Materie: | Appunti |
Categoria: | Storia |
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Data: | 17.04.2001 |
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Testo
Commentate la seguente affermazione di Popper sul rapporto fra struttura e sovrastruttura un Marx: ”Una dottrina siffatta è palesemente falsa. C’è un’interazione fra le condizioni economiche e le idee e non semplicemente una dipendenza delle ultime dalle prime. Al contrario, possiamo anzi affermare che certe –idee-, quelle che costituiscono la nostra conoscenza, sono più fondamentali dei più complessi mezzi materiali di produzione.”
In uno dei suoi più famosi scritti, redatto nel 1859: “Per la critica dell’economia politica” Marx, nella prefazione, analizza in funzione di un discorso sul materialismo storico il rapporto fra i concetti di struttura e sovrastruttura. Il tema del materialismo storico era già stato trattato, con Engels, nell’”Ideologia Tedesca” composta tra il 1845 ed il 1846. L’intenzione dei due filosofi era di individuare le vere basi della storia, rompendo dalla sinistra hegeliana, creando una scienza reale e oggettiva in grado di cogliere i fondamenti, le forze motrici della storia stessa. Marx ed Engels ambirono ad una comprensione oggettiva della storia dell’uomo. Secondo loro, è una rappresentazione ideologica credere che siano le idee degli uomini a fondamento della storia; come lo è il ritenere che siano le stesse idee le catene dell’uomo e che l’uomo per emanciparsi deve cambiare idee. Il materialismo storico afferma che le idee degli uomini, in altre parole le forme della coscienza (arte politica etc.) non godono di una reale autonomia ma presuppongono la realtà materiale della loro vita, il lavoro che implica il rapporto dell’uomo con la natura e l’altro uomo. Dunque se la vita dell’uomo è oggettivamente diversa nel corso della storia, cambierà anche la forma della sua coscienza, ciò che l’uomo pensa di se. Non è quindi la coscienza a determinare la vita dell’uomo, ma è la vita che determina la coscienza che l’uomo ha di sé, il nostro modo d’essere è legato alla nostra condizione materialistica. L’ideologia è dunque ogni rappresentazione della realtà che ci presenta le idee come non legate alla condizione materiale della storia. Le forze motrici della storia sono gli individui reali e i loro bisogni materiali che devono essere soddisfatti per sopravvivere. La prima azione storica è quella di creare i mezzi in grado di soddisfare questi bisogni; quindi la prima azione storica è il lavoro. La fase successiva, quando si formano nuovi bisogni che rimpiazzano i primi ormai soddisfatti, sarà seguita dalla riproduzione della vita, dall’instaurarsi della famiglia e dall’esigenza di relazionarsi con essa e con il resto della società. L’uomo dopo questo processo arriva ad avere conoscenza di sé perché è in stretto legame con le attività che ne sono suo riflesso. Nel lavoro Marx distingue le forze produttive: gli uomini che lavorano, i mezzi di cui si servono per lavorare, le conoscenze; i rapporti di produzione: quelli giuridicamente detti rapporti di proprietà: i rapporti tra chi possiede ei mezzi di produzione e chi no.Vi è un costante conflitto tra chi lavora e chi consuma, per ciò Marx afferma che la storia è caratterizzata dalla lotta di classe. Con la società nacque lo stato, che di fatto però non favorì il bene comune poiché si è sempre palesato come strumento a favore delle classi dominanti a scapito delle povere. Sulla struttura economico sociale e si eleva la sovrastruttura. Questa è caratterizzata dalle teorie politiche, etiche religiose artistiche, filosofiche, dalle forme di conoscenza dell’uomo, dalle forme culturali, le quali non sono autonome ma vanno rapportate alla struttura giacché riflessi di essa, rispecchiano cioè l’uomo com’è nell’ambito reale, nella struttura economico sociale. Per esempio, dice Marx, il messaggio di Cristo non nasce dal nulla ma riflette il bisogno di riscatto dei ceti più umili della società; sempre Marx identificherà la religione con la celebre metafora di “oppio de popoli”.
Vi è un rapporto tra struttura e sovrastruttura non esiste un rapporto di dipendenza assoluto, la sovrastruttura può infatti a sua volta esercitare una dipendenza sulla struttura. La struttura costituisce invece lo scheletro della società; si suddivide in forze produttive: tecniche uomini, mezzi e i rapporti di produzione. “Le circostanze fanno gli uomini non meno di quanto gli uomini fanno le circostanze”. Non bisogna avere un approccio statico nei confronti della società: bisogna considerare i fattori che ne causano il mutamento.Bisogna quindi fare riferimento ai rapporti di produzione, essi sono la molla del divenire perché potendo ostacolare le forze produttive possono indurre la società ad una crisi rivoluzionaria che finisce con l’affermazione delle forze in ascesa rappresentate da una nuova classe. “ La struttura è la base economica di una società sulla quale si eleva sempre una sovrastruttura ad essa funzionale. Cambiamenti strutturali determinano cambiamenti sovrastrutturali.” Marx ed Engels, soprattutto il secondo, dopo la morte del primo,si cautelò scrivendo “Secondo la concezione materialistica della storia il momento decisivo della storia in ultima istanza è nella storia la produzione e la riproduzione della vita reale. Né Marx né io abbiamo mai affermato di più. Se dunque qualcuno intende distorcere ciò, nel senso che l’unico decisivo sarebbe il momento economico, costui tramuterà quest’affermazione in una frase vuota, astratta ed insensata” Karl Marx nell’introduzione a “ per la critica dell’economia” scrive infatti “[…] non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza […]Con il cambiamento della base economica si sconvolge più o meno rapidamente tutta la gigantesca sovrastruttura […] ”. Anche per Popper la storicismo è una filosofia che pretende di cogliere nella storia un senso globale ed oggettivo, Popper ritiene queste filosofie oracolari e vede Marx non come un filosofo ma come un profeta, autore di una filosofia totalitaria con cui gli uomini devono conformarsi al destino. Il totalitarismo è metodologico e politico, evidente è l’errore sul piano conoscitivo è evidente. Popper non crede nella storia precostituita, tutte le tappe vanno interpretate. La storia assume il significato che dà l’uomo e non si può avere la presunzione di trarre insegnamenti, siamo noi a dover produrre la finalità nella storia. Popper definisce la pretesa degli storicismi olisitca, che vuole spiegare tutto. Tuttavia noi non siamo in grado di descrivere l’intero, l’analisi è sempre selettiva, alcuni aspetti sfuggono , lo storicismo fa un errore metodologico confondendo ora tendenza con una legge e spacciando la prima per la seconda.
E’ possibile sostenere che il patrimonio della conoscenza umana ha influito sulle condizioni materiali dell’esistenza, soprattutto a partire dal metodo Galileiano?
La scienza ha influito sulle condizioni sociali. Affermazione di facile dimostrazione, basti pensare alla prima ed alla secondo rivoluzione industriale, che hanno caratterizzato l’ottocento o, esempio ancora più palese, l’era dell’informatizzazione, che contraddistingue i nostri giorni. Anche fingendo il contrario, non partecipando attivamente a quest’epoca dei computer, non si può negare che il divulgarsi dell’informatica sta lasciando un marcato segno nella società, nei rapporti economici. Le condizioni economiche vanno di pari passo con la scoperta scientifica. La scienza non è ancora giunta alla totale comprensione della natura e forse mai ci arriverà. La sovrastruttura ha quindi un’influenza sulla struttura. Secondo Marx le idee coincidono con la sovrastruttura e più precisamente con la conoscenza, quindi con la scienza. Popper in “ la società aperta ed i suoi nemici si schiera” apertamente contro i totalitarismi, obbiettando a Marx, alla critica marxista di non aver inteso in modo rigido il rapporto struttura sovrastruttura. La visione di Marx, riferendosi alla storia moderna non si rivela quindi veritiera, più precisa è la concezione di Popper, che colse nelle idee, nel progredire della ricerca scientifica uno dei promotori della storia.