Prova di compressione

Materie:Appunti
Categoria:Tecnologia Meccanica

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Testo

PROVA DI COMPRESSIONE

GENERALITA’
La resistenza dei materiali a compressione è circa uguale a quella di trazione con la sola differenza che per i materiali molto fragili come la ghisa, o i suoi simili, che resistono da tre a sei volte in più che alla sollecitazione di trazione.
PROVETTE
Le provette usate per questa prova sono di due tipi: lunghe e corte.
Sicuramente questa differenza di lunghezza provoca una differente risposta alla sollecitazione a cui il materiale è sottoposto.
Infatti le provette corte tende a gonfiarsi sotto la spinta del carico, mentre quella lunga tende ad flettersi, risultando sottoposta al carico di punta.
Le dimensioni della provetta sono: Do compreso fra 10 e 30, e lunghezza di circa 1.5 volte il diametro.
Il piano dove vengono appoggiate le provette devono essere puliti e tra la provetta e il piano non devono essere presenti sostanze estranee, per evitare che il risultato della prova venga danneggiato.
I piatti di pressione devono quindi essere levigati paralleli, e muniti di dispositivi autocentranti.
RISULTAI DELLA PROVA
Secondo la norma generale UNI 558 del 1985, posso ricordare il carico di compressione, in ogni istante pari a:
Rc = Fc/So [N/mm(]
Carico unitario di rottura, ottenuto se il provino non “cricca” quando si verifica un accorciamento oo:
Rcr = Fc/So [N/mm(]
Resistenza al limite di deformazione e compressione, si ha quando si verifica un certo variare di ,, non proporzionale, per un carico differente che provoca un accorciamento permanente di solito preso di 0.2%.
Rcp 0.2 = Fcp0.2/So
CONSEGUENZE SULLA PROVETTA
Dopo essere stata sottoposte a questo carico, la provetta risulta modificata: essa è infatti più corta e più larga.
La variazione di lunghezza della provetta è calcolabile con la formula:
lc = Lo-L
Da cui ne deriva anche un coefficiente di accorciamento unitario:
: = (Lo-L)/Lo
Anche per quanto riguarda il diametro, avviene una variazione ,D:
DD = D-Do
L’ingrossamento unitario trasversale è dato invece da Ltc:
ttc = (D-Do)/Do
DIVERSITA’ DEL MATERIALE

A seconda che il materiale sia plastico o fragile, la provetta reagisce in modo diverso alla sollecitazione.
Se la provetta è plastica si schiaccia senza rompersi, si ottiene un garfico che tende verso l’alto; se la provetta è fragile la provetta si spacca secondo un piano inclinato di 45° ed il grafico risulta tendere all suo termine verso il basso.

Esempio