William Braveheart Wallace

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Testo

Considerazioni sulla figura di William “Braveheart” Wallace

La figura di William Wallace, detto “Braveheart” (“Cuore impavido”), emerge nell’arco di tempo compreso fra il XIII ed il XIV secolo, all’interno di un più ampio periodo che vede le popolazioni della Scozia sottomesse al duro dominio inglese.
Durante il XII secolo in Scozia è stato introdotto il sistema feudale: ciò non ha fatto che creare una casta di guerrieri-proprietari fondiari alle dipendenze del monarca.
Tali individui, combattendosi l’un l’altro per il predominio territoriale, non hanno fatto altro che indebolire l’unità del paese e quindi costituire un grave fattore di instabilità.
I sovrani inglesi hanno cercato di trarre vantaggio da questa situazione di debolezza intestina tentando più volte di entrare in Scozia e sottometterla.
La situazione si facilita per gli inglesi nel 1286, quando muore Alessandro III, sovrano scozzese privo di eredi diretti: Edoardo I d’Inghilterra non esita ad avanzare diritti sul trono di Scozia, che conquista in circa 10 anni.
Da questo momento ha inizio un periodo di incontrastato dominio britannico, nel quale non mancano ribellioni da parte delle popolazioni locali, drasticamente e sanguinosamente represse dagli eserciti imperiali.
E’ in questo contesto che cresce il piccolo William Wallace, che fin dai primi anni di vita assaggia la crudeltà dei dominatori inglesi: i suoi genitori vengono uccisi.
Suo zio, allora, gli imprime nel carattere un insegnamento che sarà fondamentale per la sua vita: prima di utilizzare la forza fisica è fondamentale saper sviluppare ed usare il proprio intelletto, per riuscire nella vendetta.
Nonostante William diventi sempre più saggio, il rancore che ha nei confronti del dominio britannico aumenta anno dopo anno, raggiungendo il limite nel 1297, quando viene uccisa sua moglie Marian.
Wallace ha ormai ventisette anni, e da qui in poi si devono notare ed ammirare almeno tre aspetti del suo carattere.
Innanzitutto il “sano orgoglio” e l’amore per la Scozia libera: colpito negli affetti più cari, Wallace vuole ribellarsi e vendicarsi.
La sua però non è un’ambizione personale, anzi.
Egli vuole che tali tristi episodi non si ripresentino nei confronti dei suoi compatrioti, ed è per questo che si fa capo della rivoluzione.
Il secondo aspetto che salta agli occhi è quanto egli dia la precedenza alla ragione sull’istinto.
Ciò si nota soprattutto nelle prime battaglie, quando, a capo di un manipolo di soldati, riesce a sconfiggere le numerosissime e temibilissime truppe inglesi, utilizzando tattiche assai astute, come l’attendere la cavalleria nemica nascondendo lance più lunghe del normale ed utilizzandole improvvisamente.
Terzo e più importante aspetto del carattere di Wallace è la sua lealtà e purezza d’animo.
Edoardo I vede in lui un nemico fortissimo, e decide di provare a corromperlo, promettendogli territori e potere.
Ma William rifiuta tutto questo, in nome della libertà del popolo scozzese.
Orgoglio, amore per la patria, astuzia e lealtà sono dunque i principali tasselli che permettono di comporre il mosaico del carattere di William Wallace, elementi che permettono di collocare il suo personaggio a metà fra storia e leggenda.
Egli viene tradito dai suoi stessi uomini (che non hanno il suo coraggio e si piegano ai voleri degli inglesi) ed ucciso brutalmente.
Ma il suo esempio rimarrà sempre nella memoria dei suoi compatrioti, che a lui hanno dedicato molti monumenti sparsi in tutto il paese.

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