storia appunti XV secolo

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Testo

XV secolo
Formazione delle Signorie
In Italia assistiamo alla formazione delle signorie;
Signoria: territorio dove una città svolge un ruolo egemone rispetto al territorio questione;
La città e il territorio sono teoricamente dell’imperatore tedesco ma in pratica le leggi e i regolamenti vengono stabiliti dalla stessa; all’imperatore vengono pagati dei tributi.
Le signorie sono governate da una famiglia potente, queste, si mettono in luce per due diversi motivi, quello economico (Firenze, provvedono a dare lavoro alle persone) oppure militare (Sforza, si impongono sulle altre famiglie).
Gli organi comunali solitamente sono costituiti da amici della famiglia che governa.
All’interno di questo secolo assumono un ruolo molto importante perché è proprio grazie a queste che viene garantito un periodo di pace e stabilità politica (conseguentemente anche stabilità economica) che permetterà ai borghesi di arricchirsi e di aumentare poi il livello culturale dell’epoca.
Lo status symbol dell’epoca è rappresentato dal numero di artisti e dalla quantità di opere d’arte presenti i città.
Francesco Petrarca
Alla fine del ‘300 rappresenta un personaggio di chiave per la cultura italiana.
Inaugura la filologia;
Filologia: disciplina che ricerca il significato originale di una parola, frase, pagina, opera intera, riportando tale significato al contesto storico in cui nasce quell’opera;
È un momento epocale perché dai testi antichi si prendevano soltanto quelle frasi che potessero aiutare l’insegnamento della dottrina cristiana e venivano raccolte nei summae, libri che servivano per l’istruzione dei chierici nelle scuole religiose.
Problema dell’auctoritas: nell’anno 0 nasce Cristo, attorno al suo messaggio nascono i vangeli e la religione cristiana, dagli antichi viene vista come una follia perché prende l’etica antica e la ribalta (uomini uguali). Il problema è che questa non ha appoggi e si deve confrontare con il pensiero dei grandi filosofi antichi perciò bisogna trovare una tradizione anche se non si hanno fondamenti.
Per risolverlo viene usata la patristica;
patristica: (II, VIII sec d.C.) revisione del pensiero antico in un contesto cristiano;
Auctoritas: fondare la dottrina cristiana su basi solide realmente esistite;
Summae: riassunti, si cominciano a copiare piccoli libri che riassumono la dottrina cristiana
Petrarca si chiede come possono delle frasi pagane costruire una dottrina come quella cristiana, perciò inizia a studiare i pezzi copiati con la filologia, con Petrarca nasce l’umanesimo
Umanesimo: deriva da humanitas o humanae litterae (cultura classica), consiste nello spostamento dell’attenzione da Dio all’uomo, in quanto tema dei classici è l’essere umano e non Dio;
L’umanesimo (fenomeno letterario) è collegato al rinascimento perché sono entrambi nuovi modo di vedere la realtà.
Culturalmente il medioevo finisce con Petrarca (fine ‘300).
1300
1400
Fine 1400
1500
Umanesimo
Rinascimento Italiano
Fallimento Signorie
Rinascimento Europeo
Concilio di Ferrara – Firenze
1435 – 1438
comincia un concilio per cercare di riconciliarsi con lo scisma d’oriente (1054) si riesce a firmare un accordo che però fallirà.
Corpus Platonicum
A Ferrara arriva un vecchio sacerdote greco ortodosso di nome Pletone che porta con sé una cassa di libri contenente il corpus platonicum (tutte le opere di Platone rivisitate in chiave neoplatonica).
Neoplatonismo: rivisitazione della filosofia platonica in chiave spirituale e religiosa con particolare approfondimento dei temi riguardanti l’anima e di quelli che possono trovare accettazione nella dottrina cristiana.
Gli elementi di concordanza fra neoplatonismo pagano e dottrina cristiana sono:
• Centralismo del ruolo dell’anima
• Dualismo spirito materia e conseguente modificazione dell’aspetto corporeo della realtà (spirito esaltato, corpo mortificato)
• Esaltazione del ruolo dell’intuizione dal punto di vista gnoseologico (momento noetico)
I testi neoplatonici sono stati scritti nei secoli a cavallo della nascita di Cristo, il massimo esponente di questa corrente filosofica è Plotino (II sec d.C.).
Cosimo de Medici chiede a Marsilio Ficino (filosofo fiorentino) di tradurre tutte le opere componenti il corpus platonicum in cambio di una casa, villa Careggi.
Questo filosofo a villa Careggi apre l’accademia neoplatonica, quando compare il neoplatonismo nella cultura italiana Aristotele, che fino a poco tempo prima era considerato un filosofo molto importante, scompare. Le uniche roccaforti degli aristotelici sono le università di Padova (perché in mano ai domenicani) e in parte di Bologna.
Corpus Hermeticum
Arrivano altre opere e Cosimo de Medici ne commissiona ancora a Ficino la traduzione.
Corpus Hermeticum: insieme di libri che la tradizione attribuisce ad un unico autore di origine divina chiamato Hermete Trismegisto (Hermete tre volte grande, identificabile col dio egizio Theuth)
Questi libri parlano di magia e scienze occulte (formule esoteriche), in particolare la specialità della magia egizia riguardava la possibilità, attraverso formule e riti magici, di infondere la vita in corpi inanimati (statue), secondo i rinascimentali sono databili alla notte dei tempi,ora sappiamo invece che la maggior parte di questi libri sono databili tra il II e il III secolo d.C. e sono anche per la maggior parte opera di autori arabi spesso anonimi.
La Qabbalah
Insieme all’interesse per l’ermetismo, in Italia si diffonde anche l’interesse per il ramo profano della Qabbalah.
Quabbalah: disciplina che nasce nel contesto religioso dell’ebraismo e consiste nella ricerca di interpretazioni nascoste dei libri del pentateuco (genesi, esodo, deuteronomio, numeri, levitico) attraverso la tecnica di incrocio di lettere e numeri che si basa sulla corrispondenza di tali nell’alfabeto ebraico (aleph = 1);
Nel corso dei secoli si diffonde anche in Europa questo ramo che riguarda appunto il potere dei numeri e le loro combinazioni magiche.
Pico della Mirandola
Protagonista della diffusione è Pico della Mirandola, pensatore, erede della piccola signoria dei Pico e tra gli eruditi più straordinari del XV secolo, conosceva greco, ebraico, latino, aramaico, francese e tedesco, lingue che aveva appreso sin dalla giovane età nella biblioteca di famiglia costruita e arricchita dai suoi avi, studioso di magia e anche esperto di mnemotecniche (tecniche mentali) conosciute sin dall’antichità, e che permettono ad un individuo di poter comprimere nella mente migliaia di informazioni organizzandole secondo una struttura architettonica che si ispira a edifici complessi come teatri e anfiteatri.
Riunisce un congresso perché aveva il desiderio di conciliare tutte le religioni, scrive un libro contenente 900 tesi in cui enuncia vari motivi per dimostrare che la filosofia e la religione hanno un ceppo comune; nel prefazio di questo libro (de dignitate hominis) afferma che l’uomo è l’unico essere vivente capace di forgiare il proprio destino.
Signoria e Principato
Le signorie sono dei poteri di fatto, in quanto hanno la capacità di consolidare il potere e si vogliono assicurare la continuazione della famiglia.
Per ottenere l’ereditarietà vanno dai titolari del territorio (Papa o Imperatore) chiedendo un titolo nobiliare, in cambio ne riconoscono l’autorità e continuano a versare delle tasse presso di loro.
Si fanno nominare principi, legittimazione giuridica di un potere sostanziale non ancora riconosciuto dal punto di vista giuridico.
Questi poteri vengono concessi perché l’impero tedesco si sta indebolendo a causa della perdita del controllo dei territori, nominando dei principi, l’imperatore, riesce cosi ad assicurarsi il controllo delle città italiane.
La prima signoria ad essere nominata principato è quella dei Gonzaga di Mantova (fine ‘300), l’ultima invece è rappresentata dagli Este di Ferrara (fine ‘400).
La Caravella
Nel XV secolo i grandi mercanti europei cominciano ad essere stanchi di comprare oro e argento attraverso l’intermediazione delle popolazioni arabe del Nord Africa, in aiuto a questi mercanti c’è un’invenzione dei portoghesi, la caravella.
Agli inizi del ‘400 i portoghesi inventano questo tipo di nave che consente di muoversi meglio perché essendo piccola e leggera è molto maneggevole, e ciò impedisce ai navigatori di perdersi fra le correnti oceaniche, grazie a questa scoperta si trova il modo di rendere maneggevoli le vele quadrate.
Tecniche di Combattimento
Viene inventata la spada da lato che ha le seguenti caratteristiche:
• Ha due anelli per il controllo
• Pesa 2 kg
• È fatta su misura
• È affilata a doppia lama
Achille Marozzo, grande maestro d’armi bolognese che scrive un trattato sul metodo di combattimento (tecniche per uccidere l’avversario).
In questo periodo viene anche utilizzata la rotella;
rotella: scudo leggero di metallo presente nel braccio non armato.
Nicolò Machiavelli
“Il fine giustifica i mezzi”: il principe pur di conservare il proprio potere e la propria autorità può ricorrere a qualsiasi cosa, anche eliminare fisicamente gli avversari.
In questo caso il potere del principe non ha limiti.
Il Regno di Spagna
Gli Aragonesi cacciano gli Angiò dal regno di Napoli e dominano tutto il meridione.
In Spagna ci sono tre regni; Regno d’Aragona, Regno di Navarra, Regno di Castiglia; grazie al matrimonio di Isabella di Castiglia e Pietro d’Aragona due di questi si uniscono e pian piano riescono a inglobare anche il terzo. Nasce il Regno di Spagna con il conseguente aumento del potere spagnolo.
Nel 1492 gli arabi vengono cacciati dalla Spagna, inizia anche la persecuzione degli ebrei e dei moriscos (ebrei convertiti)
Pace di Lodi
Trattato stipulato nel 1454 tra le signorie di Milano e Venezia a cui, successivamente, si aggiungeranno anche le altre signorie.
Finisce quando nel 1499 i Francesi conquistano Milano e Leonardo da Vinci fugge in Francia.
La Stampa
Nel 1452 Gutemberg inventa i caratteri mobili, grazie a questi si possono ottenere dei libri ad un costo molto più basso rispetto a quelli scritti a mano dagli amanuensi; il primo libro ad essere stampato è la Bibbia. Questa tecnica in realtà era già conosciuta dalle popolazioni cinesi solo che non era utilizzata in quanto la scrittura con gli ideogrammi ha moltissimi caratteri quindi, per motivi più pratici si preferisce scrivere a mano.
Inizialmente si stampava su papiro, un rotolo equivale a circa 20 fogli A4, quando però nel ‘400 arriva la carta costituita di cellulosa dall’oriente, si preferisce stampare su di essa.
La Questione d’Oriente
I Balcani sono stati un territorio di lotta fra Ottomani e Cristiani fino al 1921; nel Cossovo (piana dei merli) i serbi riuscirono a sconfiggere gli ottomani pagando un grande tributo di sangue, dal 1456 i vinti iniziano ad attaccare i cristiani.
In questo periodo nasce anche la leggenda del conte Dracula. Infatti il principe Vlad dopo aver ucciso un gran numero di nemici, per dimostrare le sue capacità, in una strada fa impalare tutti i cadaveri dei nemici.
La Russia
In Russia si afferma la famiglia Romanov, gli Zar vivevano a Mosca (zar deriva dal latino caesar) e avevano al loro seguito dei vassalli i Boiardi.
Boiardi:
• Non trasmettevano il feudo per ereditarietà
• Avevano pochi diritti
• Non potevano avere eserciti molto numerosi per prevenire una possibile rivolta
• Non esiste un diritto feudale complesso
Nel 1453 c’è la caduta di Costantinopoli.
Riassunto libro
Pagine 111 – 112 – 113 – 114 - 116
Inizio 15° secolo Europa composta da regni, principati laici ed ecclesiastici, feudi, stati cittadini; confini molto rarefatti, alcuni stati avevano domini anche in altri (Papa – Avignone).
- Monarchie elettive: Europa composta da 16 regni, in 6 di questi re eletti da famiglie nobili poi in 3 si arriva alla monarchia ereditaria.
- Sovranità imperiale: nel sacro romano impero germanico l’imperatore aveva poteri sui principi e su alcune città (città libere). L’imperatore doveva però agire con l’approvazione della dieta (parlamento). Esisteva la nobiltà minore, dotata di piccoli feudi, gli stati baltici non facevano parte dell’impero.
- Poteri dei ceti nobiliari: in Boemia, Ungheria e Polonia, ceti nobiliari si assicuravano il potere eleggendo un re straniero, altro motivo perché non erano monarchie nazionali era perché erano paesi etnicamente compositi.
- Monarchia papale: papato monarchia elettiva, eletto dal collegio dei cardinali, uniche limitazioni dei suoi poteri erano i concordati con le grandi monarchie europee. Papa anche sovrano di uno stato (Italia centrale), però si inizia ad interessare troppo alla politica, Roma diventa luogo pieno di artisti, l’appoggio a questo movimento evidenzia il distacco tra chiesa e problemi religiosi.
- Unione territori sotto unica corona: la monarchia nazionale è un’eccezione, solitamente (nelle monarchie elettive) ci sono le unioni di vari stati sotto un unico re, quando il sovrano muore gli stati tornano ad essere singoli. Unione stabile Danimarca Svezia Norvegia. Più stabili i casi in cui vari stati sotto il governo di una dinastia ereditaria (Aragona, vasto dominio mediterraneo).
- Stati dinastici compositi: tre insiemi di patrimoni territoriali denominati dal nome della dinastia che governava, Asburgo, Savoia, Borgogna.
Esistevano anche delle repubbliche il cui governo era affidato a magistrature con un mandato soggetto a scadenza, il doge era eletto a vita ma rispettava comunque i principi repubblicani.
- Italia Svizzera e impero: Italia ha smesso di essere terra di repubbliche nel 1330, ora rimangono cm tali solo le città di Venezia, Genova, Pisa, Lucca, Siena, Firenze.
In Svizzera, i cantoni urbani e montanari si erano uniti ottenendo, da parte degli Asburgo, la considerazione di territori autonomi, essi avevano gli stessi doveri delle città libere ma erano molto più indipendenti. Le città libere infatti dipendevano direttamente dall’imperatore, mentre le altre erano comunque sottoposte a vincoli di vassallaggio.
- Hansa tedesca: le città tedesche solitamente si riunivano in leghe, di queste una molto importante fu la lega anseatica che riunì tutte le città baltiche e riuscì a mantenere la sua autonomia nei confronti dell’ordine teutonico e della Polonia diventando cosi una vera e propria potenza politica.
- Declino stati cittadini: dopo il forte movimento di autonomia da parte delle città si arriva a un movimento di sottomissione (Firenze sotto la dinastia Medici). Le città persero ogni autonomia venendo poi assoggettate ai maggiori stati regionali.
Pagine 120 – 122 – 123
- compagnie di ventura italiane: principi italiani hanno più soldi pagano mercenari per combattere, dai letterati e filosofi del tempo viene visto male perché dicono che gli italiani hanno perso il loro spirito civico, sono diffidenti dai guerrieri perché hanno paura che passino al nemico se questi paga di più e poi saccheggiano le città.
- Condottieri: gli stati italiani prediligono rapporti con una sola persona che poi provvederà a ingaggiare dei soldati, l’efficienza di questi condottieri dipendeva dalla puntualità del pagamento. I condottieri venivano ricompensati con statue equestri.
- Truppe mercenarie in Europa: i sovrani europei si servirono dei mercenari perché da un punto di vista militare erano addestrati al combattimento. La grande novità fu rappresentata dalle squadre di fanti armati con picche lunghe 5 o 6 metri.
- Monopolio della guerra: parte del malessere politico e sociale dei regni era dato dalle turbolenze provocate dalla nobiltà nel cercare di impadronirsi del potere, questi disagi vengono fermati grazie alla formazione di eserciti permanenti da parte dei sovrani, la guerra divenne un’attività sempre più costosa che la nobiltà non si poteva permettere. La sovranità ottenne cosi il monopolio della guerra.
- Armi da fuoco: la polvere da sparo venne scoperta in Cina nell’ XI secolo, venne importata in Europa ma le armi erano ancora molto rozze e a volte i cannoni esplodevano tra le mani degli artificieri, questo tipo di armi iniziò ad avere un’influenza nelle battaglie a partire dalla metà del XV secolo, inizialmente i cannoni venivano fatti di ferro, poi per comodità di lavorazione iniziarono ad essere costruiti in bronzo, anche se più costoso, richiedevano comunque una gran potenza di traino.
- Due tipi di artiglierie: in principio servivano soltanto a disseminare il terrore fra la gente, poi vennero diversificate a seconda della loro possibile funzione, alcune servivano come arma da sfondamento, altre invece si andarono a specializzare fino a diventare portatili, servivano per falciare la fila del nemico.
Pagina 127
Vedi appunti machiavelli
Pagina 140
- Firenze dalla repubblica oligarchica alla signoria: verso il 1420 lo stato di Firenze comprendeva circa i 2/3 dell’attuale toscana, la rivolta dei ciompi aveva lasciato un ricordo di paura nell’oligarchia fiorentina, perciò si era installato un regime poliziesco che impediva qualsiasi tipo di organizzazione fra i ceti artigianali. Quando i diverbi all’interno della classe dirigente iniziarono ad accentuarsi Cosimo il vecchio de Medici provò, appoggiato dalle classi artigianali, a impossessarsi del potere, il tentativo fallì e venne esiliato, l’anno dopo però rientrò a Firenze e cacciò i sovrani. I Medici si occupavano della produzione e del commercio di tessuti pregiati e amministravano i beni del Papa.
- Il ritorno del Papa a Roma e lo stato pontificio: il papa era ad Avignone perciò lontano da Roma, alla metà del trecento pareva che la città dovesse diventare un’originale forma di comune ad opera di Cola di Rienzo che però rimase ucciso in una sommossa a causa dell’odio suscitato nel popolo romano. Alla fine della cattività Avignonese il papa torna a Roma (1377) si hanno però due papi, un papa e un antipapa. Col rimpatrio del papa il controllo del Lazio si riacquistò, ma nel resto dei territori pontifici si crearono delle signorie.
- Gli aragonesi nel regno di Sicilia e di Napoli: il regno di Sicilia e di Napoli venne affidato a Carlo I duca d’Angiò, però la Sicilia di ribellò chiedendo aiuto agli Aragona. Dopo una guerra fra Angioini e aragonesi il re Alfonso V d’Aragona riuscì a impossessarsi anche del regno di Napoli.
Gli Angioini ricompariranno sui troni delle monarchie di Polonia e Ungheria.

Pagine 142 – 143 – 144
- le guerre di predominio e la pace di Lodi: verso il 1420 il duca di Milano controllava tutta la Lombardia; la sua espansione venne interrotta da un’alleanza stipulata tra Venezia e Firenze; con la morte del duca si estinse la dinastia dei Visconti che venne però rimpiazzata nel 1450 dalla dinastia degli Sforza giunti al potere grazie al matrimonio della figlia del duca con Francesco Sforza. Venezia gli dichiarò immediatamente guerra; questo conflitto però terminò quando Costantinopoli venne invasa dai turchi e venne stipulata la pace di Lodi (1454) fra Venezia e Milano (Venezia lasciava stare gli Sforza e loro rinunciavano a Bergamo e Brescia). A questa alleanza pian piano si aggregarono anche altri stati e cosi facendo la diplomazia venne sostituita alla guerra.
- La fragilità del sistema dell’equilibrio: la pace di Lodi venne formalmente rispettata per 40 anni, ma ciò non implicava la scomparsa delle tensioni fra i vari stati, anzi, ogni stato cercava di mettere i bastoni fra le ruote agli altri. La politica dell’equilibrio fu più spesso apparente che reale, nessuno dei governanti italiani riconosceva come definitivo l’assetto territoriale.
- La debolezza politica degli stati italiani: gli stati italiani possedevano strutture amministrative molto evolute, negli ultimi decenni però, anche nel resto d’Europa si stavano affermando dinastie nazionali impegnate in uno sforzo di costruzione statale più elevato rispetto a quello raggiunto in Italia. Gli stati italiani potevano contare su una maggiore esperienza in fatto di diplomazia, ma nel caso fosse scoppiata una guerra rischiavano di non essere in grado di mobilitare risorse ed eserciti pari a quelli degli avversari. La maggiore debolezza italiana però era quella dal punto di vista politico perché tutti i principi erano pronti a fare saltare l’accordo di equilibrio stipulato con la pace di Lodi.
- La prima fase delle guerre d’Italia: quando il re di Francia, Carlo VIII, rivendicò il possesso dei territori napoletani in quanto discendente della famiglia Angiò, il duca di milano gli offrì il suo appoggio e lo fece passare attraverso la lombardia. Il signore di Firenze, minacciato da un possibile attacco seguì l’esempio dei milanesi ma questo gli costò il potere, infatti i fiorentini una volta finito il transito delle truppe francesi si ribellarono e ricostituirono la repubblica. Quando il re francese arrivò a Napoli riuscì a riconquistare la campania ma, non appena i signori delle città che gli avevano consentito il passaggio si resero conto che ora Carlo possedeva il più grande territorio italiano si allearono in una lega. Il re ritenne più saggio tornare in francia e nel tragitto, sul fiume Taro si imbatté nell’esercito della lega italiana che, nonostante la superiorità numerica, non riuscì a infliggergli la sconfitta. Il regno di Napoli tornò al precedente sovrano riconquistato grazie all’aiuto degli spagnoli e dei veneziani.
- I francesi occupano Milano: quattro anni dopo il uovo re francese Luigi XII pensò di ritentare la conquista del regno di Napoli ma questa volta provò anche a conquistare quello di Milano. Stretta un’alleanza con Venezia e il papa riuscì nella sua impresa (Venezia poteva conquistare Cremona, il papa ebbe un sostegno per il figlio). Luigi prima occupò Milano, poi, l’anno successivo riuscì anche a cacciare gli aragonesi dal regno di Napoli.
Pagine 148 – 149 – 150 (sul libro)
Pagine 159 – 160 – 161 – 162
- L’impero Bizantino e la grande Serbia: I veneziani occupavano la Grecia, Bisanzio aveva perso l’isola di Rodi ed era soggetta alla pressione dei bulgari e dei serbi. Il re Stefano IX Dusan creò una grande Serbia occupando il principato di Epiro e Albania e ponendo i bulgari in condizione di vassallaggio.
- L’espansione ottomana: Immigrazione turchi nomadi convertiti all’islam lasciarono un’impronta in Anatolia (Turchia), tribù nomadi diventarono sedentarie nel giro di un paio di generazioni. Dinastia degli ottomani destinata a dominare fino al 1922; L’espansione ottomana, conquistano Adrianopoli.
- La scarsa solidarietà dei latini e la resistenza dei serbi;
- Il tentativo di riunificazione delle chiese cristiane;
- La sconfitta dell’Ungheria e la presa di Costantinopoli: Ungheria, crociata contro i turchi.
Pagine 162 – 164 – 165
- Il principato di Lituania e la Prussia teutonica: Tribù lituani si impossessano di Russia Bianca Kiev e Ucraina Occidentale; Unione dinastica polacco-lituana, lituani cristiani; Sconfitta dei cavalieri teutonici che cedono Prussia Occidentale (Prussia Orientale Teutonica).
- Dal principato di moscovita agli zar di Russia: Russia settentrionale fuori dominio Orda D’Oro, principati subiscono scorrerie tartari. Mosca tenta di sottrarsi alla sottomissione dei mongoli. Moscovita continua a versare tributi finché orda d’oro più debole. Principe di Mosca dichiara autonoma chiesa russa. Mosca terza Roma dopo quella antica e dopo Costantinopoli. Zar chiama architetti italiani (Cremlino).
Pagine 175 – 176
- Vie commerciali con l’oriente: Prodotti del lontano oriente viaggiano via terra, principali punti di arrivo Mar Nero e Costantinopoli. Venezia e Genova interessi commerciali a Costantinopoli. Fine 300 percorsi Asia centrale più rischiosi, prodotti che arrivano attraverso il Mar Rosso.
- Concorrenza fra Genova e Venezia: Nel Mediterraneo orientale veneziani battono genovesi. Monopolio della vendita del pepe e spezie in Europa. Fortune economiche Venezia, uva passa, vini greci, sale, zucchero. Da Cipro le due città esportano cotone e vino; piantagioni di canna schiavitù, economia schiavista.
Pagina 178 - 180
- Navigazione a remi e a vela:(a remi sarà con i remi…e a vela con il vento…e come vuoi che si muovessero le navi????cretino!) nave più comune Galera lunga e stretta, una o due vele quadre più remi; sia nave da carico che da guerra, gran parte del carico approvvigionamento; Galera Mediterranea usata dai genovesi e successivamente dai veneziani → niente vogatori, equipaggio ridotto, più merci.
- Lo scambio delle tecniche: Vela triangolare, bussola, carte nautiche, portolani (fornivano descrizione coste e punti di approdo)
- La navigazione atlantica : Necessario stabilire dove ci si trovava, difficoltà navigazione, si accettava la sfericità della terra perché ci si muoveva sui meridiani (quadrante astrolabio).
- Le prime esplorazioni dell’Atlantico meridionale: (F.lli Vivaldi) Maggior parte viaggi direzione nord Golfo di Biscaglia, ai fratelli Vivaldi è stata attribuita l’intenzione di attraversare l’Atlantico. Muoiono! Alcuni genovesi avvistano Madera e la Canarie.
Pagina 181
- crocevia di Lisbona e avamposto di Ceuta: Portogallo più piccolo stato cristiano; monarchia senza influenza della nobiltà. Lisbona città molto fortunata per la collocazione (punto importante per i traffici di merci). Primo atto politica portoghese verso l’Africa fu una crociata contro i musulmani, i portoghesi conquistarono Ceuta, città molto importante per continuare a combattere contro gli infedeli e per garantire la sicurezza nello stretto di Gibilterra.
- Portoghesi doppiano il capo Bojador: le prime imprese atlantiche servivano a perlustrare le coste dell’africa per poter poi proseguire la crociata, grazie a queste i portoghesi scoprirono le Azzorre e riuscirono a doppiare il capo di Bojador.
Pagine 182 - 183
- le motivazioni economiche dei viaggi: volevano comprare l’oro direttamente dall’estrattore, saltando così la mediazione con i musulmani; a Madera iniziarono a produrre un pregiato vino e introdussero la canna da zucchero (catturavano gli schiavi per farli lavorare nelle piantagioni).
- La ricerca del passaggio verso l’oceano indiano: i portoghesi mantenevano l’assoluta segretezza in fatto di rotte, si aggiunse un terzo obbiettivo a quelli dell’oro e degli schiavi, riuscire ad arrivare all’oceano indiano per raggiungere le fonti delle spezie. Sul tratto di costa scoperto fino a quel momento (costa d’oro) sorse la fortezza di san Giorgio do mina (della miniera) che in cambio di tessuti e oggetti di metallo forniva schiavi e oro, verso il 1480 i portoghesi superarono l’equatore. Il re Giovanni respinse la proposta di Colombo, alla fine del 1488 tornò in patria la spedizione guidata da Bartolomeo Diaz che riuscì a trovare la rotta per l’oceano indiano passando oltre il capo di buona speranza.
Pagine 184 - 185
- il progetto di Colombo: presupponeva la sfericità della terra, diceva che si sarebbe riusciti ad arrivare nelle indie navigando verso ovest, questo però era un tragitto molto più lungo rispetto alla circumnavigazione dell’africa, perciò si trasferisce in castiglia e ripropone il suo progetto alla regina Isabella.
- Il finanziamento dell’impresa: dopo la conquista di granata la regina non aveva preoccupazioni perciò diede a Colombo il permesso di compiere questo viaggio e lo finanziò per metà, un’altra parte venne da genovesi e portoghesi, il resto fu donato da parte del porto di palos per estinguere un debito (2 caravelle).
- L’approdo alle Bahamas: partenza 3 agosto 1492 arrivo 11 – 12 ottobre in un’isola delle Bahamas, battezzata san Salvador, trovò indigeni ospitali.
- L’incontro con gli indiani: giunto a cuba colombo chiamò indiano o indio uno degli abitanti del luogo, si parlava di indie, occidentali (america) orientali (asia).
- Il bilancio del primo viaggio: Bahamas, cuba, haiti. Tre argomenti principali; colombo aveva ragione, era arrivato nelle indie; ricerca dell’oro; conversione alla fede cristiana. Colombo si rende conto che gli indigeni non sono giapponesi o cinesi.
Pagine 185 – 186 – 187
- le zone di influenza: notizia della scoperta di Colombo crea scompiglio fra Spagna e Portogallo, viene interpellato il papa che con la bolla inter coetera stabilì le zone di influenza portoghesi e spagnole. Questa bolla venne però riveduta con il trattato di tordesillas (1494) che stabilì la suddivisione dell’oceano atlantico grazie a una raya (linea) collocata a 370 leghe a ovest delle isole di capo verde a una longitudine ovest 45° 20’; questa suddivisione assegnava agli spagnoli il continente americano ad eccezione del brasile.
- Il secondo viaggio di Colombo: seconda spedizione 1493 approdano nei carabi e trovano cannibali, tornano nei luoghi lasciati l’anno prima dove però gli indigeni non sono più molto ospitali perché gli spagnoli lasciati sul posto si erano dedicati a rapine e violenze, non trovano spezie ma qualche decina di chili d’oro. Colombo riparte per la patria nel 1496.
- La spedizione di Vasco da Gama: anche i portoghesi provano il loro tragitto per le indie, con la spedizione guidata da Vasco da Gama riescono a doppiare il capo di buona speranza e ad arrivare a Calicut il più importante emporio di spezie.
- La difficile rotta del capo di buona speranza: da Gama iniziò il viaggio di ritorno, perse una delle tre navi perché i marinai erano tutti morti di una malattia (lo scorbuto) riuscì ad arrivare a Lisbona ma aveva con se solo un terzo dei marinai partiti per la spedizione. La rotta scoperta dai portoghesi era molto complessa in quanto buona parte delle navi non ce la faceva ad arrivare ed era un tragitto molto lungo, la via di Colombo era molto più breve e sicura anche se non conduceva alle Indie.
- Gli ultimi viaggi di Colombo: durante il suo terzo viaggio a haiti non viene riconosciuto dalle autorità spagnole del luogo, i reali si accorgono che ha troppi privilegi quindi lo riportano a casa prigioniero. Nel 1502 colombo fa il suo ultimo viaggio ed esplora le coste dell’america centrale. Non capisce la sua vera scoperta. Torna in Spagna nel 1504 e nel 1507 muore.
Pagina 204 – 205 – 206 – 208 – 209
- le vie commerciali con il lontano Oriente: i mercanti italiani non sapevano l’esatta provenienza delle merci. Questi prodotti venivano portati in europa attraverso la via della seta; nonostante il grande sviluppo delle vie terrestri centroasiatiche le rotte attraverso l’oceano indiano non perdono importanza. In seguito al crollo dell’impero mongolo queste vie marittime acquistano sempre più importanza.
- La terra ai re il mare ai mercanti: nessuno aveva cercato di imporsi sul dominio dell’oceano indiano, tutti gli stati asiatici avevano un interesse prevalente per i domini terrestri. Commerci lasciati ai piccoli principati indipendenti. Navigazione in mano a marinai cosmopoliti, di conseguenza città portuali luoghi cosmopoliti.
- Mercanti e missionari arabi nell’oceano indiano: gli arabi erano la popolazione più intraprendente dell’oceano indiano; nel 14 15 secolo iniziò a manifestarsi come predicazione religiosa e penetrazione mercantile. Sbarcarono a calicut e ne fecero la più importante città portuale, il signore di calicut (samorin) si rese conto che grazie agli arabi aveva ottenuto quel titolo perciò si dimostra molto ospitale e generoso. Gli arabi continuano ad espandersi e a creare molti principati.
- Le grandi spedizioni marittime cinesi: impero cinese vuole l’egemonia politica nell’oceano indiano, 7 spedizioni, nella prima dimostra la sua potenza, nella seconda e nella terza richiede sottomissione, nella quinta consolida le relazioni diplomatiche con il regno dei Mamelucchi, nella sesta e nella settima ampliarono i loro orizzonti sbarcando più lontano del solito (porto di Gedda).
- Il ripiegamento continentale dell’impero: movente dei viaggi dei portoghesi è il profitto, quello dei cinesi è invece un motivo politico. La fine delle spedizioni cinesi è legata sia allo spostamento della capitale a pechino sia all’ostilità nei confronti dei mercanti.
- L’africa orientale e l’impero etiope: nell’oceano indiano gli arabi avevano diffuso il riso e la religione islamica. Nel 15 secolo intera costa disseminata di centri commerciali. L’impero etiope riuscì a scampare alla diffusione dell’islam e quindi riuscì a conservare la religione cristiana. I portoghesi vogliono farsi alleati del regno di Etiopia per poter dichiarare guerra ai musulmani.
- I regni del Niger: sul fiume niger si erano formati alcuni regni che però non facevano parte della rete dei commerci, essi facevano parte di una complicata struttura di scambi. Si muovevano attraverso il deserto.
- Sale in cambio di oro e schiavi: arabi e tuareg (nomadi del deserto) venivano nei regni del niger a vendere sale in cambio di oro e schiavi. L’oro andava negli stati arabi nord africani, gli schiavi invece venivano o venduti oppure messi a lavorare nelle miniere. Lo sviluppo di questi regni dipese in gran parte dai grandi commerci e dalla loro sviluppata agricoltura.
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- gli alisei e i capi di non ritorno: caravelle erano navi piccole adatte a viaggi di esplorazione, autonomia in mare aperto di tre o quattro settimane. Le navi erano più grandi. Avevano due alberi con vele quadrate e uno con vela triangolare. Portoghesi imparano a sfruttare gli alisei (venti costanti). Un capo doppiato veniva detto capo di non ritorno, era bene tenersi a debita distanza da essi.
- I limiti dell’ecumene: i portoghesi pensavano che navigando verso sud si allontanavano dai luoghi che consentivano la vita dell’uomo. Ecumene = mondo abitato. Determinata da due teorie, la prima : 5 fasce climatiche due polari e una equatoriale inabitabili; la seconda: gli esseri umani non vivevano a testa in giù perciò non si poteva stare al polo sud e nelle zone dell’emisfero australe. Due paure per i portoghesi; andare nella zona torrida (navi si incendiavano e mare bolliva), andare dagli antipodi (non poter più tornare su).
- La geografia di Tolomeo: teorie astronomiche geocentriche. La geografia forniva un’immagine dell’ecumene molto più esatta rispetto a quella medievale. C’erano le canarie, grazie a meridiani e paralleli si riusciva a dare le coordinate di 8000 località. La sua carta includeva tutta l’ecumene e raffigurava un quarto della superficie terrestre.
- Gli errori di Tolomeo: la geografia considerava abitabile la zona fra i due tropici, ignorava il giappone e l’area scandinava, forma dell’india errata, africa sproporzionata e golfo di guinea assente, oceano indiano mare chiuso.
Pagine 213 – 214
- dall’atlantico all’oceano indiano: la flotta di Vasco da Gama non ebbe bisogno di costeggiare l’africa, potè cominciare ad addentrarsi nell’atlantico dopo aver oltrepassato le isole di capo verde. Doppiò il capo di buona speranza ed entrò nell’area dei monsoni, quelli estivi permettono una rapida navigazione dall’africa orientale verso i porti indiani, quelli invernali consentono la rotta inversa. I portoghesi non avevano nessuna conoscenza dei monsoni e nell’ultima parte del suo viaggio da Gama si fece guidare da un pilota arabo o indiano. Il viaggio di ritorno fu piuttosto difficoltoso perché era partito troppo presto non conoscendo bene il ritmo dei monsoni.
- La rotta per l’india: la seconda spedizione, guidata da pedro alvares cabral, approdò in una terra sconosciuta (brasile), la terza ancora guidata da Vasco da Gama riuscì a stabilire i momenti esatti in cui una nave doveva partire per avere i monsoni favorevoli, maggiore sicurezza navi partono anche se le precedenti non sono ancora tornate.
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- quanto è largo l’oceano?: grande discussione la grandezza dell’oceano, Colombo fa due calcoli, quanti gradi è il tragitto oceanico e a quanti metri corrisponde un grado.
- Una breve traversata verso le indie: la stima di colombo era di soltanto un quarto superiore a quella del mediterraneo dallo stretto di Gibilterra alla Siria. Colombo stimò di aver percorso circa 707 leghe, gli viene un dubbio perché non si continua ad avvistare terra, pensa di aver sorpassato l’arcipelago del Cipango ma quando la ciurma si vuole ammutinare compaiono le Bahamas che danno ragione a Colombo, aveva sbagliato la sua stima iniziale (4400 km) di quasi 4 volte e mezzo (19600 km).
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