situazione politica del XIV secolo

Materie:Riassunto
Categoria:Storia
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Testo

SITUAZIONE POLITICA DEL XIV SECOLO:
Si può parlare di crisi definitiva del modello politico medioevale derivato da quello classico. Questa crisi avviene nella seconda metà del 1300, ci saranno dei tentativi di rinascita imperiale ma saranno destinati al fallimento. Nascono gli stati nazionali e si vengono a formare le monarchie nazionali. I principali stati nazionali che si affermano in questo periodo sono: Francia, Inghilterra e Spagna. Si creano delle guerre per avere l’egemonia, così almeno si capisce il valore della pace per superare la guerra.
-situazione dell’Italia:
In Italia non si forma uno stato nazionale unitario, ma degli stati interregionali che non diventano mai stato nazionale. Perché in Italia l’unità nazionale viene molti secoli dopo quella europea?Forse perché in Italia non esisteva un’identità culturale,comune o nazionale. Dal punto di vista culturale l’Italia aveva il primato mondiale fino al 1500. Non cè uno stato di arretratezza dell’Italia nei confronti dell’Europa, sul punto di vista economico. Però non c’è unita politica infatti la sua frammentazione favorirà l’espansione straniera. Tre cause:
-SOCIOLOGICA= non si crea una classe borghese omogenea e diffusa in modo omogeneo su tutto il territorio. Infatti la presenza della borghesia è determinante.
-ANTROPOLOGICA/PSICOLOGICA= far prevalere gli interessi personali e familiari rispetto agli interessi generali.
Mancanza del senso del bene comune che è una tendenza ricorrente nostra, quindi ciò ha ritardato la formazione di uno stato unitario. Si ha avuto il trionfo dei particolarismi(dei principati, delle signorie e dei singoli staterelli che si preoccupavano unicamente dei loro interessi.
-PRESENZA DELLO STATO DELLA CHIESA= che nn rappresentava solo un potere religioso ma anche temporale, che ha ostacolato i tentativi di unificazione politica nazionale, perché altrimenti ella avrebbe perso i propri territori.
Ci sarà un grande problema per assicurare un governo stabile e la governabilità dell’Italia. La figura del podestà si trasforma in colui che governa in modo assoluto e continuativo. Avviene quindi un cambiamento politico e giuridico. Vi è una sola persona che comanda.La prima signoria italiana è quella degli Scaligeri a Verona, i Visconti a Milano,i Gonzaga a Mantova, i Malatesta a Rimini, i Manfredi a Faenza, i Montefeltro a Urbino e i Medici a Firenze. Alcuni signori ghibellini furono investiti del loro potere dal popolo, e in tal caso la signoria diventava ducato o principato. La repubblica marinara di Venezia riveste un ruolo molto importante ma non può essere considerata una signoria, ma una repubblica oligarchica a capo della quale c’era il ”doge”. Molto importante era anche il Regno di Napoli a capo della quale c’era la dinastia degli Angioini, che erano per tradizione alleati della Chiesa e che erano esponenti di punta del partito guelfo, come i Medici. Anche la Sicilia era molto importante, sotto gli Aragonesi spagnoli, i quali erano più vicini al partito ghibellino.
Il Regno di Napoli sviluppò migliori iniziative, gli storici ritengono gli Angioini e i napoletani gli unici a poter,se uniti, diventare uno stato nazionale. Tra il 1309 e il 1310 governò Roberto D’Angion che fu una figura rilevante, e amico degli artisti come Tetrarca, Boccaccio, Giotto e Simone Martini.
A Napoli c’erano delle università che davano una capacità giuridica molto importante ma che comunque non furono in grado di espandersi e fallirono. Le cause furono due:1) la frammentazione dei poteri feudali:tanti e diversi erano i signori feudali che mal sopportavano il controllo della monarchia angioina. Forse nn riuscì anche per degli errori politici di Roberto D’Angiò che faceva delle concessioni per tenersi buoni i feudatari, ma tutto ciò indeboliva la sovranità;2)nel Regno di Napoli non si riesce a formare una borghesia unitaria; il sistema di uffici amministrativi fu carente e così gli Angioini non poterono giungere al loro obbiettivo.

-Situazione europea e crisi dell’impero:
Nel 1300 muore definitivamente l’idea tradizionale di impero. Ma che cos’è l’impero? Innanzitutto l’impero medioevale per eccellenza è il Sacro Romano Impero. Secondo lo storico francese Littrè l’impero è quella forma di Stato in cui il comando è nelle mani di un imperatore. Invece,per De Benoist, l’impero non è una forma di governo dello Stato(come la monarchia), ma è una forma di unità politica dello Stato e si tratta di un’unità differenziata di un molteplice ,nel senso che l’impero è sempre una federazione di popoli sotto l’unico comando dell’imperatore. Non vengono cancellate le diversità, ma assimilate in una forma di unità. Inoltre un impero abbraccia territori diversi, andando al di là dei confini di una semplice nazione. Ovviamente c’è sempre un’identità più forte che però non annulla mai le altre perché in un impero tutti i popoli hanno gli stessi vantaggi e doveri. Quando invece si afferma un’identità sulle altre si crea l’imperialismo. Nel Medioevo tra il 1200 e il 1300 si formano due schieramenti politici e ideologici che divideranno l’Europa: i Ghibellini e i Guelfi.
I primi credevano che ci fossero sulla terra due grandi autorità: la chiesa e l’impero. Entrambe venivano da Dio, anche l’imperatore deriva da Dio, quindi è sacro tanto quanto quello papale. Per loro il papa deve pensare al bene degli uomini e alla loro salvezza spirituale, l’altro invece deve garantire pace,prosperità, e ordine politico/economico. I Ghibellini non sostengono un’idea laica dello Stato. L’imperatore esercita sia la POTESTAS che l’AUTORITAS; la potestas è l’esercizio del potere politico-militare fondato sul diritto e sulla legge, l’autoritas è un’autorità morale e spirituale, non come quello religioso ma essendo un potere che viene da Dio ha anche questo compito.
I Guelfi invece partono da un documento del 1077,pubblicato dal papa GregorioVII, “dictatus papae”. Questo fu scritto dopo lo scisma d’Oriente(1054) dove si forma una chiesa autonoma bizantina che aveva come capo il patriarca di Costantinopoli con funzione di papa. In questo dictatus il papa dice che c’è un’unica autorità sulla Terra che arriva da Dio ed quella della chiesa. Il potere dell’ imperatore per essere legittimo deve ricevere l’investitura papale. Erano entrambe cariche eleggibili e non trasmissibili di famiglia in famiglia, l’imperatore era eletto dai principi. L’unico potere sacro era quello del papa, in questo modo il papa aveva anche una funzione politica perché aveva anche il potere della scomunica.(TEOCRAZIA=superiorità dell’impero papale su quello imperiale.)
I Ghibellini credevano nella religione e nel ruolo della chiesa ma volevano tenere separati i due poteri senza interferenze.
Nel corso del 1300 il dibattito politico si riapre e approfondisce con il contributo di grandi pensatori dell’epoca: Dante(De Monarchia), Marsilio da Padova, Guglielmo d’Ockam… Tutti credono nella funzione politica dell’impero e tutti all’inizio sono ghibellini. Dante è convinto che il progetto politico-imperiale sia ancora valido, e che non spetti al papa la nomina imperiale e entrambi i poteri universali siano voluti da Dio. Inoltre Dante è il primo ad affermare la separazione tra impero e chiesa. Marsilio fu rettore dell’università parigina , nel 1304 pubblicò il “defensor pacis” riferendosi all’imperatore che deve garantire la stabilità in Europa. Inoltre puntualizza subito anche lui che l’autorità non deve essere decisa dal papa perché l’imperatore ha come fondamento il popolo e la sua fonte è Dio. Guglielmo,insegnante ad Oxford ,era un francescano però ghibellino e quindi riteneva che l’imperatore fosse legittimato da Dio e assoluto in quanto tale. Egli combatteva anche il potere assoluto del papa, il quale deve tenere conto dell’autorità del concilio. Perciò lui vuole un ridimensionamento del potere papale.
Queste nuove idee nel 1300 rilanciarono il progetto e la ripresa politica ghibellina, in particolare con il fallimento di due imperatori dopo i quali non si potrà più salvare l’impero. Il primo fu EnricoVII che nel 1310 scese in Italia con il suo esercito per riportare l’ordine. Egli si presenta come pacificatore al di sopra delle parti,i guelfi però erano contrari, mentre ghibellini erano dalla sua parte come la signoria dei Visconti a Milano,Scaligeri a Verona e il regno Aragonese in Sicilia. Anche se lui non si sarebbe voluto schierare ma bensì far cambiare idea ai guelfi. A questo punto lo scontro era inevitabile, ma EnricoVII non avendo la forza necessaria per combattere i Toscani, si recò al Sud. Ma prima di arrivare, nel 1313 morì,impedendo la prosecuzione del suo progetto politico. Tutto torna come prima, a quel punto il papa pretende di decidere la nuova nomina imperiale,ma i principi rifiutarono e alla fine fu eletto imperatore il principe Ludovico di Baviera che subito ricevette dal papa la scomunica perché non aveva saputo accettare la supremazia papale. Ma nonostante ciò Ludovico rimane imperatore. Prova della crisi del papato. Ludovico torna in Italia per riportare l’impero, ma lì la situazione non era cambiata e quindi non fu possibile un’intesa politica. Ludovico si fece incoronare a Roma dalla nobiltà ghibellina, con l’ostilità del popolo che rimase fedele al papa. Ma Ludovico si accorse di non avere le forze necessarie per sconfiggere il papa e se ne tornò alla corte di Norimberga nel 1330, ma una volta tornato fece firmare una dichiarazione, di Rens(1338),che ribadiva che l’elezione imperiale era un diritto dei principi,non del papa. Da ora il Sacro Romano Impero sarà germanico e non più universale.

-La guerra dei 100 anni (1337-1453):
Fu un insieme di guerre intervallate da lunghi periodi di pace. Può essere considerata l’ultima grande guerra medioevale-feudale,combattuta sia per il rafforzamento del potere sia per esercitare un’egemonia politica-economica su una parte importante dell’Europa. Non è importante per le tecnologie ma per i risvolti politici. Si scontrarono Francia ed Inghilterra. In Francia lo stato era diviso in diverse circoscrizioni di territori,prevòt, e aveva in affitto l’amministrazione del territorio; doveva riscuotere le tasse, gestiva la burocrazia e controllava l’esercito. Poi ci si accorse che aveva troppi poteri e fu aggiunto un altro funzionario stipendiato,il siniscalco, che si occupava dell’esercito e della burocrazia e aveva poteri più ampi. In ambito centrale a Parigi fu istituito anche un parlamento, oltre al consiglio del re, la corte dei conti e l’assemblea degli stati generali(clero, nobiltà,borghesia). In Inghilterra le circoscrizioni si chiamavano contee e in ognuna c’era uno sceriffo del re con potere fiscale, amministrativo e militare. Qui c’era anche un parlamento diviso in due::camera alta,dei lords cioè nobili feudali e camera bassa o dei comuni, dei rappresentanti del popolo borghese. Qui nel 1215 era stata varata una carta costituzionale ricordata come il primo documento costituzionale dell’età moderna in Europa,la “”Magna Carta, firmata dal re Giovanni senza terra,dai nobili e dai borghesi;essa sanciva un compromesso tra il re e i ceti sociali alti che potevano avere i loro privilegi, come controllare l’operato del sovrano, non essere giudicati direttamente dal sovrano e dai propri pari. Questo accordo aveva permesso una certa stabilità politica.
La guerra inizia effettivamente nel 1339;le cause dello scoppio furono:
1)MOTIVO DINASTICO: crisi all’interno della monarchia francese della quale l’Inghilterra cerca di approfittare. Nel 1328 CarloVI figlio di Filippo il Bello, muore non lasciando eredi, quindi si estingue la famiglia Capetingia,quella regnante. A questo punto si doveva decidere che avesse dovuto regnare, e prevalse la famiglia dei Valois, e divenne re Filippo di Valois. Questa affermazione regia fu contestata dal re d’Inghilterra Edoardo III, il quale era il nipote di parte materna di Filippo il Bello e pretese di diventare re di Francia oltre che d’Inghilterra.
2)MOTIVO ECONOMICO: nel 1337,si ribellarono al ducato di Borgogna quindi alla Francia e proposero al re d’ Inghilterra di ammetterle, esse infatti lo appoggiarono nella sua lotta per conquistare la Francia. In seguito alla ribellione delle Fiandre, l’Inghilterra mandò un esercito contro i francesi in aiuto dei fiamminghi. La prima fase della guerra(1337-1360) è favorevole agli inglesi che vincono due battaglie importanti,nel 1346 a Crècy e nel 1356 a Poitiers. L’esercito francese è cinque volte perire a quello inglese, ma non vincono comunque. L’esercito inglese ha un forte sentimento patriottico,inoltre avevano un’arma vincente:gli arcieri gallesi. Mentre i francesi avevano un esercito basato sulla cavalleria pesante. Gli inglesi occuparono la Normandia,la Bretannia e il porto di Calais, nonostante questo cercarono un compromesso con la pace di Bretigny nel 1360, che stabilì che la Francia perdeva i territori già conquistati dall’Inghilterra però il re d’Inghilterra rinunciava alla pretesa di impossessarsi della corona francese. Il re di Francia,Giovanni II, con la sconfitta di Poitiers era stato fatto prigioniero e morì perché la Francia non era stata in grado di pagare il riscatto. Fu nominato,così, nel 1364 CarloV,nuovo re di Francia che ha come progetto il restauro della propria autorità politica, il ripristino dell’ordine politico-sociale. CarloV decide di riprendere la guerra con l’Inghilterra perché vuole recuperare i territori perduti;così si apre la seconda fase di guerra(1364-1377), con una tattica diversa,logorando l’avversario con piccoli attacchi e poi ritirandosi, in questo modo riprendono alcuni territori. Vi è stata poi un’altra pace, sancita non da un trattato ma da un matrimonio:la figlia del re di Francia, Isabella,sposa il re Riccardo, nuovo re d’Inghilterra, nel 1377. In questo periodo di pace(1377-1415) non ci fu guerra anche per dei motivi politici. In Inghilterra emerse un grave problema istituzionale:la camera bassa entrò in conflitto con la camera dei Lord e il re stesso, in quanto la camera bassa pretendeva di partecipare alle principali decisioni politiche dei Lord. Ci furono anche numerose rivolte contadine anti-feudali, in più ricompare la figura dei Lollardi che accentuarono la loro contrarietà politico-religiosa. Nel 1399 la camera bassa detronizza il sovrano e impone un nuovo sovrano più favorevole agli interessi della borghesia,EnricoIV di Lancastel.
Anche in Francia nel 1380 muore CarloV e subentra Carlo VI che sembra poter assicurare un’adeguata capacità di comando, se non che nel 1391-92,comincia a manifestare dei chiari segni di pazzia. Così i gruppi feudali ripresero il potere e si manifestò un’imponente anarchia. Nel 1415 il nuovo re d’Inghilterra riapre il conflitto con la Francia ,una volta risolti i problemi d’Inghilterra(reprime i Lollardi,rafforza l’alleanza con la borghesia, scende a patti con la camera dei Lord. Nel frattempo in Francia muore Carlo VI e gli succede Carlo VII che deve reagire alle aggressioni da parte degli inglesi. Così si apre la terza e ultima fase di guerra(1415-1453) che è inizialmente favorevole agli inglesi, che con la battaglia di Azincourt riconquistano la Britannia e scendono fino a Parigi, così la Francia centro-settentrionale diventa inglese. A questo punto le sorti della Francia si risollevano quando Giovanna d’Arco, una contadina di 19 anni vuole parlare col re, infatti ella avrebbe avuto delle visioni mistiche che l’avrebbero spinta a liberare la Francia dagli inglesi. Ella convinse il re che le concesse un esercito di contadini che riuscì a conseguire importanti vittorie tra il 1429-30;nel 1431 Giovanna fu imprigionata dai Borgognoni e venduta agli inglesi che la vollero processare come eretica a Parigi e fu giudicata colpevole e fu giustiziata nel 1431 nella piazza di Ruen. L’impresa francese continuò e ripresero tutti i loro territori e tra il 1431-36 ripresero tutti i loro territori tranne il porto di Calais. Nel 1435 ci fu un importante trattato,Arras, tra il duca di Borgogna Filippo e Carlo VII, che la Francia riconosceva al ducato tutti i suoi territori, oltre alla Borgogna, le Fiandre, l’Olanda e il Lussemburgo, inoltre la Borgogna fu riconosciuta indipendente. In cambio però il duca d Borgogna non avrebbe più dovuto appoggiare l’Inghilterra. La guerra si esaurisce gradualmente;finisce definitivamente nel 1453. Chi vinse?nessuno dei due. Entrambe ne uscirono rafforzate.
IL XV SECOLO(1400)
Fu un secolo importante per diversi motivi;rappresenta un periodo di novità: la prima e più importante sono le nuove scoperte geografiche, che prima erano ignorate dall’Europa. La Terra si amplia e avviene la colonizzazione di terre extra europee;inoltre ciò fu molto importante anche sotto l’aspetto politico,culturale ,e economico. Si creeranno i presupposti per una rivoluzione antropologica. Dal punto di vista storico sarà un fatto molto importante: la nascita del capitalismo. La seconda è la fioritura dell’Umanesimo.
SITUAZIONE ECONOMICA DEL XV SECOLO:
Dovremmo distinguere in Europa tre aree geografiche molto importanti, ma tendenzialmente diverse tra loro: l’Europa centro-settentrionale(Francia,Inghilterra,Paesi bassi..),l’Europa Mediterranea(parte della Francia e della Spagna e tutta l’Italia che a quel tempo era già divisa in settentrionale e meridionale) e l’Europa centro-orientale(dalla Germania orientale fino alla Russia).
Nella prima metà del 1400 continua a farsi sentire la crisi del 1300(che fu una crisi strutturale) i cui problemi non vengono risolti. Ad esempio si ripropone la tendenza al decremento demografico, sia a causa delle epidemie,sia causa delle difficoltà del sistema produttivo agricolo(mancanza di terre coltivabili;non c furono nuovi metodi di coltura;ripresa delle zone paludose;diminuzione della manodopera agricola e di conseguenza diminuzione della domanda e dell’offerta;caduta dei prezzi dei prodotti agricoli..)e sia per le guerre. Nonostante questo però emergono anche degli aspetti innovativi nel settore agricolo:1)diversificazione delle attività produttive legate all’agricoltura,per esempio in Germania venne coltivato il luppolo,oppure il cotone,la canapa e delle piante dalle quali si ricavavano delle tinture. 2)riaffermazione di una cultura economica dell’allevamento del bestiame,molte terre infatti furono adibite a questa funzione(si ricavavano infatti numerosi prodotti come il burro,il formaggio,il latte,la lana e la carne che divenne l’elemento principale di nutrizione sostituendo il pane. Questa novità fu di grande importanza perché si riuscì ad ampliare l’economia,in effetti si cominciarono ad aprire delle macellerie e delle fabbriche di lana. 3)riforma dei rapporti di produzione agricola,infatti alcuni proprietari terrieri investirono denaro in quelle terre che ritenevano migliori e ottimizzarono gli interventi agricoli assumendo manodopera,si forma così una mentalità imprenditoriale,non solo per avere una rendita sicura ma anche per ottimizzare i guadagni.
PROLETARIO = colui che non possiede risorse economiche da investire, ma solo forza lavoro che deve vendere in manodopera.
Venivano affittate le terre ai contadini tramite un contratto di mezzadria, i quali ad un certo punto si sentivano indipendenti dal proprietario che non aveva né tempo né forza per controllare l’operato del contadino. Queste novità prendono soprattutto l’Inghilterra,le Fiandre,l’Italia settentrionale e la Francia del Nord. In oriente invece, comincia proprio ora a svilupparsi il sistema feudale. Sotto altri aspetti, diversi da quello agricolo non vi furono altre importanti innovazioni a parte la colonizzazione e il formarsi di un sistema di scambi mercantili che coinvolge tutta l’Europa. Si migliorano le vecchie vie di comunicazione e se ne creano di nuove. I prodotti scambiati sono(olio,sale,vino,zucchero..);inoltre in questo modo si rafforza l’economia finanziaria(cominciano a nascere le prime manifatture e si viene a creare un’industria nazionale).

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