Trecento

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TRECENTO

Il trecento è il secolo di Petrarca e Boccaccio, che da una parte rappresentano il culmine della civiltà medievale (autunno medio-evo), ma che per un altro aspetto anticipano la nuova civiltà dell'Umanesimo (pre-umanesimo).

AUTUNNO MEDIO-EVO
Il trecento è visto come il momento di un grandioso riepilogo ed insieme di tramonto della civiltà medievale.
PRE-UMANESIMO
Se si mette in evidenza la presenza di motivi che anticipano l'Umanesimo e si usa la definizione per questo periodo di "pre-umanesimo", si vuole piuttosto suggerire la necessità di un rinnovamento, di una rottura della continuità e l'inizio di un nuovo modo di pensare e di vivere, ispirato al mondo classico e volto ad una rivalutazione della vita nei suoi caratteri concreti e materiali.
SITUAZIONE ITALIANA
In Italia la cultura preumanistica ha una diffusione maggiore rispetto agli altri stati europei, e per questo motivo i poeti italiani di questo periodo, Dante, Petrarca, Boccaccio, ebbero un'influenza determinante sulle altre letterature europee.

TEMPO, LUOGHI E CARATTERISTICHE
Il periodo che va dal 1310 circa al 1450 circa vede l'affermazione degli stati nazionali in Francia, Inghilterra e Spagna, una crisi produttiva ed un crollo demografico in tutta Europa, ma allo stesso tempo un momento di grande fioritura artistica che fa del nostro paese la nazione guida nella letteratura e nelle arti. Infatti in questo periodo i signori avevano difficoltà ad investire il loro denaro ed a trasformarlo in capitale produttivo, perciò preferivano spenderlo nella commissione di opere d'arte e nell'attività di mecenati.
Le guerre che caratterizzarono questo periodo comportarono spese enormi ed accrebbero la crisi dell'economia; infatti i raccolti venivano distrutti o saccheggiati, ed a volte i sovrani non pagavano i debiti contratti con i banchieri (quasi sempre fiorentini) costringendoli a disastrosi fallimenti.
Si è soliti dividere questo lungo periodo in due età:
• 1310 - 1380
• 1380 - 1450
Nel primo periodo si assiste ad una lenta ma inesorabile crisi dell'universalismo medievale e dei suoi due massimi rappresentanti, Papa e Imperatore.
Il Papato è ormai molto meno influente nel nostro paese anche perché, dal 1309, la sede pontificia si sposta in Francia, ad Avignone.
L'Imperatore non è più in grado di far valere i suoi diritti in Italia me falliscono gli ultimi tentativi da parte degli imperatori tedeschi di ripristinare il loro antico potere: nel 1313 muore Arrigo VII, che tante speranze aveva alimentato in Dante.
In questo periodo inoltre si assiste al passaggio dai Comuni alle Signorie, nelle quali un solo signore concentrava in sé tutta l'autorità e amministrava tutto il potere e tutte le libertà comunali venivano soppresse. Si trattò indubbiamente di un processo di "rifeudalizzazione", che non comportò solo un ritorno all'antico, ma anche ad una riorganizzazione dello Stato. Le più importanti signorie del tempo erano sicuramente Milano (con i Visconti ed in seguito con gli Sforza), la Serenissima Repubblica di Venezia, Firenze (dove la forma di potere comunale si mantenne per tutto il '300, fino al tumulto dei Ciompi), Napoli (con gli Angioini, tra i quali si distinse solo Roberto d'Angiò), e lo Stato della Chiesa. Il problema maggiore fu proprio l'impossibilità per nessuno di questi di imporre il proprio potere e di unificare l'Italia in un unico Stato.

UNIVERSITÀ, CORTI E CENACOLI
I centri di elaborazione culturale si svilupparono essenzialmente attorno a tre tipi di istituzioni:
• Le Università
• Le Corti
• I Cenacoli
Le Università conobbero un processo di crescita e di diffusione per iniziativa degli stati nazionali e regionali. Esse incoraggiavano gli studi giuridici piuttosto che quelli teologici ed erano perciò volte a contrastare il controllo ecclesiastico dell'insegnamento. I docenti tendevano a trasformarsi in un ceto chiuso e separato e talora in una sorta di casta ereditaria, volta a favorire parenti ed amici.
Le Corti erano sedi di commissione di opere d'arte e di raccolta in biblioteche del patrimonio librario, mentre i signori offrivano il loro patronato a scrittori ed artisti (Mecenatismo).
Un fenomeno nuovo fu la nascita dei Cenacoli, forme di auto-organizzazione culturale degli intellettuali, che si riunivano per discutere e studiare i classici.

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