Il sistema che i restauratori intendevano imporre ai popoli europei, oltre a essere antiquato e inattuale, era uscito irrimediabilmente distrutto dalla Rivoluzione. Essi si trovavano ora di fronte a un’Europa profondamente cambiata: le masse popolari avevano partecipato allo scontro militare e, in una certa misura, anche al confronto politico; si
Storia
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Il confronto politico si esacerbò, nel 1820, con l’assassinio del capo dei legittimisti ed erede al trono: il duca di Berry (1778-1820). Nel 1824, la morte del vecchio re e l’avvento al trono di suo fratello Carlo X (1824-1830), ultimo dei fratelli di Luigi XVI e padre del duca di Berry, fornivano un coronamento dinastico alla svolta reazionaria.
La stretta di mano fra l'“eroe dei due mondi” e Vittorio Emanuele II, avvenuta a Teano il 26 ottobre 1860, saldava pertanto le sorti e il destino delle due grandi aree dell'Italia, quella centro-settentrionale e quella meridionale.
Nelle settimane seguenti furono ancora una volta i plebisciti a ratificare le nuove annessioni: il 17 mar
Luigi Napoleone, come aveva fatto 30 anni prima Luigi XVIII, lasciò che il parlamento, a grande maggioranza monarchica, varasse misure restrittive della libertà - tra cui una revisione della legge elettorale che tendeva a escludere dal voto gli operai - con una conseguente perdita di peso politico da parte dei ceti popolari. Pur intervenendo dura
L’aumento dei prezzi agricoli che si registrò, in Francia come altrove, nel XVIII secolo, andò a danno delle masse lavoratrici. Tra il 1726-41 e il 1785-89, infatti, i generi di prima necessità aumentarono del 66%; la rendita fondiaria (cioè l’ammontare degli affitti pagati dai coloni ai proprietari) si raddoppiò, mentre i salari crebbero soltanto
Bisogna dire grazie di questo al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che nel "Giorno del Ricordo" ha usato parole forti e finalmente chiare su quel "riconoscimento” alle vittime delle foibe “troppo a lungo mancato”. A quel “dramma negato per ideologia".
Si è parlato di "moto di odio e di furia sanguinaria e di un disegno annessionistico
Alla conferenza di Parigi, l’insoddisfazione aveva portato i rappresentanti italiani ad abbandonare polemicamente la riunione. I più accesi interventisti rivendicavano la Dalmazia, Fiume, ampie zone dell’Anatolia e un adeguato spazio coloniale per il paese.
Alle tensioni derivanti dalle irrisolte questioni territoriali, si aggiungevano quelle conseg
1. la completa cancellazione del debito contratto dall’Iraq;
2. il “risarcimento” per il petrolio pompato illecitamente dai kuwaitiano nei giacimenti iracheni durante la guerra e la cessione della zona di confine da parte del Kuwait.
Immediata e pressoché unanime la reazione di condanna dell’operato di Hussein a livello mondiale. Particolarmente
➢ Tale situazione peggiorò nell’Autunno del Medioevo (1300):
• nonostante i tentativi di Bonofacio VIII di ristabilire il primato della Chiesa sul potere politico, con Clemente V iniziò iniziò la dipendenza del Papato dalla Francia (“cattività avignonese”)
• dopo il ristabilimento della sede papale a Roma, l’elezione di anti-papi portò alla conf
IRAN
A partire dall’aprile 1978, disordini, attentati e manifestazioni di collera popolare si intensificano in tutto l’Iran. La popolazione invocava a gran voce la cacciata dello scià Rheza Pahlevi e il ritorno dell’ayatollah Khomeini dal suo esilio francese. Da parte sua, il vecchio ma combattente capo religioso continua instancabilmente a pre