Prova di economia aziendale

Materie:Altro
Categoria:Economia
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Testo

Esame di Stato anno scolastico 2007/2008
Indirizzo Giuridico Economico Aziendale
Svolgimento Tema di Economia aziendale
Il tema assegnato per la seconda prova di Economia aziendale nell'Indirizzo Giuridico Economico Aziendale richiede di analizzare e commentare le differenze tra costo storico e valore corrente (fair value) previsto dai principi contabili internazionali ed è articolato in una parte iniziale obbligatoria e tre percorsi alternativi tra cui sceglierne uno da svolgere.

PARTE A TRATTAZIONE OBBLIGATORIA
Il processo di armonizzazione contabile ha reso applicabili ai bilanci delle imprese italiane (l’adozione è obbligatoria per le società quotate in mercati regolamentati) i principi contabili internazionali IAS/IFRS che rappresentano una “rivoluzione contabile”, in quanto prevedono per le attività immobilizzate il criterio del costo al momento dell’iscrizione iniziale e successivamente, in alternativa, il criterio al fair value.
Il valore corrente (o fair value) è dato dal corrispettivo al quale un’attività può esser scambiata o una passività può essere estinta in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.
Il passaggio dal costo storico al valore corrente riduce l’attendibilità degli importi iscritti in bilancio, ma ne accresce la rilevanza; infatti alcuni beni (si pensi a un fabbricato o a un impianto) modificano nel tempo il loro valore.
La valutazione al fair value:
- è una valutazione soggettiva in quanto frutto di stime;
- richiede l’applicazione di valutazioni extracontabili;
- produce effetti diversi sul risultato di esercizio in quanto i prezzi possono oscillare anche in modo significativo nel breve periodo.
La valutazione al costo storico è una valutazione:
- oggettiva e facilmente verificabile in quanto si riferisce a valori effettivi sostenuti in passato;
- facilmente applicabile in quanto deriva da registrazioni contabili;
- con effetti costanti sul reddito di esercizio.
I due criteri coincidono al momento dell’acquisto mentre successivamente divergono in quanto il criterio del costo, salvo i casi di rivalutazione monetaria e di perdita durevole di valore, non tiene conto delle modifiche che possono intervenire durante la vita dell’azienda; il bene viene assoggettato ad ammortamento prendendo in considerazione la perdita di valore dovuta alla senescenza e all’obsolescenza, ma non anche i plusvalori che nel tempo possono maturare nonostante il suo utilizzo.
Con il criterio di valutazione al fair value i beni vengono valutati tenendo presente il valore di scambio; ciò comporta che i valori del patrimonio siano adeguati attraverso rivalutazioni o svalutazioni per portarli a esprimere i valori correnti. La differenza tra il valore riscontrato dopo le scritture di assestamento e i valori prima delle scritture di assestamento è imputato:
• al Conto economico se si tratta di immobili non strumentali;
• a Riserva da valutazione (che rientra nel Patrimonio netto) se si tratta di beni strumentali o di attività immateriali.
La valutazione al fair value è consentita nel caso in cui il valore corrente sia misurabile in modo attendibile; negli altri casi l’impresa deve continuare a utilizzare il criterio del costo storico o del costo storico rettificato dall’ammortamento.
Gli immobili e gli impianti e macchinari sono valutati all’atto dell’iscrizione al costo sostenuto per l’acquisizione; nei periodi successivi si può utilizzare il criterio del fair value se è quantificabile in modo attendibile. Qualora l’impresa scelga questo criterio di valutazione deve rivalutare, con sufficiente regolarità, gli immobili e gli impianti e macchinari in modo da portarli a un valore pari al valore corrente al netto degli ammortamenti accumulati nel fondo ammortamento e delle eventuali perdite di valore.
Per le attività immateriali valgono gli stessi criteri previsti per le immobilizzazioni materiali.
Per gli investimenti immobiliari, dopo l’iscrizione iniziale, devono essere valutati al costo o in alternativa al fair value. Se l’impresa utilizza il criterio del valore corrente gli utili o le perdite derivanti da variazioni del valore corrente devono essere contabilizzati nel Conto economico e il valore contabile non deve essere ammortizzato.
Le attività finanziarie si distinguono secondo i principi contabili internazioni in base alla loro destinazione funzionale:
1. attività finanziarie detenute a scopo di negoziazione, si tratta di strumenti acquistati al fine di rivenderli nel breve periodo per realizzare un profitto, vengono valutati al fair value sia al momento iniziale sia successivamente e le eventuali variazioni vengono iscritte nel Conto economico;
2. attività finanziarie detenute fino a scadenza, si tratta di investimenti con scadenza fissa che l’impresa ha intenzione di possedere fino alla scadenza, vengono valutati al fair value al momento iniziale e al costo ammortizzato nelle valutazioni successive;
3. attività finanziarie originate dall’impresa, si tratta finanziamenti e crediti, depositi bancari e postali, vengono valutati al fair value al momento iniziale e al costo ammortizzato nelle valutazioni successive;
4. attività finanziarie disponibili per la vendita, vengono valutate al fair value sia al momento iniziale sia nelle valutazioni successive e le eventuali variazioni vengono iscritte nel Patrimonio netto.
Successivamente il candidato deve redigere lo Stato patrimoniale e il Conto economico di Alfa spa, impresa industriale, tenendo presente i seguenti dati:
2007
2006
Totale impieghi (che coincide con il totale delle fonti)
12.320.000
11.000.000
ROE
14%
12%
ROI
12%
10%
Leverage
2,2
2
Utilizzando gli indici proposti dalla traccia ricaviamo il Reddito operativo, il Capitale proprio e l’Utile d’esercizio come segue:
Indice
Formula
2007
2006
ROI
Reddito operativo
------------------------ %
Totale impieghi
x
--------------- % =12%
12.320.000
da cui il Reddito operativo
risulta di 1.478.400 euro
x
--------------- % =10%
11.000.000
da cui il Reddito operativo
risulta di 1.100.000 euro
Leverage
Totale impieghi
---------------------
Capitale proprio
12.320.000
---------------- = 2,2
x
da cui il Capitale proprio
risulta di 5.600.000 euro
11.000.000
---------------- = 2
x
da cui il Capitale proprio
risulta di 5.500.000 euro
ROE
Utile d’esercizio
--------------------- %
Capitale proprio
x
-------------------- = 14%
5.600.000
da cui l’Utile d’esercizio
risulta di 784.000 euro
x
----------------------- = 12%
5.500.000
da cui l’Utile d’esercizio
risulta di 660.000 euro
L’incremento del capitale proprio di 100.000 euro è dovuto alla destinazione del Reddito d’esercizio del 2006.
Il Patrimonio netto è dato dal Capitale proprio + il Reddito d’esercizio, per cui otteniamo i seguenti valori:
esercizio 2006: euro (5.500.000 + 660.000) = euro 6.160.000
esercizio 2007: euro (5.600.000 + 784.000) = euro 6.384.000
Articoliamo il Patrimonio netto nei suoi elementi:
Patrimonio netto
2007
2006
Capitale sociale
5.000.000
5.000.000
Riserva legale
333.000
300.000
Altre riserve
267.000
200.000
Utile d’esercizio
784.000
660.000
Totale Patrimonio netto
6.384.000
6.160.000
Per redigere la Situazione patrimoniale ipotizziamo il valore dell’attivo immobilizzato pari al 60% degli impieghi e la diminuzione dei debiti consolidati per 100.000 euro.
Di conseguenza la Situazione patrimoniale sintetica, riclassificata secondo criteri finanziari al 31/12/2007, risulta come segue:
Situazione patrimoniale sintetica riclassificato secondo criteri finanziari
Impieghi
2007
2006
Fonti
2007
2006
Attivo immobilizzato
7.392.000
6.600.000
Patrimonio netto
6.384.000
6.160.000
Attivo corrente
4.928.000
4.400.000
Debiti consolidati
1.500.000
1.600.000
Debiti a breve termine
4.436.000
3.240.000
Totale impieghi
12.320.000
11.000.000
Totale fonti
12.320.000
11.000.000
Ipotizziamo il ROS pari al 10% nell’esercizio 2007 e 8% nell’esercizio 2006, ricaviamo i ricavi di vendita:
ROS
2007
2006
Reddito operativo
----------------------- x 100
Ricavi di vendita
1.478.400
------------------ x 100 = 10%
x
da cui i ricavi di vendita ammontano a euro 14.784.000
1.100.000
------------------ x 100 = 8%
x
da cui i ricavi di vendita ammontano a euro 13.750.000
Ipotizziamo la variazione delle rimanenze di materie e prodotti come segue:
Esistenze iniziali
2006
Rimanenze finali 2006
Esistenze iniziali 2007
Rimanenze finali 2007
Materie prime
320.000
270.000
270.000
544.000
Prodotti finiti
1.100.000
1.190.000
1.190.000
1.306.000
Ricaviamo il Valore della produzione come segue:
anno 2007: euro (14.784.000 + 116.000) = euro 14.900.000
anno 2006: euro (13.750.000 + 90.000) = euro 13.840.000
Per calcolare la base imponibile IRAP procediamo come segue:
2007
2006
A) Valore della produzione
14.900.000
13.840.000
- B) Costi della produzione
– 13.421.600
– 12.740.000
1.478.400
1.100.000
+ Costi non deducibili
+ 4.474.600
+ 4.250.000
Base imponibile IRAP
5.953.000
5.350.000
IRAP 3,90%
232.167
208.650
Per calcolare la base imponibile IRES procediamo come segue:
2007
2006
Utile d’esercizio
784.000
660.000
+ IRAP
+ 232.167
+ 208.650
Base imponibile IRES
1.016.167
868.650
IRES 37,93103448%
385.442,65
che arrotondiamo a 385.443
329.487,93
che arrotondiamo a 329.488
Da cui le imposte di competenza ammontano a:
2007
2006
IRAP
232.167
208.650
IRES
385.443
329.488
Totale imposte di competenza
617.610
538.138
Ipotizziamo i proventi e gli oneri finanziari pari al 1% dei ricavi delle vendite:
anno 2007: 1% di 14.784.000 = euro 147.840
anno 2006: 1% di 13.750.000 = euro 137.500
Ricaviamo per differenza i valori dei proventi e oneri straordinari.
Il Conto economico sintetico risulta come segue:
Conto economico sintetico dell’esercizio 2007
2007
2006
A) Valore della produzione
B) Costi della produzione
Differenza tra valore e costi della produzione (A – B)
C) Proventi e oneri finanziari
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
E) Proventi e oneri straordinari
Risultato prima delle imposte
Imposte sul reddito dell'esercizio
Utile d’esercizio
14.900.000
13.421.600
-------------
1.478.400
– 147.840

+ 71.050
-------------
1.401.610
617.610
-------------
784.000
========
13.840.000
12.740.000
-------------
1.100.000
– 137.500

+ 235.638
------------
1.198.138
538.138
--------------
660.000
=======
Per passare dai prospetti sintetici a quelli previsti dal codice civile, ipotizziamo quanto segue:
Esercizio 2006
- i ratei e i risconti attivi rientrano tra i crediti a breve termine e ammontano a 20.000 euro;
- i debiti consolidati sono formati dai debiti per TFR 400.000 euro e da altri debiti per 1.200.000 euro;
- i fondi rischi e oneri e i ratei e risconti passivi rientrano tra i debiti a breve scadenza.
Esercizio 2007
- i ratei e i risconti attivi rientrano tra i crediti a breve termine e ammontano a 22.000 euro;
- i fondi rischi e oneri, i ratei e i risconti passivi rientrano tra i debiti a breve scadenza;
- i debiti consolidati sono formati dal Trattamento di fine rapporto e dal mutuo contratto con la banca; il mutuo è rimborsato per 112.015 euro.
Articoliamo il debito verso le banche come segue:
Debiti verso le banche
2006
2007
Mutuo a lunga scadenza
1.087.985
975.970
Mutuo scadente entro l’esercizio successivo
112.015
112.015
C/c bancario
100.000
12.015
Totale
1.300.000
1.100.000
Da cui ricaviamo la diminuzione del c/c bancario di 87.985 euro.
Per risalire alla quota accantonata nel TFR dobbiamo calcolare il costo del personale che verrà inserito nel Conto economico. Ipotizziamo:
- i costi per materie pari 6.700.000 euro per l’esercizio 2007 e 6.370.000 euro per l’esercizio 2006;
- i costi del personale circa il 25% dei costi della produzione (3.355.000 euro e 3.185.000 euro).
2007
2006
Costi del personale:
3.355.000:
3.185.000:
- salari e stipendi
- TFR (quota lorda)
- oneri sociali (ottenuto per differenza)
- 2.187.000
- 164.565
- 1.003.435
- 2.052.000
- 155.000
- 978.000
I costi del personale sono stati ricavati tenendo presente che l’impresa ha un numero di addetti superiore a 50 e tutti i lavoratori dipendenti hanno deciso di destinare il TFR a forme di previdenza complementare.
La quota di TFR maturata nell’anno si calcola come segue:
2007
2006
TFR
2.187.000 / 13,5 = euro 162.000
2.052.000 / 13,5 = euro 152.000
La quota capitale da destinare ai fondi pensione ammonta nei due esercizi rispettivamente a:
- anno 2007: euro (162.000 – 0,50% di 2.187.000) = euro 151.065
- anno 2006: euro (152.000 – 0,50% di 2.052.000) = euro 141.740
Tali debiti verranno inseriti nel Passivo dello Stato patrimoniale in D) 14 Altri debiti.
La quota finanziaria netta si porta in aumento del TFR maturato nei precedenti esercizi.
La rivalutazione del debito TFR viene calcolata assumendo un indice ISTAT del 2,50%:
euro (400.000 + (1,50 + (2,50 x 75%)%) = euro 13.500
La ritenuta fiscale dell’11% ammonta a euro 1.485 e verrà inserita in D) 12) Debiti tributari
La quota finanziaria netta: euro (13.500 – 1.485) = euro 12.015 verrà riepilogata nel Passivo in C) Trattamento di fine rapporto.
La quota lorda di competenza dell’anno ammonta a:
euro (162.000 + 13.500 – 10.935) = euro 164.565, sarà inserito nel Conto economico in B) 9) C) Costi della produzione
Ipotizziamo per l’esercizio 2006 un TFR di 155.000 euro e otteniamo per differenza l’importo degli oneri sociali.
Nello Stato patrimoniale il debito per TFR per l’esercizio 2007 risulta:
euro ( 400.000 + 12.015) = euro 412.015
I debiti consolidati risultano così articolati:
Debiti consolidati
2007
2006
TFR
400.000 + 12.015
400.000
Mutui passivi
(1.200.000 - 112.015)
1.200.000
Totale
1.500.000
1.600.000
L’articolazione delle immobilizzazioni è la seguente:
Bene strumentale
Costo storico
Fondo ammortamento
2006
Valore contabile 2006
Acquisti 2007
Ammortamento 2007
Valore contabile 2007
Brevetto
(durata 20 anni)
800.000
200.000
600.000
40.000
560.000
Fabbricati
- coefficiente di ammortamento 3%
- valore dell’area occupata 300.000 euro
1.000.000
200.000
800.000
3% di 700.000 = euro 21.000
779.000
Impianti
e macchinari
- coefficiente di ammortamento 18%
5.000.000
1.800.000
3.200.000
3.093.000 (in data 2/11)
18% di 5.000.000 = 900.000
18% di 3.093.000 rapportato al tempo = 90.000
5.303.000
Attrezzature industriali
- coefficiente di ammortamento 30%
3.750.000
2.250.000
1.500.000
30% di 3.750.000 = 1.125.000
375.000
Altri beni
- coefficiente di ammortamento 20%
625.000
125.000
500.000
20% di 625.000 = 125.000
375.000
Stato patrimoniale sintetico
ATTIVO
PASSIVO
2007
2006
2007
2006
A) Crediti verso soci
B) Immobilizzazioni
– Immobilizzazioni immateriali
– Immobilizzazioni materiali
– Immobilizzazioni finanziarie
Totale immobilizzazioni
C) Attivo circolante
- Rimanenze
- Crediti
- Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
- Disponibilità liquide
Totale attivo circolante
D) Ratei e risconti
Totale attivo
-
560.000
6.832.000
-
7.392.000
1.850.000
3.030.000
-
26.000
4.906.000
22.000
--------------
12.320.000
========
-
600.000
6.000.000
-
6.600.000
1.460.000
2.900.000
-
20.000
4.380.000
20.000
-------------
11.000.000
========
A) Patrimonio netto
- Capitale
- Riserve
- Utile d'esercizio
Totale
B) Fondi per rischi e oneri
C) Trattamento di fine rapporto
D) Debiti (di cui euro 975.970 scadenti oltre l'anno)
E) Ratei e risconti
Totale passivo
5.000.000
600.000
784.000
6.384.000
25.000
412.015
5.478.985
20.000
--------------
12.320.000
========
5.000.000
500.000
660.000
6.160.000
20.000
400.000
4.402.000
18.000
--------------
11.000.000
========
Stato patrimoniale al 31/12/2007
ATTIVO
PASSIVO
2007
2006
2007
2006
A) Crediti verso soci
B) Immobilizzazioni
I - Immobilizzazioni immateriali
3) diritti di brevetto
Totale
II – Immobilizzazioni materiali
1) terreni e fabbricati
2) impianti e macchinari
3) attrezzature indust. e comm.
4) altri beni
Totale
III – Immobilizzaz. finanziarie
Totale.
Totale immobilizzazioni
C) Attivo circolante
I – Rimanenze
1) materie prime suss. e di cons.
4) prodotti finiti e merci
Totale
II – Crediti
1) verso clienti
5) verso altri
Totale
III- Attività finanziarie che non costituiscono immobilizzazioni
Totale
IV- Disponibilità liquide
1) depositi bancari e postali
2) assegni
3) denaro e valori in cassa
Totale
Totale attivo circolante
D) Ratei e risconti
Totale attivo
560.000
560.000
779.000
5.303.000
375.000
375.000
6.832.000
-
7.392.000
544.000
1.306.000
1.850.000
3.000.000
30.000
3.030.000
-
21.000
2.000
3.000
26.000
4.906.000
22.000
--------------
12.320.000
========
600.000
600.000
800.000
3.200.000
1.500.000
500.000
6.000.000
-
6.600.000
270.000
1.190.000
1.460.000
2.880.000
20.000
2.900.000
-
16.000
2.000
2.000
20.000

4.380.000
20.000
-------------
11.000.000
========
A) Patrimonio netto
I - Capitale
IV - Riserva legale
VII - Altre riserve
IX - Utile d'esercizio
Totale
B) Fondi per rischi e oneri
2) per imposte, anche differite
Totale
C) Trattamento di fine rapporto
D) Debiti
4) debiti verso banche (di cui euro 975.970 scadenti oltre l'anno)
7) debiti verso fornitori
12) debiti tributari
13) debiti verso istituti previdenziali
14) altri debiti
Totale
E) Ratei e risconti

Totale passivo
5.000.000
333.000
267.000
784.000
6.384.000
25.000
412.015
1.100.000
3.052.550
241.000
485.435
600.000
5.478.985
20.000

------------
12.320.000
========
5.000.000
300.000
200.000
660.000
6.160.000
20.000
400.000
1.300.000
2.400.000
122.000
400.000
180.000
4.402.000
18.000

-------------
11.000.000
========
Conto economico sintetico dell’esercizio 2007
2007
2006
A) Valore della produzione
1) ricavi delle vendite e delle prestazioni
2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione e finiti
Totale
B) Costi della produzione
6) per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci
7) per servizi
8) per godimento beni di terzi
9) per il personale:
a) salari e stipendi
b) oneri sociali
c) trattamento di fine rapporto
10) ammortamenti e svalutazioni:
a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali
b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali
d) svalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante
11) variazioni delle rimanenze di materie prime e sussidiarie
12) accantonamenti per rischi
14) oneri diversi di gestione
Totale
Differenza tra valore e costi della produzione (A – B)
C) Proventi e oneri finanziari
16) proventi finanziari
17) interessi e altri oneri finanziari
Totale
D) Rettifiche di valore di attività finanziarie
E) Proventi e oneri straordinari
20) proventi
21) oneri
Totale delle partite straordinarie
Risultato prima delle imposte
22) Imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate
23) Utile d'esercizio
14.784.000
+ 116.000
14.900.000
6.700.000
1.302.600
12.000
2.187.000
1.003.435
164.565
40.000
2.261.000
5.000
- 274.000
5.000
15.000
13.421.600
-------------
1.478.400
2.160
150.000
– 147.840

71.050

+ 71.050
-------------
1.401.610
617.610
-------------
784.000
========
13.750.000
+ 90.000
13.840.000
6.370.000
889.000
12.000
2.052000
978.000
155.000
40.000
2.171.000
5.000
+ 50.000
3.000
15.000
12.740.000
--------------
1.100.000
2.500
140.000
-137.500

235.638

+ 235.638
------------
1.198.138
538.138
--------------
660.000
=======
PUNTI A SCELTA
Primo punto a scelta - Rendiconto finanziario delle variazioni del patrimonio circolante netto
Il flusso generato dalla gestione reddituale calcolato con il procedimento indiretto è ottenuto come segue:
Utile d’esercizio 784.000
TFR ( rivalutazione netta del debito preesistente) 12.015
Ammortamento immobilizzazioni immateriali 40.000
Ammortamento immobilizzazioni materiali 2.261.000
-------------
3.097.015
Ricavi non monetari 0
-------------
Flusso generato dalla gestione reddituale 3.097.015
=======
Il flusso generato dalla gestione reddituale calcolato con il procedimento diretto è ottenuto come segue:
Ricavi monetari
Ricavi di vendita
14.784.000
Incremento rimanenze
116.000
Proventi finanziari
Proventi straordinari
2.160
71.050
14.973.210
Costi monetari
Costi per acquisto materie
6.700.000
Costi per servizi
1.302.600
Costi per godimento beni di terzi
12.000
Salari e stipendi
2.187.000
Oneri sociali
1.003.435
TFR versato a fondi pensione e ritenuta fiscale
152.550
Oneri diversi di gestione
15.000
Svalutazione crediti
5.000
Variazione rimanenze
- 274.000
Oneri finanziari
150.000
Imposte dell’esercizio
617.610
Accantonamenti per rischi
5.000
11.876.195
Flusso generato dalla gestione reddituale
3.097.015
Il flusso generato dalla gestione reddituale è inserito nella prima parte del Rendiconto finanziario “Dimostrazione delle fonti e degli impieghi” e consente di ottenere informazioni più significative rispetto agli indici sull’andamento finanziario della gestione. Il valore del patrimonio circolante netto, se positivo, esprime solidità finanziaria, se negativo squilibrio finanziario.
Per capire meglio l’andamento finanziario è opportuno analizzare le fonti e gli impieghi delle risorse finanziarie.
Ricostruiamo il Rendiconto finanziario calcolando il flusso del patrimonio circolante netto utilizzando i dati contenuti nello Stato patrimoniale rielaborato secondo criteri finanziari senza tenere conto della destinazione dell’utile.
Patrimonio circolante netto
Elementi
Anno 2007
Anno 2006
Variazione
Attivo corrente
4.928.000
4.400.000
+ 528.000
Debiti a breve termine
4.436.000
3.240.000
+1.196.000
Patrimonio circolante netto
+ 492.000
+ 1.160.000
- 668.000
Rendiconto finanziario delle variazioni del patrimonio circolante netto
Parte prima - Dimostrazione delle fonti e degli impieghi
Fonti di risorse finanziarie
Flusso gestione reddituale
3.097.015
3.097.015
Impieghi di risorse finanziarie
Rimborso passività consolidate
112.015
Pagamento dividendi
560.000
Acquisto di immobilizzazioni
3.093.000
3.765.015
Variazioni nel patrimonio circolante netto
- 668.000
Parte seconda - Variazioni intervenute nei componenti del patrimonio circolante netto
Variazioni attività a breve termine
Importi
Variazione
C/c bancario e postale
Denaro in cassa
+ 5.000
+ 1.000
Crediti
Altri crediti
Ratei e risconti
Rimanenze
+120.000
+ 10.000
+ 2.000
+ 390.000
+ 528.000
Variazione passività a breve termine
Debiti verso banche
Debiti verso fornitori
Debiti tributari
Debiti v/istituti previdenziali
Altri debiti
Ratei e risconti
Fondi per rischi e oneri
- 87.985
+ 652.550
+ 119.000
+ 85.435
+ 420.000
+ 2.000
+ 5.000
Variazioni del patrimonio circolante netto
+1.196.000
----------------
- 668.000
Secondo punto a scelta - Budget degli investimenti e Budget economico
Il secondo punto a scelta richiede la predisposizione del budget degli investimenti e del budget economico per l'esercizio 2008 tenendo presente che la programmazione aziendale prevede la dismissione di un impianto e la sua sostituzione con uno tecnologicamente più avanzato.
Il budget degli investimenti comprende le operazioni che l’impresa prevede di realizzare sulle immobilizzazioni in base ai piani strategici aziendali; nel nostro caso occorrerà tener presente oltre al valore iniziale degli investimenti fissi, la cessione dell’impianto, l'acquisto di un nuovo impianto e l'ammortamento contabilizzato a fine esercizio.
Budget degli investimenti fissi - Immobilizzazioni immateriali
Brevetti
Fondo ammortamento brevetti
Valore iniziale
800.000
240.000
Ammortamento
40.000
Valore finale
800.000
280.000
Budget degli investimenti fissi - Immobilizzazioni materiali
Terreni e fabbricati
Fond. amm
fabbricati
Imp. e macchinari
Fond. amm. impianti e macchinari
Attrezzat. Industriali e commerci.
Fond. amm. attrrezzat. ind. e com.
Altri beni
Fond. amm. altri beni
Valore iniziale
1.000.000
221.000
8.093.000
2.790.000
3.750.000
3.375.000
625.000
250.000
Cessione in data 1/04/08
1.000.000
800.000
Acquisti in data 1/4/08
1.200.000
Ammortamento
21.000
1.483.864
375.000
125.000
Valore finale
1.000.000
242.000
8.293.000
3.473.864
3.750.000
3.750.000
625.000
375.000
Sono stati applicati i seguenti coefficienti di ammortamento:
- brevetti durata 20 anni;
- fabbricati coefficiente del 3% tenendo presente un valore del terreno su cui è edificato il fabbricato pari a 300.000 euro;
- impianti e macchinari coefficiente del 18%, il calcolo dell’ammortamento è previsto come segue:
7.093.000 x 18% = euro 1.276.740
1.000.000 x 18 x 90
------------------------- = euro 44.384 (ammortamento dell’impianto ceduto in data 1/04/08)
36.500
1.200.000 x 18 x 275
------------------------- = euro 162.740 (ammortamento del nuovo impianto entrato in funzione in data 1/04/08)
36.500
-------------------
Totale ammortamento euro 1.483.864
===========
- attrezzature industriali e commerciali coefficiente di ammortamento 10%;
- altri beni coefficiente di ammortamento 20%.
Il Budget economico comprende i costi e i ricavi preventivi dell'esercizio 2008 e porta a un probabile risultato economico di periodo. Per la sua redazione vengono compilati alcuni budget settoriali.
Budget delle vendite
Prodotti
Quantità
Prezzo unitario
Valore complessivo
A
120.000
euro 33,88
4.065.600
B
304.920
euro 40,00
12.196.800
424.920
16.262.400
Budget della produzione
Totale
Prodotto A
Prodotto B
Vendite programmate
424.920
120.000
304.920
+ rimanenze finali prodotti
+ 3.130
+ 960
+ 2.170
- esistenze iniziali prodotti
- 3.150
- 1.060
- 2.090
Quantità da produrre
424.900
119.900
305.000
Budget delle materie prime
Prodotti
Produzione programmata
Quantità materia prima Alfa
Fabbisogno materia prima Alfa
Quantità materia prima Beta
Fabbisogno materia prima Beta
A
119.900
kg. 1
kg. 119.900
kg. 0,5
kg. 59.950
B
305.000
kg 2
kg. 610.000
kg. 1,5
kg. 457.500
kg. 729.900
kg. 517.450
Per la redazione del Budget degli approvvigionamenti ipotizziamo che le rimanenze finali di materie devono garantire la produzione del mese di gennaio 2009 (prodotti A unità 10.000 e prodotti B unità 25.000). Si calcolano, quindi, le seguenti quantità di materie prime:
Materia Alfa
Materia Beta
Prodotto A (kg. 1 x 10.000) =
kg 10.000
Prodotto B (kg. 2 x 25.000) =
kg. 50.000
Prodotto A (kg. 0,50 x 10.000) =
kg. 5.000
Prodotto B (kg. 1,5 x 25.000) =
kg. 37.500
kg. 60.000
kg. 42.500
Ipotizziamo, inoltre, la presenza delle seguenti esistenze iniziali di materie:
• materia prima Alfa kg. 49.900
• materia prima Beta kg. 39.950
Budget degli approvvigionamenti
Materia prima Alfa
Materia prima Beta
Fabbisogno per la produzione
kg. 729.900
kg. 517.450
+ Rimanenze finali programmate
+ kg. 60.000
+ kg. 42.500
- Esistenze iniziali di materie
- kg. 49.900
- kg. 39.950
kg. 740.000
===========
kg. 520.000
===========
Costo standard unitario
euro 3,00
euro 6,00
Costo di acquisto
euro 2.220.000
euro 3.120.000
Costi totali di acquisto
euro 5.340.000
Per la redazione del Budget della manodopera diretta ipotizziamo un costo orario standard di 12,00 euro l’ora e un tempo di lavoro standard di h. 2 per il prodotto A e h. 1 per il prodotto B.
Budget della manodopera diretta
Prodotto
Produzione programmata
Standard unitario
Ore lavorate
Costo orario standard
Costo manodopera diretta
A
119.900
h. 2
h. 239.800
euro 12,00
euro 2.877.600
B
305.000
h. 1
h. 305.000
euro 12,00
euro 3.660.000
h. 544.800
euro 6.537.600
Per la redazione del Budget delle rimanenze ipotizziamo le seguenti valutazioni unitarie dei prodotti:
Prodotti
Esistenze iniziali
Rimanenze finali
A
euro 22,00
euro 23,00
B
euro 30,00
euro 32,00
Budget delle rimanenze
Esistenze iniziali
Rimanenze finali
Materie prime
Quantità
Valore unitario
Valutazione
Quantità
Valore unitario
Valutazione
Alfa
49.900
3,00
149.700
60.000
3,00
180.000
Beta
39.950
6,00
239.700
42.500
6,00
255.000
Totale materie
389.400
435.000
Prodotti
A
1.060
22,00
23.320
960
23,00
22.080
B
2.090
30,00
62.700
2.170
32,00
69.440
Totale prodotti finiti
86.020
91.520
Dal Budget delle rimanenze si deducono le seguenti variazioni:
• materie prime: incremento di euro 45.600
• prodotti: incremento di euro 5.500.
Per la redazione del Budget economico ipotizziamo:
• un incremento delle vendite del 10% ottenuto in seguito all’aumento della produzione realizzata con il nuovo impianto e macchinario;
• un incremento degli oneri finanziari dovuti al finanziamento per il rinnovo degli impianti;
• costi di produzione indiretti pari a euro 1.634.000;
• costi commerciali pari a euro 1.131.900.
Budget economico
Ricavi di vendita (tratto da budget vendite)
16.262.400
+ Incremento delle rimanenze prodotti (tratto da budget rimanenze)
+ 5.500
Valore della produzione
16.267.900
Costi di acquisto delle materie (tratto da budget approvvigionamenti)
5.340.000
Costi della manodopera diretta (tratto da budget manodopera)
6.537.600
Costi di produzione indiretti
1.634.000
- Incremento rimanenze materie (tratto da budget rimanenze)
- 45.600
Costi commerciali e amministrativi
1.131.900
Costi della produzione
14.597.900
Differenza tra valore e costi della produzione
1.670.000
Oneri finanziari
160.000
Risultato economico lordo
1.510.000
Imposte dell'esercizio
660.000
Utile d'esercizio
850.000
Terzo punto a scelta - Risultati intermedi di bilancio di una banca e registrazioni contabili
Il terzo punto a scelta richiede di commentare il processo di formazione dei risultati intermedi di bilancio di una banca, di analizzare le principali operazioni che hanno contribuito a formare tali risultati e di presentare le registrazioni contabili redatte dalla banca e da una impresa cliente relative a quattro operazioni bancarie che hanno contribuito a formare tali risultati.
La voce 30. Margine di interesse si ottiene operando la somma algebrica delle voci 10. Interessi attivi e proventi assimilati e 20. Interessi passivi e oneri assimilati. Tale margine è costituito dall'intermediazione creditizia e dalle operazioni di investimento finanziario ed è determinato dalla differenza dei tassi che la banca applica sui finanziamenti concessi e quelli che corrisponde sui mezzi raccolti.
Le operazioni che hanno contribuito a formare tale voce sono: i movimenti nei depositi bancari e nei conti correnti, lo sconto di effetti, il portafoglio s.b.f., gli anticipi su fatture, le anticipazioni garantite, i riporti, i mutui e gli investimenti in titoli di debito.
La voce 60. Commissione nette si ottiene operando la somma algebrica delle voci 40. Commissioni attivi e 50. Commissioni passive. Tale risultato comprende i proventi e gli oneri relativi ai servizi prestati e a quelli ricevuti dalla banca. Le operazioni che hanno contribuito a formare tale voce sono: le aperture di credito per firma, le operazioni di incasso ottenute e concesse, il portafoglio s.b.f.
La voce 120. Margine di intermediazione esprime il risultato dell’attività caratteristica della banca e si ottiene aggiungendo al margine di interesse il valore delle commissioni nette e i risultati degli investimenti in partecipazioni, nelle attività di negoziazione e di copertura, nella cessione o riacquisto di crediti, nelle attività finanziarie disponibili per la vendita, nelle attività finanziarie detenute sino alla scadenza e nelle passività finanziaria e il risultato delle attività e passività finanziarie valutate al fair value.
La voce 140. Risultato netto della gestione finanziaria si ottiene aggiungendo o detraendo dal margine di intermediazione le rettifiche e le riprese di valore per deterioramento di crediti, attività finanziarie disponibili per la vendita e detenute sino alla scadenza e altre operazioni finanziarie.
Le principali operazioni che hanno contribuito a formare tali risultati sono le seguenti.
1. Contratto di conto corrente, consente ai clienti l’utilizzo della moneta bancaria di tipo cartaceo ed elettronico e di regolare una grande varietà di operazioni e di servizi. Si presta sia alla raccolta dei fondi sia all’impiego dei fondi. In questo contratto la banca può contabilizzare interessi attivi e interessi passivi che affluiscono al Conto economico rispettivamente alle voci 10. Interessi attivi e proventi assimilati e 20. Interessi passivi e oneri assimilati.
2. Sconto di effetti, contratto con cui il cliente cede alla banca un titolo di credito ricevendo in cambio l’importo diminuito dello sconto e delle commissioni; consente al cliente di ottenere il valore attuale di crediti di origine cambiaria e alla banca di impiegare i fondi raccolti.
Esempio. In data 12/05 il cliente presenta alla banca cambiali per un valore nominale di 240.000 euro, la banca, in data 15/05, sconta gli effetti e accredita il netto ricavo (235.616,00 euro) sul c/c di corrispondenza e trattiene lo sconto di 4.250 euro e commissioni per 134 euro.
Scritture contabili della banca:
Data
Codice
Denominazione e
descrizione
Dare
Avere
15/05
…….
PORTAFOGLIO CAMBIARIO
effetti contati
240.000,00
15/05
…….
C/C DI CORRISPONDENZA
netto ricavo accreditato
235.616,00
15/05
…….
SCONTI ATTIVI DI PORTAFOGLIO
sconti trattenuti
4.250,00
15/05
…….
COMMISSIONI DI INCASSO
commissioni di incasso
134,00
Gli sconti attivi di portafoglio affluiscono al Conto economico alla voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati.
Scritture contabili dell’impresa cliente:
Data
Codice
Denominazione e
descrizione
Dare
Avere
12/05
…….
CAMBIALI ALLO SCONTO
effetti inviati allo sconto
240.000,00
12/05
…….
CAMBIALI ATTIVE
effetti inviati allo sconto
240.000,00
15/05
…….
BANCA X C/C
netto ricavo accreditato
235.616,00
15/05
…….
SCONTI PASSIVI BANCARI
sconto su effetti scontati
4.250,00
15/05
…….
COSTI D’INCASSO
commissioni di incasso
134,00
15/05
…….
CAMBIALI ALLO SCONTO
effetti accolti allo sconto
240.000,00
15/05
…….
RISCHI PER EFFETTI SCONTATI
rischi di regresso
240.000,00
15/05
…….
BANCHE C/EFFETTI SCONTATI
rischi di regresso
240.000,00
3. L’esigenza delle imprese di smobilizzare i propri crediti di origine commerciale ha dato origine a nuove forme di finanziamento alternative allo sconto di effetti in quanto è in calo l’uso delle cambiali. Le operazioni che consentono lo smobilizzo dei crediti sono il portafoglio s.b.f., gli anticipi su fatture, la cartolarizzazione dei crediti e le cessioni di crediti commerciali a società di factoring. Il portafoglio s.b.f. può essere concesso con disponibilità immediata e a valuta maturata. La prima forma di utilizzo si risolve in una autentica concessione di credito in quanto il cliente riceve l’importo delle Ri.Ba. senza attenderne la scadenza.
Esempio. In data 15/02 il cliente presenta Ri.Ba. alla clausola s.b.f. alla banca per 13.450 euro, la banca accredita il c/c corrente e addebita commissioni su Ri.Ba. per 12 euro e, in data 28/02, gli interessi per 76,80 euro.
Scritture contabili della banca:
Data
Codice
Denominazione e
descrizione
Dare
Avere
15/02
…….
RI.BA. ALL’INCASSO S.B.F.
Ri.Ba. accolte s.b.f.
13.450,00
15/02
…….
ANTICIPI SU RI.BA. S.B.F.
effetti s.b.f.
13.450,00
15/02
…….
ANTICIPI SU RI.BA. S.B.F.
giro al c/c
13.450,00
15/02
…….
C/C DI CORRISPPONDENZA
anticipi su Ri.Ba. s.b.f.
13.450,00
15/02
…….
C/C DI CORRISPONDENZA
addebito commissioni
12,00
15/02
…….
COMMISSIONI D’INCASSO
commissioni su Ri.Ba.
12,00
28/02
…….
C/C DI CORRISPONDENZA
addebito interessi
76,80
28/02
…….
INTERESSI ATTIVI SU ANTICIPI
interessi su anticipi s.b.f.
76,80
Gli interessi attivi su anticipi affluiscono al Conto economico alla voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati.
Scritture contabili dell’impresa cliente:
Data
Codice
Denominazione e
descrizione
Dare
Avere
15/02
…….
BANCA X C/C
accredito s.b.f.
13.450,00
15/02
…….
BANCHE C/ RI.BA. ALL’INCASSO
accredito s.b.f.
13.450,00
15/02
…….
COSTI D’INCASSO
commissioni di incasso
12,00
15/02
…….
BANCA X C/C
commissioni di incasso
12,00
28/02
…….
INTERESSI PASSIVI BANCARI
interessi
76,80
28/02
BANCA X C/C
interessi
76,80
4. Gli anticipi su fatture rappresentano forme di finanziamento accordate ai clienti che dispongono di crediti non rappresentanti da cambiali o da Ri.Ba. Questa operazione si fonda sulla cessione dei crediti.
Esempio. In data 18/05 il cliente cede alla banca crediti per 400.000 euro, la banca accredita in data 22/05 il c/c per l’80% del valore delle fatture. Alla scadenza delle fatture (20/07) la banca riscuote da propri correntisti fatture per 30.000 euro e da banche corrispondenti per 370.000 euro. In data 25/07 la banca accredita il conto corrente del correntista per il 20%.
Scritture contabili della banca:
Data
Codice
Denominazione e
descrizione
Dare
Avere
22/05
…….
ANTICIPI SU FATTURE
finanziamenti concessi
320.000,00
22/05
…….
C/C DI CORRISPONDENZA
accredito in c/c
320.000,00
20/07
…….
C/C DI CORRISPONDENZA
addebito bonifico in c/c
30.000,00
20/07
…….
ANTICIPI SU FATTURE
bonifico su fatture
30.000,00
20/07
…….
BANCA D’ITALIA C/GESTIONE
bonifico corrispondenti
370.000,00
20/07
…….
ANTICIPI SU FATTURE
riscosse fatture
370.000,00
25/07
…….
ANTICIPI SU FATTURE
giro eccedenza a c/c
80.000,00
25/07
…….
C/C DI CORRISPONDENZA
saldo su fatture cedute
80.000,00
……..
………
C/C DI CORRISPONDENZA
addebito interessi
…………..
………
……..
INTERESSI ATTIVI SU ANTICIPI
interessi addebitati in c/c
………
Scritture contabili dell’impresa cliente:
Data
Codice
Denominazione e
descrizione
Dare
Avere
22/05
…….
BANCA X C/C
accredito anticipo
320.000,00
22/05
…….
BANCHE C/ ANTICIPI SU FATTURE
anticipo su fatture
320.000,00
20/07
…….
BANCHE C/ ANTICIPI SU FATTURE
riscosse fatture
400.000,00
20/07
…….
CREDITI V/ CLIENTI
riscosse fatture
400.000,00
25/07
…….
BANCHE X C/C
giro saldo da c/anticipi
80.000,00
25/07
………
BANCHE C/ ANTICIPI SU FATTURE
giro saldo a c/ anticipi
80.000,00
…….
…….
INTERESSI PASSIVI BANCARI
interessi su c/ anticipi
……….
…….
…….
BANCA X C/C
addebito interessi su c/c
………..
5. Le anticipazioni garantite sono contratti di prestito abbinati a contratti di pegno con cui la banca concede al cliente una somma che viene commisurata al valore attribuito ai beni oggetto delle garanzia che possono essere titoli, merci, ecc. Le anticipazioni possono essere a scadenza fissa e in conto corrente. Nelle anticipazioni a scadenza fissa la banca accredita o versa al cliente l’intero importo della somma al momento della conclusione del contratto e il cliente deve restituire alla scadenza l’importo nominale dell’anticipazione. Le anticipazioni in conto corrente si caratterizzano per l’obbligo della banca di mettere a disposizione del cliente la somma concordata, il cliente ha facoltà di utilizzarla in base alle sue necessità. Gli interessi sono calcolati alla liquidazione periodica del c/c di corrispondenza e dipendono dall’effettivo utilizzo dell’anticipazione operata dal cliente.
Esempio. In data 10/06 la banca concede un’anticipazione di 72.000 euro e alla scadenza (10/12) riscuote 80.000 euro.
Scritture contabili della banca:
Data
Codice
Denominazione e
descrizione
Dare
Avere
10/06
…….
ANTICIPAZIONI ATTIVE
importo erogato in c/c
72.000,00
10/06
…….
C/C DI CORRISPONDENZA
accreditato del c/c
72.000,00
10/12
…….
C/C DI CORRISPONDENZA
addebito di c/c
80.000,00
10/12
…….
ANTICIPAZIONI ATTIVE
estinzione anticipazione
72.000,00
10/12
……….
INTERESSI ATTIVI SU ANTICIPAZ.
interessi maturati
8.000,00
Gli interessi attivi su anticipazioni affluiscono al Conto economico nella voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati.
Scritture contabili dell’impresa cliente:
Data
Codice
Denominazione e
descrizione
Dare
Avere
10/06
…….
BANCA X C/C
accredito del c/c
72.000,00
10/06
…….
ANTICIPAZIONI PASSIVE
anticipazioni ottenute
72.000,00
10/12
…….
ANTICIPAZIONI PASSIVE
estinta anticipazione
72.000,00
10/12
…….
INTERESSI PASSIVI SU ANTICIP.
interessi su anticipazioni
8.000,00
10/12
………
BANCA X C/C
estinta anticipazione
80.000,00
Esempio. La Banca X concede all’impresa Gamma un’anticipazione in conto corrente con liquidazione trimestrale degli interessi. In data 10/04 il cliente preleva dal conto corrente 12.300 euro; in data 12/06 il cliente versa sul conto corrente 6.890 euro. In data 30/06 la banca liquida gli interessi di 300 euro e rimborso spese per 25 euro.
Scritture contabili della banca:
Data
Codice
Denominazione e
descrizione
Dare
Avere
10/04
…….
ANTICIPAZIONI IN C/C
prelevamenti in contanti
12.300,00
10/04
…….
CASSA CONTANTI
prelevamenti in contanti
12.300,00
12/06
…….
CASSA CONTANTI
versamenti di contanti
6.890,00
12/06
…….
ANTICIPAZIONI IN C/C
versamenti di contanti
6.890,00
30/06
ANTICIPAZIONI IN C/C
liquidazione competen.
325,00
30/06
INTERESSI ATTIVI SU C/C
interessi periodici
300,00
30/06
RIMBORSI SPESE
spese trimestrali
25,00
Scritture contabili dell’impresa cliente:
Data
Codice
Denominazione e
descrizione
Dare
Avere
10/04
…….
DENARO IN CASSA
prelievi dal c/c
12.300,00
10/04
…….
BANCA X C/C
prelievi dal c/c
12.300,00
12/06
…….
BANCA X C/C
versamenti sul c/c
6.890,00
12/06
…….
DENARO IN CASSA
versamenti sul c/c
6.890,00
30/06
……..
INTERESSI PASSIVI BANCARI
interessi passivi
300,00
30/06
………
COMMISSIONI BANCARIE
commissioni passive
25,00
30/06.
……….
BANCA X C/C
addebito di c/c
325,00
6. Mutui ipotecari, finanziamento immobiliare concesso a un cliente che cede come garanzia una ipoteca sul bene immobile. Si tratta di un prestito a scadenza media o lunga in cui il cliente si impegna a effettuare il rimborso del capitale e il pagamento degli interessi in base a un piano di ammortamento.
7. Nel contratto di riporto il cliente della banca (riportato) trasferisce titoli in proprietà alla banca e si impegna a ricevere, alla scadenza, altrettanti titoli della stessa specie. Nelle registrazioni contabili la banca rileva gli interessi nel conto Interessi attivi su riporti che affluiscono nel Conto economico alla voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati.
8. Nell’operatività in titoli la banca rileva interessi su titoli che affluiscono nel Conto economico alla voce 10. Interessi attivi e proventi assimilati e dividendi che affluiscono nel Conto economico nella voce 70. Dividendi e proventi simili. Gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazione dei titoli detenuti per la negoziazione affluiscono nel Conto economico alla voce 80. Risultato netto dell’attività di negoziazione. Gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazione dei titoli disponibili per la vendita affluiscono nel Conto economico alla voce 100. Utile (perdita) da cessione o riacquisto.

Esempio



  


  1. laura

    sto cercando un tema sulla programmazione aziendale di nuove aziende alberghiere con la stesura di preventivo tecnico, economico e finanziario.

  2. RENATA NEGRI

    ENERGIA NUCLEARE SPIEGATA AI LICEALI