Nascita dei Comuni

Materie:Riassunto
Categoria:Storia

Voto:

2.5 (2)
Download:280
Data:04.05.2009
Numero di pagine:2
Formato di file:.doc (Microsoft Word)
Download   Anteprima
nascita-comuni_3.zip (Dimensione: 4.52 Kb)
trucheck.it_nascita-dei-comuni.doc     25.5 Kb
readme.txt     59 Bytes


Testo

VI° Storia
• Tra la fine dell’XI secolo e l’inizio del XII secolo molte città europee si diedero governi autonomi dando vita alla formazione di liberi comuni.
• Cominciò tutto con l’indipendenza politica di alcune città marittime. Nella seconda metà del XII secolo si diedero un loro governo anche molte città centro settentrionali tra cui Milano, Bergamo, Bologna, Pisa, Firenze, Lucca e Siena. Per la gestione cittadina i capifamiglia delle famiglie più potenti cominciarono a riunirsi in assemblea per poi dare vita ad associazioni che intervennero in modo sistematico e continuativo negli affari della città fino ad assumerne il governo, possiamo quindi dire che così nacque il comune che sostituì il vescovo nella gestione dei pubblici poteri.
• La gestione di questi poteri venne assegnata dall’assemblea a un gruppo di magistrati chiamati consoli. In base alle esigenze veniva stabilito il numero e la durata dell’incarico. I consoli furono a lungo scelti tra le famiglie più potenti, il popolo infatti ebbe un ruolo politicamente secondario. Visto che i comuni tendevano ad estendere il proprio dominio, i proprietari terrieri si videro in difficoltà. La situazione si concludeva o con l’assedio da parte dei comuni o, in altri casi, si giungeva a un accordo pacifico come il cittadinatico in cui il signore si impegnava a rispettare l’autorità del comune ma ricevendo in cambio la cittadinanza.
• L’assemblea venne anche chiamata Arengo o Parlamento, avevano il diritto di parteciparvi i maschi maggiorenni dotati di un discreto reddito. Visto che era costituito da troppe persone presto l’Arengo fu sostituito dal Consiglio composto dai suoi rappresentanti.
• I comuni d’Oltralpe ebbero un minor grado di autonomia perché la loro classe dirigente non era formata da famiglie nobili ed era militarmente inferiore. Molti comuni quindi concordarono con il vescovo o con il signore locale una carta franchigia o di comune attraverso la quale ottenevano determinate libertà.
• In Italia la massiccia presenza della nobiltà fu poi motivo di continui e aspri conflitti tra le famiglie rivali. Per assicurare una vera neutralità i comuni cominciarono ad affidare il governo al podestà, figura dai grandissimi poteri che doveva innanzi tutto garantire l’ordine pubblico.
• Dal 1220 al 1230 i borghesi cominciarono ad affiancare al podestà altri organismi propri del comune:
o Il capitano del popolo
o Le compagnie o società delle armi
o Il Consiglio del popolo
Gli organismi divennero tanto potenti da impadronirsi del governo. Il caso più tipico fu quello di Firenze nel 1293 dove si giunse ad escludere le cariche pubbliche nobili.
• Continuarono però a nascere conflitti che favorirono nella seconda metà del 1200 il passaggio dal comune alla signoria, in sostanza il potere si concentrò nelle mani di un signore, un nobile che lo trasmetteva ereditariamente all’interno della propria famiglia.

Esempio