Vestibolo ed ingresso della casa giapponese

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Categoria:Storia

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Testo

VESTIBOLO E INGRESSO

Studiando l'architettura delle case giapponesi in rapporto a quella delle case occidentali, è interessante osservare l'importanza attribuita ad entrambi a questi tratti essenziali. Da noi, la più comune casa di città o di campagna avrà un portone d'ingresso ben evidenziato, e quasi sempre con alcuni abbellimenti sotto forma di massicci pannelli, mensole decorate e controventature che sostengono qualche tettoia, nonché gradini d'accesso altrettanto pretenziosi; invece l'ingresso della normale casa giapponese ha spesso, se non sempre, un carattere estremamente indefinito. Inoltre da noi, appena si entra in casa, si possono vedere subito di fronte all'ingresso il vestibolo e la scala, un elemento che ostenta un certo sforzo nella balaustra e nella ringhiera elegantemente arrotondata, e che nelle case di categoria più elevata è oggetto di particolare attenzione da parte dell'architetto.; mentre in Giappone, se la casa è a due piani, la scala, che è quasi sempre massiccia, ripida e di tipo a libretto, non è mai visibile. D'altra parte, il colmo del tetto, che in Giappone è quasi sempre la caratteristica più pittoresca dell'esterno, da noi non è altro che una linea di displuvio come nel più comune dei capannoni, sebbene negli edifici importanti appaia qualche timido tentativo di abbellire questo profilo che sporge dalla sommità della casa con qualche motivo decorativo in ghisa messo a rovescio. Inoltre, abituati come siamo al portone d'ingresso con gradinata e ringhiera e a una certa pretenziosità architettonica, non riusciamo a concepire una casa con un entrata senza queste caratteristiche. Ma in una normale casa giapponese non si trovano. Nelle case di categoria media, e anche in quelle più importanti, l'ingresso non è quasi tracciato in modo chiaro; si può accedere alla casa dal giardino e scambiare il saluto sulla veranda, o entrare varcando una non ben definita linea di demarcazione situata nei pressi della cucina, una specie di porta di servizio che si apre sulla facciata anteriore. In altre case si entra attraversando una piccola zona coperta di tatami, che non differisce in nulla dalle altre stanze, se non perché ha il bordo esterno del pavimento sopraelevato che termina molto più arretrato rispetto alla gronda, e perché il fondo che separa il bordo esterno del pavimento dalla soglia è in terra battuta. Uno o due gradini, ciascuno formato da un'asse, e larghi quanto la stanza, salgono da terra al pavimento. Il tetto di questa zona può essere a due spioventi, per evidenziare l'ingresso. Ma queste entrate non ben delineate appartengono solo a case di categoria che si potrebbero definire media e bassa, sebbene in quelle di categoria media ogni tanto si trovi un ingresso ben evidenziato, e perfino un po’ pretenzioso. Qualcuno potrebbe voler mettere in dubbio l'affermazione che nelle case normali l'entrata è spesso tracciata in modo abbastanza approssimativo.
L'ingresso delle case di categoria più elevata appare come un ampio portico aggettante, coperto da uno speciale tetto a due falde, che ha la parte anteriore con un'accurata decorazione a intaglio, e un'apertura che occupa tutta l'ampiezza del portico. Il pavimento è fatto di grandi tavole disposte perpendicolarmente rispetto alla soglia, nella quale è praticata la scanalatura per gli amado, o porte per la pioggia. Da questo pavimento si raggiunge quello superiore tramite uno o due gradini; sul bordo del pavimento, vicino ai gradini, ci sono le scanalature per gli shoji. Questo vestibolo ha la parete posteriore fissa, mentre le due pareti laterali hanno porte scorrevoli che immettono nelle stanze interne. Uno zoccolo di legno corre lungo i lati dell'ingresso, mentre la parte superiore del muro è intonacata. Di solito l'unico arredo del vestibolo è un basso pavimento, detto tsuitate; in passato sulla parete che stava dietro allo tsuitate venivano appese delle strane armi con una lunga impugnatura, ora visibili solo nei musei. Questo schermo non ha piaghe, la sua cornice è massiccia e laccata e poggia su grossi sostegni trasversali, anche questi laccati.
In certe case sia l'ingresso che il vestibolo hanno il pavimento di tavole, e gradini e pavimento hanno la lucentezza squisitamente uniforme dell'avorio, tanto che lo schermo decorato e i fusuma vi si riflettono come uno specchio d'acqua ombroso e tranquillo. Anche a questa zona non viene dato alcun risalto special, oltre all'aggetto del portico e al tetto a due falde che delimitano esternamente l'ingresso. Sembra che la veste architettonica che spetterebbe a questo ingresso importante sia stata trasferita al portone: battenti massicci che girano su cardini, catenacci, spranghe e tutto il resto; infatti i portoni, con la tettoia di travi e tegole sorretta da pilastri ugualmente possenti, ostentano chiaramente una solidità, che però in molti casi è solo fittizia.

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