Materie: | Appunti |
Categoria: | Storia |
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Data: | 22.11.2005 |
Numero di pagine: | 4 |
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Testo
CAUSE GUERRA
Terrorismo dovuto a frange estreme di anarchia e dal nazionalismo legato all’irredentismo (autodeterminazione dei popoli).
Scontro economico-coloniale tra imperialismi: Gran Bretagna e Germania.
Alleanze politiche-militari quali la Triplice Alleanza (Germania, Impero Austro-Ungarico, Italia), la Triplice Intesa (Gran Bretagna, Francia, Russia). Nel 1911 nel rinnovamento della Triplice Alleanza l’Italia di Giolitti decide di intervenire solo in caso di aggressione.
Massicce emigrazioni dovute alla crescita smisurata della popolazione. Si spostano verso l’America o verso le colonie.
Atto di terrorismo a Sarajevo per complessa questione balcanica: Nel Europa del ‘900 ci sono grandi cambiamenti nell’area dei Balcani e ben tre potenze sono interessate a questa zona Russia, Impero Austro-Ungarico e Turco. L’Austria pone alla Serbia delle condizioni insopportabili, la Serbia cede e l’Austria le dichiara guerra.
SVILUPPO GENERALE
Nel 1914-15 da guerra di movimento si passa a guerra di posizione, si combatte nelle trincee, specie sul fronte occidentale.
La Russia possiede un grande esercito ma male organizzato, per questo motivo subirà dure aggressioni da Austria e Germania.
La popolazione viene molto coinvolta nella guerra (presenza donne nel lavoro) ma l’entusiasmo si tramuta in sconforto, la Guerra diventa un inutile massacro.
La Chiesa vedeva di cattivo occhio la guerra perché temevano che crollando l’Impero Austro-Ungarico alcune idee potessero inquinare quelle dell’Europa cattolica.
Il 24 maggio si decide l’intervento dell’Italia in guerra anche se il paese non appariva preparato,Giolitti pensava che rimanendo neutrali si potevano anche ottenere Trento e Trieste dall’Austria. Gli italiani entrano in guerra ma con spostamenti minimi, combattono perlopiù sul confine del Veneto e Trentino.
Si mobilita un numero enorme di maschi (dai 18 ai 50 anni), gli uomini di comando con la guerra rientrano con una posizione minore (situazione base del succeso del fascismo
Il paese che uscirà più devastato dalla guerra sarà la Polonia dove combattono gli eserciti russi e tedeschi.
La Germania per occupare la Francia non rispetta la neutralità del Belgio che fino all’ultimo si mostra indeciso e lo occupa causando un colpo politico gravissimo.
Nel 1917 la Russia vede la caduta dello zar e la vittoria delle ideologie di Lenin in quanto la sua parola d’ordine proclamava pace a tutti costi,esattamente quello che tutti volevano in quel momento.
Il tentativo di Austria e Germania di sfondare in Italia in quanto la Francia e troppo chiusa da trincee porterà alla battaglia di Caporetto. In sostituzione di Cadorna, arriva Armando Diaz.
A Oriente la Russia si ritira e cede alla Germani l’Ucraina ciò significava avere il raccolto per un altro anno di guerra.
Arrivano gli aiuti dagli Stati Uniti d’America in quanto Wilson pensa di potersi affermare come grande potenza.
La Rivoluzione Russa avviene per via del capo del partito social-rivoluzionario Kereski il quale voleva una forma di stato più somigliante alla democrazia occidentale, solo somigliante perché non era possibile alcuna riforma radicale essendoci stato sempre lo zar e la Chiesa Ortodossa al comando.
Kereski voleva un assemblea costituente per scrivere la Costituzione e inoltre voleva delle nuove elezioni. A tutto ciò si oppone Lenin.
La guerra finisce l’anno dopo la rivoluzione russa, il 4 novembre 1918, e l’armistizio viene firmato quando ancora i tedeschi erano in terra francese e gli austriaci in terra italiana.
La trattativa di pace è lunghissima e la Francia pretende che venga svolta a Versailles per cancellare l’offesa del 17 gennaio 1781 quando Guglielmo I aveva proclamato il II Reich.
CAMBIAMENTI TERRITORIALI
La Germania ne esce sconfitta e ridimensionata , cede l’Alsazia, la Lorena La Saahr e La Ruhr (con le lorominiere) alla Francia. Nella Saahr verrà fatto nel ’33 un referendum e verrà fuori che vuole tornare ad appartenere alla Germania. La Germania cede anche un piccolo territorio alla Danimarca, è costretta a lasciare tutta la Polonia ma mantiene la Prussia orientale.
Le colonie tedesche passano nelle mani inglesi.
La pace separata tra Russia e Germania vede per la Germania i territori di Lettonia, Lituania, Estonia (che tiene solo un anno e poi si proclamano indipendenti) e Ucraina (che non riesce a diventare indipendente e torna ad appartenere alla Russia).
Con la guerra compare “l’opinione pubblica”, arrivano le prime trasmissioni radiofoniche e più persone sanno leggere e scrivere.
L’Impero Austro-Ungarico vede l’abdicazione di Carlo II, nasce la Repubblica Austriaca (capitale Vienna) e Repubblica Ungherese (capitale Budapest). L’Austria perde i territori della Repubblica Polacca e della Repubblica Serba. La Serbia si allargherà fino al ’28 quando forma il Regno di Jugoslavia comprendendo Solvenza, Croazia, Bosnia Erzigovina, Kosovo, Montenegro, Macedonia e Serbia stessa.
La Grecia conosce uno scontro con Francia e Inghilterra per il possesso della Macedonia, dovrà però accontentarsi di solo un pezzo.
La fine dell’Impero Turco segna l’allargamento di altri stati (Iraq, Iran, Arabia Saudita…) alcuni con influenza inglese altri francesi, e la nascita dello stato ex novo dell’Albania.
L’Inghilterra è costretta a dare l’indipendenza all’ Irlanda, la quale si proclamerà EIRE, la parte nord resta d’influenza inglese per via della religione anglicana. Da indipendenza anche a Canada, Australia e Sud Africa e entra a far parte del Commonwealth.
L’Italia guadagna territori dall’Austria: Trento, Trieste,Istria e Zara ma la sua è una vittoria mutilata.
DOPO LA GUERRA
Alla guerra segui una grave inflazione (nominalmente la moneta ha lo stesso valore ma di fatto lo perde) dovuta alle grandi spese che la guerra aveva comportato, per quattro anni viene imposto a tutti un prestito forzoso per colmare i debiti.
Nel 1927 inizia il Primo Piano Quinquennale che si conclude nel 1932, quando inizia il Secondo.
La Russia subisce un industrializzazione forzata con lo sfruttamento delle risorse di acciaio, in dieci anni diverrà un massiccio paese industriale con notevole accumulo di capitali interni.