame.
Per gruppi di pulcini con età superiore alle 5-6 settimane, il parchetto esterno di queste pulcinaie deve essere molto grande: almeno 2 m2 per pulcino. Le dimensioni ovviamente dipendono dal tipo di terreno: se il terreno è asciutto e ben drenato sarà sufficiente uno spazio molto più ridotto rispetto ai terreni più umidi, è necessaria comunque una frequente pulizia, per facilitare l’asportazione delle feci, si può ricoprire le zone in cui i pulcini passano la maggior parte del loro tempo con uno strato di sabbia o ghiaia mista.
Questi ricoveri vanno suddivisi in più reparti dove alloggeranno pulcini di diverse età e taglia.
In questa seconda fase dello svezzamento è preferibile disporre di gruppi di pulcini abbastanza omogenei per non avere problemi di competizione e di stress.
3.2.5.6: Mangiatoie ed abbeveratoi
le mangiatoie della pulcinaia devono avere tre caratteristiche principali:
1. essere basse per facilitare l’assunzione del cibo
2. essere pesanti per evitare di essere rovesciate
3. essere facilmente lavabili.
Possono essere costruite utilizzando vari tipi di materiali: plastica, terracotta o metallo, ma l’importante è che rispettino le condizioni sopra elencate e che non causino traumi agli animali.
Gli abbeveratoi per le prime 2-3 settimane devono avere caratteristiche analoghe: essere numerosi e con bordi bassi. Per obbligare i pulcini a muoversi andrebbero posti il più possibile distanti dalle mangiatoie. E’ di grande importanza la facilità di pulizia per impedire che l’acqua sporca ristagni a lungo sul fondo. L’acqua non deve mancare mai e pertanto sono consigliati gli abbeveratoi automatici provvisti di valvole di chiusura ed apertura collegate con e tubazioni all’impianto idrico generale. In oltre bisogna mettere gli abbeveratoi in un luogo ombreggiato.
Nella zona notte non ci dovrebbero essere abbeveratoi per evitare la formazione di zone sempre umide e di trucioli bagnati. Nel caso di piogge gli abbeveratoi vanno spostati nella zona coperta. Gli abbeveratoi vanno disinfettati ogni tre giorni con una soluzione antifungina a base di Iodio o di Propinato d’ammonio + Solfato di Rame. Alla fine delle pulizie è bene non risciacquare in modo che una minima parte di questi disinfettanti resti nell’acqua da bere.
3.2.5.7: Macchine per il taglio dell’erba medica fresca
E’ indispensabile l’acquisto di una buona macchina taglia erba, queste macchine tagliano l’erba medica fresca tramite uno o due coltelli affilati, posti su una ruota girevole azionata da un motore elettrico. Il taglio dell’erba deve essere sempre netto e perciò è indispensabile che lo stelo dell’erba medica sia sempre perpendicolare alla direzione di taglio; per ottenere questo, l’erba deve essere tagliata nel campo con un falcetto e deve essere raccolta mantenendo gli steli in un’unica direzione.
A pochi giorni di vita i pezzetti di erba medica non devono avere dimensioni maggiori di 7 – 8 mm; a2 – 3 settimane si possono dare pezzetti di 12 – 15 mm fino a 6 – 7 settimane quando l’erba può essere lunga anche 20 – 25 mm.
Per aumentare la digeribilità dell’erba è consigliabile raccoglierla la sera prima e conservarla su un graticcio in modo che non fermenti, tagliandola la mattina dopo, quando è un po’ più asciutta. Per il taglio dell’erba medica somministrata invece ai pulcini all’ingrasso, a partire dalle 6 – 8 settimane, esistono altre attrezzature specifiche che permettono di tagliare e triturare l’erba medica direttamente nel campo e di trasportarla verso i recinti, facendo risparmiare così mola manodopera.
3.2.6: Gestione dei pulcini
→ L’IMPORTANZA DEL SOLE:
E’ molto importante, che i pulcini stiano al sole fin dai primi giorni di vita, non solo come fonte di calore, ma anche di raggi ultravioletti che favoriscono la produzione di vitamina D, la quale interviene nei processi di formazione delle ossa.
Il sole inoltre disinfetta il recinto, aiuta i processi immunitari dei pulcini e li stimola a muoversi. Oltre al sole, per una buona crescita dei pulcini è necessario molto movimento. Il movimento funzionale, oltre a facilitare i processi digestivi, distrae gli animali, riducendo le condizioni di stress.
I pulcini devono avere a disposizione un ambiente ampio e soleggiato, ma con la possibilità di rifugiarsi all’ombra durante le ore più calde.
→ ESIGENZE ED ISTINTI NEI PULCINI
Nei pulcini sono presenti numerosi istinti naturali che occorre conoscere e rispettare per ottenere buoni risultati nello svezzamento. In natura i pulcini vengono seguiti premurosamente dai genitori, durante i primi giorni di vita i pulcini si cibano delle feci dei genitori e solo più tardi mangiano foglioline, germogli e qualche insetto.
In mancanza dei genitori che insegnano loro come e cosa mangiare, pulcini di pochi giorni devono stare assieme ad altri pulcini di una due tre settimane più grandi che facciano loro da balia. Dopo le tre settimane di vita è però necessario trasferire i pulcini più grandi e suddividerli in gruppi omogenei per peso.
Gli struzzi, ad una certa età, diventano molto indisponenti ed aggressivi verso i più deboli. Se non si rispetterà questa regola, si instaurerà una forte “gerarchia di beccata”: i pulcini più grandi ed aggressivi andranno a mangiare e scacceranno quelli più piccoli , oltre alla denutrizione i pulcini più piccoli soffriranno per lo stress continuo e finiranno per morire.
→ SESSAGGIO (separazione dei maschi dalle femmine)
Il periodo migliore per fare il sessaggio è compreso tra la terza –quarta settimana di vita. Il sessaggio fatto alla fine dello svezzamento consente di allevare i pulcini per sessi separati e questo consentirebbe di aumentare le rese. I maschi infatti possono crescere più delle femmine se restano in allevamento qualche settimana di più.
3.2.6.1: Identificazione dei pulcini
Il sistema migliore per identificare i pulcini è un microchip impiantato alla base del collo non appena il pulcino esce dall’uovo. Il gonfiore nella parte posteriore del collo, tipico del pulcino appena nato, è la zona ideale per l’introduzione del microchip senza che il pulcino soffra.
Un altro valido sistema è l’utilizzo di anellini di plastica di varie forme e colori. Tutti gli anellini vanno però tolti a circa 3 – 4 settimane di vita e sostituiti con altri più grandi e larghi. Se l’anellino non si toglie per tempo può costringere troppo la zampa causando seri problemi alla deambulazione.
3.2.7: Alimentazione dei pulcini
Il pulcino appena nato ha al suo interno una buona riserva alimentare costituita dal residuo del tuorlo dell’uovo: il sacco vitellino che alla nascita costituisce quasi il 50% del peso delpulcino. E’ il pulcino, che in base al suo istinto e alle sue esigenze sa e decide se mangiare o meno. Per questo dobbiamo sempre lasciargli a disposizione fin dai primi giorni del cibo.
Il colore più gradito e che attira maggiormente i pulcini di pochi giorni è il bianco, seguito dal verde. Per questo motivo, gli allevatori spargono sul fondo della pulcinaia del mais spezzato, mescolato al mangime “prestarter” (tipo di mangime che viene somministrato subito dopo la nascita fino allo svezzamento).
Questo deve sempre essere posto in mangiatoie basse e pesanti per consentire ai pulcini di camminarci dentro senza ribaltarle.
3.2.7.1: Apprendimento e colonizzazione della microflora intestinale
I genitori forniscono ai pulcini la possibilità di sviluppare un’adeguata microflora intestinale. La normale microflora ha due funzioni:
1) Previene lo sviluppo di microrganismi patogeni.
2) Digestione della fibra.
In mancanza dei genitori che forniscono questa microflora bisogna provvedere con dei sostituti. Esistono due possibilità facili e pratiche:
1) Aggiungere alla nidiata dei fratelli più grandi.
2) Aggiungere alla nidiata dei conigli.
In questo modo i pulcini appenderanno, dai loro “compagni”, il naturale istinto alla coprofagia che favorirà l’instaurarsi della corretta microflora intestinale.
Quando i pulcini un’età di dieci – quindici giorni, i conigli vanno tolti altrimenti i pulcini li molesteranno continuando a beccarli.
3.2.7.2: La presenza dell’allevatore
La presenza frequente di una persona, oltre a tranquillizzare i pulcini, li stimola a mangiare e a muoversi, quindi sono importanti visite frequenti nella pulcinaia.
Se vi sono più perone che si occupano della pulcinaia, è una buona norma indossare sempre un camice dello stesso colore: anche questa costante servirà a rassicurare i pulcini.
L’allevatore deve avere solo una presenza passiva, limitandosi ad aggiungere un po’di erba nelle mangiatoie, se le mangiatoie sono piene, può limitarsi a passarvi le dita per smuovere la superficie del mangime, questo stimolerà ulteriormente i pulcini a mangiare.
3.2.7.3: Utilizzo dell’erba
Dopo il taglio l’erba va somministrata fresca e non conservata troppo a lungo: mai più di 12 – 24 ore. Va somministrata ripetutamente e non una sola volta al giorno.
Una somministrazione regolare di erba medica tagliata finemente ha i seguenti vantaggi:
1) Rispetta il naturale istinto dei pulcini di brucare solo i germogli o le foglioline piccole
2) I pulcini sono meno stressati perché continuamente sazi ed impegnati a becchettare
3) Non sono tentati ad ingerire altri oggetti presenti nel recinto
4) I pulcini che mangiano molta erba medica crescono un po’ più lentamente durante le prime 3 – 4 settimane rispetto ai pulcini alimentati con solo mangime, ma oltre ad avere una crescita più omogenea e con minori problemi agli arti, alla fine del terzo mese avranno già superato gli altri pulcini e alla fine avranno accrescimenti superiori del 15 – 20%.
5) Si ha un maggiore sviluppo dell’apparato digerente.
L’ erba può essere somministrata solo a pulcini che si muovono molto all’aperto ed in condizioni di temperatura ottimale (15 – 30°C). Ai pulcini che dovessero rimanere chiusi a lungo va somministrata pochissima erba, altrimenti si corre il pericolo di impaccamento.
Il maggior pericolo per l’impaccamento si ha quando il pulcino oltre a muoversi poco, dorme con l’addome a contatto diretto con superfici fredde e umide, oppure quando si inizia a somministrare erba solo dai 10 – 15 giorni di vita ed in dosi limitate.
Si deve somministrare l’erba medica solo dalle ore 9 – 10 del mattino, facendo in modo che, svegliandosi, abbiano fame e trovino solo il mangime, che li aiuterà a crescere velocemente. Alcuni allevatori, hanno visitato tempo fa solo allevamenti in Nambibia (che essendo un paese desertico non consente di coltivare l’erba medica) e pensano erroneamente che quello sia l’ambiente e l’esempio ideale per l’allevamento degli struzzi. Perla Nambibia ha sviluppato grandi allevamenti esclusivamente per l’esportazione di pulcini, uova e riproduttori, ma non per la produzione di carne o pelle.
Invece, alla base dell’allevamento dello struzzo, vi è sempre l’utilizzo di erba medica, fin dalle prime settimane di vita.
3.2.7.4: Allevamento su pascolo di erba medica
I pulcini vengono messi fin dai primi giorni di vita direttamente su un prato di erba medica e all’internodi grandi recinti mobili provvisti di un ricovero per la notte, con l’aggiunta di abbeveratoi e mangiatoie per il mangime.
Questo metodo, se da un lato ha il vantaggio di non costringere l’allevatore a tagliare continuamente l’erba medica e a on pulire, dall’altro ha il grave svantaggio di dover avere a disposizione superfici molto più ampie per lo svezzamento.
I pulcini comunque, con questo metodo, crescono molto bene e senza alcun problema di enteriti.
3.2.7.5: Svezzamento naturale
La logica conseguenza dell’incubazione naturale è anche lo svezzamento naturale e cioè la presenza costante di uno o entrambi i genitori durante tutto lo svezzamento.
I vantaggi sono numerosi:
1) Non si ha bisogno di costruire pulcinaie, perché i genitori provvedono riparare i pulcini dalla pioggia o dall’eccessivo sole.
2) L’apprendimento e la colonizzazione della microflora intestinale sono simili alle condizioni naturali e perciò ottimali.
3) Si evitano completamente i problemi comportamentali dovuti all’imprinting sull’allevatore e non sui genitori. Questi pulcini diventeranno ottimi riproduttori
Tra gli svantaggi occorre citare un minor numero di animali svezzati. Si possono adottare soluzioni miste, ai pulcini appena nati dall’incubazione naturale è possibile aggiungere altri pulcini nati negli stessi giorni dall’incubazione artificiale.
3.2.7.6: Stress e squilibri della digestione (vedi tab. 1)
Lo stress, causando squilibri ormonali e metabolici, compromette gravemente la funzionalità digestiva, e le capacità riproduttive esponendo gli animali ad un grave deficit immunitario.
Le conseguenze sono una grave diminuzione delle produzioni: per l’aumentata mortalità e per gli accrescimenti più scarsi.
Gli struzzi sono animali molto “stressabili” e questa predisposizione può venire aggravata da:
1) Alimentazione poco voluminosa e troppo concentrata
2) Tipo di pavimentazione in cemento: fredda e/o scivolosa
3) Spostamenti fatti durante il periodo di svezzamento
4) Visite frequenti di estranei
5) Traumi vari durante il trasporto o all’interno dei recinti
6) Situazioni climatiche disagevoli
7) Allevamento in ambienti stretti o sovra affollati
8) Presenza di cani
9) Rumori forti ed improvvisi
Le conseguenze sono:
→ PERTURBAZIONI DELL’APPETITO E DELLA FUNZIONALITA’ DIGESTIVA
Ne risultano carenze nutrizionali che amplificano le alterazioni digestive e metaboliche. Si avrà una riduzione della produzione di proteine immunitarie e muscolari.
→ PERTURBAZIONI ORMONALI
Lo stress, aumentala produzione di corticoidi, catecolamine e diminuisce il tasso di insulina nel sangue.
I corticoidi inducendo l’aumento della produzione di succhi gastrici, causano l’insorgere di gastriti e ulcere della mucosa gastrica. Le catecolamine (Adrenalina e Noradrenalina) provocano una vasocostrizione responsabile della stasi digestiva. La diminuzione di insulina causa una iperglicemia con conseguente diminuzione della crescita e dell’attività riproduttiva.
TAB.1: Schema delle conseguenze dello stress sull’apparato digerente

3.2.8: L’importanza della coprofagia e dei probiotici
Una delle particolarità dello struzzo è la coprofagia. In natura i pulcini fin dai primi giorni di vita assumono grandi quantità di feci dei genitori. Questo fenomeno è essenziale per una buona efficienza digestiva in quanto permette il recupero di gran parte delle proteine e permette una rapida colonizzazione dell’intestino da parte della microflora intestinale che è essenziale per una corretta digestione.
Si è notato che l’aumento dello stress nello struzzo fa aumentare i fenomeni di pica e di coprofagia. Ancora non si conoscono esattamente tutti i motivi della coprofagia, è molto probabile che serva anche per compensare le perdite di metabolici, oppure, per compensare dei disequilibri della microflora intestinale. Per la salute del pulcino è dunque importante non impedire la coprofagia.
I pulcini appena nati, in mancanza delle feci dei genitori, ingeriscono le feci dei fratelli più grandi: questo è uno dei principali motivi per i quali è necessario che i pulcini di un giorno siano allevati assieme ai pulcini di 2 – 3 settimane di vita. Si può anche apportare un supplemento di probiotici, che hanno lo scopo di riprodurre la corretta microflora intestinale.
L’importanza dell’assunzione dei probiotici è però massima solo nelle prime ore o giorni di vita.
L’aggiunta di mannanologosaccaridi agevola ed esalta l’azione dei normali probiotici. L’aggiunta di lattosio al mangime può aiutare l’instaurarsi di una corretta microflora.
3.2.9: Pulcini deboli
In un allevamento ben condotto, il numero dei pulcini deboli non dovrebbe superare il 2 – 3% durante la bella stagione e può arrivare al 5 – 6% in autunno quando schiudono le ultime uova.
Normalmente i pulcini più deboli provengono da uova particolarmente piccole, oppure, da uova deposte nell’ultima parte della stagione riproduttiva. Questi pulcini, pur ricevendo le stesse cure degli altri ad una settimana di vita non crescono, si muovono poco e mangiano svogliatamente, mantengono la testa rannicchiata tra le spalle ed hanno le gambe secche e grinzose. Si può intervenire lasciandoli più a lungo sotto una lampada, e somministrando per bocca a partire dal 5° - 6° giorno di vita 30 – 40cc di una soluzione di acqua, zucchero, sale, bicarbonato di sodio, probiotici, latte in polvere e mangime sciolto nell’acqua.
Più della metà di questi comunque destinata a soccombere.
3.2.10: Ingestione di corpi estranei
Gli struzzi hanno l’abitudine di ingerire corpi estranei di tutti i tipi e dimensioni. Tutti questi oggetti possono impedire la normale funzionalità gastrica.
Negli struzzi ben nutriti e tranquilli la normale curiosità fa solamente assaggiare i corpi estranei senza che segua una loro ingestione.
I pulcini stressati per cause alimentari o ambientali, tendoni invece ad ingerire tutto quello che trovano. Per risolvere tale problema bisogna risolvere le cause di stress: mancanza del senso di sazietà, sovraffollamento, carenza di cibo, lotte gerarchiche, freddo o altro.
3.2.11: Errori più comuni da evitare durante lo svezzamento
Gli errori più comuni compiuti dall’allevatore sono:
1) Mantenere i pulcini nella schiusa per più di 24 – 36 ore.
2) Mantenere i pulcini al chiuso anche quando la temperatura esterna è superiore ai 20 – 25°C impedendogli di avere i benefici della luce solare.
3) Lasciare i pulcini a digiuno.
4) Allevare i pulcini in piccoli gruppi omogenei per età fin dalla nascita.
5) Riscaldare la pulcinaia in maniera omogenea.
6) Utilizzare per il riscaldamento delle lampade a gas o il riscaldamento a pavimento.
7) Allevare i pulcini direttamente sul pavimento di cemento.
8) Disporre di parchetti esterni piccoli e completamente cementati.
9) Lasciare accesa la luce anche di notte.
10) Lasciare i pulcini all’esterno senza ombra.
11) Allevare i pulcini con solo mangime.
12) Fornire l’erba medica in piccole quantità.
13) Fornire l’erba medica a pulcini mantenuti sul cemento e senza possibilità di ingerire sassolini.
14) Tagliare l’erba medica troppo grossolanamente.
15) Lasciare i pulcini al pascolo senza fornire abbondante erba medica tritata.
16) Mescolare alla razione dei pulcini della farina di ostriche.
17) Trasportare i pulcini da un allevamento all’altro all’età di 15 – 20 giorni.
18) Utilizzare spesso gli antibiotici per cercare di ridurre la mortalità.
19) Razionare l’acqua e/o il mangime.
20) Utilizzare mangiatoie piccole e strette.

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