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Testo
2.1 La crisi della Chiesa feudale
La corruzione del clero
Fine X e inizio XI sec. Papato in crisi
L’elezione dei papi era in mano all’aristocrazia romana ( in 80 anni 24 papi )
Per questo Ottone I decise di scegliere i papi migliori ma ciò non bastò a fermare la corruzione e il coinvolgimento religioso nel potere imperiale.
La necessità di una riforma
Nascono nuovi movimenti religiosi per combattere gli abusi della chiesa
I monaci difendono i valori dello spirito
Abbazia di Cluny, in Borgogna A centro di diffusione delle idee per la riforma religiosa
Lì i monaci vivevano con rigide regole
Cluny fu esempio per tutta l’Europa
1100 1 + di 500 abbazie e migliaia di monaci
Idee:
Chiesa libera dai signori feudali
Clero colto e rigoroso, non soggetto alle lotte di potere, né ai condizionamenti dell’imperatore
2.2 Il movimento delle riforme religiose
Il problema dell’elezione del papa
Enrico II successe a Ottone III ma dovette adottare la stessa politica di alleanza con i vescovi conti
La chiesa è sempre più sottomessa allo stato
Corrado II impone nel 1037 la COSTITUTIO DE FEUDIS (ovvero concede l’ereditarietà ai feudi minori , cosa che indebolisce i grandi feudatari)
I mali della chiesa
La crisi della chiesa determinò un ritorno nei ceti popolari agli ideali di povertà evangelica
Affermata dai movimenti religiosi deii PAUPERISTICI
Lotta contro la SIMONIA ( acquisto di cariche ecclesiastiche ) e il CONCUBINATO ( convivenza con donne)
Richiesta di riforme religiose
Nelle città si moltiplicavano le manifestazioni popolari contro gli ecclesiastici
Le idee nuove venivano affermate dai monaci di Clunj, dai Cistercensi e dai Certosini
2.3 La vittoria dei riformatori
Enrico III nel Sinodo di Sutri –1046
• Fede deporre i tre papi che si contendevano il seggio pontificio
• Si fece riconoscere dai vescovi il PRINCIPATU IN ELECTIONE PAPAE
E così nominò uno dopo l’altro 4 vescovi tedeschi
Papa Leone IX portò avanti l’opera riformatrice facendosi aiutare dai monaci illuminati
Es. Ildebrando da Soana che affermò il principio di indipendenza della Chiesa da ogni potere terreno
Il papa non doveva più venire eletto dal re
Niccolò II e la riforma dell’elezione del papa
I monaci riformatori erano appoggiati dai movimenti religiosi forti nelle città di Firenze e Milano
A Milano i PATARINI guidati da Anselmo da Baggio condannavano il clero simoniaco e concubinario
Scoppia una rivolta contro il vescovo e i preti corrotti
Viene in seguito eletto papa Niccolò III amico dei riformatori
CONCILIO LATERANENSE 1059
Condanna la simonia e il concubinato
Nessun laico può conferire cariche ecclesiastiche
Il papa deve
• Essere eletto dai cardinali degni
• Approvato dal clero
• Acclamato dal popolo
2.4 La lotta per le investiture
VII Enrico IV e Gregorio
Il nuovo sistema di elezione del papa determinò un lungo periodo di lotte detto “ per le investiture”.
Iniziò con Niccolò II, seguì con Alessandro II e divenne lotta aperta quando venne eletto Ildebrando de Soana ( deciso rappresentante dei riformatori)
papa Gregorio VII: Dopo la morte di Enrico III l’Impero di Germania si indebolì a favore dei grandi signori feudali e Enrico IV dovette occuparsi di riconfermare la supremazia dell’Impero su quella del papato. Gregorio VII e Enrico IV, entrambe di grande e forte personalità si scontrarono duramente.
L’offensiva teocratica del papa
Gregorio VII elaborò un progetto preciso di rinnovamento della Chiesa nel Dictatus papae (27 proposizioni), ispirandosi ai principi della teocrazia affermando la supremazia del pontefice romano sulla chiesa e su tutti i poteri terreni: anche l’imperatore poteva essere deposto dal papa.
Non permise più l’investitura dei vescovi conti da parte dell’imperatore (condanna di simonia)
Proibì l’accesso in chiesa di vescovi simoniaci ( eletti dal re)
La scomunica dell’imperatore
Enrico IV reagì facendo scomunicare il papa dai suoi vescovi, ma Gregorio VII a sua volta lo scomunicò
La scomunica dell’imperatore sconvolse la cristianità:
contro Enrico si schierarono i feudatari felici di essere sciolti dal vincolo di sottomissione al re
Enrico IV fu costretto a scendere in Italia a chiedere perdono al papa che glielo concesse nel gennaio del 1077 dopo tre giorni di attesa e penitenza davanti al castello di Canossa dove Gregorio ere ospite della contesse Matilde sua sostenitrice.
La rivincita di Enrico IV
Libero dalla scomunica Enrico riconquistò il potere in Germania e riprese la lotta contro il papa con l’appoggio del clero ostile alle riforme. Dopo una nuova scomunica a sua volta scomunicò Gregorio e nominò un altro papa (antipapa) dal quale, sceso a Roma , si fece nominare Imperatore.
Gregorio VII fuggito a Castel Sant Angelo venne liberato da Roberto il Giuscardo capo dei Normanni che dominavano l’Italia meridionale.
Morì in esilio mentre Enrico per altri 20 anni si battè contro il papato.
Verso il compromesso. Il trattato di Worms
Si giunse al trattato di Worms nel 1122 tra papa Callisto II ed Enrico V
La nomina e l’investitura ecclesiastica era completamente riconosciuta alla Chiesa
La nomina e l’investitura di cariche pubbliche e di benefici imperiali sarebbe avvenuta separatamente.
• In Germania l’imperatore avrebbe presieduto all’elezione dei vescovi e l’investitura feudale sarebbe stata preceduta dalla consacrazione ecclesiastica.
• In Italia e in Borgogna i prelati nominati dal papa avrebbero avuto benefici imperiali solo dopo 6 mesi
La lotta per le investiture non ebbe vincitori, ma la chiesa ne uscì rafforzata
La “ reconquista “ cristiana della Spagna islamica
Fino alla fine del X secolo il Ducato di Cordova riesce ad opporsi con efficacia alle controffensive cristiane
Dal XI secolo i piccoli regni cristiani e i cavalieri violenti (milites) tentano di sfogare la loro crudeltà sui mori.
Intervengono i seguaci della setta “la Tregua di Dio” e i milites vengono convinti a partecipare alla reconquista per conto del papa contro i mori.
La reconquista viene realizzata dai pellegrini armati e da quelli disarmati
1212 Battaglia di LAS NAVAS DE TOLOSA durante la quale i Mori sono sconfitti definitivamente.
Le crociate in Terra Santa
1088 viene eletto papa Urbano II che intuisce che la reconquista non è sufficiente per placare il desiderio di guerra dei milites.
Urbano II promuove una Crociata in terra Santa per liberare il Santo sepolcro dagli infedeli e affida l’organizzazione della crociata alla Chiesa estromettendo l’Imperatore.
1095: miliaia di uomini poveri si muovono disordinatamente verso Gerusalemme guidati da Pietro l’Eremita
In seguito avvennero altre due crociate “popolari”: quella dei “ Tedeschi” e quella dei “ Lombardi”.
Tutte e tre si conclusero tragicamente
Agosto 1096 parte la crociata dei Principi
I capi furono:
• Goffredo di Buglione ( Signorella Lorena)
• Baldovino di Francia
• Bremondo e Tancredi ( Principi normanni)
Facilmente i Saraceni furono sconfitti in Siria
Giugno 1099 : Antiochia è conquistata
15 giugno 1099 Presa di Gerusalemme
Anche la palestina ed altri stati vennero conquistati
Si formarono così STATI cristiani.
Successivamente ha inizio la controffensiva mussulmana con l’emiro Saladino
I cristiani tentano di opporsi creando numerosi ordini militari
( partono addirittura altre 7 crociate)
La quarta Crociata
Venne combattuta contro Costantinopoli
Nel 1198 il papa Innocenzo III promuove una crociata che venne accolta da molti. Venezia è incaricata del trasporto delle truppe e partecipa con 50 navi alla crociata e aiutata conquista Zara nel 1202
I crociati si offrono di aiutare l’imperatore a ritornare sul trono, ma egli non li può ricompensare
Venezia si allea con i crociati e conquista Costantinopoli
Viene creato l’Impero Latino di oriente
Le crociate del Nord
Mentre si svolgono le crociate in Oriente prosegue la difficile opera di cristianizzazione degli slavi
Molti cittadini, cavalieri, signori e missionari si dirigono e stabiliscono a nord est
Gli slavi si rivoltano
A partire dal 1108 si indicono Crociate al nord che hanno come protagonista l’ordine monastico militare dei cavalieri teutonici.
Lo sviluppo urbano dopo il Mille
Dopo il Mille avvenne un grande sviluppo urbano in particolare nei Paesi bassi, in Germania, in Italia ( solo al nord)
Perché solo in queste zone?
Il potere del sovrano era più debole
Non c’erano ostacoli allo sviluppo
Le città italiane divengono centri di potere politico autonomo, sono indipendenti e sovrane sul proprio territorio
Nel X secolo le città italiane sono governate da un vescovo circondato da una piccola aristocrazia che si allea con mercanti, notai, giudici e proprietari ricchi
Nel secolo XI avviene la Riforma della Chiesa
L’aristocrazia vescovile si allea per facere commune, cioè riunire tutti i cittadini in un’associazione pubblica: il COMUNE
I consoli si trovano a capi degli organismi cittadini di autogoverno
I consigli elettivi sono organismi di aiuto ai consoli
L’Arengo (parlamento) : organismo per le dicisioni più importanti e generali
La necessità di garantire la concordia tra i cittadini fa istituire i governi consolari che hanno però sempre interessi economici e politici
Scoppiano lotte intestine nei comuni
Le città crescono rapidamente, la gente affluisce dalle campagne alle città. Scoppiano lotte tra i Signori del contado e i consoli
Il controllo del contado e lo sviluppo della produzione e dei traffici fa aumentare la popolazione ed il numero dei mercanti ed artigiani
Si contrappongono mercanti ed artigiani riuniti in Corporazioni e l’aristocrazia consolare.
L’aristocrazia deve accettare di cambiare, almeno in parte.
I consoli sono sostituiti da un Podestà, proveniente da un’altra città che però non porta la pace.
Le lotte continuano e prevale il ceto degli artigiani e dei mercanti, è sempre più forte ed emargina l’aristocrazia consolare e il ceto popolare
La ricchezza viene dal mare: le repubbliche marinare
• Posizione geografica favorevole
• Richiesta di prodotti commerciali da parte dei comuni interni
• Una decadenza mai avvenuta
Sono le ragioni del fiorire delle Repubbliche Marinare:
AMALFI PISA GENOVA VENEZIA
Amalfi si sviluppa per prima un quanto dominata dai Bizantini amanti del commercio. Elabora le tavole amalfatane importanti per la navigazione, ma decade con l’avvento dei Normanni
Pisa e Genova sono alleate per sconfiggere i saraceni; conquistano corsica e Sardegna e le Baleari. Istallano basi in Siria e Palestina.
Divengono rivali e Genova sconfigge Pisa nel 1284 nella battaglia della Meloria
Venezia ha il predominio sui traffici del mar Adriatico e poi con la IV Crociata su quelli bizantini
I Comuni e l’Imperatore
1152: accordo tra le famiglie di Baviera e Svezia. Viene eletto imperatore Federico I di Hohenstaufen, il Barbarossa che vuole ripristinare l’autorità imperiale
A lui si oppongono: il papato, alcuni grandi feudatari, le Monarchie di Francia e di Inghilterra, il regno normanno e i Comuni italiani
Federico Barbarossa richiede la restituzione delle regalie e di tutti i tributi dei sovrani
Vuole porre sotto il proprio controllo i comuni padani:
• per morivi economici
• per questioni di principio
• per la grande volontà di affermare l’autorità imperiale
1154 Federico scende in Italia e restituisce al papa Roma usurpata da Arnaldo da Brescia
Tutto ciò genera ostilità tra i Comuni
1154 Prima dieta di Roncaglia in cui l’Imperatore ribadisce la sua autorità imperiale
11 novembre 1158 seconda dieta di Roncaglia in cui l’Imperatore annuncia le sue decisioni:
• i consoli dei Comuni devono essere confermati dall’imperatore
• le regalie devono essere pagate di nuovo
• ci deve essere un podestà in ogni comune
• I comuni non possono allearsi tra di loro
Queste riforme sono accettate da pochi ( i GHIBELLINI)
Gli oppositori vennero sostenuti dal papa si chiamarono GUELFI
Scoppiarono violenti scontri
Nel 1162 Milano è distrutta, come crema dai Ghibelli
La vittoria del Barbarossa crea timori anche in Alessandro III al quale viene contrapposto un antipapa
Federico I viene scomunicato
1166 Barbarossa viene in Italia ma trova dura opposizione: 36 città unite nel Giuramento di Pontida formano la LEGA LOMBARDA
1168: le 36 città costruiscono Alessandria che Barbarossa non ha mai espugnato
1176 il Barbarossa scende nuovamente in Italia ma viene sconfitto a LEGNANO: Questa vittoria è importante perché:
un esercito non preparato sconfigge professionisti
dimostra quanto sia stato anacronistico il tentativo di Barbarossa
Si aprono le trattative a Venezia
1183 Pace di Costanza:
il Barbarossa rinuncia alle regalie, ma pretende che venga riconosciuta la sua dignità
I comuni sono i veri vincitori
LE MONARCHIE MEDIEVALI. L’ULTIMO GRANDE IMPERATORE
L’ Europa dei re. La Francia
Le monarchie europee dopo il Mille.
Tra il X e il XI in Europa si affermano nuovi stati a regime monarchico. Si trattava di monarchi ex signori feudali che avevano perso l’appoggio dell’imperatore e avevano bisogno di quello del Papa.
Il potere del monarca veniva da Dio ed era il Papa a affermarlo.
In realtà il re doveva anche fare i conti con l’atristocrazia fondiaria e militare che assicurava la difesa del regno.
Sorsero entro i confini dell’antico impero carolingio ma anche ai confini (Inghilterra, Scandinavia, terre slave, penisola iberica e Italia meridionale).
La Francia dei Capetingi
Il territorio dei Franchi nel X sec. Si era diviso in domini regionali autonomi:
contee di Fiandra, Normandia,Borgogna, Francia, Aquitania e Tolosa:
Ugo Capeto, dei duchi di Francia riesce a sottomettere gli altri signori con l’appoggio dell’arcivescobvo di Reims.
La dinastia capetingia domina per tutto il XI sec. Ma in modo superficiale.
Nel secolo successivo, grazie a matrimoni politici e alleanze militari i re di Francia riuscirono a sottomettere i maggiori signori feudali resistenti.
Parteciparono alle crociate guadagnando l’appoggio dei vescovi
I contadini appoggiavano questi re perché videro attenuarsi i poteri feudali. Venivano incoraggiati a colonizzare nuove terre.
Sotto Filippo II Augusto l’unificazione politica della Francia si rafforzò. Si fece chiamare re di Francia e non più re dei Franchi.
Sconfisse a Bouvines (1214) l’imperatore ottone di Brunswick, scoimunicato e deposto dal papa Innocenzo III e dal re d’Inghilterra Giovanni senza terra. Divenne il più potente sovrano dell’Europa Occidentale.
L’Inghilterra dei Sassoni e dei normanni
Le origini della monarchia inglese
In Inghilterra si erano costituiti 7 regni piccoli in lotta tra di loro per la supremazia dell’intero paese.
Dagli inizi del IX sec. subirono invasioni da parte di genti normanne, danesi e norvegesi che occuparono la parte orientale.
La parte occidentale era invece governata dal re sassone del Wessex, Alfredo il Grande famoso per la cultura e per le vittorie contro i danesi.
Solo nei primi anni del Mille i danesi occuparono l’intera Inghilterra che con Danimarca e Norvegia formò il Regno del mare del Nord di Canuto il Grande. L’occupazione dell’Inghilterra fu breve perché si affermò un sovrano sassone, Edoardo il Confessore che riuscì a salire al trono grazie all’appoggio dell’episcopato francese.
La sua politica era però favorevole ai Nornanni e ciò suscitò la reazione dei sassoni che alla morte di Edoardo fece succedere un re sassone, Aroldo, conte di Essex.
Guglielmo il Conquistatore
Gugliemo, duca di Normandia, cugino di Edoardo rivendica il trono.
Dalla Normandia sbarca in Inghilterra e sconfigge i Sassoni guidati da Aroldo a Hastings, nel 1066. Guglielmo occupa l’intera Inghilterra, confisca i possedimenti dell’aristocrazia anglosassone; i grandi e piccoli feudatari dovettero giurare fedeltà al re.
L’amministrazione del patrimonio regio venne affidata a funzionari di nomina regia chiamati SCERIFFI che rispondevano del loro operato al re sulla base del Domesday book ( il catasto), una specie di inventario di proprietà e delle entrate della monarchia.
I Plantageneti e la Magna Carta
I rapporti con la Francia erano difficili ( Guglielmo era duca di Normandia e dunque vassallo del re di Francia, a lui subordinato.
La situazione precipitò quando venne al trono Enrico II della dinastia angioino plantageneta che rafforzò il potere della monarchia inglese a scapito della Chiesa e combattè a lungo contro la Francia.
I suoi successori (Riccardo cuor di leone e Giovanni senza Terra ereditarono un regno debole avendo contro i feudatari laici e ecclesiastici ostili all’accentramento del potere nelle mani del re.
Nel 1215 Giovanni Cuor di leone sconfitto da Filippo II Augusto a Bouvines fu costretto l’anno dopo a sottoscrivere la magna Carta libertatum ( Grande Carta della libertà) con la quale in potere regio viene limitato.
Il re non poteva porre tributi senza il consiglio dei nobili e degli ecclesiastici
Non poteva arrestare e giudicare nessuno se non veniva prima giudicato da un Tribunale dei suoi pari.
Le monarchie del nord e dell’Est
I regni della Scandinavia
In Europa Orientale e Settentrionale nei sec. X e XI si verificarono due grandi fenomeni:
la formazione di monarchie feudali che riunirono su base etnica le tribù slave
la conversione di questi popoli al cristianesimo, introdotto dai primi sovrani.
Es. Regno di Danimarca cristianizzato da Sven Barbaforcuta
Nello stesso modo si formarono il regno di Svezia e regno di Norvegia sotto la guida di sovrani locali.
I regni degli slavi occidentali
Ad est il regno di Polonia nacque dalla fusione di varie tribù slave sotto la dinastia dei Piasti. Il re Mieszko nel 966 fu il primo sovrano polacco a convertirsi al cristianesimo. Il vero fondatore dello stato polacco fu Boleslao il Coraggioso
I regni della Balcania
A sud, oltre il regno di Bulgaria, indebolito da due secoli di guerre con Bisanzio, si affermarono il regno di Bulgaria e poi quello di Serbia. Gli Ungari, sotto il loro capo Geza iniziarono a costituire uno stato cristiano. Il figlio Stefano organizzò crociate contro i pagani, allontanò il clero greco-ortodosso e lo sostituì con monaci benedettini inviati dal papa di Roma
N.B. La costituzione nel nord e nell’est di stati cristiani e feudali influenzò la costituzione di molte nazioni europee. Il fatto che i sovrani fossero convertiti al cristianesimo contribuì a rafforzare il carattere sacro della loro autorità.
Il regno normanno dell’Italia meridionale
I Normanni in Italia
Alla fine del X sec.l’Italia meridionale fu travagliata da conflitti tra Bizantini ( Puglia e Calabria) le Signorie di origine longobarda (Benevento, Capua e Salerno) le città marinare (Amalfi, Gaeta e napoli).
In questa situazione gruppi di cavalieri giunti dalla Normandia come pellegrini al santuario di San Michele sul Gargano ( verso il 1016) proposero ai principi in guerra il loro servizio mercenario.
Il loro fine era quello di ottenere in cambio dell’aiuto militare l’investitura di terre nelle quali insediarsi come signori.
Tra i lori capi ricordiamo Rainolfo Drengot e i due figli di tancredi di Altavilla, Riccardo e Roberto il Guiscardo:
Nel 1030 Rainolfo ottenne dal duca di Napoli la contea di Aversa, i fratelli di Altavilla divennero duchi di Melfi e Roberto il Guiscardo strappò ai Bizantini la Puglia e la Calabria, mentre Riccardo la Contea di Capua.
La conquista della Sicilia araba
I Normanni, dopo aver ottenuto l’Italia meridionale si rivolsero alla Sicilia araba da cui partivano incursioni alle coste pugliesi e calabre.
I normanni liberarono l’isola dal dominio musulmano .
Inoltre difendendo il papa Gragorio VII durante la lotta per le investiture e partecipando alla prima crociata ampliarono progressivamente il loro dominio e ottennero il riconoscimento della chiesa dei loro possedimenti.
Ruggero II, discendente di Tancredi ai Altavilla unificò sotto la sua sovranità tutti i possedimenti normanni e venne riconosciuto da papa Innocenzo III come re di Sicilia, Puglia e Calabria.
Il regno di Ruggero II
Il regno di Sicilia aveva grandi diversità
Di religione e di cultura ( genti di religione greco-ortodossa e di cultura bizantina) con genti cristiane e di origine longobarda + gruppi di popolazione influenzata dai musulmani.
Per Ruggero II non fu facile unire in un sistema unitari le diverse tradizioni politiche, giuridiche e amministrative.
Realizzò una monarchia originale improntata sulla tolleranza:
feudale ma con in più una burocrazia centralizzata e una concezione del potere di tipo assolutistico ( tipico dell’impero bizantino e degli emirati arabi)
Il regno con capitale Palermo divenne ricco economicamente
Dallo scontro all’accordo con il Barbarossa
Nelle lotte con il Barbarossa che voleva sottomettere il papa e i comuni, i Normanni si schierarono con questi ultimi, consapevoli che il Barbarossa avrebbe sottomesso anche loro.
Nella sua sesta discesa in Italia il Barbarossa strinse con i normanni un accordo diplomatico che ebbe notevoli conseguenze. I Normanni lo accettarono perché in tal modo si afferma la loro indipendenza dall’impero. Ciò che fu la loro rovina sono stati i matrimoni (Enrico, figlio di Barbarossa sposò Costanza d’Altavilla, figlia di Ruggero.
Federico II, re di Sicilia e Imperatore
Dalla Germania alla Sicilia: l’impero di Enrico
Alla morte del Barbarossa Enrico Vi ereditò l’impero e tramite la moglie Costanza anche il regno di Sicilia. Fu difficile unificare i due regni perché molti in Sicilia non volevano un sovrano sconosciuto.
Inoltre in Germania scoppiarono lotte interne tra i grandi signori feudali e la famiglia imperiale per ottenere l’indipendenza.
Inoltre il papa temeva che Enrico VI continuasse la sua opera di conquista e giungesse anche a stringere in una morsa i territori di papato.
Enrico Vi dovette usare la forza in entrambe le parti.
Stava per realizzare il suo progetto quando a soli 32 anni morì lasciando un erede di 3 anni, Federico il quale persa la madre a 4 venne affidato alla tutela del papa.
Innocenzo III e la teocrazia
Innocenzo III ultimo sostenitore della teocrazia era convinto che il papa potesse concedere o tagliere il regno a tutti i sovrani d’Europa. Era una persona decisa e vuole rendere forte la Chiesa ancora di più:
• Vuole rafforzare lo Stato pontificio
• Vuole sottomettere i sovrani europei facendoli dichiarare suoi vassalli
• Vuole diffondere la religione e il potere attraverso i cavalieri teutonici
• Vuole eliminare le eresie attraverso l’Inquisizione, un tribunale istituito presso ogni diocesi con lo scopo di individuare e punire gli eretici (famosa la crociata degli Albigesi)
• Bandisce Crociate (la IV è sua)
• Incoraggia la reconquista spagnola.
Un suo atto fornale fu il quarto concilio lateranense (1215)
Intervenne sulle questioni di governo dell’Impero conteso tra Guelfi e ghibellini: Incorono dapprima Ottone di Brunswick ma quando questi non mantenne l’impegno lo scomunicò e nominò al suo posto Federico /17 anni). Seguì una guerra tra papa, Federico e il re di Francia contro Ottone e il re d’Inghilterra Giovanni senza terra. Al termine Federico riuscì a farsi incoronare Imperatore.
Innocenzo cresce Federico e gli fa promettere di non attaccare mai il nord in cambio del regno di Sicilia.
Innocenzo morì nel 1216 e dopo di lui nessun pontefice riuscì ad imporre l’ideale teocratico
Federico II era molto deciso ( venne definito “ troppo moderno per i suoi tempi”. Divenne soldato assolutista e crea un esercito molto forte.
Il suo errore fu quello di non capire che nell’Italia del nord vi erano comuni ormai indipendenti
Nel 1000 esistevano due poteri universalistici:
PAPA e IMPERO
TEOCRAZIA : concetto secondo il quale il papa avrebbe dovuto avere tutti i poteri, anche quelli terreni
FENOMENI che interessano il passaggio tra l’alto e il basso medio evo.
Si sviluppano anche altre forze come i Comuni, le Monarchie nazionali e il Regno del sud Italia
Federico II Imperatore
Federico non mantenne nessuna promessa fatta al papa, neanche quella di partecipare attivamente alla crociata per riconquistare Gerusalemme. Voleva riaffermare il potere universale dell’impero. Contro di lui si schierarono i grandi feudatari, il papa, i comuni italiani
Nel 1228 scomunicato dal papa Gregorio IX decise di realizzare una crociata contro i musulmani ma concluse con loro un trattato: Gerusalemme, Nazareth e Betlemme erano cedute ai cristiani per 10 anni.
Tornò in Italia e dovette affrontare la Lega lombarda (papa + comuni). Con il papa giunse ad un accordo e con i Comuni vinse a Cortenuova nel 1237.
Le Costituzioni di Melfi
Nel 1231 Federico II promulgò le Costituzioni di Melfi un insieme di leggi con le quali il suo potere diventava assoluto, era il rappresentante diretto di Dio in terra.
La Sicilia divenne uno stato come in Europa non si era mai visto. Palermo era una capitale europea , centro di vita culturale (si afferma la scuola poetica siciliana che trattò in modo completo il tema dell’amore
Contro i Comuni
Federico II fallì quando cercò di imporre le costituzioni amalfitane in tutta Italia (istituzione di podestà imperiali espressione di un sistema accentrato come quello siciliano).
Tutti si opposero: papa, comuni, repubbliche marinare che strinsero un’alleanza. Il papa convocò un concilio per dichiararlo nemico della Chiesa ed eretico. Federico bloccò i vescovi che andavano a Roma. Scoppiò la guerra. Federico fu sconfitto da Parma e poi da Bologna che a Fossalta vinse e imprigionò Enzo il figlio dell’imperatore. Federico morì l’anno dopo nel 1250
I TEMPI DELLA PAURA
L’Europa scopre l’Asia
Da Baghdad a Bisanzio. I turchi e il declino dei due imperi
Dagli Arabi ai turchi
L’impero islamico degli Abbasidi con sede regia a Baghdad in Mesopotamia raggiunse la sua massima potenza con il califfo Harum el Rashid, contemporaneo a Carlo Magno.
A partire dal IX sec. Questo immenso impero (dal Marocco alla Persia) iniziò a sfaldarsi. Si formarono regni indipendenti locali e si accentuarono gli scontri tra mussulmani sunniti che riconoscevano l’autorità religiosa del califfo e i sciiti che la negavano.
Al califfo venne solamente riconosciuto il ruolo di capo spirituale dell’islam, simbolo dell’unità dei credenti.
Dopo il mille si verificarono due opposti fenomeni.
Il successo delle crociate con la formazione di Stati cristiani in Siria e Palestina
L’ascesa militare e politica dei Turchi
Turchi erano gruppi di nomadi provenienti dalle steppe ad est del Caspio che furono utilizzati dagli Abbasidi e da altre dinastie arabe come soldati – schiavi e poi come guardie di palazzo. A partire dal XI sec. In molti regni islamici iniziarono a governare capi militari turchi affermandosi sigli arabi.
Si costituirono nuove dinastie:
i Ghasnavidi in Afganistan, i Selgiuchidi in Mesopotamia e più tarsi i Mamelucchi in Egitto e India.
I Selgiuchidi e gli Ottomanni contro Bisanzio
Il capo del clan selgiuchide Alp Arslan, nominato dal califfo sultano comn la vittoria di Mantzikert strappò a Costantinopoli nel 1071 l’Armenia, la Cappadocia e l’Anatolia Orientale, fondando il sultanato di Rum che progressivamente si estese.
Indebolita in Asia dai Turchi, in Europa Bisanzio venne attaccata dai cristiani: 1204 IV Crociata contro Costantinopoli .
Dopo essere riuscita a ricomporsi a fatica l’attacco venne da parte dei turchi ottomani, chiamati così dal loro capo Othman.
Questo intervento cancellò ogni traccia delle crociate e ridusse al minimo l’impero bizantino che si ridusse a un piccolo territorio interno a Costantinopoli:
Dalle steppe verso i mari. I mongoli alla conquista del mondo
I nomadi dell’Eurasia
La storia antica dell’Eurasia è caratterizzata dagli scontri tra popoli sedentari e popoli nomadi.
La stessa geografia del continente spiega quasta situazione. A nord dei Pirenei, Alpi, mar Nero, mar Caspio e dell’Himalaia scorre una pianura che invita l’allevamento nomade del bestiame; mentre a sud si questi ostacoli naturali il clima marino e la presenza di terre alluvionali fertili (Cina, India e Mesopotamia e regioni mediterranee) consentono lo sviluppo dell’agricoltura e di luoghi stabili.
Queste differenze hanno favorito scambi ma anche conflitti quando per eccesso di popolazione i nomadi si spinsero nei territori dei sedentari.
Le migrazioni di nomadi, nelle varie epoche hanno assunto due forme differenti:
• INFILTRAZIONE di gruppi gradualmente assimilati dalle società sedentarie
• INVASIONE di masse armate che si imponevano con la forza.
Un esempio di primo tipo furono i Turchi che scesi in Mesopotamia si misero al servizio dei califfi.
Il secondo caso è quello dei germani e degli unni che abbatterono l’Impero romano di Occidente.
Le scorrerie mongole sembrarono solo apparentemente simili a queste grandi invasioni.
I Mongoli di Gengis Khan
Non si può parlare di invasioni armate, ma di un progetto politico- religioso che puntò prima all’unificazione dei nomadi delle steppe e poi di utilizzare la terribile potenza dei mongoli per costruire un dominio esteso sul continente euroasiatico.
I Mongoli di origine turca erano stanziati vicino al lago Bajcal nel nord dell’Asia, suddivisi in clan a struttura patriarcale, in lotta tra loro erano allevatori di bestiame, conducevano una vita durissima. Erano seguaci del culto degli sciamani, arcieri e cavalieri formidabili.
Agli inizi del XIII emerse dalla lotta tra i clan un personaggio formidabile, Temujin, che riuscì ad unificare sotto la sua guida le tribù mongole.
Proclamato Gengis Khan nel 1206 estese l’egemonia su tutti gli altri popoli delle steppe e attaccò la Cina settentrionale giungendo fino a Pechino. Poi l’orda andò ad ovest e occupò tutta l’Europa centrale e occidentale fino alle pianure della Russia meridionale.
Furono ferocissimi.
Nel 1227 Gengis Khan morì ma il suo progetto si realizzò anche attraverso figli e nipoti.
Il grande impero di Kubilai
Nle 1241 i Mongoli avanzarono in Europa fino in Ungheria e in Polonia dando alle fiamme Cracovia e Pest. In Asia travolsero l’impero abbaside distruggendo Bagdhad ma non riuscirono a raggiungere l'Egitto e L’Africa.
Fu poi la volta dell’impero cinese interamente occupato da Kubilai, nipote di Gengis
Dopo pochi decenni dalla morte di Gengis Khan l’impero si divise in 4 regni o Khanati anche se i legami tra loro erano molto forti fino alla metà del trecento.
In tal modo l’Europa si avvicinò alla Cina.
STO CERCANDO LO SCHEMA DELLE REPUBLICHE MARINARE:AMALFI,VENEZIA,GENOVA,PISA