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Sumиri
StoriaAntica popolazione della bassa Mesopotamia che si ritiene si sia ivi stanziata provenendo da
lontano, o via mare o piщ probabilmente scendendo dai monti dell'altopiano iranico per mettere a
coltura una regione per sua natura acquitrinosa. L'arrivo dei S. non и precisamente databile;
dall'analisi dello sviluppo culturale della zona si и propensi a situarlo all'inizio del periodo detto
di Uruk (fine IV millennio a. C.). In tal caso le principali innovazioni tecnologiche e culturali che
caratterizzano la civiltа sumerica (dalla scrittura all'architettura monumentale e a tutti gli elementi
della "rivoluzione urbana" al suo stadio maturo) non sarebbero stati portati con sй dai S. ma
progressivamente elaborati sul posto. Nella bassa Mesopotamia i S. coesistevano con altre
popolazioni: gli Accadi semitici, provenienti da ovest, e probabilmente una popolazione di
sostrato, postulata in base a elementi non sumerici. In questo quadro composito, i S. avevano
una netta prevalenza numerica, politica e culturale nelle cittа del sud (Eridu, Ur, Uruk, Lagas,
Umma, Suruppak, Nippur, ecc.), diminuendo verso nord dove prevalevano gli Accadi (Kis,
Esnunna, Assur, Mari, ecc.). Tra le varie cittа erano frequenti gli scontri, ma non sembra che essi
avessero una base nelle diversitа etno-linguistiche, ma solo in fattori territoriali ed economici.
Inoltre, mentre gli Accadi erano rinforzati da ulteriori infiltrazioni di genti semitiche, i S., isolati,
tendevano a diminuire e a essere assimilati, specialmente a partire dal 2350 a. C. (dinastia di
Akkad). Si considerarono perciт piщ propr. sumerici certi tratti culturali caratteristici del sud
rispetto al nord (come lo sviluppo della proprietа templare a scapito di quella familiare) o
caratteristici della fase preaccadica (come la concezione del dio quale proprietario dell'azienda
agricola che и la cittа-tempio, gestita per suo conto dal re). И perт discutibile rinviare a differenze
etniche la distinzione tra una cultura sumerica e una accadica, quando i due elementi
contribuirono insieme a costituirla progressivamente. Differenze regionali e diacroniche sono da
considerare normali e attribuibili a motivi interni. V. anche Mesopotamia.LetteraturaI testi letterari in lingua sumera, consistenti in tavolette fittili ed epigrafi su pietra,
abbracciano un periodo di tempo che, partendo pressappoco dal 3000 a. C. (IV strato di Uruk), si
estende fino alla scomparsa della civiltа mesopotamica. Per lo studio di essi occorre attenersi
preferibilmente al criterio dei generi letterari. Si considerano come generi i testi storici, gli inni,
gli scongiuri, i miti, i carmi epici, la letteratura sapienziale. I componimenti, privi di veri titoli,
venivano designati dalla tradizione sumera con le prime parole del testo. Fra i primi documenti
sono le iscrizioni di carattere storico, come la dedica del re Urnanshe al dio Ningirsu, assai
schematica, o l'epigrafe della Stele degli avvoltoi di Eannatum re di Lagas, piщ complessa. Molto
antica и la Lamentazione per Lagas, che ricorda con elenco monotono ma commovente le
distruzioni degli edifici sacri subite a opera di Lugalzagghisi di Umma. Il testo degli inni, che
ebbero carattere sacro e rituale, и spesso fornito di note relative al tipo del canto e all'uso degli
strumenti musicali che lo accompagnavano durante le cerimonie pubbliche. Notevole и l'inno
dedicato a Ininn, la Ishtar dei Babilonesi, celebrata come divinitа del piacere e della guerra. Fra
gli inni indirizzati ai templi и interessante la Descrizione di una festa all'Ekur (nome del tempio)
in Nippur, in cui и rappresentata con efficacia l'animazione festiva. Composizioni d'importanza
poetica oltre che rituale sono gli scongiuri, rivolti specialmente contro demoni e spiriti cattivi,
responsabili di malattie e di sofferenze. I miti, canti epico-religiosi collegati con le cerimonie del
culto, hanno talora carattere cosmogonico e preannunciano quelli in lingua accadica come l'
Enuma elish. Molto interessante fra i miti и il poema di Ziusudra, una specie di Noи
mesopotamico, che si salva dal diluvio per mezzo di un'immensa nave. Fra i carmi epici hanno
particolare importanza Gilgamesh e la terra della vita, Morte di Gilgamesh, ecc. Alla letteratura
sapienziale appartengono raccolte di proverbi e di massime, non sempre facilmente intelligibili, e
componimenti detti adamanduga, cioи dispute concettuali, come tra estate e inverno, tra zappa e
aratro, tra bue e cavallo. Durante il cosiddetto rinascimento sumero, ai tempi della III dinastia di
Ur (2112-2004 a. C.), per il quale si hanno documenti con annotazioni di carattere cronologico
(come l'identificazione di un anno con un avvenimento dinastico-religioso) furono composti inni
encomiastici ai sovrani, come quello per il re Sulgi, contenente lodi della sua forza e della sua
giustizia. Nello stesso periodo si distinse Gudea, re-sacerdote di Lagas, a cui appartengono
iscrizioni celebrative della pietа religiosa e dello spirito pacifico del sovrano e, fra l'altro, un inno
comunemente denominato Sogno di Gudea, contenente gli ammonimenti del dio Ningirsu per la
costruzione e l'inaugurazione del suo tempio e la descrizione dell'opera infaticabile del re.
Questo testo и la piщ lunga composizione sumera a noi giunta.
Malgrado la decadenza politica, i S. mantennero il loro dominio culturale durante il II millennio a.
C. e la loro lingua continuт a essere usata in sede letteraria, benchй non fosse piщ parlata. Testi
sumeri vennero trascritti nei sec. XV, XIV, XIII a. C. anche fuori del territorio mesopotamico,
accompagnati talvolta dalla traduzione babilonese.ArteL'arte sumerica si svolse attraverso quattro fasi: predinastica (3100-2900 ca.), protodinastica
(2900-2400), accadica (2375-2180; v. Akkad), neosumerica (2112-2004), per proseguire poi nella
cosiddetta arte babilonese (v. Babilonia). Il materiale reperito, per quanto scarso, permette di
valutare la grande originalitа formale e figurativa di quest'arte, al di lа delle influenze iraniche o
centrasiatiche. Al periodo predinastico risalgono i primi esempi di un'architettura monumentale
religiosa, rispondente nei suoi caratteri alla concezione mesopotamica secondo la quale la
cittа apparteneva a una divinitа da cui derivava il suo benessere. Esempi tipici di questa
architettura, realizzata in mattoni d'argilla (per la scarsitа di pietra) sovrapposti a costituire
massicce mura, sono il tempio di Eridu e, piщ significativo per grandiositа e strutture, il Tempio
Bianco di Uruk (Warka), dedicato ad Anu, formato da una cella con nicchie e innalzato su una
piattaforma di 15 m cui si accedeva tramite una scalinata. Giа attraverso questi monumenti
predinastici si venne configurando quella struttura che fu poi tipica di tutta l'area mesopotamica,
della ziqqurat, torre a gradini creata dal sovrapporsi di piattaforme decrescenti in una ricerca di
elevazioni che rispondeva a precise esigenze religiose: questa sorta di "montagna sacra" infatti
costituiva il mezzo di comunicazione tra l'uomo e il mondo delle divinitа. Nel periodo
protodinastico il tempio divenne un centro non solo religioso ma anche economico e si arricchм di
magazzini, botteghe artigiane, uffici, ecc. Solo al tempo della III dinastia di Ur (2112-2004)
apparve anche il palazzo regale e nello stesso tempo si fissт la tipologia classica della ziqqurat
(templi di Ur, Ur-Nammu, Larsa, ecc.). Notevoli documenti provengono dal campo dell'arte
figurativa. I primi sigilli a cilindretto recano scene agresti, di sacrifici, di battaglie rese con vivace
naturalismo, esempi di un'arte destinata ad avere una grande fioritura anche in seguito. Accanto
ai sigilli si trovano opere piщ impegnative, come il vaso cilindrico di alabastro di Uruk (Museo di
Baghdad); le tazze e i vasi rituali in pietra con vigorosi altorilievi di tori e leoni; la maschera di
Uruk nota come "dama di Warka", in alabastro, di superba tensione geometrico-realistica. Solo
nel periodo protodinastico compaiono le statue, eseguite in diversi materiali (marmo, diorite,
gesso o altro), nella tipologia unica dell'offerente in preghiera davanti alla divinitа. Esempi illustri
sono le statue di Tell Asmar, dallo stile plastico geometrico che trae speciali risorse dalle rigide
barbe trapezoidali, dai grandi e ieratici occhi sbarrati, dalle rigide gonne, come pure quelle,
sempre raccolte nel severo modulo della statua-blocco, rinvenute a Mari, Lagas, El Obeid
(Louvre, Museo di Baghdad, British Museum). Anche nel campo della scultura a rilievo in pietra si
possono enumerare opere di estremo interesse, come la cosiddetta Stele degli avvoltoi, che
illustra la vittoria del re Eannatum su Umma, o quella, giа del periodo accadico, di Naram-Sin,
impostata su una linea ascensionale che tende a esaltare la figura del sovrano posta alla
sommitа. Il serrato stile sumero si afferma anche nelle incisioni del vaso d'argento di Entemena
(Louvre), nei tori in rame del tempio di El Obeid (British Museum) e nei bronzetti. Di grandissimo
interesse per la documentazione che offrono sull'abilitа dei S. nella lavorazione dei metalli e
nell'arte dell'intarsio, sono gli oggetti preziosi ritrovati nelle tombe di Ur, in oro e argento con
intarsi di lapislazzuli, calcare rosso, conchiglie di madreperla; celebre lo "stendardo" a due
facce, con scene di trionfo e banchetto su tre registri. Con la rinascita del mondo sumerico, le
nuove ambizioni monumentali improntano sia architettura sia scultura. Accanto alle tradizionali
statue di oranti, ora in grandezza naturale, di grande interesse sono le statue-ritratto, tra cui
quelle di Gudea di Lagas (ca. 30) e di Ur-Ningirsu, dove l'abituale stereometria tende ad
addolcirsi in un gusto piщ descrittivo. La simbologia animale persiste nelle statuette di tori
androcefali coricati (Museo di Baghdad e Louvre), prototipi del genio guardiano assiro.
Tradizionalmente collocata tra le arti minori и la produzione sumerica di gioielli in metalli
preziosi.
BibliografiaPer la storia: J. C. Margueron, Mйsopotamie, Ginevra, 1965; H. Frankfort, Arte e architettura
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