Situazione dopo la Prima Guerra Mondiale

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Testo

Relazione situazione dopo il la prima guerra mondiale

Il primo conflitto mondiale si era concluso nel 1918 con la vittoria della Triplice Intesa: Inghilterra, Francia, Russia(che dovette abbondarla per questioni interne) a cui si aggiunsero L'Italia e gli Stati Uniti in un secondo momento. Le potenze vincitrici si riunirono per stilare i trattati di pace, che prevedevano: il riconoscimento di alcuni Stati come indipendenti, la perdita dell'Austria di 7/8 dei sui territori, la perdita della Turchia di tutti gli Stati Europei, l'annessione all'Inghilterra di Palestina e Iraq, l'annessione alla Francia della Siria. Infine la Germania, ritenuta responsabile della guerra fu costretta a pagare delle sanzioni(132 miliardi di franchi in oro), inoltre, perse tutte le colonie, l'Alsazia e la Lorena furono ridate alla Francia che potй usufruire della regione del Saar, ricca di minerali.

Italia-Fascismo
Alla fine della prima guerra mondiale cominciarono ad affiorare, nel mondo, i primi problemi, dovuti ad essa: le industrie dovettero cambiare il tipo di produzione(da militare a civile); per questo furono licenziati molti operai.
L'insoddisfazione verso i governi portava gli operai a scioperare. Anche in Italia ci furono rivolte, soprattutto al Nord nel periodo compreso tra il 1919 e il 1921, noto come Biennio Rosso. Si interessarono a questi problemi i sindacati, che dichiararono lo sciopero bianco(gli operai entravano in fabbrica senza lavorare). Gli industriali risposero a questo con le serrate; gli operai, allora, occuparono le fabbriche con l'ausilio delle armi. Inoltre, le rivolte si estesero anche ai contadini, che occuparono le terre. I proprietari volevano che l'esercito o la polizia intervenissero, ma Giolitti non volle, infatti, voleva che i latifondisti dovessero parlare con i contadini per far cessare le occupazioni; ebbe ragione.
Molti industriali e proprietari erano delusi dai governi liberali, cosм cominciarono a finanziare Mussolini.
In origine Benito Mussolini faceva parte del partito socialista, ma dopo aver fondato il suo giornale “Il popolo d'Italia” e quindi schierandosi con gli interventisti, ne fu espulso. Alla fine del conflitto mondiale Mussolini creт i fasci di combattimento, che in seguito diventarono le squadre d'azione che punivano le proteste dei contadini. Mussolini per ottenere il consenso del ceto medio, trasformт il suo partito nel Partito Nazionale Fascista. Giolitti lo appoggiт pensando che potesse contrastare le rivolte.
Le elezioni del 1921 diedero il potere a piccoli partiti, in questo caos Mussolini ordinт alle camicie nere di andare a Napoli, ma queste decisero di marciare su Roma. Vittorio Emanuele III, dopo qualche esitazione, per farle fermare, affidт il compito di formare un nuovo governo a Mussolini. Nei primi due anni del governo Mussolini fu rispettata la legge e quindi questa fase del fascismo viene chiamata legalitaria.
Giacomo Matteotti manifestт contro il fascismo in un suo discorso e dieci giorni dopo fu rapito e ucciso. I deputati antifascisti si riunirono sull'Aventino, sperando che il re fermasse Mussolini, ma non intervenne. Mussolini in seguito dichiarт apertamente la sua colpevolezza. Nel 1925 il fascismo si trasformт in una dittatura, affinchй avvenisse, furono approvate le “leggi fascistissime” e in seguito lo scioglimento degli altri partiti, fino all'approvamento di una legge elettorale in cui si poteva solo approvare o rifiutare il fascismo. La trasformazione da Stato Liberale a Stato Totalitario era avvenuta.
Per ottenere maggiore consenso Mussolini agм in Italia soprattutto nella repressione degli antifascisti e nell'educazione dei bambini (Balilla, Le piccole italiane).
Mussolini firmт i patti lateranensi che prevedevano il Cattolicesimo come unica religione e il matrimonio religioso invece di quello civile; la Chiesa, allo stesso tempo, riconobbe lo Stato Italiano e Roma.
La politica economica fascista si basт in precedenza sul liberalismo poi passт all'autarchia, cioи diventare autosufficienti; questo provocт nell'Italia un arretratezza rispetto agli altri Stati. La politica estera fu nazionalista e colonialista: nazionalista perchй era aggressiva nei confronti degli altri stati e colonialista perchй si impegnт nella conquista di colonie. Come prima operazione Mussolini voleva occupare l'Etiopia, ma Francia e Inghilterra lo bloccarono cono alcune sanzioni; nonostante questo riuscм a conquistarla. Francia e Inghilterra ritirarono le sanzioni. Mussolini intanto si era avvicinato a Hitler e in seguito firmarono l'Asse Berlino-Roma, di conseguenza anche l'Italia adottт le leggi razziali. Il legame fra i due dittatori fu rafforzato con il patto d'acciaio.

Germania-Nazismo
In Germania, dopo la Repubblica di Weimar, Hitler salм al potere e represse tutte le forme di libertа. Per costruire uno Stato Totalitario sciolse i sindacati e tutti gli altri pariti furono repressi. Nacque cosм il Terzo Reich. Utilizzт la Gestapo per reprimere ancor di piщ tutti gli altri oppositori del suo governo, approvт le leggi razziali che sottoposero gli Ebrei a forti limitazioni ed al razzismo. In seguito gli Ebrei furono deportati nei lager nazisti dove ne morirono piщ di sei milioni. Hitler voleva radunare tutti i popoli di origine tedesca (pangermanesimo) e conquistare nuovi territori per la sua razza (spazio vitale); questi due obiettivi erano secondo lui fondamentali per la risoluzione dei problemi della Germania.
Hitler cominciт il suo espansionismo conquistando Saar e Renania e successivamente si aggiunse all'asse Roma-Berlino, il Giappone facendolo trasformare nell'asse Roma-Berlino-Tokyo. Hitler non era soddisfatto cosм occupт l'Austria e il territorio dei Sudeti, in seguito Boemia e Moravia. Francia e Inghilterra si resero conto del potere di Hitler e decisero che se esso avesse invaso la Polonia lo avrebbero attaccato. Intanto Hitler aveva firmato con Stalin il Patto Molotov-Ribbentrop in cui le due potenze si impegnavano a conquistare e spartire la Polonia.

Russia-Comunismo
Dopo la morte di Lenin , salм al potere al potere Stalin. Lui emarginт tutti coloro che lo potevano contraddire e stabilм una vera e propria Dittatura. La NEP(Nuova politica economica) aveva ristabilito l’economia, ma rimaneva ancora arretrato con un forte predominio della produzione agricola. Stalin decise cosм di raggiungere immediatamente il suo traguardo: L’industrializzazione. Nel 1928 Stalin pose fine alla NEP. Per attuare la meccanizzazione dell’agricoltura e trasformare i coltivatori in operai, eliminт la piccola proprietа contadina, e fondт: I kolkhoz,le aziende agricole fondate sulla proprietа collettiva del bestiame e delle attrezzature; i Sovkhoz, aziende agricole modello gestite direttamente dallo Stato attraverso funzionari del partito; Kulaki, coltivatori benestanti. Questi ultimi si opposero e furono mandati a forza nei campi di lavoro in Siberia (Gulag).Ciт permise la meccanizzazione dell’agricoltura. Questa operazione non risolse nessun problema. Stalin ,perт, ottenne un eccezionale risultato di industrializzazione. Nel 1928 con il piano quinquennale che dava la prioritа all’industria pesante portт allo sviluppo della siderurgia e degli armamenti. Nel 1939 L’URSS diventт una delle maggiori potenze industriali. La dittatura di Stalin ormai era inattaccabile e fu considerato il maggiore interprete nel pensiero di Marx. Egli controllava personalmente la polizia segreta che aveva il compito di individuare gli oppositori del regime. Nel 1934 Stalin decise di uccidere tutti coloro che erano considerati nemici e cosм venne ucciso Kirov che era un amico di Stalin e segretario del partito (il mandante di questo assassino fu Stalin, anche se non ci furono delle prove).Dopo questo assassinio Stalin scatenт una serie di epurazioni chiamate “purghe” contro ufficiali dell’esercito, contro dirigenti sovietici, contro intellettuali. In questi anni la Russia visse il periodo di terrore piщ intenso, perchй Stalin stabili la pena di morte per i traditori e per chi non li denunciava. Stalin cosм trasformт la Russia in uno Stato Totalitarista.
Jugoslavia-Comunismo
Tito allontanт dalla Jugoslavia il re Pietro II e proclamт la Repubblica, divenendo capo del governo e Ministro degli esteri quindi assumendo in pratica tutti i poteri. L'11 novembre 1945 si svolse un'elezione politica, secondo molti di fatto controllata e massicciamente inquinata dai titoisti, che diede la maggioranza assoluta ai partiti del fronte nazionale capeggiato da Tito. L'Assemblea costituente promulgт una costituzione sul modello sovietico, instaurando definitivamente un regime totalitario di stampo comunista. Seguirono numerosi processi contro gli esponenti dell'opposizione democratica e contro membri del clero (soprattutto quello cattolico); vi furono anche alcuni esempi di veri e propri processi staliniani, nei quali vennero condannate persone assolutamente innocenti. Tito vide incrinarsi il rapporto con Stalin suo rifiuto nel seguire la politica sovietica: la Jugoslavia fu quindi esclusa dal blocco sovietico. A 61 anni, Tito assunse anche il titolo di presidente della federazione Jugoslava. In quegli anni Tito, nel contesto della lacerante spaccatura tra conformistici e titoisti, diede vita ad un clima fortemente repressivo. Oppositori politici, "conformistici" o presunti tali, vennero rinchiusi in tremendi campi di prigionia, tra i quali spiccava il terribile campo di Isola Calva, dopo processi e condanne sommari.
Tito fu tra i promotori del Movimento dei Non-Allineati ossia un'alleanza di Stati che non erano membri della NATO nй del Patto di Varsavia.
Il regime di Tito fu colpevole di crimini contro l'umanitа come le persecuzioni anti-italiane ed i massacri delle foibe(definite dal presidente della repubblica nelle regioni a ridosso del confine italo-jugoslavo che causarono la tragedia dell'esodo giuliano dalmata. Questi ultimi massacri si verificarono poco dopo la fine della guerra e si cercarono di spiegare come vendetta dei partigiani contro i fascisti, ma nella realtа furono attuate contro tutti coloro che rappresentavano o potevano rappresentare, indipendentemente dalla loro appartenenza politica, lo Stato Italiano in quelle terre (Istria e Trieste) che il nuovo regime comunista jugoslavo rivendicava apertamente.

Spagna-Totalitarismo
Francisco Franco, militare di carriera, andт volontario in Marocco dove percorse una brillante carriera culminata con la nomina a generale a soli 33 anni. Promosse la rivolta dei generali contro la Repubblica, avviando la guerra civile in cui guidт i nazionalisti che lo proclamarono, nell’ottobre 1936, capo dello stato col titolo di generalissimo. Dopo la vittoria (1939), creт un sistema autoritario basato su un partito unico, la Falange espanola tradicionalista, e su generici principi corporativi in economia. Negli anni sessanta abbandonт l'autarchia aprendo il paese ai capitali stranieri. La crescita economica innescт la rinascita del dissenso politico che egli tentт inutilmente di contenere alternando nei suoi ultimi anni repressione e sostanziali concessioni. Con la sua morte, avvenuta nel 1975 a Madrid, ebbe termine il regime da lui instaurato (franchismo) e rinacque in Spagna la democrazia.

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