Terminologia roma antica

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Testo

Civiltà nuragica. il nome deriva dai nuraghi, abitazioni fortificate di forma circolare e munite di torri di avvistamento. L’economia si basava sull’allevamento. Civiltà sviluppata in sardegna.
Cultura villanoviana. il nome deriva da Villanova, città presso Bologna, si sviluppa nel II millennio nella fascia tirrenica, occupando Toscana, Emilia e parte del Lazio. I villanoviani conoscevano la lavorazione del ferro e l’agricoltura era tecnicamente evoluta. Probabilmente un’aristocrazia di guerrieri dominava sulla popolazione
Etruria. regione compresa tra l’Arno e il Tevere, formata dall’attuale Toscana, dall’Umbria occidentale e dall’alto Lazio
Etruschi. popolazione sulle cui origini ci sono diverse ipotesi, tra il VII e il VI sec diventarono una potenza marinara e il loro impero commerciale si estendeva dalla Francia Meridionale alla Sardegna e alla Sicilia. Nel 540 a.C. alleati con Cartagine, sconfissero i greci e imposero il loro dominio su Roma.
Lucumone. può significare signore o principe. Nella società etrusca era il capo dell’esercito, il sommo giudice e il supremo sacerdote. Questa carica scomparve nel IV sec e al suo posto fu istituito un senato che anualmente leggeva i magistrati con funzioni religiose e politiche.
Dodecapoli. termine greco che indicava una confederazione di 12 città, tra le queli esistevano accordi e patti di comune difesa. I centri più importanti erano: Tarquinia, Perugina, Volterra, Chiusi, Cortona, Arezzo Vulci, Roselle, Populonia e Fiesole.
Cause declino etruschi. le ragioni furono due:
1. conflitto tra aristocrazia e popolo che agì come una forza disgregante
2. lotta interna per il predominio che portò ad una mancata unità politica
Verso la fine del IV sec gli etruschi cominciarono a decadere: furono sconfitti sul mare dai greci e cacciati da Roma nel 509 a.C.
Vicus – Populus – Gentes – Familiare – Pater Familias.
I vici erano i villaggi in cui abitavano gli antichi abitanti del Lazio, controllavano un territorio agricolo-pastorale chiamato pagus.
I populi erano costituiti dai villaggi ed erano suddivisi al loro interno in gruppi parentali, cioè le gentes, e in gruppi nucleari, cioè le familiare.
Le gentes erano formate da diverse famiglie che avevano capostipiti in comune, costituivano l’aristocrazia ed erano l’equivalente dei ghenoi grei.
Il pater familias era il membro maschio più anziano ed esercitava un potere assoluto (patria potestas) su tutti i membri della famiglia.
Patronus-Clientes. il pater familias svolgeva il ruolo di patronus, cioè stringeva dei legami con i clientes, essi erano in genere contadini che riconoscevano l’autorità del patronus in cambio di protezione e benefici. Il patto tra clientes e patronus era sacro, basato sulla fides, e il venir meno ai reciprochi impegni poteva comportare sanzioni.
Fides. Questo termine a diversi significati, fedeltà, lealtà, assistenza, aiuto. È dovere su cui sono basati una serie di organismi e di comportamenti sociali e politici. Un esempio è l’istituto della clientela, fondato su un patto tra clienti e patroni.
I Colli. I colli su cui è stata fondata Roma sono Campidoglio, Palatino, Quirinale, Aventino, Celio, Vicinale ed Esquilino.
700-650 a.C. questo è il periodo durante il quale Roma, da un insieme di villaggi passò ad essere una città-stato. Secondo la leggenda Roma fu fondata nel 753 a.C da Romolo, dopo che egli uccise con un aratro il suo fratello gemello Remo perché aveva attraversato il solco che divideva il loro territorio.
Polis Greche → i popoli conquistati non avevano diritti
Roma → favoriva la fusione tra essa e i popoli sottomessi
Re. Aveva 3 funzioni: era il capo religioso, capo politico e capo militare. Solo egli possedeva la prerogativa di trarre gli auspicia, cioè di interrogare la volontà degli dei attraverso l’interpretazione dei segni naturali. Inoltre egli guidava l’esercito e aveva l’autorità di prendere decisioni in materia di pace e di guerra.
Imperium. termine latino che indica il potere assoluto in campo politico e militare del re sui cittadini. Da esso deriva imperator, cioè colui che guida l’esercito in battaglia (in pugna).
Plebei. Cittadini le cui famiglie non possedevano gentes. Inizialmente erano i piccoli proprietari contadini, molto poveri ma liberi. In seguito la mancanza del rapporto patronus-clientes poteva determinare la perdita della libertà per un contadino, infatti esisteva una legge che permetteva a chi concedeva un prestito di imporre personalmente pene nel caso il debitore non riuscisse a risanare il debito. Inoltre la plebe era afflitta dalla mancanza di terra, fenomeno reso più drammatico dalla crescita demografica in continuo aumento.
Curie. Sono le suddivisioni di ciascuna delle 3 tribù in cui era divisa la cittadinanza romana. Le curie e le tribù rappresentavano anche la base del reclutamento militare.
I Re. Ci furono 2 fasi:
1. LATINO-SABINA:
• Romolo: fondatore di Roma, fusione con i sabini, primi ordinamenti sociali e politici
• Numa Pompilio: istituzioni religiose e riforma del calendario
• Tullo Ostilio: conquista di Alba Longa e norme di diritto militare
• Anco Marzio: guerre contro lega latina e costruzione del ponte Sublicio e del porto di Ostia

2. ETRUSCA:
• Tarquinio Prisco: opere di bonifica e sistema fognario
• Servio Tullio: ampliamento del corpo civico, adozione tattica oplitica, riforma del reclutamento militare, riorganizzazione struttura amministrativa e costruzione mura serviane
• Tarquinio il Superbo: trasformazione della monarchia in dittatura
Divisione in base alla ricchezza.
FASE MONARCHICA
• Gli equites: la cavalleria
• La classis: la fanteria politica
• L’infra classem: coloro, che non avendo sufficiente ricchezza, sono esonerati dal servizio militare, vi partecipano nella funzione di fabbri, carpentieri o manovali.

FASE REPUBBLICANA
Popolazione divisa in 7 classi:
• gli equites: i cavalieri
• i pedites: i fanti, che comprendevano a loro volta 5 classi di ricchezza
• i proletari
ogni classe era organizzata in gruppi chiamti centurie (gruppi di cento)
510 a.C.
• il re etrusco Porsenna fu sconfitto dalla città di Cuma e altre città latine presso Aricia
• rivoluzione, voluta e guidata dalle gentes romane, che pose fine alla monarchia, così la città passò a un ordinamento repubblicano.
Ager romanus. Termine che indica il territorio dello stato romano. la sua distribuzione avvenne, probabilmente, prima del lavoro agricolo perché due iugeri di terra a ciascun cittadino non erano sufficienti a sostenere una famiglia. In età monarchica ci fu una privatizzazione della terra e le famiglie patrizie acquisirono grandi estensioni terriere in proprietà privata, chiamata dominium.
Ager compascus. Sono gli spazi residuali, cioè i terreni a pascolo esclusi dal controllo delle gentes e dei loro clienti, che rimanevano alle famiglie plebee.
Ager publicus populi romani. Era il territorio di proprietà della comunità politica nel suo insieme ed era formato dai territori conquistati con le vittorie militari o confiscati ai popoli sottomessi.
Conquiste→ ampliamento Ager publicus→ > territorio ai patrizi→ contrasto patrizi – plebei
Secessione. Essa consisteva nella separazione della plebe dallo stato romano, cioè i plebei si rifiutavano di continuare a far parte del suo meccanismo. Durante le secessioni i plebei si ritiravano spesso sui colli e si rifiutavano di partecipare alle attività comuni. Questo provocava un indebolimento dell’esercito, perché la difesa della comunità richiedeva la collaborazione militare della plebe.
Forme politiche proprie. La plebe cominciò a costituire organismi propri, spesso non riconosciuti dai patrizi, ad assegnarli compiti, a farli funzionare e cercare di farli diventare organismi statali.
Le 12 Tavole. Sono il più antico codice romano. le leggi vennero pubblicate nel foro su tavole di bronzo. Esse ridussero il potere del pater familias, intervennero sul nexum impinedo che fosse un tribunale a decidere la condanna e mantennero il divieto di matrimonio tra patrizi e plebei.
Tribuni della Plebe. Sono dei nuovi magistrati istituiti con la prima secessione nel 494 a.C., questi vennero riconosciuti dai patrizi solo nel 471 a.C.. I tribuni, considerati inviolabili, cioè non potevano essere condannati o arrestati, potevano convocare un’assemblea della plebe (concilium plebis) e io diritto di difendere i cittadini da alcune decisioni prese da un console. Il loro maggior potere stava nel diritto di veto, essi potevano infatti bloccare le decisioni di qualsiasi autorità.
Consoli.
sono i due magistrati supremi a cui era concesso l’imperium civile e militare.
Venivano eletti ogni anno.
Potere limitato da:
1. diritto di veto (bloccare decisioni)
2. breve durata
3. ne erano eletti 2 per limitare il potere di 1 singolo uomo
Senato. Organismo formato dagli aristocratici che guidavano le gentes (patrizi, da patrices, cioè figli di un pater), aveva il compito di eleggere il re e nel caso di morte del re le decisioni erano temporaneamente prese dal senato. in seguito, durante la fase repubblicana, diventò la sede delle discussioni politiche e dirigeva la politica romana.
Dittatore. Era eletto in caso di gravi crisi, assumeva la carica di capo dell’esercito ( magister populi) e l’imperium consolare. Egli rimaneva in carica fino alla fine della crisi o, comunque per un periodo massimo di 6 mesi.
Edili. Sono al servizio dei tribuni e assumono le funzioni amministrative in materia di opere pubbliche.
Pretori. Possono essere considerati dei vice-consoli perché sono dotati di imperium e il loro compito principale è l’amministrazione della giustizia civile.
Questori. Sono eletti dai consoli e si occupano di giustizia penale e di questioni finanziare, ma non sono dotati di imperium.
Censori. Eleggevano il senato e registravano i cittadini, inserendoli nelle classi di censo. Inoltre controllavano la pubblica moralità.
Comitia Curiata. È l’assemblea popolare romana formata da trenta curie riunite insieme. Non possedeva nessun potere decisionale, ma doveva approvare l’elezione del re con la quale gli concedeva l’imperium. Nella fase repubblicana la sua funzione politica comprendeva l’elezione dei consoli e della maggior parte delle altre magistrature. la deliberazione di leggi e lo svolgimento di alcune attività giudiziarie. Le sue ordinanze dovevano però avere l’approvazione del senato.
Lex Canuleia. legge voluta dal tribuno della plebe canuleio, fu approvata nel 445 a.C, essa aboliva il divieto di matrimonio tra patrizi e plebei.
Mos. Insieme delle norme di comportamento, da imitare, degli antenati. Mos (morale) è l’equivalente del greco ethos (etica) e il mos maiorum era la cultura degli antenati.
Ius. Termine che indica l’attenersi alle leggi, ciò che è conforme a una forma rituale.
Fas. Termine che indica le leggi religiose e le prescrizioni divine. Le regole che hanno origine divina sono indicate con le espressioni fas est (è giusto) e nefas (non è giusto).
Nobiltà plebea. È costituita da un gruppo ricco di origine plebea, proprietario di terre, ma escluso dai centri del potere a vantaggio di una minoranza di gentes patrizie. Questa utilizzò la plebe come forza contro i patrizi.
Leges Liciniae-Sextiae e lex Genucia. Queste, approvate verso la prima metà del quarto secolo, sancirono in modo definitivo la possibilità di accedere al consolato da parte della plebe.
La cooptazione. È la selezione, operata dall’alto, delle famiglie plebee giudicate affidabili e degne di essere condotte nella cerchia del senato e del consolato. Questo stava alla base del processo di trasformazione della classe dirigente romana.
Amicizia e hospitum. La prima era la relazione di parità tra gentes romane, il secondo era la relazione di parità con aristocrazie di un altro stato. Il modo più usuale per formare questi legami era il matrimonio.
Homines novi. Individui che per primi all’interno della loro famiglia accedevano alle magistrature. Se essi aspiravano alle cariche più alte dovevano superare parecchie difficoltà: dovevano pervenire il livello minimo di censo, quindi era inevitabile ottenere l’appoggio di qualche gens nobile, sottoponendosi al processo della cooptazione.
Nobilitas. Il nuovo gruppo dominante plebeo, formatosi dopo l’indebolimento dell’aristocrazia. Quindi un’oligarchia nobiliare aveva sostituito la precedente oligarchia patrizia.
Cursus Honorum. È il percorso nella carriera politica, dalle cariche meno importanti come gli edili a quelle più alte come i senatori, che un cittadino romano poteva compiere. Per iniziare bisognava aver prestato servizio militare per almeno 10 anni nella cavalleria o nella prima classe della fanteria. Il tribunato però era considerata una magistratura al di fuori del cursus perché era una carica che aveva obiettivi diversi, come ad esempio difendere i plebei e quindi non poteva passare dalla parte dei patrizi (cioè i tribuni non potevano diventare senatori).

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