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Categoria: | Storia |
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SAGGIO STORICO:LA 2° GUERRA MONDIALE
Le condizioni di pace stabilite alla fine della prima guerra mondiale videro la Germania profondamente punita con la sottrazione delle regioni più ricche come la Ruhr e l’impossibilità di avere un proprio esercito.
Le decisioni assunte dalla conferenza della pace di Versailles nel 1919 ebbero, quindi, decisamente dei connotati punitivi e anche irrealistici perché in fondo non vi erano gli strumenti necessari per farli rispettare.
La grave condizione nella quale era piombata la Germania creò largo e diffuso malcontento sociale sul quale puntò Hitler, capo del partito Nazional Socialista e abile oratore, il quale puntava all’eliminazione delle clausole del trattato di Versailles, alla riunione in un solo stato di tutti i tedeschi e alla creazione in Europa orientale di uno spazio vitale (Lebensraum) colonizzato dalla Germania, dalla quale possa trarre prodotti agricoli e materie prime.
Francia e Gran Bretagna, uscite vittoriose dalla guerra, erano di fatto incapaci di assumere iniziative politiche di vasto respiro.Specie nel caso francese l’emorragia di energie avutasi durante la prima guerra mondiale si aggiungeva ad un crescente senso di stanchezza, di corruzione e instabilità politica, di diffusa avversione verso i principi democratici. Più in generale i successi dell’URSS, da una parte, e dell’Italia fascista dall’altra,aumentavano l’idea che la democrazia fosse una mera sopravvivenza del passato. La crisi del 1929 e l’avvento di Hitler rafforzavano tale idea.
Nel frattempo Hitler continuava la sua ascesa al potere abolendo i partiti, la libertà di stampa e creando un ministero per la propaganda e l’istruzione secondo modelli fascisti; si diede inizio così alla violazione delle leggi del trattato con la creazione di un esercito e con l’apertura di alcune fabbriche per la creazione delle armi che sarebbero servite per l’occupazione dell’Austria, della Polonia,della Cecoslovacchia e del porto di Danzica, il più grande porto del Mar Baltico, con il quale Hitler avrebbe soddisfatto le sue mire espansionistiche. Oltre che a potenziare la nazione il Fuhrer rafforzò la sua collaborazione con l’Italia:dopo la “svolta” del 1935-36 connessa alla guerra d’Etiopia e al correlato isolamento italiano, nel 1936 venne creato l’asse Roma-Berlino per una politica estera comune e in seguito il patto anticomiter come opposizione al comunismo staliniano.
Nel 1938 Hitler iniziò a realizzare i suoi piani occupando l’Austria e rendendola territorio integrale della Germania e senza incontrare alcuna opposizione inglese o francese innanzitutto perché troppo deboli e anche perché l’impresa tedesca era vista come un blocco all’avanzata comunista russa.
Il 22 maggio 1939 venne firmato il Patto d’Acciaio che rappresentava la definitiva scelta di campo di Mussolini, il quale irresponsabilmente accettò di sottoscrivere un impegno di alleanza in guerra difensiva o offensiva, fidandosi delle promesse verbali tedesche che la guerra sarebbe scoppiata solo dopo almeno tre anni.La politica italiana diede una pericolosa mano libera a Hitler che mentre smentiva l’ipotesi di una guerra imminente, stava in realtà già preparando i piani di invasione della Polonia.Con questo patto si scoprirono i piani delle tre potenze che lo sottoscrissero: la Germania voleva diventare la potenza europea dalla Francia al Mar Baltico, l’Italia padrona del Mar Mediterraneo e il Giappone padrone dell’Asia dalla Corea all’Indonesia.Nello stesso anno venne sottoscritto un altro patto, quello di non aggressione Ribbentrop-Molotov, con il quale Hitler si assicurò un fronte libero e la Russia l’espansione a ovest.la guerra scoppiò il tre settembre 1939, tre giorni dopo che la Germania aveva occupato la Polonia, con la dichiarazione di guerra della Francia e dell’Inghilterra mentre l’Italia affermava la sua “non-belligeranza”.In una prima fase, la guerra mondiale fu di fatto solo una guerra europea che vide come protagoniste tra le grandi potenze solo la Gran Bretagna e la Francia da una parte, la Germania e poi l’Italia dall’altra.
L’URSS fu coinvolta solo marginalmente, Giappone e USA erano ancora al di fuori del conflitto.Complessivamente la fase fu segnata dalla grande capacità aggressiva della Germania con la guerra lampo “Blitzkrieg” caratterizzata dall’uso congiunto e coordinato di esercito e aviazione, dall’impiego massiccio delle truppe e di bombardamenti, da rapide avanzate e aggiramenti delle forze nemiche.
Nel 1940 ebbe inizio l’invasione della Danimarca e della Norvegia per tenere sotto controllo le miniere svedesi di ferro e avere a disposizione basi avanzate su tutta la costa atlantica per predisporre un attacco decisivo contro gli inglesi. Nello stesso anno ci fu l’avvio dell’offensiva nazista verso la Francia, attraverso Belgio, Olanda e Lussemburgo, che terminò positivamente e in breve tempo. Mussolini, convinto che il conflitto fosse ormai al termine, decise il 10 giugno 1940 di entrare in guerra al fianco della Germania, così da sedere al tavolo dei vincitori. Sulle Alpi occidentali tuttavia l’esercito italiano contò molte perdite e scarsa capacità di penetrazione nel territorio nemico dando una chiara dimostrazione di debolezza. Per di più un intervento così tardivo “pugnalata alle spalle” suscitò in Francia duraturi e forti risentimenti anti-italiani. Hitler continuava intanto a sperare e illudersi di poter concludere la pace con l’Inghilterra. Poi cercò inutilmente di piegare la Gran Bretagna con massicci attacchi aerei preparatori di una invasione “Leone Marino”, che occuparono l’intera estate 1940. La disperata resistenza inglese fu facilitata dai radar e dall’appoggio USA. Si passò così alla fase dei bombardamenti sistematici e al tentativo di bloccare i rifornimenti dall’America con la guerra sottomarina nell’Atlantico. Tutti i tentativi fallirono e dell’invasione dell’Inghilterra non se ne parlerà più.
Una seconda fase della guerra fu caratterizzata dall’ampliamento degli schieramenti e dei fronti: dapprima con il generalizzato coinvolgimento dell’Unione Sovietica, poi con lo scoppio della guerra nel Pacifico, cui si connesse lo stato di guerra tra Usa e Germania. In questa fase, Germania e Giappone raggiunsero i confini estremi della propria espansione. A Hitler, oramai divenuto padrone di tutta l’Europa continentale, si posero, allora, due alternative: eliminare la Gran Bretagna dal conflitto o eliminare prima l’Urss. Nel giugno 1941 scattò a sorpresa l’attacco all’Urss che, colta impreparata, non potè impedire la rapidissima avanzata tedesca. L’occupazione ebbe successo nella Russia Bianca mentre negli altri versanti si fermò. Nel frattempo il Giappone bombardò le Haway, distruggendo la flotta Usa che mai avrebbe permesso un’espansione asiatica; a seguito di questo, gli Stati Uniti dichiararono guerra al Giappone e alla Germania. Nel giro di un anno gli Usa ricostruirono la flotta, crearono le portaerei e in poco tempo liberarono l’area asiatica; tra il 1942 e il ‘43 la Germania e l’Italia iniziarono ad accusare le prime perdite. Gli Usa decisero di intervenire anche sul fronte Africano sconfiggendo le truppe italo-tedesche, liberando l’Africa e appoggiando esplicitamente l’Inghilterra. Nel ’43, il capo delle forze armate americano Heisenauer, decise di sbarcare in Sicilia liberandola e schiacciando sempre di più a nord i nemici. L’apparato tedesco cominciò a scricchiolare, scattò l’ordine d’arresto per Mussolini e nacque un nuovo governo militare con il generale Badoglio. L’Italia si divise quindi in due: a sud gli americani e il governo militare di Badoglio e a nord la Repubblica di Salò di Mussolini. Nel frattempo gli Usa liberarono Roma e Firenze fermandosi sulla Linea Gotica mentre si preparava all’attacco decisivo: quello di Normandia.
Lo sbarco in Normandia fu l’operazione decisiva che piegò la Germania distruggendone tutto il territorio, anche il Giappone venne distrutto dallo scoppio della bomba atomica il 6 e 9 agosto del 1945.
La seconda guerra mondiale si concluse quindi con un numero altissimo di morti per tutte le potenze coinvolte a causa di folli progetti espansionistici che hanno portato solo all’instabilità e alla morte.