Marx e Feuerbach: confronto tra i due filosofi

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Testo

MARX E FEUERBACH

Il sistema di Schopenhauer ha contribuito a proiettarci nell’atmosfera filosofica del secondo ottocento, anche se bisogna attendere la speculazione di Marx per arrivare ad una formulazione definitiva.
Carl Marx nasce a Treviri da famiglia ebraica agiatamente borghese.Segui i corsi di Hegel, laureandosi con una tesi su Epicuro e lasciando presto l’università’ per darsi al giornalismo.Nel 1844 fonda l’”AVANTI”, un giornale socialista il cui nome sarà poi ripreso da altri giornali in altri paesi, e stringe con Federica Engels un’amicizia che durerà tutta la vita.Espulso da Parigi, si rifugia a Bruxelles dove intensifica la produzione pubblicistica e da dove, nel 1848, diffonde il famoso”Manifesto del partito comunista”.
Espulso anche dal Belgio finisce per emigrare a Londra.Qui organizza nel 1864 l’”Associazione Internazionale dei lavoratori”, e nel 1867 pubblica il suo capolavoro dal titolo il”Capitale”.
Marx, partendo dalla filosofia hegeliana e dall’articolazione critica offerta dal sistema di Feuerbach, pur riconoscendo importanza alla storia sposta l’attenzione non più sull’Idea o Ragione, principio infinito che si rende concreto nella realtà, ma sulla materia, intesa come struttura socio-economica, che determina la storia, da qui il termine”materialismo storico”.
Anche in questo caso una frase di Marx può essere fondamentale per la comprensione di tali posizioni: .
Questo cambiamento di posizione ha riportato al diverso clima politico e culturale che si respirerà nella seconda metà dell’ottocento, e alla nascita di una nuova struttura societaria fondata sul rapporto Capitalisti-Operai.Marx prima di affrontare la problematica nella sua specificità spiega l’allontanamento dal sistema hegeliano: pienamente d’accordo sul valore da riconoscere alla storia, come manifesto reale delle vicende, della crescita, delle lotta degli uomini e delle generazioni, vuole prendere chiaramente le distanze dalle pure costruzioni astratte che hanno trovato nell’Idea o Ragione il loro punto d’acme.
Nel Materialismo marxiano l’uomo va storicamente considerato nella sua attività produttiva; .I vincoli che vanno considerati sono quelli del lavoro, che li uniscono in classi.Nella prefazione al lavoro”Per la critica dell’economia politica” Marx scriva: .Il processo dialettico cala, per così dire,dal mondo delle astrazioni al mondo della produzione e dei fattori delle produzioni,alla lotta delle classi che per Marx costituisce fondamentalmente la molla della storia dell’umanità. Spiegherà più ampiamente nelle “Tesi su Feuerbach”,che mentre i filosofi si attardano a cercare di interpretare il mondo,.Questa l’immagine della società disegnata da Marx,che poi,porta la sua attenzione sulla realtà dell’uomo:riprendendo il concetto dell’ formulato da Feuerbach, egli sostiene che tale alienazione dell’uomo nella divinità consegue alla profonda e più concreta alienazione che l’uomo stesso ha già compiuto,rinunciando alla propria e più vera umanità in un assetto sociale nel quale si trova schiavo di forze produttive che lo costringono ad un lavoro il cui risultato gli sfugge dalle mani.L’illusione religiosa è un rifugio ad un’insostenibile ingiustizia derivante da una determinata forma sociale.Solo dall’eliminazione di quest’alienazione,sussistente nella pratica,può conseguire la piena eliminazione dell’alienazione religiosa.Da qui parte,poi,l’analisi della realtà del lavoro che mette di fronte capitalisti e operai. L'intuizione fondamentale è rappresentata dal concetto del PLUS VALORE:è vero che il valore della merce risulta dalle ore di lavoro impiegato a produrlo,ma data la sovrabbondanza dell’offerta di lavoro da parte dei lavoratori rispetto alla domanda da parte degli imprenditori,la legge del salario fa sì che al lavoratore sia pagata una parte minima delle ore impiegate a produrre la merce;e il di più del valore delle ore lavorative,il ,consente larghi profitti all’imprenditore che accumula,così,il capitale.Il capitale,quindi,viene presentato come il risultato di uno sfruttamento dei lavoratori.Ma questa realtà propria della società capitalista può essere capovolta dall’unione dei lavoratori di tutto il mondo,affrettando con la lotta di classe una rivoluzione sociale dalla quale emergerà la dittatura del proletariato.Lo Stato,diventato,allora,unico datore di lavoro,abolendo la proprietà privata dei mezzi di produzione,instaurerà la nuova società socialista senza più classi,una democrazia diretta nella quale si scioglierà la stessa dittatura del proletariato come potere politico,subentrando la pianificazione economica secondo modalità e
organizzazioni tecniche e scientifiche.

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