Sionismo, denuncia dei crimini di Stalin, Kennedy

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GLI EBREI E IL RITORNO IN PALESTINA: IL SIONISMO.
o La Palestina era dalla fine del XIX secolo meta della migrazione di colonie di ebrei provenienti soprattutto dall’Europa orientale(Russia). Il flusso migratorio era incrementato dalla diffusione del sionismo: un movimento che si prefiggeva l’obbiettivo di riportare i figli d’Israele nella terra di Dio(P), mettendo fine a secoli di persecuzioni.
o Il sionismo divenne un movimento politico organizzato da Theodor Herzl, il quale asseriva che la soluzione della questione ebraica era la costituzione di un autonomo Stato degli ebrei. Egli espresse il suo programma in uno scritto(Der Judenstaat, 1896). L’anno seguente Herzl radunò a Basilea il primo con grezzo mondiale sionista, che votò il documento(il Programma di Basilea) nel quale si incoraggiava alla colonizzazione della Palestina, all’organizzazione e alla federazione delle comunità ebraiche presenti nei diversi paesi europei, il rafforzamento della coscienza nazionale del popolo ebraico. Herzl, però, non si auspicava ad uno stato ebraico basato sulla religione.
o Così Herzl si preoccupò di ottenere l’autorizzazione all’insediamento degli ebrei in Palestina. Ma i suoi sforzi furono vani e si iniziò a pensare di rinunciare alla creazione di uno Stato in Palestina e di puntare su insediamenti in altre aree geografiche(Argentina, Uganga). L’ipotesi di rinunciare alla Palestina provocò una grave frattura all’interno del movimento sionista.
o In realtà nonostante la crisi la colonizzazione della Palestina proseguì senza interruzioni nel 1909 venne inaugurata la prima città interamente ebraica i nPalestina, Tel Aviv, e l’anno seguente fu fondato il primo kibbutz, un villaggio caratterizzato dalla proprietà collettiva della terra. Nel 1917 la Gran Bretagna aveva occupato la Palestina sottraendola ai Turchi, dichiarando ufficialmente la costituzione della stato ebraico in Palestina.
o Nel corso degli anni 20 e 30 la Palestina fu teatro di una guerra incrociata: degli arabi e degli israeliti contro la dominazione britannica e degli arabi e degli israeliti tra di loro. Così gli inglesi, per limitare i conflitti, cercarono di limitare l’immigrazione ebraica.
o In Europa, però, durante l’ultima fase della seconda guerra mondiale vennero serminati milioni di ebrei(soluzione finale) e, proprio la scoperta fatta da russi e alleati dei campi di concentramento, creò in Europa e negli Stati Uniti un movimento di opinione favorevole alla nascita di uno Stato ebraico che fosse anche rifugio per i sopravvissuti allo sterminio.

LA NASCITA DELLA STATO D’ISRAELE E LA QUESTIONE PALESTINESE
o Il 22 novembre 1947 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite assunse la decisione di dividere la Palestina in 2 Stati, uno ebraico e uno arabo, con Gerusalemme come zona internazionale. Il piano dell’Onu provvedeva, inoltre, che tra i due stati vi dovesse essere un’unione doganale, una moneta comune e un comune sviluppo economico. La collaborazione risultò subito difficile da realizzare in quanto la comunità ebraica accettò la spartizione, ma la Lega Araba la respinse.
o Non appena gli inglesi annunciarono il loro ritiro dalla Palestina, si proclamò la nascita dello Stato d’Israele(14 maggio 48), riconosciuto da USA e URSS. Il giorno seguente gli stati arabi confinanti attaccarono Israele: si trattava della prima delle quattro guerre arabo-israeliane, l’ultima nel 73.
o Nonostante la superiorità numerica gli stati arabi(Egitto, Irak, Siria, Libano e Giordania) vennero sconfitti dagli israeliani, i quali aumentarono i loro territori dal 40% sui territori assegnati dall’Onu. Ciò fece però emergere la questione palestinese: gli arabi, infatti, si fuggirono in massa dai territori conquistati dagli israeliani e si rifugiarono nei paesi vicini.
o Il rifiuto arabo ad accettare l’esistenza di uno Stato ebraico finì col conferire alla regione mediorientale un carattere di permanente conflittualità. La nascita del 28 maggio 64 dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina, con lo scopo di compattere contro Israele, segnerà un ulteriore inasprimento della scontro, con vari attentati terroristici dell’OLP e sanguinose rappresaglie israeliane.

LA DENUNCIA DEI CRIMINI DI STALIN
o Morto Stalin nel 1953, il suo successore, Nikita Kruscev, dimostrò subito di volersi staccare dalla linea del suo predecessore. K. Voleva realizzare un vasto programma di riforme per modernizzare la società sovietica e migliorare le condizioni di vita della popolazione. Inoltre cercò di migliorare i rapporti con gli Stati Uniti, dimostrando la superiorità del sistema comunista rispetto a quello capitalista. Quindi, la gara tra le due superpotenze doveva essere spostato dal terreno militare a quello della ricerca scientifica e dello sviluppo economico.
o Queste posizioni resero possibile la Conferenza di Ginevra, a cui, oltre a Kruscev, parteciparono anche il Presidente americano Dwight Eisenhower ed i capi di governo inglese e francese. Così per la prima volta dalla fine della guerra le superpotenze riallacciarono il dialogo e iniziò l’epoca della distensione: il contrasto tra USA e URSS restava ma senza le tensioni e gli eccessi degli anni precedenti.
o Ma la novità più importante fu la denuncia di Kruscev dei crimini di Stalin nel 56. K, infatti, fece un discorso al XX Congresso del Partito Comunista in cui affermava che Stalin imponeva le sue idee, chiedendo sottomissione assoluta alle sue opinioni. E quando molti attivisti del partito furono accusati di essere nemici al partito in realtà erano solamente onesti comunisti. Questo rapporto rimase segreto per qualche mese poi apparve su tutti i giornali americani. Così tra i comunisti che adoravano Stalin ci fu un grande disorientamento e nei paesi del blocco comunista si sviluppò la speranza di un regime meno oppressivo.
o In Polonia i dirigenti del partito legati a Stalin furono sostituiti. In Ungheria, però, dove il Capo del governo Imre Nagy voleva concedere la libertà di stampa e portare la nazione fuori dal Patto di Varsavia, la situazione fu difficoltosa. Intervenne, infatti, l’Armata Rossa e soffocò nel sangue il tentativo riformatore. La repressione ungherese destò grande scalpore in Occidente e alcuni comunisti presero le distanze dall’Unione Sovietica. La repressione aveva dimostrato il lato oppressivo del regime sovietico solitamente coperto dalla propaganda e che, in realtà, gli Stati comunisti non contavano nulla perché dipendevano completamente dalla volontà di Mosca, vennero, quindi, definiti Stati Satelliti.
o Negli anni successivi le repressioni brutali continuarono; il caso più grave si verificò in Cecoslovacchia nel 68: il partito comunista, guidato da Alexander Dubcek, aveva l’obiettivo di liberalizzare l’economia e di creare un socialismo più umano. Ma l’Unione Sovietica, preoccupata da quest’iniziativa, intervenne: l’Armata Rossa entrò a Praga, ponendo fine alla “Primavera di Praga”, come viene chiamato quel periodo.

LA “NUOVA FRONTIERA” DI JOHN FITZGERALD KENNEDY
o Nel gennaio del 61 diviene Presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy. Lui ebbe da subito molta popolarità, in quanto, si impegnò a rinnovare la società americana e a favorire la distensione internazionale.
o Sempre nella stesso anno accadde un episodio che raffreddò nuovamente i rapporti USA-URSS: la scoperta e l’abbattimento di un aereo spia U2 americano sui celi sovietici. L’operazione spionistica statunitense incrinò il clima di fiducia che si stava diffondendo.
o Intanto a Cuba una rivoluzione aveva portato al potere un governo di tendenze marxiste, guidato da Fidel castro; numerose pressioni furono esercitate su Kennedy affinché fosse eliminato un pericolo comunista così vicino. Il Presidente diede il suo avvallo ad una spedizione di esuli cubani che sbarcarono sull’isola ma ebbero la peggio nello scontro con l’esercito cubano.
o Per contro Castro si avvicinò al blocco sovietico, impiantando delle basi missilistiche, in grado di colpire qualunque parte degli Stati Uniti.
o La reazione americana fu aspra: Kennedy ordinò un blocco navale sull’isola, prospettando l’eventualità di un conflitto. A questo punto, l’Unione Sovietica tolse i missili di Cuba. Nel 63 Kennedy e Kruscev firmarono un trattato che limitava gli esperimenti atomici.

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